Corso di nuoto per migranti a Novara, la cooperativa trova un’altra sede: “Ora basta polemiche”
Corso di nuoto per migranti a Novara, la cooperativa trova un’altra sede: “Ora basta polemiche”
Dopo lo stop del Comune, il progetto si svolgerà in una struttura privata. Il presidente Csi: “Dispiaciuti per quanto abbiamo letto in rete”
I richiedenti asilo della cooperativa Pollicino al centro sportivo comunale di Novara (foto Paolo Migliavacca per La Stampa)
Pubblicato il 23/03/2018
Ultima modifica il 24/03/2018 alle ore 10:45
ELISABETTA FAGNOLA
NOVARA
Il corso di nuoto per richiedenti asilo si farà, ma non al centro sportivo comunale: la cooperativa Pollicino, che con l’aiuto del Csi aveva stilato il progetto, ha trovato una soluzione alternativa dopo che una settimana fa l’amministrazione di Novara guidata dalla Lega, aveva revocato il permesso a svolgere l’attività all’interno del palazzetto comunale. Li ospiterà un’altra struttura della città: «Il corso si terrà al centro sportivo Alcarotti il giovedì mattina» annunciano.
LA STORIA - “Troppi morti nel Ticino”. Migranti a lezione di nuoto
IL CASO - Novara, il Comune leghista blocca il corso di nuoto per migranti e il capogruppo del Carroccio esulta si Facebook
Così i promotori dell’iniziativa sperano di mettere la parola fine alla tempesta di polemiche che era seguita all’annuncio del progetto: il corso, dedicato a otto richiedenti asilo ospiti della Pollicino e finanziato dalla stessa cooperativa, era stato inizialmente autorizzato dagli uffici comunali. L’obiettivo era insegnare ai ragazzi i primi rudimenti della sicurezza in acqua, anche alla luce dei numerosi incidenti, alcuni mortali, che si sono verificati la scorsa estate nei laghi e nei canali del Novarese. Ma il via libera al corso è stato revocato la mattina stessa della prima lezione, venerdì 16: motivi tecnici, ha spiegato l’assessore allo Sport Federico Perugini, ricordando che secondo una delibera di giunta del 6 marzo, solo la scuola nuoto comunale può svolgere corsi all’interno del Centro sportivo comunale del Terdoppio. «Gli uffici - ha ribadito l’assessore - non potevano affittare ad altri le vasche per quel tipo di attività. Se vogliono possono iscrivere i ragazzi alla scuola nuoto comunale». Con un costo molto più alto a carico della cooperativa, che ha trovato un’offerta economica più vantaggiosa nel centro sportivo privato gestito dalla Cooperativa sociale della Pallacorda.
Il presidente Csi: «No a un uso improprio della rete»
Ma alla notizia del corso e della sua revoca è seguita una coda di polemiche politiche incrociate: il capogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale, Matteo Marnati, su Facebook ha duramente attaccato l’iniziativa, parlando di «discriminazione nei confronti degli italiani». Il Pd cittadino, in una nota, ha accusato la Lega novarese di «venature di razzismo», mentre l’assessore regionale piemontese Monica Cerutti ha annunciato di voler portare il caso all’attenzione del Centro regionale antidiscriminazioni.
E al presidente del Csi Novara, che aveva sostenuto il progetto, in questi giorni è toccato il compito di disinnescare i malumori e di mediare «i pensieri di pancia espressi in rete» segnala la cooperativa Pollicino, ringraziandolo per il suo intervento. Anche se in città non tutti i commenti sono stati negativi, precisa lo stesso Claudio Fontaneto: «Ringraziamo le istituzioni, civili e cattoliche, che hanno appoggiato il Csi - commenta il presidente novarese - e i tanti novaresi che si sono resi disponibili anche attraverso offerte pur di attivare il corso». Resta l’amaro in bocca per i commenti letti in rete: «Lo dico come presidente del Csi, ma soprattutto come novarese e come cattolico - si lascia andare Fontaneto -: abbiamo assistito a un uso improprio della rete, anche da parte di chi ricopre un ruolo politico e dovrebbe invece mantenere un atteggiamento responsabile. Fomentando divisioni e mettendo i cittadini l’uno contro l’altro non si risolve nulla».