Finalmente una buona notizia.
FRASCATI, GRANDE TRADIZIONE Tra Frascati e la fisica nucleare c'è stato sempre un grande feeling. Una storia che nasce alla metà degli anni '50 quando nei Laboratori di Fisica del Plasma (definiti anche Laboratori dei Gas Ionizzati), si misero a punto studi relativi alla fisica delle alte energie. Il primo Tokamak tricolore (di derivazione russa) entrò in azione nel 1977, si chiamava Frascati Tokamak. La macchina fu poi sostituita con il più evoluto Ftu (Frascati Tokamak Upgrade), entrato in funzione dodici anni dopo, nel 1989.
Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.
Speriamo non gli taglino i fondi per darli ai soliti noti.
Hitler or Hell.
Credo ci sia di mezzo l'ENI, una delle ormai poche realtà italiane che conta nel mondo. Felicissima la scelta di Frascati che è stato all'avanguardia in tutti i settori della ricerca nucleare.
Eni punta all'atomo ed entra nel progetto della fusione nucleare
https://www.ilprimatonazionale.it/sc...guardia-80414/
Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.
"Voi non avete fermato il vento gli fate solo perdere tempo"
www.forumviola.it
Mi fai fare la storia della famiglia, io ci sono cresciuto a Frascati
L'obiettivo è presto detto: se riesci a far toccare due neutroni di idrogeno (la sostanza più abbondante dell'universo) questi di "fondono" dando vita a un atomo di elio. Poichè l'atomo di elio pesa meno della somma di due atomi di idrogeno hai che una piccola parte di massa è trasformata in energia sotto forma di calore.
Col calore produci vapore d'acqua che fa girare una turbina e quindi un alternatore e quindi energia elettrica.
Il problema è che il neutrone di qualsiasi atomo si porta legato un protrone che è elettricamente carico di segno positivo, e quindi due protroni di idrogeno si respingono, tanto più forte quanto più sono vicini, e quindi vanno "compressi" l'uno contro l'altro fino a che i due neutroni (la massa) possano toccarsi. La "bomba all'idrogeno" consiste appunto in un nucleo di idrogeno messo "dentro" una bomba atomica (che è a "fissione") e quindi l'energia della bomba atomica basta a comprimere gli atomi di idrogeno l'uno sull'altro fino a farli toccare.
La ricerca per ottenere una reazione di fusione controllata è tecnologica: il gas di idrogeno va fatto circolare come ione di idrogeno (il laboratorio si chiamava appunto "Gas Ionizzati") e compresso per via magnetica, a dire con campi elettromagnetici molto potenti fino a raggiungere una temperatura di circa 100 milioni di gradi (a cui nessun materiale potrebbe resistere, e quindi ridotto a un sottilissimo filo sospeso all'interno di un campo magnetico circolare (toroidale).
Ma per ottenere un campo magnetico così forte gli elettromagneti devono essere "superconduttori) (la corrente elettrica ci gira senza resistenza) e quindi a temperature criogeniche (-270 circa, quasi allo zero assoluto, altro limite fisico avvicinabile ma non raggiungibile)
E pensa tu a fare un sistema dove hai un sottile filo di idrogeno ionizzato a 100 milioni di gradi, contenuto da elettromagneti che stanno quasi allo zero assoluto, ed estrarre calore a circa 400 gradi che ti serve per il ciclo del vapore d'acqua! Tant'è che ancora non ci è riuscito nessuno, la tecnologia deve maturare per esperienze successive.
Rispetto ai reattori nucleari a fissione che conosciamo il concetto è tutto diverso:
- il combustibile (l'idrogeno) è all'esterno del reattore, non dentro il reattore (l'uranio) e quindi non può succedere niente: togliendo corrente ai magneti e/o interrompendo il flusso di idrogeno il reattore si ferma.
- il prodotto di reazione è l'elio, elemento stabile (non radioattivo) e per nulla pericoloso (si usa ad esempio per gonfiare i palloncini dei ragazzini) e che viene prodotto in peso quasi identico al peso dell'idrogeno che hai "fuso" (tranne una piccola quantità di massa che viene trasformata in calore)
Quindi la teoria c'è, si tratta di risolvere enormi problemi di tecnologia, magari anche stavolta il "genio italico" potrà dare un contributo significativo, e naturalmente ci potranno essere ricadute significative in altri settori (ad esempio su superconduttori che funzionano a temperature più alte di quello vicine allo zero assoluto, che risolverebbero ad esempio il problema dell'efficienza delle auto elettriche)
Io non ci ho lavorato direttamente (ho vinto il concorso a Frascati nel 1977, anno in cui Tokamak Frascati iniziava a funzionare) ma per dire il primo lavoro a cui ho partecipato fu il supermagnete Wiggler che appunto doveva far oscillare un flusso di gas ionizzati (sotto, ora è al museo dell'Ente), qualche anno dopo ormai "esterno" fui richiamato per progettare e realizzare (eh, da giovane ero un asso!) un sistema per misurare la resistività di magneti superconduttori in elio liquido (2 gradi sopra allo zero assoluto che è a -273,15) dove c'erano problemi di tecnologia. Ma come mi sono divertito!
Sono proprio felicissimo di questo rilancio di Frascati, se ero più giovane chiedevo di rientrare in servizio (ora no, mi direbbero che ormai sono rincoglionito )
Il Wiggler, a noi non ci mandavano a fare i pizzettari a Londra.
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