Occupazione. L?Italia penultima in Europa | Avanti!
L’Italia continua ad indietreggiare anche per quanto riguarda l’occupazione. Il nostro Paese si classifica penultimo nell’Unione europea per il livello di occupazione, attestatosi al 62,3% nel 2017, peggio di noi solo la Grecia, col 57,8%. Lo riferisce Eurostat, precisando che il nostro Paese si rivela fanalino di coda anche per lo scarto occupazionale tra uomini e donne (19,8%), categoria in cui a superarci è soltanto a Malta col 26,1%. L’Italia è inoltre il penultimo Paese europeo, sempre dopo la Grecia, per donne occupate (appena il 52,5%).
Appare molto lontano pertanto al momento il raggiungimento dell’obiettivo Ue 2020 di un tasso d’occupazione complessivo del 67%. La strategia Europa 2020 mira a raggiungere un tasso d’occupazione totale per la fascia d’età 20-64 di almeno il 75% entro il 2020. Il target, ha ricordato Eurostat, è stato tradotto in diversi obiettivi nazionali per riflettere la situazione e le possibilità dei vari Stati membri di contribuire all’obiettivo comune. La media europea del tasso di occupazione nella fascia d’età 20-64 nel 2017 ha raggiunto il 72,2%, in crescita rispetto al 71,1% del 2016.
Nel confronto tra i Paesi dell’Unione, il tasso di occupazione nella fascia d’età tra i 20 e i 64 anni è cresciuto con particolare forza tra 2016 e 2017 in vari Paesi dell’Europa centro-orientale. Infatti dai dati emerge un rialzo di 3,6 punti percentuale in Bulgaria, 3,3 in Slovenia, 2,5 in Romania, 2,2 in Croazia, 2,1 in Estonia.
Il numero di occupati in Italia sono però in moderato aumento, con +0,7% su anno rispetto al 61,6% del 2016. In maggior crescita (+0,9%), però, sono le donne che lavorano, passate dal 51,6% del 2016 al 52,5% del 2017. Salgono in modo deciso (+1,9%) anche gli occupati over 55, passati su anno dal 50,3% al 52,2%, con differenze significative tra uomini (62,8% nel 2017) e donne (42,3%) – che sono però in più decisa crescita rispetto alla controparte maschile (+2,6% annuo contro 1,1%).