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    Predefinito La teoria di classe agorista (continuazione)

    - "Primo, basandosi sulla teoria del valore lavoro di Adam Smith, Marx vide il crescente numero di nuovi operai come la sola classe realmente produttiva". Intanto, una premessa: non mi stancherò mai di ribadire che la teoria marxiana del valore non ha bisogno di altro per essere definita correttamente: TEORIA DEL VALORE (punto). "Marx vide .... realmente produttiva"; qui si tratta di stabilire quale lavoro è produttivo e quale è improduttivo, secondariamente ricordare agli agoristi che tale categoria non ha nulla, ripeto, nulla a che fare con l'altra categoria, quella di proletariato, e come conseguenza di ciò: si può ben essere proletari senza essere lavoratori produttivi.
    Ad 1) Lavoro produttivo dal punto di vista del capitale (nota bene) è lavoro che si scambia contro il capitale stesso; ovvero è quel lavoro che permette la conservazione-valorizzazione del valore (che crea un plusvalore); lavoro improduttivo è tutto il resto ovviamente, e non esistono lavori indirettamente produttivi. Spero che sia chiaro (cfr. Marx, Teorie sul plusvalore, vol. 1, cap. IV teorie sul lavoro produttivo e improduttivo).
    Ad 2) Tutto questo per rimarcare che dal punto di vista proletario, invece, essere lavoratori produttivi non è una fortuna, anzi, spesso una grossa disgrazia. Il proletariato, in quanto classe immanentemente antagonista del capitale, non può utilizzare per la propria pratica i concetti presi a prestito dall'economia politica (riflesso dei rapporti concreti borghesi), il proletario sa che egli vende la propria forza-lavoro, quale uso poi ne faccia il padrone, sono affari suoi (del padrone) e basta; il nostro compito è spezzare questo assurdo rapporto di produttività legato al valore ed ancorarlo al valore d'uso dei beni; questo per il fine della soppressione totale del valore (non d'uso, che è la carne di qualsiasi bene)
    .
    - "Il mondo, disse Marx, si stava dividendo nettamente in una classe improduttiva (la vecchia borghesia, ora capitalisti) ed una classe produttiva capace di usare i beni capitali senza però possederli (il proletariato)". Idem come sopra. La improduttività della borghesia è fuori discussione, a meno di voler considerare come produttiva la capacità di comando sugli schiavi salariati (un po' come nell'antichità si considerava produttivo il saper frustare ottimamente gli schiavi). Invece per quanto riguarda la produttività del proletariato, vale quanto sopra.
    - "La seconda idea di Marx era basata sul materialismo dialettico di Hegel. La storia era un continuo scontro di idee: la tesi esistente, l’anti-tesi che sorge in opposizione, e lo scontro che crea una sintesi (una nuova tesi)". Questa è la cazzata più grossa che abbia mai sentito!!! Invito chi ha scritto a presentarsi ad un'interrogazione liceale di filosofia e ripetere la seguente sentenza: "il materialismo dialettico di Hegel"; non basta lo 0 (zero) come voto per l'interrogazione, occorrerebbero numeri negativi!!!
    Sarò breve perchè il tema è noiosamente banale. La filosofia hegeliana può essere considerata un IDEALISMO (non materialismo, asini!) OGGETTIVO, in questo senso lo scontro si verifica tra concetti contrari (poi opposti) che tornano finalmente all'Uno (ma superiore) tramite la sintesi. Marx invece è un teorico del materialismo, che utilizza la dialettica delle cose come solo linguaggio scientifico possibile per esprimere il movimento del divenire. Lo scontro che si manifesta a livello ideale perciò è solo il riflesso (e spesso capovolto a causa dell'esistenza delle classi) della lotta che si verifica a livello reale! E' la vecchia accusa di chi vuole attaccare il materialismo dialettico e storico di Marx appigliandosi all'eredità hegeliana, come quel socialista da cattedra di Duhring che sosteneva la bizzarra teoria secondo cui Marx sarebbe ricorso (nel Capitale) alle triadi di Hegel. Non posso migliorare la difesa di Engels e Lenin del marxismo perciò rimando a loro (Engels, Anti-Duhring. Lenin, Che cosa sono gli "amici del popolo"); riporto solo un concetto a memoria tratto dall'Anti-Duhring: Marx ha sempre analizzato la realtà e se il suo movimento a volte segue le triadi di Hegel, questa non è colpa di Marx (al massimo prendetevela coi fatti! Aggiungo io).

    - "La teoria di classe di Marx è stata incapace di capire che quei lavoratori classicamente considerati proletariato sarebbero diventati via via sempre più obsoleti. In Nord America, gli operai specializzati e sindacalizzati sono una categoria in declino, che viene assorbita dalla nuova imprenditoria (franchising, lavoro autonomo e di consulenza), dall’industria dei servizi, dalla ricerca e dallo sviluppo scientifici, da maggiori funzioni manageriali senza manodopera sottoposta a sfruttamento". Qui lascio la parola ai fatti (DI OGGI)! Vadano in Nord America a dire agli ex-operai specializzati degli anni '90 cosa ne resta ora della loro tanto ammirata specializzazione; si prendono dei grossi calcioni nel sedere, assicurato! Tendenza del Capitale (inteso come modo di produzione) è la costante svalorizzazione delle merci, prima fra tutte la forza-lavoro, questo avviene non solo abbattendo i costi delle merci che entrano nella sua riproduzione, ma anche, e soprattutto, livellando le capacità tecnico-teoriche dei lavoratori; di esempi è piena la storia, dagli ex-artigiani che con maestria muovevano i torni e le alesatrici meccaniche agli ex-rampanti programmatori dei vecchi personal computer... L'importante è il movimento, mi verrebbe da dire se non fossi marxista-leninista! L'importante è cogliere la realtà nel suo fluire e costante rimescolamento-trasformazione: la scala (in questo senso la professionalità) è sempre mobile, MA VERSO IL BASSO!
    - "“Ma ancora peggio è la classe dei contro-economisti. Ovvero, per la struttura di classe marxista, gli operatori del mercato nero, operai, capitalisti ed imprenditori in accordo attivo contro un nemico comune, lo Stato, non possono essere una classe. Vero, molti di loro non si percepiscono come una classe ed alcuni tentano anche di negare le loro attività “in nero” persino a se stessi, a causa di un remoto senso di colpa indotto dalle appartenenze religiose e sociali. E tuttavia, quando gli agenti dello Stato compaiono per imporre le “leggi” dell’élite al potere, gli operatori attivi della contro-economia, dall’hippy che spaccia droga, all’uomo d’affari che evade il fisco, fino all’immigrato illegale e all’ostetrica femminista, sono disposti ad avvisarsi l’un l’altro con l’universale: ‘Occhio ai bastardi porci federali!”". Questo linguaggio nebuloso mostra perfettamente l'ignoranza di questi signori. I contro-economisti (san solo loro dove li vanno a pescare), come se per il fatto di rubare, non si è economisti (devi farne di strada chicco, diceva la pubblicità). Che molti non si percepiscano come classe ... non fa che confermare Marx (malgrado loro!), un conto è la classe in sè, un altro quella per sè. Il resto del capitolo lo lascio perdere perchè è una critica marcia al marxismo, da quanto è vecchia. Solo una notazione perchè è divertente. Dicono gli agoristi: "“Tale unità di classe non è quella della classe dei lavoratori (sebbene i lavoratori siano fortemente coinvolti), né della classe capitalista (anche se pure i capitalisti sono coinvolti) e nemmeno di una classe di governo; questa classe è basata sulla comunanza del rischio, che ha un’origine comune, lo Stato. E il rischio non è proletario (o particolarmente capitalista), è puramente imprenditoriale”. Bello vero? Come se lo Stato non rappresentasse gli interessi della classe dominante, come se ...

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: La teoria di classe agorista (continuazione)

    Citazione Originariamente Scritto da Matteo Visualizza Messaggio
    - "La teoria di classe di Marx è stata incapace di capire che quei lavoratori classicamente considerati proletariato sarebbero diventati via via sempre più obsoleti. In Nord America, gli operai specializzati e sindacalizzati sono una categoria in declino, che viene assorbita dalla nuova imprenditoria (franchising, lavoro autonomo e di consulenza), dall’industria dei servizi, dalla ricerca e dallo sviluppo scientifici, da maggiori funzioni manageriali senza manodopera sottoposta a sfruttamento". Qui lascio la parola ai fatti (DI OGGI)! Vadano in Nord America a dire agli ex-operai specializzati degli anni '90 cosa ne resta ora della loro tanto ammirata specializzazione; si prendono dei grossi calcioni nel sedere, assicurato! Tendenza del Capitale (inteso come modo di produzione) è la costante svalorizzazione delle merci, prima fra tutte la forza-lavoro, questo avviene non solo abbattendo i costi delle merci che entrano nella sua riproduzione, ma anche, e soprattutto, livellando le capacità tecnico-teoriche dei lavoratori; di esempi è piena la storia, dagli ex-artigiani che con maestria muovevano i torni e le alesatrici meccaniche agli ex-rampanti programmatori dei vecchi personal computer... L'importante è il movimento, mi verrebbe da dire se non fossi marxista-leninista! L'importante è cogliere la realtà nel suo fluire e costante rimescolamento-trasformazione: la scala (in questo senso la professionalità) è sempre mobile, MA VERSO IL BASSO!
    Io avrei risposto che non sono solo gli operai ad essere sfruttati e comunque oggi come ai tempi di Marx la stragrande maggioranza dei beni presenti sul mercato escono da fabbriche. Molte fabbriche dei paesi occidentali si sono trasferite in aree del pianeta dove la forza lavoro costa meno (= maggiori profitti e maggiore competitività su mercato mondiale).
    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
    Che cos'è il Socialismo

 

 

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