Il lupo perde il pelo ma non il vizio

[Dav. c. G.]

Orlando e Cuperlo contro Renzi: «Lasci lavorare Martina» - Corriere.it

A me pare invece che Martina stia tenendo conto di quanto deciso in direzione a grande maggioranza. E mi pare che il Pd stia seguendo un percorso previsto dallo statuto e quindi dalla democrazia interna (direzione di qualche settimana fa e assemblea del 21 aprile).
Sarà quindi la maggioranza a decidere il segretario ( o a decidere se si deve fare un congresso in autunno) e poi anche la linea politica. Non può essere mai una minoranza a decidere. La mia opinione è che se dovesse continuare come negli ultimi 5 anni ( o se ci fossero differenze notevoli sulla linea politica ed economica da tenere quando sei al governo e quando sei all'opposizione sia nel paese che nel partito) la cosa migliore sarebbe forse prendere strade separate, ma questa volta in modo consensuale e senza strappi.

[Gdem88]

Il problema, caro Dav, è che né tu né io sappiamo quello che si sta agitando dietro le quinte...e si sta agitando molto, perché gli antirenziani o a-renziani vogliono girare pagina, mentre Renzi e i renziani più fedeli vogliono, a dispetto delle dimissioni, dettare ancora la linea. Non è mica scontato quale delle due componenti sia, ad oggi, la maggioranza...o meglio, la battaglia è proprio su questo, tra chi vuole rimanere maggioranza, ma è in declino, e chi vorrebbe diventarlo, ma sa che deve recuperare parecchio.

La battaglia è aperta e con le dimissioni di Renzi non ci sono più primazie o schieramenti precostituiti, l'unica ragione sarà per l'appunto quella della maggiornza...ma di quella numerica e alla fine dei conti.

[Dav. c. G.]

Il problema, caro Dav, è che né tu né io sappiamo quello che si sta agitando dietro le quinte...e si sta agitando molto, perché gli antirenziani o a-renziani vogliono girare pagina, mentre Renzi e i renziani più fedeli vogliono, a dispetto delle dimissioni, dettare ancora la linea. Non è mica scontato quale delle due componenti sia, ad oggi, la maggioranza...o meglio, la battaglia è proprio su questo, tra chi vuole rimanere maggioranza, ma è in declino, e chi vorrebbe diventarlo, ma sa che deve recuperare parecchio.

La battaglia è aperta e con le dimissioni di Renzi non ci sono più primazie o schieramenti precostituiti, l'unica ragione sarà per l'appunto quella della maggiornza...ma di quella numerica e alla fine dei conti.

Ma io dicevo molto d'altro.

Se si continua a fregarsene dello statuto e delle regole democratiche interne mi chiedo che cosa ci stiamo a fare insieme tutti nel partito (vedi decisioni quasi all'unanimità dell'ultima direzione e mandato dato a Martina).

Se si pensa di poter avere linee programmatiche opposte quando si sta all'opposizione nel paese o nel partito, rispetto a quando si sta al potere (nel paese o nel partito) mi chiedo che bisogno c'è di andarsi a contare in un congresso per una resa dei conti che vedrebbe comunque una spaccatura intorno al 50% (anche se sono convinto che nel Pd siano rimasti maggiormente liberaldemocratici e liberalsociali ed anche penso siano in maggioranza quelli chi pensano ad una diversa conduzione democratica nel partito sia nel modo di fare opposizione che nel modo di condurre il partito).

In sostanza: se le visioni sono tanto diverse a che serve andarsi a spaccare ancora di più e far scorrere sangue? Sarebbe governabile un partito con visioni tanto diverse e spaccato a metà?

[Amaro Lucano]

Incredibile come un segretario dimissionario, dopo due sconfitte importanti, tenga ancora in ostaggio il secondo partito del paese.
Che un'alleanza Pd-M5S possa risultare difficile è un dato pacifico, tuttavia chiudere ogni possibilità di dialogo da parte del partito che per tutta la campagna elettorale ha predicato per un voto utile e che si è sempre posto come perno politico per garantire governabilità e stabilità al paese è un atteggiamento di scarsa responsabilità.
Il Partito Democratico non dovrebbe sollevarsi dall'onere che comporta essere ancora il secondo partito del paese e dovrebbe considerare che in un sistema proporzionale, come quello offertoci dalla sua legge elettorale, nessuno può tirarsi indietro ex ante dalle ipotesi di governo.

[Gdem88]

Incredibile come un segretario dimissionario, dopo due sconfitte importanti, tenga ancora in ostaggio il secondo partito del paese.
Che un'alleanza Pd-M5S possa risultare difficile è un dato pacifico, tuttavia chiudere ogni possibilità di dialogo da parte del partito che per tutta la campagna elettorale ha predicato per un voto utile e che si è sempre posto come perno politico per garantire governabilità e stabilità al paese è un atteggiamento di scarsa responsabilità.
Il Partito Democratico non dovrebbe sollevarsi dall'onere che comporta essere ancora il secondo partito del paese e dovrebbe considerare che in un sistema proporzionale, come quello offertoci dalla sua legge elettorale, nessuno può tirarsi indietro ex ante dalle ipotesi di governo.

Non sono d'accordo, il PD non ha nessuna ragione per sostenere un governo Di Maio, e i grillini recitano la parte in modo spregiudicato, sempre e solo per convenienza ( vedesi spettacolo indecente del 2013, vedesi manovre e manovrine di oggi). Arrivano peraltro a criticare la legge elettorale quando loro ne avrebbero voluta una ancora più proporzionale, e sono quindi gli ultimi che dovrebbero parlare.

Di Maio premier non sarebbe né un garante né tantomeno un alleato leale, e il PD non è una onlus.

Se poi i grillini vorranno scendere dalle nuvole e trattare come avviene in tutto il mondo civile ( no a Di Maio premier, leader di parte, no ad una lista di ministri preconfezionata, perché non siamo nel Terzo Reich, si ad una discussione aperta su tutto e davvero, non solo per fare la recita davanti alle telecamere) lì si potranno vedere le carte...e valutare un si di scopo o un no definitivo.

Fino ad adesso, per una discussione non vedo neanche le premesse, solo cortine fumovene, retorica e propaganda.

[Gdem88]

Ma io dicevo molto d'altro.

Se si continua a fregarsene dello statuto e delle regole democratiche interne mi chiedo che cosa ci stiamo a fare insieme tutti nel partito (vedi decisioni quasi all'unanimità dell'ultima direzione e mandato dato a Martina).

Se si pensa di poter avere linee programmatiche opposte quando si sta all'opposizione nel paese o nel partito, rispetto a quando si sta al potere (nel paese o nel partito) mi chiedo che bisogno c'è di andarsi a contare in un congresso per una resa dei conti che vedrebbe comunque una spaccatura intorno al 50% (anche se sono convinto che nel Pd siano rimasti maggiormente liberaldemocratici e liberalsociali ed anche penso siano in maggioranza quelli chi pensano ad una diversa conduzione democratica nel partito sia nel modo di fare opposizione che nel modo di condurre il partito).

In sostanza: se le visioni sono tanto diverse a che serve andarsi a spaccare ancora di più e far scorrere sangue? Sarebbe governabile un partito con visioni tanto diverse e spaccato a metà?

Non vedo nessuna vìolazione dello Statuto e delle regole interne...e Dav, te lo ripeto: non facciamo i difensori del purismo, Renzi ha fatto minoranza e opposizione interna tanto quanto Orlando e i suoi, le vittime immolate non esistono.

Io ti dico solo una cosa: io non voto il PD perché c'è Renzi, ho votato Renzi perché c'è il PD...i leader passano, il partito e la comunità che rappresenta sono cosa ben più grande e diversa. Nei circoli della provincia, degli sgambetti tra Renzi e Orlando poco interessa...e non ho nessuna intenzione di vedere il PD scisso ancora per queste beghe di potere ( perché questo sono). Lottassero normalmente come si fa in ogni partito, ci sarà un vincitore e ci sarà un vinto.

[Amaro Lucano]

Non sono d'accordo, il PD non ha nessuna ragione per sostenere un governo Di Maio, e i grillini recitano la parte in modo spregiudicato, sempre e solo per convenienza ( vedesi spettacolo indecente del 2013, vedesi manovre e manovrine di oggi). Arrivano peraltro a criticare la legge elettorale quando loro ne avrebbero voluta una ancora più proporzionale, e sono quindi gli ultimi che dovrebbero parlare.

Di Maio premier non sarebbe né un garante né tantomeno un alleato leale, e il PD non è una onlus.

Se poi i grillini vorranno scendere dalle nuvole e trattare come avviene in tutto il mondo civile ( no a Di Maio premier, leader di parte, no ad una lista di ministri preconfezionata, perché non siamo nel Terzo Reich, si ad una discussione aperta su tutto e davvero, non solo per fare la recita davanti alle telecamere) lì si potranno vedere le carte...e valutare un si di scopo o un no definitivo.

Fino ad adesso, per una discussione non vedo neanche le premesse, solo cortine fumovene, retorica e propaganda.

Il M5S è profondamente maturato rispetto al 2013 e si sta progressivamente istituzionalizzando (già in campagna elettorale era molto meno antisistema rispetto agli passati). Il csx pertanto dovrebbe, anche in ragione dei suoi numeri, quantomeno sedersi a un tavolo e valutare le proposte di Di Maio. Dubito fortemente che i grillini ambiscano a un governo monocolore con l'appoggio esterno di una o più forze politiche, ma credo che durante i negoziati possano cedere anche qualche ministero che il PD (o chi per lui) possa ritenere chiave.

Io credo che se non fosse per Renzi, la cui attuale strategia politica mi è sinceramente di difficile interpretazione, il Partito Democratico avrebbe assunto un atteggiamento non ostativo a priori nei confronti del Movimento 5 Stelle. Poi ovviamente potrebbero non esserci i presupposti per un'alleanza di governo, ma l'attuale atteggiamento dei vertici dem è, a mio parere, poco responsabile e poco comprensibile.

[Supermario]

Il M5S è profondamente maturato .

Piu' che maturato direi "adeguato".

Pertanto è rimandato a Settembre.

[Dav. c. G.]

Non s ioono d'accordo, il PD non ha nessuna ragione per sostenere un governo Di Maio, e i grillini recitano la parte in modo spregiudicato, sempre e solo per convenienza ( vedesi spettacolo indecente del 2013, vedesi manovre e manovrine di oggi). Arrivano peraltro a criticare la legge elettorale quando loro ne avrebbero voluta una ancora più proporzionale, e sono quindi gli ultimi che dovrebbero parlare.

Di Maio premier non sarebbe né un garante né tantomeno un alleato leale, e il PD non è una onlus.

Se poi i grillini vorranno scendere dalle nuvole e trattare come avviene in tutto il mondo civile ( no a Di Maio premier, leader di parte, no ad una lista di ministri preconfezionata, perché non siamo nel Terzo Reich, si ad una discussione aperta su tutto e davvero, non solo per fare la recita davanti alle telecamere) lì si potranno vedere le carte...e valutare un si di scopo o un no definitivo.

Fino ad adesso, per una discussione non vedo neanche le premesse, solo cortine fumovene, retorica e propaganda.

Un accordo politico di governo con il M5S ē impensabile per diversi motivi.
Il principale ē che sono inaffidabili per l'aspetto democratico del loro partito nel quale comanda la Casaleggio Associati. Quindi anche per conflitti di interesse e per come hanno usato il web in tutti questi anni.
Poichē hanno cambiato idea 1000 volte in tanti anni come fai a fidarti dei loro comportamenti sempre opportunistici?
Inoltre il loro programma prevede l'abbattimento di tutte le riforme fatte in questi anni.

[Gdem88]

Il M5S è profondamente maturato rispetto al 2013 e si sta progressivamente istituzionalizzando (già in campagna elettorale era molto meno antisistema rispetto agli passati). Il csx pertanto dovrebbe, anche in ragione dei suoi numeri, quantomeno sedersi a un tavolo e valutare le proposte di Di Maio. Dubito fortemente che i grillini ambiscano a un governo monocolore con l'appoggio esterno di una o più forze politiche, ma credo che durante i negoziati possano cedere anche qualche ministero che il PD (o chi per lui) possa ritenere chiave.

Io credo che se non fosse per Renzi, la cui attuale strategia politica mi è sinceramente di difficile interpretazione, il Partito Democratico avrebbe assunto un atteggiamento non ostativo a priori nei confronti del Movimento 5 Stelle. Poi ovviamente potrebbero non esserci i presupposti per un'alleanza di governo, ma l'attuale atteggiamento dei vertici dem è, a mio parere, poco responsabile e poco comprensibile.

Mi spiace, troppo facile cavarsela così. Non so cosa tu abbia votato alle ultime elezioni, ma PD e M5s sono stati per 5 anni alternativi, con toni da processo in piazza, gogna, forca e forconi da parte dei grillini....non è con qualche intervistina da democristiani old style ( emblematica quella alla Repubblica di Di Maio) che si cancella tutto questo, anche perché ancora adesso stanno palesemente recitando una parte.

Se vogliono parlare con il PD siano conseguenti e facciano cadere quei paletti da Repubblica delle Banane che hanno messo all'inizio della legislatura, poi si potranno vedere le carte....e qui parliamo di PRE-CONDIZIONI PER PARLARSI, sia chiaro, perché quando ci si parla si può anche convenire che non ci sono le condizioni per un accordo.

Devono recuperare molti arretrati sulla civiltà del dibattito e dei rapporti tra forze politiche, prima di poter discutere come si deve e in modo credibile con il PD.