La realtà ha superato ogni (cosiddetta) teoria complottista.
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Il tempo è galantuomo...
Deficienti!!! <-- è un link
Da un grande potere derivano grandi responsabilità.
spero alle prossime elezioni libiche vince saif gheddafi e inizi una richiesta danni mostruosa a sarkozy , alla francia e tutta la nato per i danni che hanno fatto!
saif presidente
e haftar capo delle forze armate
make libya great again
Ma c'è chi ha creduto alla favoletta del "liberiamo la Libia dal dittatore?"
https://byebyeunclesam.wordpress.com...-farti-sapere/
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Qui...
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In realtà l’inchiesta su Sarkozy non riguarda soltanto un leader in pensione ma le motivazioni della guerra contro la Libia del 2011 tesa a detronizzare Gheddafi e che ha frantumato un intero Paese portandolo all'anarchia totale mettendo l’Italia alle corde con svariate centinaia di migliaia (e migliaia) di profughi che passavano in quella che era diventata nel dopoguerra la "terra di nessuno". Una materia che scotta in mano ai giudici e va ben al di là del caso personale dell’ex presidente francese.
Sono anni che si parla dei finanziamenti libici (illegali ovviamente) a Sarkozy. La vicenda ruota intorno a due personaggi nel mirino da tempo degli inquirenti francesi. Uno è l’intermediario franco-algerino Alexandre Djouhri, attualmente sotto custodia inglese, che è stato in affari con il Lybian Africa Investment Portfolio (Lap), un fondo sovrano libico da cui sarebbero stati stornati fondi a favore di Sarkozy. Il secondo protagonista è un uomo depositario di molti segreti libici: Bechir Saleh, che oltre a dirigere il fondo Lap, era anche capo di gabinetto di Gheddafi. Con la guerra lanciata dai francesi nel 2011 Bechir Saleh viene esfiltrato dalla Libia, passa dall’ambasciata francese a Tunisi e quindi spedito in Sudafrica. Saleh, interrogato a Johannesburg dagli inquirenti francesi, sarebbe l’uomo chiave nella vicenda dei soldi libici a Sarkozy.
La Francia di Sarkozy, come del resto la Gran Bretagna di Blair, avevano puntato a rafforzare i legami economici e strategici con Gheddafi. Seif Islam aveva un ruolo di primo piano: veniva ricevuto a Buckingam Palace, a Parigi, a Washington e finanziava persino la London School of Economics, oltre ovviamente a gestire i fondi libici sulle piazze internazionali. La Francia, pur di ingraziarsi i leader libico, aveva persino offerto a Tripoli la vendita di centrali nucleari, argomento molto sensibile per Gheddafi che aveva rinunciato alle armi di distruzione di massa nel 2004 per non fare la fine di Saddam Hussein in Iraq.
L’obiettivo principale dei francesi era soppiantare l’Italia e l’Eni che aveva circa due terzi delle concessioni sul petrolio libico. I mesi che precedono la rivolta anti-Gheddafi di Bengasi nel febbraio 2011 _ dove andrà a fare la sua sfilata l’intellettuale dell’establishment Bernard Henry Levy _ sono molto importanti per capire le manovre della Francia. Sarkozy vede sfumare l’obiettivo di portare Gheddafi dalla sua parte quando il 30 agosto 2010 Gheddafi viene ricevuto a Roma in pompa magna: in pratica il suggello a contratti per 50 miliardi di dollari, il blocco dell’immigrazione clandestina e un ruolo di primo piano nel Paese per l’Italia.
Sarkozy, già allora preoccupato per voci sui finanziamenti libici ala sua campagna elettorale, decide di giocare fino in fondo la partita libica. In autunno va a Parigi il ministro degli Esteri libico, Mussa Koussa, che poi defezionerà dagli inglesi, poi arriva nella capitale francese Nouri Mesmari, capo del protocollo del colonnello Gheddafi, che il 16 novembre all’`Hotel Concorde Lafayette di Parigi incontra alcuni stretti collaboratori del presidente francese Sarkozy. Poco dopo una delegazione commerciale francese parte per Bengasi, rafforzata da uomini dei servizi. I1 23 dicembre arrivano altri libici a Parigi, sono Farj Charrant, Fathi Boukhris e Ounes Mansouri che il 17 febbraio saranno tra i leader della rivolta di Bengasi contro i miliziani del colonnello. [...]
Le riserve di Gheddafi, stimate in “143 tonnellate d’oro e una quantità simile di argento”, ponevano una seria minaccia al Franco francese CFA, la principale valuta africana adotta da 14 Paesi che versano l’80% delle loro riserve al Tesoro di Parigi. L’oro accumulato dalla Libia poteva essere usato per stabilire una valuta pan-africana basata sul dinaro libico. A queste motivazione geopolitiche ed economiche se ne aggiunge una personale. Eliminare Gheddafi per Sarkozy significava far fuori il leader arabo che poteva incastrarlo per i finanziamenti elettorali.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
Il Sistema Europeo sta cadendo a pezzi dal 2011, signori miei. Adesso siamo alla stretta finale.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
Comunqua va ringraziato anche il duo Obama e Killary Clinton che appoggiarono l'operazione francese senza pensare alle conseguenze.
Da un grande potere derivano grandi responsabilità.