Candidature a sindaco di Pisa, gli scenari
Il centro sinistra è a una svolta: il Pd ha proposto in modo unitario il nome dell'assessore Andrea Serfogli incassando i sì degli alleati "In lista per Pisa" e Riformisti, ma il no di Leu, che ha chiesto discontinuità e nomi nuovi. A livello nazionale l'input è quello di larghe alleanze e dunque la situazione sembra tornata in alto mare. Leu non ha mai fatto mistero di puntare su nomi della società civile, sui quali confluire in un programma unitario ( due su tutti, il presidente dell'area di ricerca del Cnr Domenico Laforenza e l'imprenditore Andrea Di Benedetto ), ma è di queste ore il rilancio di Paolo Fontanelli, deputato uscente, che sul suo blog è andato nuovamente all'attacco:"Ho letto che alcuni amici del PD, come Michele Passarelli Lio, chiedono a LeU di superare i veti su Serfogli e avanzare invece una propria proposta di candidatura.
Come se LeU fosse una componente dell’attuale maggioranza come le liste civiche. Ma è qui che si fa una forzatura inaccettabile, perché noi non facciamo parte della coalizione di maggioranza e non abbiamo, ovviamente, titolo a imporre un bel niente al PD. È evidente che per le liste civiche è naturale il discorso sulla continuità e l’accordo sui posti in giunta. Per noi no.
Non cerchiamo posti ma poniamo l’esigenza di una proposta innovativa per far fronte allo “scontento diffuso” che abbiamo visto all’opera nelle elezioni del 4 marzo e che costituisce il principale carburante elettorale per la destra a traino leghista. Se questa valutazione non è condivisa pazienza. È del tutto legittimo che il PD si prenda la responsabilità di indicare un candidato, ma non può pretendere di imporlo anche a chi non fa parte della coalizione di centrosinistra attuale o di scaricare le responsabilità su altri."
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