[QUOTE=lowenz;16963836]La mummia di Lenin non se l'è presa poi?
Diliberto: "La mummia di Lenin a Roma" Gasparri: "Ok, ma lui vada a Mosca" - Politica - Repubblica.it
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[QUOTE=lowenz;16963836]La mummia di Lenin non se l'è presa poi?
Diliberto: "La mummia di Lenin a Roma" Gasparri: "Ok, ma lui vada a Mosca" - Politica - Repubblica.it
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Non ho mai avuto in simpatia chi ostenta le proprie supposte virtù, in particolare chi ostenta e parla di pauperismo scambiandolo per sobrietà; oltre al fatto che non dovrebbe mai essere ostentato, ma vissuto e basta, se ci si crede davvero.
ci credo che ha perso le elezioni... dopo che è diventato segretario del partito non ha più parlato... scommetto che ora è andato in cina per far sparire i comunisti anche in laggiù.
su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..
diliberto: uno dei pochissimi esponenti di sinistra in grado di fare autocritica.
chapeau.
Quando personaggi come Diliberto si riaffacciano sulla scena, sia pure con semplici dichiarazioni, diventa evidente la necessità di dover ancora fare i conti con il passato recente della politica italiana, dove i gruppi dirigenti della sinistra, sono stati tutti educati dalle politiche del PCI: mantenere in Italia una bassa conflittualità sociale per favorire lo sviluppo del pensiero unico, un programma magistralmente espresso dal "compromesso storico" così testardamente perseguito alla fine da Moro e Berlinguer, e poi finalmente realizzatosi con la saldatura delle politiche della sinistra con quelle destra berlusconiana nel ventennio 90/10.
Credere che la rapina economica (ancora in atto) perpetrata in Italia dalla borghesia e dal capitale, ai danni del proletariato, sia stata un episodio incidentale, conseguente alla caduta del Muro, è ingenuo, i processi che hanno impedito alla base comunista di organizzarsi e riorganizzarsi, per affrontare l'offensiva capitalista, sono da individuare nel portato revisionista perseguito per cinquanta anni dai quadri dirigenti della sinistra intellettualmente disonesti, corrotti e venduti... di cui anche Diliberto è espressione.
...e comunque Diliberto parli in prima persona, e non rompa i coglioni accomunando tante altre persone a lui.
"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
tutta gente mandata dal vaticano e dal padronato ad infiltrare i partiti di sinistra per renderli innoqui e complici della rapiNA capitalista... MENTRE ISCRITTI E VOTANTI ASSISTEVANO CRITICI AL DEGRADO DELLA LORO CONDIZIONI DI VITA.. RESI IMPOTENTI DALL'ASSENTEISMO DEI SINDACATI E DALLA VIOLENZA DELLA POLIZIA.
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voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..
Se ci si interroga sul reale potere della base militante di influenzare le politiche di opposizione alle forze del capitale si devono fare i conti con la chiara volontà di confondere e dividere il fronte operaio operata da gruppi dirigenti che si accreditavano più per la loro indipendenza dai modelli comunisti che per la loro fedeltà alla scienza del socialismo.
Molti si chiederanno come sia stato possibile per questi quadri rimanere al vertice di strutture politiche che mentre dichiaravano di essere rivoluzionarie, portavano il loro peso politico a sostegno delle guerre imperialiste ( Somalia, Iraq, Serbia, Kossovo, Afghanistan, ecc...) e di decisioni come quella di bloccare il finanziamento del disavanzo pubblico da parte del Tesoro, l'adesione a Maastricht, il pacchetto Treu, e chi più ne ha più ne metta... tutto in un ottica prettamente opportunistica. Ciò è stato possibile attraverso il finanziamento pubblico, attraverso quel finanziamento studiato dalle istituzioni borghesi, che aveva l'obiettivo di dividere la classe dei lavoratori e racchiuderli in contenitori innocui per il sistema: i partiti borghesi, intesi come vertice di una piramide di potere organizzata e messa al centro di un sistema disciplinato e coeso, fatto di stipendiati e dipendenti che per mantenere il proprio posto e la propria posizione, dovevano comportarsi esclusivamente come veniva detto (imposto) loro.