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Intervista a Marco Cappato su “Il Dubbio” (17/4/18)
D: Mentre l’Ue e i mercati si volgono con apprensione all’attuale situazione italiana, il processo di formazione del nuovo governo registra evidentemente una condizione di stallo. Quale ne sarà, a suo avviso, l’esito?
R: Guardando ai programmi elettorali, una maggioranza potrebbero trovarla nell’aumento della spesa pubblica e nel giustizialismo. I rischi di fronte alla comunità internazionale e ai mercati potrebbero spingere verso soluzioni di compromesso. Ma per costruire una alternativa liberale e federalista europea non si può sperare in una inerte “rendita di opposizione”, o nel feticcio della stabilità. Bisogna assumersi la responsabilità di fare proposte.
D: Cosa ne pensa dell’attacco americano, e su come il territorio siriano sia ormai diventato scenario di guerra fra potenze straniere, dalla Russia all’Iran, dall’America alla Turchia.
R: L’attacco è stato al tempo stesso tardivo, perché ormai Assad è vicino alla vittoria definitiva, e affrettato, perché non ha atteso gli esiti dell’inchiesta sulle armi chimiche. Ma è certamente meglio questo attacco dell’assoluta inerzia davanti al massacro siriano. Stiamo pagando la debolezza della più importante istituzione di pace degli ultimi decenni, creata anche grazie alle nostre lotte: La Corte penale internazionale. Neanche Obama ha saputo interrompere l’ostilità americana nei confronti della Corte, e ora con Trump sarà sempre peggio. Bisognerebbe rilanciare, in alternativa all’isolazionismo trumpiano, l’idea di Marco Pannella degli “Stati Uniti d’America e d’Europa” .
D: Quali saranno le prossime battaglie dei Radicali? E crede che, con il nuovo rapporto di forze politiche prodotto dalle elezioni del 4 marzo e la conseguente ricomposizione parlamentare, le vostre prossime iniziative avranno vita facile?
R: Non rappresento “i Radicali”, sono solo un iscritto al Partito radicale e a Radicali italiani. Credo sia importante il fatto che il Parlamento abbia già all’ordine del giorno quattro leggi di iniziativa popolare “anche radicali” su separazione delle carriere, droghe, immigrazione e eutanasia. Il Presidente della Camera Fico si è impegnato per il rispetto di questo strumento: gli chiederemo conto presto.
Come Associazione Luca Coscioni, abbiamo appena tenuto il Congresso mondiale per la libertà di ricerca. Sono temi lontani dall’agenda politica ufficiale, ma sono vitali per il Paese, perché l’alternativa allo statalismo va trovata nella riqualificazione del bilancio dello Stato, attraverso l’unica redistribuzione oggi sostenibile: quella della conoscenza, con investimenti nella scuola, nella formazione, nella ricerca che va liberata dai proibizionismi.
D: Il governo scorso è riuscito a varare la riforma dell’ordinamento giudiziario, che prevede l’aumento di misure alternative al carcere – escludendo reati gravi come quelli di mafia o di terrorismo – anche a chi ha condanne fino a quattro anni di reclusione, pur tenendo conto che la decisione finale sarà comunque affidata al giudice. Cosa replica a chi definisce tale riforma una «vergogna» o un provvedimento che «mina alla base il principio della certezza della pena»? Secondo lei, tale riforma avrà il via libera definitivo in commissione Giustizia al Senato?
R: La lotta di Rita Bernardini, con altri militanti e dirigenti del Partito radicale e insieme a migliaia di detenuti, ha ottenuto un primo risultato importante, ma i partiti in Parlamento ora stanno cercando di far saltare tutto per aria. Più che fare previsioni, bisogna cercare un modo per impedirlo. Se solo il Servizio pubblico dell’informazione radiotelevisiva consentisse un dibattito su questo, i cittadini potrebbero essere informati su come le misure alternative al carcere abbiano come effetto quello di aumentare la sicurezza per tutti, oltre a rendere le pene conformi ai principi costituzionali.
D: Emma Bonino, leader di + Europa, ha affermato: «Nel nome di Altiero Spinelli, di Marco Pannella, di Alcide De Gasperi e di Luigi Einaudi abbiamo sempre creduto nell’integrazione europea e lavorato perché si possa arrivare agli Stati Uniti d’Europa». Lei condivide lo slancio europeista della Bonino? E a quale Europa, eventualmente, si rivolge (quella delle banche, della politica, ecc…)?
R: L’unica proposta di governo alternativa al nazionalismo statalista è quella del rilancio federalista europeo. Il merito di “Più Europa con Emma Bonino” è stato quello di aver indicato la principale linea di divisione politica oggi, che è determinante anche per la nascita di un Governo. Non serve dire, come fa il Pd, “stiamo all’opposizione” di un Governo che non esiste ancora. Bisogna proporre come priorità per un Governo “con chi ci sta” un percorso di riforma e democratizzazione delle stesse istituzioni europee, a partire dalle riforme già all’ordine del giorno della UE, per arrivare alla cittadinanza europea e alla possibilità di intervento della UE in caso di violazione dei diritti civili e politici da parte degli Stati nazionali. Più Europa dovrebbe trasformarsi in partito paneuropeo, aprendosi all’adesione diretta dei cittadini di tutta Europa.
D: Dopo aver ottenuto il varo della legge sul biotestamento, i Radicali e l’Associazione Coscioni manterranno vivo il confronto sulla legalizzazione dell’eutanasia?
R: Con Filomena Gallo prepariamo l’udienza in Corte costituzionale a ottobre dopo la sospensione del processo nei miei confronti per la morte di Fabiano Antoniani. Il 31 maggio avremo con Mina Welby l’udienza prelimiare per la morte di Davide Trentini. Appena saranno costituite le Commissioni parlamentari come Associazione Luca Coscioni chiederemo la discussione della nostra proposta di legge di iniziativa popolare, che attende da oltre 4 anni. In ogni caso, con Mina Welby e Gustavo Fraticelli proseguiamo con la disobbedienza civile, fino a quando la libertà di scegliere fino alla fine sulla propria vita non sarà affermata.
D: Il governo Gentiloni ha dato mandato all’Avvocatura di Stato di difendere l’articolo 580 del codice penale, che punisce l’istigazione o l’aiuto al suicidio. Il Ministro della Giustizia Orlando precisa che tale decisione “non è contro Cappato”. Cosa pensa al riguardo?
R: La memoria presentata dal Governo difende la criminalizzazione dell’aiuto alla morte volontaria, e dunque porterebbe a una mia condanna. Ovviamente non la considero una questione personale “contro Cappato”, ma è un atto contro la libertà di scelta. Mi dispiace che il Governo uscente abbia imboccato questa strada. Ma noi andiamo avanti.