Emendamento Ronnie 1 alla mozione C@scista
La Camera dei Deputati di Pol
Considerato che l'automazione aziendale è una positiva innovazione per il mercato e che può riguardare qualsiasi attività economica;
Considerato che produrrà nuovi posti di lavoro nei settori di progettazione, installazione, gestione e manutenzione delle macchine;
Visto che i lavoratori attivi in questi settori sono per lo più giovani, inesperti ma altamente istruiti;
Considerato che i settori produttivi tradizionali delle aziende vedranno invece ridursi i posti di lavoro a causa della robotizzazione;
Visto che i lavoratori attivi in questi settori sono per lo più anziani e dotati solo di istruzione tecnica ed esperienza di sistemi obsoleti;
Ritenendo che sia possibile rimodulare la pressione fiscale sul lavoro e sui redditi delle società anche a pressione fiscale assolutamente invariata, in un modo adeguato a tutelare sia i lavoratori che l'innovazione;
Trovando specificamente opportuno assicurare che i lavoratori anziani non escano dal mercato del lavoro, ma possano riconvertirsi verso posizioni non specifiche oggi occupate da altri più giovani, invece utilmente impiegabili nei settori in via di robotizzazione;
Trovando specificamente opportuno incentivare i settori non ancora in corso di robotizzazione ad avviare iniziative significative per adottarla;
INVITA
Il Governo e il Parlamento Italiano a predisporre una legge quadro generale sulla robotizzazione, che preveda l'obbligo per il Ministro dello Sviluppo Economico, al raggiungimento di determinati indici di robotizzazione definiti e calcolati dall'Istat ogni anno per ogni settore ATECO, di emanare un proprio Decreto di incentivazione alla riconversione industriale della forza lavoro impiegata, che preveda:
a) il mantenimento in capo alle aziende del settore in corso di robotizzazione delle obbligazioni fiscale e contributiva per i lavoratori dipendenti licenziati per giustificato motivo economico, nella misura di esse prevista sulla base dell'ultima retribuzione, per i licenziamenti avvenuti nei 12 mesi precedenti l'emanazione del decreto e nel corso dei 5 anni successivi, dando così luogo al totale abbattimento del cuneo fiscale per qualsiasi altra azienda che decida di riassumere un licenziato a causa di robotizzazione;
b) l'attribuzione integrale allo Stato, relativamente alle sole assunzioni avvenute con contratto a tutele crescenti, per i 5 anni successivi, delle obbligazioni fiscale e contributiva per quei soli lavoratori identificati dall'Istat come necessari al processo di robotizzazione delle imprese di un settore e da esse per questo assunti, con notifica al MISE del contratto;
c) l'aumento annuale dell'aliquota dell'imposta sui redditi delle società operanti in tutti i settori non ancora arrivati all'indice di robotizzazione per essi previsto, nella misura esclusiva risultante dalla necessità di procurare la somma utile a coprire l'insieme dei trattamenti di incentivazione erogati, in deficit, nell'anno precedente;
d) un limite massimo all'aumento di cui al punto c) nella misura di non oltre il 40% di aliquota, al raggiungimento del quale la politica di robotizzazione può considerarsi conclusa con successo, con la cessazione ex nunc di tutti i benefici di cui ai punti a) e b) a qualunque lavoratore ed azienda concessi, ed il ritorno immediato all'aliquota ordinaria per le aziende dei pochi settori ancora non robotizzati.