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Discussione: Fratelli d'europa

  1. #11
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    Predefinito Re: Fratelli d'europa

    Leggendo le dichiarazioni teetsche riprese poi dagli scodinzolanti a$$erviti nordici e baltici contro l'I-taglia e' evidente che ci sia una guerra in atto, iniziata peraltro nel 2011 e combattuta in trince stile verdun.
    E' tempo che la Russia intervenga in ogni modo, ed in parte lo sta facendo , per dare supporto ai popoli italici, greci, serbi di decidere per se' stessi!
    meglio cedere qualche base navale ai russi nel mediterraneo che il tucül alla culona untrombable, ed ai suoi burattinai!
    Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
    Stupri, attentati, invasione, fallimenti, disoccupazione, emergenza sociale, denatalita',violenza verbale , suicidi, omicidi....

  2. #12
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    Predefinito Re: Fratelli d'europa

    https://www.maurizioblondet.it/gli-s...ans-pritchard/

    Lo sbavazzone e sbevazzone lu$$emburghese affrema di avre strumenti di tortura nelle cantine, o nei castelli belgesi...non ne avevamo dubbio.

    https://nicolettaforcheri.wordpress....-patto-donore/

    Ricordo che tempo fa era spuntata una lista di Anonymous, ora introvabile nel net, di presunti pedofili scampati al caso Dutroux, di cui alcuni personaggi chiave della politica, delle banche e del Bilderberg, ad esempio certo Lippens, ex amministratore delegato della Fortis, anima gemella di Caltagirone di MPS nel farla fallire, accollarne i debiti allo Stato belga e regalarla ai suoi veri padroni in BNP Paribas.

    La pedofilia e il satanismo sono il cemento che tiene insieme la cospirazione dalla politica al resto del “sistema” nel mondo.
    Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
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  3. #13
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    Predefinito Re: Fratelli d'europa

    Cronaca da un viaggio nel lager greco.

    Reduce da una veloce puntata ad Atene dopo 30 anni ho toccato con mano quale sia il disegno della trimurti che ha messo in ginocchio uno stato.
    Il centro di Atene, nella sua piazza Omonia e' un abitacolo di mediorientali e idio-pakistanti credo.
    Non riesco a distinguere le razze, ma il lerciume e lo scadimento di una parvenza di societa' civile si.
    Per circa un chilometro solo negozi islamici, e detti perosnaggi che bighellonano e si trascinano per le strade.
    Poi un cordone sanitario di camionette della polizia e si entra o si esce, dipende dai punti di vista, in quello che e' l'atene classica con il Partenone ed il quartiere trasteverino della Plaka.
    Culi in aria...abbrustoliti ed asiatici = zero.

    Non si capisce pero' se siano i primi costretti dai seondi o viceversa...insomma non e' chiaro chi la fa da padrone...una cosa certa la Grecia, almeno in Atene e' sporca, triste, dimessa, una citta' sovietica del XXI secolo con la differenza che qui hanno venduto il tucül ai franco tedeschi, senza alcun ritegno.
    Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
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  4. #14
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    Predefinito Re: Fratelli d'europa

    Per ricordare

    Questi sono i nostri fratelli europei!
    Parenti serpenti





    Mattei ucciso dal controspionaggio francese per i suoi rapporti con il Fronte di Liberazione algerino?


    Dall'Algeria, una chiave di lettura sulla morte del Presidente dell'Eni, Enrico Mattei, uno dei tanti misteri irrisolti dell'Italia repubblicana. In un articolo pubblicato su "Algerie Patriotique", si ipotizza che Mattei sia stato ucciso dal controspionaggio francese, SDECE, per la sua collaborazione con gli algerini del Fronte di Liberazione Nazionale.

    Ecco il testo dell'articolo, tradotto dal francese, di Khalil Oudainia, pubblicato da "Algerie Patriotique."

    Enrico Mattei, capo dell'ENI (Ente Nazionale Idrocarburi l'), ha fatto di questo operatore pubblico una delle più grandi aziende del settore dei combustibili fossili. Dopo aver portato un nuovo giocatore in un settore dominato da sette multinazionali chiamate "sette sorelle", si è attirato l'ira del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, tra gli altri. Nel suo libro "Storia segreta del petrolio algerino", Hocine Malti ha scritto: "In Italia, l'Ente Nazionale Idrocarburi (ENI), creato nel 1953, era una piccola società rispetto ai giganti anglosassoni che dominavano la scena mondiale del petrolio in quel tempo. Presieduto da Enrico Mattei, in questo contesto, diventò guastafeste di queste major. Dopo aver ricevuto a metà degli anni '50 metà il divieto dell'IPC (che aveva posto il veto all'arrivo dell'ENI in Iraq), Mattei lanciò una iniziativa audace e senza precedenti nella direzione dei paese del Terzo mondo in cui Eni interveniva: offriva una partnership del 75% per il paese ospitante e il 25% per ENI nelle operazioni che conduceva". Egli ha concluso che il ruolo delle lobby di petrolio ha influito nel suo omicidio.

    Tuttavia, la testimonianza che citeremo rivela un elemento cruciale nell'omicidio, senza negare completamente l'interesse della lobby del petrolio. Mattei era un attore politico nel suo paese. Era amato da alcuni per la grandezza che ha dato ad una società italiana, ma anche odiato da ex sostenitori del fascismo. Accusato di stabilire uno stato all'interno dello stato dal gigante del petrolio, costituì un corpo di guardie personali, non fidandosi dei membri dei servizi segreti del suo paese.

    Il caso Mattei

    Mattei aveva nemici e amici in tutto il mondo. Il 27 ottobre 1962, il suo aereo precipitò nella campagna di Bascapè. Morirà insieme al suo pilota ed ad un giornalista americano della rivista Time che lo accompagnava in questo viaggio. Tutti hanno pensato ad un omicidio. Ma le prova erano carenti. I mezzi tecnici dell'epoca non permettevano indagini incisive. Si sono fatte diversi ipotesi, compresa quella dell'esplosivo nell'aereo. Le indagini dell'incidente continueranno per anni.

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    Il professore Firrao dell'Università di Torino, ha cercato di riaprire il caso e fare nuove analisi sul relitto dell'aereo nel 1997, concludendo che si trattava di un attentato attuato con esplosivi.

    Quale legame tra OAS e Mattei?

    Ma c'è un'ipotesi più credibile con elementi di prova. Mattei è stato ucciso dal SDECE(Servizio segreto francese per le operazioni all'estero ndr) . Perché lo SDECE? Mattei mantenne un forte rapporto con i rappresentanti del FLN(Fronte di Liberazione Nazionale algerino ndr) all'estero. Questo gli valse una minaccia da parte dell'OAS(Organizzazione paramilitare francese che difendeva il ruolo coloniale della Francia). Mattei sostenne l'indipendenza dell'Algeria era diventata un fatto inevitabile. Disse che non avrebbe negoziato un contratto di esplorazione nel deserto algerino, finché l'Algeria non avesse raggiunto la sua indipendenza. Inoltre, cercò di assicurare un posto per le aziende italiane nel Sahara dello stato nascente. Pensò anche alla fornitura per l'Italia attraverso un gasdotto gigante dal deserto algerino alla Sicilia. Questo progetto sarà implementato in seguito, ma Mattei non ha avuto la possibilità di vederlo con i propri occhi. È stato ucciso prima. A peggiorare le cose nel suo caso, lo SDECE sospettò anche che Mattei facesse parte della rete che ha facilitato al FLN l'acquisto di armi sul mercato nero internazionale. Tutti questi elementi sono stati una chiara fonte di irritazione per lo SDECE. Philippe Thyrand di Vosjoli, un ex agente dello SDECE che disertò per gli Stati Uniti, scrive nel suo libro "Lamia, anti-Barbouze" che lo SDECE è alla base di questo "incidente". Secondo lui, la preparazione si svolse in questo modo. Poco prima di questo "incidente", lo SDECEE inviò un certo Laurent come meccanico aereo a Catania. Ottenute le informazioni sugli spostamenti di Mattei, si scoprì che viaggiava quel giorno. La mattina del 27 ottobre, a Laurent fu ordinato di agire all'aeroporto, salì sull'aereo di Mattei, senza alcuna vigilanza, e installò esplosivi da utilizzare successivamente per l'assassinio. Un altro episodio, quindi, tra i molti casi che hanno visto contrapposti il FLN e lo SDECEE durante la guerra di liberazione algerina. Questo episodio ha avuto luogo non nelle montagne del Aures o nei depositi intorno Marsiglia, ma in un paese europeo.
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  5. #15
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    Predefinito Re: Fratelli d'europa

    TIM ACCUSA LA COMPAGNIA LOW COST FRANCESE, ARRIVATA IN ITALIA CON UN’OFFERTA ULTRA COMPETITIVA: “ILIAD VIOLA LE LEGGI ANTITERRORISMO”.

    SECONDO GENISH IL MECCANISMO DI ATTIVAZIONE DELLE SIM NON PREVEDE IL RICONOSCIMENTO DIRETTO DEL TITOLARE, CHE NON DEVE NECESSARIAMENTE COINCIDERE CON L’INTESTATARIO…



    Mar. per “il Messaggero Il testo:

    La questione sarebbe stata presa molto sul serio. Da qualche giorno sarebbero anche partite delle verifiche sul campo per controllare se, quanto denunciato da Tim, sia vero. La società guidata da Amos Genish ha acceso un faro sulle modalità di attivazione delle sim card di Iliad, la compagnia low cost francese che fa capo a Xavier Niel, da poco sbarcata in Italia.

    Tim ha inviato nei giorni scorsi un’ istanza con la quale chiede al Dipartimento di Sicurezza del ministero dell’ Interno, alla Polizia Postale, alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e alla Direzione generale per i servizi di comunicazione del ministero dello Sviluppo, se il meccanismo di attivazione, sia online che fisico, delle sim card di Iliad non violi le norme della legge Pisanu contro il terrorismo.

    Il punto, come emerge dalla denuncia di Tim, è che le norme prevedono un «riconoscimento diretto» di chi compra e attiva una sim card per il traffico telefonico. «Ogni impresa», spiega nella sua istanza Tim, «è tenuta a rendere disponibili, anche per via telematica, al centro di elaborazione dati del ministero dell’ interno, gli elenchi di tutti i propri abbonati e tutti gli acquirenti del traffico prepagato della telefonia mobile, che sono identificati prima dell’ acquisizione del servizio».

    Invece, nelle procedure messe in atto da Iliad, sostiene Tim, ci sarebbero diversi bug. La procedura online di acquisto della sim di Iliad, per esempio, prevede l’ inserimento dei dati in anagrafica, la registrazione di un videomessaggio e l’ upload di un documento, che però, sostiene Tim, sono asincroni e senza riconoscimento de visu.

    Il controllo dei documenti verrebbe fatto da un consulente prima della spedizione della sim, ma non è necessario che il titolare della carta di credito coincida con l’ intestatario della nuova linea. La sim, poi, viene attivata direttamente dal cliente nell’ area self service della società telefonica.

    IL PROCESSO

    Secondo Tim la legge Pisanu antiterrorismo escluderebbe la possibilità per gli operatori di ricorrere a procedure totalmente automatizzate che prevedano l’ acquisizione dei dati anagrafici del cliente e l’ acquisizione della riproduzione del documento tramite modalità telematiche, o per corrispondenza, senza espletare nemmeno al momento della consegna della sim l’ attività di controllo dell’ identità del sottoscrittore.

    La procedura di Tim per la vendita on line delle sim, prevede in diversi passaggi il riconoscimento diretto. È prevista una videochiamata con un operatore che verifica che il viso del cliente corrisponda a quello sul documento e, inoltre, la coincidenza dell’ intestazione della carta di pagamento.

    La sim poi viene attivata dopo il riconoscimento con una videochiamata oppure effettuato direttamente dal postino che la consegna. Dubbi, la società guidata da Genish, li ha espressi anche sulla vendita delle sim card di Iliad tramite i cosiddetti «sim box», dei distributori automatici installati per adesso in alcuni centri commerciali ma che presto potrebbero sbarcare anche nelle stazioni.

    In pratica, secondo il dossier messo a punto da Tim, per ottenere tramite queste sim box la scheda telefonica, basta inserire i dati anagrafici, registrare un videomessaggio e caricare il documento, due fasi che avvengono in maniera asincrona e senza riconoscimento de visu. La presenza dei commessi, denuncia Tim, è solo per l’ assistenza operativa senza nessuna consegna di documentazione di attivazione.

    Anche in questo caso non sarebbe necessario che la carta di credito o il bancomat siano intestati al titolare della sim. Il processo di acquisto, denuncia insomma Tim, si perfeziona anche se il titolare della carta di credito, e quindi del conto corrente, è diverso dall’ intestatario della sim. La richiesta della società di Genish, in realtà, non è quella di bloccare le modalità di vendita di Iliad, ma semplicemente, se lecite, di consentirle anche agli altri operatori in modo da non falsare la concorrenza”.

    Fin qui l’articolo.
    Amos Genish,
    israeliano, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Telecom Italia.

    Chi è Amos Genish? Israeliano anni 57, secondo Haaretz, è cresciuto con 11 fratelli in un quartiere di Netanya. Con la sua famiglia viveva in un piccolo appartamento e non aveva neppure un letto proprio. Ma a 14 anni gli fu permesso di studiare a Gerusalemme nella prestigiosa scuola Himmelfarb, la scuola dei ricchi. Ha combattuto anche come capitano nella prima guerra del Libano, consapevole che “per avere successo in seguito, dovevo essere ufficiale di un’unità di combattimento”. La favola bella del giovane povero ma selezionato misteriosamente per la scuola dei ricchi, capitano combattente, sembra confezionata come biografia di comodo di un asset del Mossad. Sicuramente il campo in cui opera,le telecom, è centrale negli interessi dei servizi sionisti, basta pensare alle possibilità di intercettazione e spionaggio. Prosegue la biografia:

    “A Washington. Genish ha conosciuto, come papà di un compagno di scuola di uno dei suoi figli, Joshua Levinberg, imprenditore visionario ed ebreo come lui. Levinberg lancia l’idea di servire una parte dei 3 miliardi di persone che alla fine dello scorso millennio non avevano accesso alle telecom: l’idea era costruire una rete telefonica satellitare per raggiungere i luoghi più remoti del Sud America. Così nasce Gvt, il villaggio globale delle telecom”.

    A Gvt fu assegnata la licenza ventennale per le linee fisse nelle zone centrale e meridionale del Brasile. Un’area abitata da 38 milioni di persone in nove Stati. Continua la favola bella: “l segreto di Gvt è stato tutto nel fare scelte controcorrente: quando nel 2002 era quasi al collasso e piena di debiti, riuscì a negoziare con i creditori. E mentre Sprint, ITT, France Telecom e le altre abbandonavano il Brasile, gli imprenditori israeliti resistevano”.

    Certo sarà stato difficilissimo per un ebreo farsi salvare da creditori ebrei. Il suo impero (“nelle giungle del Brasile”, dice l’agiografia) è valutato 9 miliardi. In Italia è sbarcato con Bollorè. Che lo mette ai vertici di Telecom (e di tutti gli ascolti e intercettazioni possibili) , con il beneplacito di Gentiloni, che, scrisse La Stampa, con Vivendi “ mette l’ infrastruttura telefonica del Paese nelle mani di un manager che non è né francese, né italiano”, e “gestisce il dossier in prima persona”.

    Viene ceduto così anche il controllo di Sparkle e Telsy.

    Cosa sono? “Sparkle, con i suoi 560 mila chilometri di cavi sottomarini, di cui 10.800 nel solo Mediterraneo – è un nodo strategico delle comunicazioni fra Continente europeo, sud ed est del mondo. Nel 2014 Le Monde raccontò – sulla base delle rivelazioni dell’ ex funzionario Edward Snowden – che la National Security Agency americana usò un programma per avere l’ accesso dei metadati che transitano dalle connessioni siciliane di Sparkle. …E’ un pezzo del sistema linfatico che collega il mondo intero e nel quale transitano dati di ogni tipo. Basti qui un esempio: “SeaMeWe3” – una delle infrastrutture più lunghe – conta 39mila chilometri e collega la Germania all’ Australia passando per Italia, Egitto, Indonesia, Cina e Taiwan. A Mazara del Vallo c’ è per l’ appunto il suo terminale “italiano”. Ecco perché l’ atto di ieri del comitato strategico – pur trattandosi di un pro forma – è anche l’ ennesimo e amichevole avvertimento al signor Bolloré: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

    Quanto alla Telsy, “un gioiellino dell’industria nazionale”, fornisce telefonini e altri apparati a prova d’intercettazione alle istituzioni, nazionali e internazionali. “Se il premier ha in tasca uno smartphone della Telsy, in teoria niente e nessuno può geolocalizzarlo, scoprendo dove si trovi. Ma Telsy aiuta anche le forze armate. Assicura, ad esempio, gli strumenti che permettono di individuare – sul territorio iracheno e in ogni altro “teatro operativo”- una pattuglia in ricognizione. E mezzi tra i più sofisticati sono garantiti alla Polizia di Stato, in tutte le missioni segrete contro mafiosi o trafficanti di droghe che richiedono comunicazioni inviolabili tra le centrali operative e gli agenti sul campo”.

    Ecco cosa abbiamo messo in mano a un israeliano probabile agente del Mossad, messo lì dai nostri amici francesi. Che possono sapere di ogni spostamento di un nostro ministro o primo ministro.



    Nella nuova situazione, diciamo non felicissima, della “amicizia franco-italiana”, sarà il caso di ricordare che Enrico Mattei fu ucciso su mandato del controspionaggi francese per i suoi rapporti con il Fronte di Liberazione Algerino, secondo lo stesso governo di Algeri. Il suo aereo precipito la sera del 27 ottobre 1962. Era stato manomesso da militanti dell’OAS, come ha rievocato recentemente L’Antidiplomatico.

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...rino/82_14842/

    Sui rapporti fra Israele, il governo francese e il cosiddetto “terrorismo islamico” si possono scrivere volumi. I francesi gestiscono ed hanno gestito loro propri gruppi jihadisti, spesso rimpolpati da giovani islamici di nascita francese o belga (arruolati dai servizi francesi per combattere in Siria), qualche volta in proprio e qualche volta in collaborazione con la Cia e con gli israeliani. Certi eventi (da Charlie Hebdo alla uccisione dei due agenti del Mossad nel museo ebraico di Bruxelles il 24 maggio 2014 da un killer professionale, Mehdi Nemmouche) sono da leggere come vendette e contro-vendette fra servizi.

    E’ noto che Laurent Fabius, allora ministro degli esteri, ricevendo una delegazione il 28 gennaio 2013, si lasciò sfuggire che Al Nusrah (Al Qaeda) “sul terreno fa un buon lavoro” (un bon boulot). Frase che poi si è cercato di far passare come una “fake news” della Rete da parte dei “décodeurs”, un gruppo di giornalisti di Le Monde incaricatisi di sfatare le supposte bufale, esattamente come la task-force scelta dalla UE al medesimo scopo (censura su Internet) di cui è stato chiamato a far parte il notorio Gianni Riotta, gran produttore di fake in proprio.

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...ia/6119_24432/.

    Sul mistero del mega-attentato “islamico” del Bataclàn, 13 novembre 2015, ho già a suo tempo riportato come la prima foto ripresa all’interno del Bataclàn pochi minuti dopo la strage, e subito censurata perché perché mostrava l’orribile scena di decine di corpi smembrati, fosse diffusa sul web da “IsraelHatzola” una organizzazione sionista di pronto soccorso con ambulanze e volontari, con sede ad Israele (che i facevano lì a Parigi? Dentro la balera?) è praticamente la stessa cosa di United Hatzolah, una ONG israeliana di paramedici che collabora con l’esercito di Israele.

    https://www.maurizioblondet.it/vieta...entati-parigi/
    La prima foto all’interno del Bataclàn fu diffusa da IsraeHatzolah, un servizio di ambulanze di pronto soccorso che non doveva essere lì.

    » Carnage au Bataclan : la photo-choc a été diffusée depuis Jérusalem

    I cadaveri del Bataclan erano orribilmente mutilati; alcuni erano stato torturati, ad altri strappati i testicoli. L’indomani dell’attentato, il procuratore di Parigi Francois Molins ha annullato i due terzi delle autopsie medico-legali; i Molins è noto come simpatizzante sionista. Diverse famiglie delle vittime hanno fatto causa contro ignoti per mancato soccorso durante l’attentato. C’erano lì vicino otto militari della operazione Sentinelle (pattugliamento delle strade) che non intervennero, su ordine di qualcuno, non identificato, che comunicò loro il comando dalla prefettura di polizia di Parigi. Il prefetto era, dall’estate, Michel Cadot, che partecipa agli anniversari di Israele. Il Canard Enchainé, il 9 novembre 2016, lo ha accusato di aver ostacolato l’intervento rapido della Gendarmerie per mantenere il controllo dell’operazione coi suoi poliziotti.

    Nello steso pomeriggio, poche ore prima della strage, il ministro dell’interno Bernard Cazeneuve disse al suddetto prefetto: “Temo un attentato con 130 morti”. Il numero dei morti risultò essere proprio 130.

    La strana “intuizione” o anticipazione di Cazeneuve è stata confermata dall’inviato speciale (grand reporter) di Le Point, François Malye, in una trasmissione rievocativa, l’anno seguente, su France 5.

    Insomma i governi francesi hanno molto da nascondere e sono capaci di gestire terroristi. Ricordiamolo, se all’improvvso dovessero avvenire anche in Italia attentati dell’ISIS, magari per fare la pelle ad un nostro
    Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
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  6. #16
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    Predefinito Re: Fratelli d'europa

    Minchia che thread intelligente. A quando la deportazione di chi non ha origini italiane da almeno 8 generazioni?

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  7. #17
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    Predefinito Re: Fratelli d'europa

    Water, statte zitto.
    È un vanto essere ignorati da utenti di livello 0.

    Agli euradical snob antifà che danno del lei per sottolineare la distanza dal ceto del popolino rispondo con un voi (come usava quando c'era LVI) così imparano. Gradassi avvisati mezzi salvati.

  8. #18
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    Predefinito Re: Fratelli d'europa

    Citazione Originariamente Scritto da Halfshadow Visualizza Messaggio
    Water, statte zitto.
    Poverino, non sapevo che ci saresti rimasto male.

  9. #19
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    Predefinito Re: Fratelli d'europa

    Citazione Originariamente Scritto da WalterA Visualizza Messaggio
    Minchia che thread intelligente. A quando la deportazione di chi non ha origini italiane da almeno 8 generazioni?

    Sent from my BND-L21 using Tapatalk
    Sai fare di meglio.
    "Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"


    IL DISPUTATOR CORTESE

    Possono tenersi il loro paradiso.
    Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.

  10. #20
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    Predefinito Re: Fratelli d'europa

    Citazione Originariamente Scritto da occidentale Visualizza Messaggio
    Sai fare di meglio.
    Lo so, il punto e': se si condanna il comportamento criminale di alcuni cittadini europei estendendo di fatto la qualita' di "criminale" ad un intero popolo, non vedo perche' non debba per esempio richiedere che tutti gli italiani (in special modo i terroni) siano cacciati dalla Toscana visto che sono i principali responsabili di atti criminali.
    A voler estremizzare potrei anche voler chiudere le porte della mia citta' in modo da non far entrare indesiderati forestieri toscani.

 

 
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