Il Di Maio Stratega: nel forno sinistro il PD è già cotto a puntino !!

[GNU-GPL]

Amici, compagni, camerati !! Finalmente siamo giunti al dunque. La tattica adottata dal grande stratega politico Luigi Di Maio ha raggiunto tutti gli obiettivi sperati...

Se nel forno a destra Luigi ha dato una prima spallata alla coalizione con dentro il nano pregiudicato, nel forno a sinistra non da meno si è riusciti nel mirabile intento di frantumare un partito già fatto a pezzi nelle ultime consultazioni politiche...



Pd sempre più spaccato, si scatena la resa dei conti: (quasi) tutti contro Renzi



https://www.ilmessaggero.it/primopia...i-3688223.html

[scomunista]

Amici, compagni, camerati !! Finalmente siamo giunti al dunque. La tattica adottata dal grande stratega politico Luigi Di Maio ha raggiunto tutti gli obiettivi sperati...

Se nel forno a destra Luigi ha dato una prima spallata alla coalizione con dentro il nano pregiudicato, nel forno a sinistra non da meno si è riusciti nel mirabile intento di frantumare un partito già fatto a pezzi nelle ultime consultazioni politiche...



Pd sempre più spaccato, si scatena la resa dei conti: (quasi) tutti contro Renzi



https://www.ilmessaggero.it/primopia...i-3688223.html

Una notizia del sei marzo e una del 23 aprile, ma va a dormire.

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Una notizia del sei marzo e una del 23 aprile, ma va a dormire.

Veramente l'opera è compiuta solo con il divorzio tra Lega e Forza Italia.

Se non oggi quando?

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Vogliamo Renzi maggiordomo di Di Maio, capo della servitù della mini-minoranza piddina....



Il "forno" del Pd si accenderà solo se sarà Renzi a trattare con il M5S - Secolo d'Italia

[Menelik]

Veramente l'opera è compiuta solo con il divorzio tra Lega e Forza Italia.

Se non oggi quando?

Mai.
Perché quando Beruscao si deciderà ad andare in pensione (speriamo presto) alla testa di FI ci sarà un altro o altra (Toti?) che prenderà il testimone e raccoglierà i voti di una parte dell'elettorato di cdx, perché quel segmento di pensiero politico c'è ed è radicato in una parte non irrilevante dell'elettorato, a prescindere da Mediaset.
Idem per il PD, non credo sparirà mai perché anche lui raccoglie un segmento dell'elettorato, a prescindere da Renzi o Martina o il mago Zurlì.

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Mai.
Perché quando Beruscao si deciderà ad andare in pensione (speriamo presto) alla testa di FI ci sarà un altro o altra (Toti?) che prenderà il testimone e raccoglierà i voti di una parte dell'elettorato di cdx, perché quel segmento di pensiero politico c'è ed è radicato in una parte non irrilevante dell'elettorato, a prescindere da Mediaset.
Idem per il PD, non credo sparirà mai perché anche lui raccoglie un segmento dell'elettorato, a prescindere da Renzi o Martina o il mago Zurlì.

Nel frattempo Luigino nostro Divide et impera.

[GNU-GPL]

Ma dai Matte, con consensi intorno al 10% va bene pure l'incarico da badante...



Governo in stallo - Renzi chiude, Di Maio rinuncia. L?ex premier: «Un governo a tempo per riscrivere le regole» | italia | Il Secolo XIX

[adry571]

Amici, compagni, camerati !! Finalmente siamo giunti al dunque. La tattica adottata dal grande stratega politico Luigi Di Maio ha raggiunto tutti gli obiettivi sperati...

Se nel forno a destra Luigi ha dato una prima spallata alla coalizione con dentro il nano pregiudicato, nel forno a sinistra non da meno si è riusciti nel mirabile intento di frantumare un partito già fatto a pezzi nelle ultime consultazioni politiche...



Pd sempre più spaccato, si scatena la resa dei conti: (quasi) tutti contro Renzi



https://www.ilmessaggero.it/primopia...i-3688223.html

Dopo il centrodestra, tocca al Pd: è Di Maio il vero rottamatore - Linkiesta.it


Se l’obiettivo era sfasciare i due poli Di Maio c’è riuscito benissimo. Ha fatto litigare Berlusconi e Salvini, e con il possibile accordo col Pd sta riuscendo a distruggere i democratici, spaccati in ala renziana e ala governista


Prima il centrodestra, ora il Partito Democratico. Se il suo obiettivo era sfasciare gli altri due poli, mettendone impietosamente a nudo le contraddizioni e le faide interne, Luigi Di Maio ci è riuscito benissimo. Dietro lo sguardo da parvenu grillino, poco più che trentenne, il buon Giggino ha dimostrato doti da vecchia volpe democristiana che pochi gli avrebbero riconosciuto in partenza, oltreché un’eccellente capacità di tenuta sulla media durata, al contrario dei suoi più scafati avversari.

Gli è bastato un mese e mezzo, in fondo, dal 4 marzo a oggi. E gli è bastato offrire a entrambi gli schieramenti - meglio: a una parte di essi - l’amo di un’alleanza di governo.
Nel centrodestra, l’indisponibilità a qualsiasi trattativa con Berlusconi ha sin da subito scavato un solco tra il Cavaliere furioso e il Salvini incline alla trattativa, col risultato che oggi nessuno dei due si fida dell’altro e nessuno dei due ne fa più mistero, ormai.

lo stesso, specularmente, sta accadendo all’interno del Partito Democratico. Il 5 marzo erano (apparentemente) tetragoni nel respingere un’ipotesi di governo con il Movimento Cinque Stelle, a ruota della fatwa che Matteo Renzi, dimettendosi, aveva lanciato il giorno successivo al tracollo elettorale. Oggi, a distanza di meno di due mesi, è tana libera per tutti, con il segretario Martina che apre ai Cinque Stelle, il presidente Orfini che chiude, l’organo di stampa ufficiale, Democratica, che porta avanti la linea di Renzi, mezza nomenclatura del Partito - da Franceschini a Orlando -che sposa la linea della trattativa, militanti che rispolverano lo slogan #senzadime e altri che rispondono loro per le rime. Col rischio, concreto, che in tutto questo sia Di Maio a decidere di sfilarsi, lasciando i poveri dem da soli a scannarsi tra loro.

Fosse una strategia consapevole - ammesso e non concesso che lo sia, in effetti - lo scopo ultimo del gioco non potrebbero essere che le elezioni anticipate. Ottenute per stallo sopraggiunto e certificato, dopo aver dimostrato di essere un bravo moderato che non spacca il Paese, dopo essersi legittimato con le élite economiche nazionali e continentali, dopo aver spaccato i cocci altrui. Con l’altrettanto rosea alternativa di un’opposizione solitaria mentre tutti gli altri collaborano in un governo del presidente, cosa che facilita, e non di poco, la conquista prossima ventura di Palazzo Chigi.

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Ora tocca solo raccogliere i cocci...



https://www.ilpost.it/2018/04/30/mar...te-condizioni/

[Liberal democrat]

Nel cdx c'è anche un altro fatto: strano venendo al pettine i nodi, le due destre di stanno dividendo, come in tutto il resto d'Europa, perché sono portatrici di due visioni incompatibili (si e no all'euro, etc.).