VERONA — Padiglione A, stand 44. È la postazione al Vinitaly del viticoltore Renato Brunetta. Offre un bianco e un rosso dal nome sacro, Mater Divini Amoris, dalla Doc Roma. «Vendo vino e non mi occupo dei teatrini della politica come Di Maio e Salvini», dice Brunetta, alla prima fiera da produttore. L’azienda si chiama Capizucchi, dalla famiglia patrizia che ha venduto la terra.
«Un’azienda famigliare nell’agro romano — racconta il deputato-vignaiolo — ci lavorano i figli di mia moglie Titti, Dario e Serena Diana. Sono in produzione 12 dei 25 ettari a vigneto. Centomila bottiglie. Il rosso è un uvaggio di Montepulciano e Cabernet Sauvignon, affinato anche in botti di rovere usate per l’Amarone. Fra due anni sarà pronta una bollicina, assieme ad altri 5 vini».
Brunetta viticoltore: «Mi ripaga dalle amarezze, mi sono pure indebitato» - Corriere.it
Nella botte piccola c'è il vino buono???