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  1. #21
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    Predefinito Re: Lotte proletarie e sindacali, iniziative, comunicati...

    Solidarietà ad Aldo Milani!

    https://www.sicobas.org/news/2951-mo...di-solidarieta

    Lunedì 28 maggio si terrà presso il Tribunale di Modena l'udienza dibattimentale del processo ad Aldo Milani, coordinatore nazionale del nostro sindacato: un processo tutto politico, una montatura giudiziaria ordita da questura e procura per contrastare l'estensione delle lotte operaie nella nostra provincia.


    Ai piani alti si sono accorti che manganelli, gas, denunce e licenziamenti non sono sufficienti a fermare la determinazione dei lavoratori.

    Crescono infatti i picchetti, gli scioperi e la formazione di nuovi Comitati di Base si allarga a macchia d'olio.

    Le lotte dei facchini sono state di esempio per migliaia di lavoratori in altri settori: oggi la bandiera rossa del S.I. Cobas sventola non solo davanti ai magazzini della logistica, ma anche davanti ai macelli, alle fabbriche metalmeccaniche, nelle industrie ceramiche.

    La strategia del fango contro Aldo, accusato di "estorcere" il denaro dovuto dall'azienda ai lavoratori, é un'aggressione non soltanto al S.I. Cobas ma a tutte le organizzazioni sindacali.

    Una strategia che si inserisce nella più ampia campagna del governo contro il sindacalismo di base e contro il diritto di sciopero.

    Per queste ragioni, il Sindacato Intercategoriale Cobas - Coordinamento di Modena CONVOCA il giorno lunedì 28 maggio 2018, dalle ore 4:00 alle ore 17:00 lo SCIOPERO su tutto il territorio provinciale.


    Invita, tutti i Comitati di Base, i lavoratori e le lavoratrici autorganizzati, i movimenti di lotta sociale a partecipare numerosi al PICCHETTO DI SOLIDARIETA' AD ALDO MILANI, lunedì 28 maggio, dalle ore 09:00 in largo Porta Bologna (via Emilia Centro - largo Garibaldi).

    S.I. COBAS - Coordinamento di Modena
    Lotta di classe e(') autoorganizzazione di classe.

  2. #22
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    Predefinito Re: Lotte proletarie e sindacali, iniziative, comunicati...

    Domanda probabilmente stupida...

    Il settore sindacalmente piu' combattivo oggi qual e'?

    La logistica?

    (Una volta l'avanguardia erano I metalmeccanici (ho due genitori e avevo tre nonni metalmeccanici) oggi mi sembrano piuttosto fermi

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  3. #23
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    Predefinito Re: Lotte proletarie e sindacali, iniziative, comunicati...

    Un vecchio articolo scritto dopo l'arresto di Aldo Milani:

    https://www.infoaut.org/approfondime...ta-al-riscatto

    Il cielo è grigio e l'aria sa di smog, pioviggina. Piazza Sant'Agostino si riempe lentamente dei lavoratori provenienti da varie città emiliane, lombarde e venete accorsi per dare una risposta al grave attacco politicoattacco politico contro le loro lotte degli ultimi anni, simboleggiato dall'arresto di Aldo Milani del Si Cobas la settimana scorsa. Un attacco della questura di Modena che, puntando a costruire un precedente, mette de facto sotto accusa la possibilità stessa di una vertenza – dipingendo come estorsione il contrapporsi di una forza sociale alla propria controparte.

    La questura modenese tiene il punto e, dopo aver sgomberato con la celere un picchetto operaio venerdì, nega l'autorizzazione al corteo di sabato. Le centinaia di persone che si assembrano sono però una variabile che evidentemente sfugge ai piani polizieschi. Molti lavoratori sono forgiati da anni di dure lotte, spesso attaccate con cariche, spray urticanti, gas lacrimogeni, arresti. È un'operaietà multinazionale quella che riempie Sant'Agostino, giovane, determinata, felice di prendersi le strade con protagonismo, incazzata.

    Facce di tutti i colori, mille accenti, ombrelli variegati e kway per proteggersi dall'acqua, bandiere rosse sventolano. Sono per lo più lavoratori del settore logistico, l'ambito strategico che muove gli ingranaggi dell'economia globale contemporanea, tartassati da anni di ipersfruttamento. Nel Si Cobas e nelle forme autorganizzate di scioperi e picchetti hanno da tempo alzato la testa e conquistato quel tema che nei primi anni (dal 2008, con una impennata dopo le insurrezioni arabe del 2011) ha caratterizzato il processo di lotta: la dignità. La giornata di sabato però, già dalle prime battute, faceva presagire qualcosa oltre.

    L'attacco ad Aldo Milani ha fatto riecheggiare una volta di più lo slogan che deriva dagli Industrial Workers of the World di un secolo fa: “Se toccano uno toccano tutti”. Ma è stata anche una molla. Nel 2013 a Piacenza c'era stato un corteo per protestare contro il foglio di via di tre anni emesso contro il coordinatore del Si Cobas. Una manifestazione numerosa e importante, ma la tensione e il protagonismo soggettivo della piazza modenese mostrano un salto di qualità della composizione in lotta – importante risposta al salto di qualità repressivo tentato dalle controparti. I lavoratori oggi sono un corpo unico e consapevole. Si levano spesso le grida “Aldo libero!”, ma è una appartenenza collettiva organizzata quella che si esprime.

    La celere blocca tutti gli accessi al centro con blindati alle spalle. La piazza ribolle sotto la pioggia e a tratti le mura dei palazzi storici della piazza paiono incapaci di contenerla. Il centro è da anni negato ai cortei a Modena, e anche oggi la polizia non vuole transigere. “Noi vogliamo i nostri diritti” scandisce la piazza. Il fronteggiamento dura un'ora.





    Poi al grido di “Corteo corteo” il SI Cobas decide di muoversi evitando lo scontro frontale. Per una manifestazione normale si sarebbe sciolta la tensione e si sarebbe andati verso la conclusione della giornata, qui invece siamo all'inizio. Non appena il plotone di carabinieri svolta a destra, sul percorso che a grandi linea pareva delineato, la testa del corteo vede la strada libera e un tremito percorre dall'inizio alla fine i presenti.

    All'inizio sembravano alcune centinaia. Poi, come sempre accade nei cortei della logistica, appena si parte - da non si sa dove - spuntano altre centinaia di persone, che ora compongono di un migliaio di persone il corteo. Il tremito si fa concitazione e si inizia a correre per la strada libera, beffando per la prima volta la questura, spiazzata.





    Qualche cassonetto viene spostato in strada e due volanti allontanate. Le lotte organizzate usualmente come picchetti stabili ai cancelli si riscoprono selvagge nel prendersi le strade della città. È una corsa liberogena e travolgente. Di bocca in bocca corrono voci di obiettivi da raggiungere. Tra mete impossibili e marasma, dopo un po' sulla sinistra ecco la stazione. C'è confusione ma anche una tranquilla determinazione di fondo.

    Quando la polizia appare in lontananza la testa del corteo sta già arrivando sul primo binario. È una festa. Sull'adagio dell'ormai noto “Sciopero sciopero”, ritmato sui binari, per mezz'ora lo snodo ferroviario è bloccato.





    I plotoni di celere ci mettono tempo a riorganizzarsi. Per i facchini invece bloccare la circolazione è pratica immediata e naturale, e si vede quando si decide di levare il blocco. Quella che sembra una massa caotica si ricompatta ed esce ordinatamente, proprio mentre la polizia prova a entrare in stazione passando per l'adiacente Mc Donald's.





    Un altro reparto si spinge invece all'ingresso della stazione, proprio mentre i manifestanti stanno uscendo, trovandosi così accerchiato:



    La provocazione dell'intervento poliziesco non viene accettata dalla piazza, che al grido “Via la polizia” spinge la celere verso la stazione. Parte una carica e svariate manganellate in giro:





    Ma invece che impaurire fanno aumentare la temperatura della piazza. Il corteo si ricompatta e si rimuove veloce:





    Gioioso e determinato:
    La giornata non è ancora finita. Anzi, qui inizia forse la parte più bella. Se la questura aveva deciso di vietare il centro, è proprio lì che i facchini vogliono arrivare. Iniziano a gridarlo in tanti: “Centro, centro”. La piazza si fa ingovernabile e veloce si dirige per le viuzze che puntano a piazza Grande, la piazza principale di Modena.

    Le lotte della logistica sono sempre trasmesse in diretta su Facebook dai telefoni degli operai, e su molti profili, mentre si corre, inizia ad apparire la frase: “Stiamo conquistando il centro di Modena!”. Eccolo, il riscatto. La polizia rincorre il corteo e prova a bloccarlo su via Emilia, ma siamo già dove non si sarebbe dovuti arrivare, sulle vie dello shopping: Davanti allo schieramento si alza lo slogan che dalla Val Susa è arrivato qui, passando per la battaglia bolognese della Granarolo di qualche anno fa: “Giù le mani dal facchino!”. Il blocco della celere è inutile. Il corteo cambia direzione e passa sotto al Duomo:
    E alla fine con entusiasmo arriva a conquistare la piazza principale:
    Negli ultimi mesi, in cui anche a Modena si è aperto un fronte di lotta radicale nel mondo del lavoro guidato dal Si Cobas, lo spettro delle controparti si è fatto affollato e coeso. Non solo i padroni, la questura usata come loro braccio armato, e il PD (e tutto l'arco dei partiti, nessuno escluso). Ma anche i sindacati confederali, il Comune e vari enti si sono espressi compatti contro le lotte, che stanno iniziando a squassare un mondo del lavoro schiavistico e gestito in maniera clientelare. Anche la stampa ha costantemente criminalizzato le lotte, ma anche la Gazzetta di Modena, in prima fila in questo sporco lavoro, il giorno dopo non può che annotare annotare il “successo dei manifestanti”:
    Ancora una volta, questo segmento di classe in lotta ormai da anni si conferma come uno dei terreni più importanti e maturi della lotta di classe in Italia, e forse la giornata di sabato ha prodotto anche un nuovo scarto soggettivo. Un frammento in grado di aprirsi a scenari più ampi.
    Lotta di classe e(') autoorganizzazione di classe.

  4. #24
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    Predefinito Re: Lotte proletarie e sindacali, iniziative, comunicati...

    Citazione Originariamente Scritto da Durru Visualizza Messaggio
    Domanda probabilmente stupida...

    Il settore sindacalmente piu' combattivo oggi qual e'?

    La logistica?

    (Una volta l'avanguardia erano I metalmeccanici (ho due genitori e avevo tre nonni metalmeccanici) oggi mi sembrano piuttosto fermi

    Confermi?
    Qualche realtà di metalmeccanici agguerita ancora c'è, però sì, la logistica è sicuramente il settore più combattivo. La scarsa presenza dei confederali (che a volte cercano di espandersi ma devono fare i conti con lavoratrici e i lavoratori difficilmente "arruolabili" in sindacati di pompieri ) lascia fortunatamente spazio alle lotte serie èerché se fosse per loro sarebbe un tavolo di trattativa (pro padrone) unico. Poi c'è da dire che le condizioni dei lavori nella logisitca spesso sono davvero folli. Io in un periodo (per fortuna non tanto lungo, altrimenti sarei diventata matta) in cui non riuscivo a essere assunta dirattamente dal supermercato ho fatto rifornimento scaffali per una cooperativa della logistica e tra contratti, ambiente, trucchetti vomitevoli per fregare le e i dipendenti e trattamento non ti dico che follia...
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  5. #25
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    Predefinito Re: Lotte proletarie e sindacali, iniziative, comunicati...

    Citazione Originariamente Scritto da Durru Visualizza Messaggio
    Domanda probabilmente stupida...

    Il settore sindacalmente piu' combattivo oggi qual e'?

    La logistica?

    (Una volta l'avanguardia erano I metalmeccanici (ho due genitori e avevo tre nonni metalmeccanici) oggi mi sembrano piuttosto fermi

    Confermi?
    Riprendo la tua domanda per farne un'altra: che cosa rende il settore più combattivo e in grado di portare a casa qualche risultato? Oramai ho visto abbastanza per farmi un'idea e posso buttare già qualche punto:

    1- le pratiche: tentare di bloccare i camion non è solo un'azione forte per strappare al padronato i miglioramenti, serve a rendere più saldi i legami tra scioperanti che insieme affrontano i problemi (e le botte) e la volta dopo sono ancora più determinati perché non solo hanno ottenuto qualcosa ma nella lotta riscoprono la forza dell'azione collettiva. I picchetti sono veri picchetti e non sciopericchi di due ore stile CGIL schifosa
    2- l'internazionalismo vero: lavoratrici e lavoratori di diverse nazionalità lottano fianco a fianco e si stringono spalla contro spalla senza divisioni inutili che favoriscono il padronato
    3- chi è attivo sindacalmente in quel settore (almeno le persone più serie) si spende veramente facendosi il culo e rischiando anche (si vedano le varie ritorsioni degli anni scorsi, in certi casi perfino con l'ausilio di porci neosquadristi al soldo delle cooperative) e ottiene la solidarietà attiva delle lavoratrici e dei lavoratori
    4- il settore è stato sottovalutato, invece con le modifiche economiche del commercio su grande scala senza più vero tessuto produttivo (dislocato) è dventato fondamentale e il padronato sotto forma di cooperativa si è gettato a pesce per fare affari
    5- l'ho già detto sopra: i confederali non sono riusciti a monopolizzare le lotte portandole nel niente assoluto e a creare la solita aristocrazia sindacale che sfrutta le conoscenze delle leggi per imboscarsi e lascia le lavoratrici e i lavoratori nelle mani dei padroni (esperienza personale vista in tutti i posti in cui mi hanno assunta)
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  6. #26
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    Predefinito Re: Lotte proletarie e sindacali, iniziative, comunicati...

    Adesso i merdosi della CGIL tenteranno anche di monopolizzare le lotte dei fattorini. Peccato che i coordinamenti più seri e determinati gli abbiano già fatto le pernacchie (a Milano hanno aperto il corteo dei sindacati di base e compagni vari)
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  7. #27
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    Predefinito Re: Lotte proletarie e sindacali, iniziative, comunicati...

    Citazione Originariamente Scritto da Marilena Larouge Visualizza Messaggio
    Riprendo la tua domanda per farne un'altra: che cosa rende il settore più combattivo e in grado di portare a casa qualche risultato? Oramai ho visto abbastanza per farmi un'idea e posso buttare già qualche punto:

    1- le pratiche: tentare di bloccare i camion non è solo un'azione forte per strappare al padronato i miglioramenti, serve a rendere più saldi i legami tra scioperanti che insieme affrontano i problemi (e le botte) e la volta dopo sono ancora più determinati perché non solo hanno ottenuto qualcosa ma nella lotta riscoprono la forza dell'azione collettiva. I picchetti sono veri picchetti e non sciopericchi di due ore stile CGIL schifosa
    2- l'internazionalismo vero: lavoratrici e lavoratori di diverse nazionalità lottano fianco a fianco e si stringono spalla contro spalla senza divisioni inutili che favoriscono il padronato
    3- chi è attivo sindacalmente in quel settore (almeno le persone più serie) si spende veramente facendosi il culo e rischiando anche (si vedano le varie ritorsioni degli anni scorsi, in certi casi perfino con l'ausilio di porci neosquadristi al soldo delle cooperative) e ottiene la solidarietà attiva delle lavoratrici e dei lavoratori
    4- il settore è stato sottovalutato, invece con le modifiche economiche del commercio su grande scala senza più vero tessuto produttivo (dislocato) è dventato fondamentale e il padronato sotto forma di cooperativa si è gettato a pesce per fare affari
    5- l'ho già detto sopra: i confederali non sono riusciti a monopolizzare le lotte portandole nel niente assoluto e a creare la solita aristocrazia sindacale che sfrutta le conoscenze delle leggi per imboscarsi e lascia le lavoratrici e i lavoratori nelle mani dei padroni (esperienza personale vista in tutti i posti in cui mi hanno assunta)
    dimenticavo: 6- in diverse realtà le lotte nei magazzini si legano a lotte gnerali per la casa, comntro gli sfratti...Questo permette di inserire la battaglia sul lavoro in un contesto più ampio
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  8. #28
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    Predefinito Re: Lotte proletarie e sindacali, iniziative, comunicati...

    https://www.infoaut.org/antifascismo...stato-moustafa

    Ieri i carabinieri di Belgioioso, in provincia di Pavia, hanno prelevato da casa sua Moustafa, lavoratore della logistica in un magazzino di Piacenza, iscritto al Si Cobas, accusato di resistenza per il corteo antifascista tenutosi nella città emiliana lo scorso 10 febbraio.

    Moustafa si trovava agli arresti domiciliari dopo essere stato scarcerato, in attesa della prima udienza del processo, fissata per mercoledì prossimo.

    Inaspettatamente nel tardo pomeriggio di ieri i carabinieri di Belgioioso si sono presentati a casa di Moustafa e con un pretesto lo hanno portato in caserma.

    Da lì è stato portato al carcere di Torre del Gallo, a Pavia, in base ad un'ordinanza di aggravamento della misura cautelare, emessa ieri stesso dal GIP su richiesta del PM avvenuta in data del 31 Maggio.

    La motivazione addotta, ovvero uno sfratto pendente per la casa di famiglia dove stava scontando i domiciliari, appare del tutto pretestuosa, e potrebbe apparire come un'arbitraria ritorsione dei giudici del tribunale di Piacenza.

    I giudici, infatti, erano a conoscenza dello sfratto sin dalla concessione dei domiciliari. Inoltre, recentemente, dopo varie pressioni sul comune e un corteo per le vie del paese lo scorso 25 aprile, il sindaco e l'assessore avevano finalmente preso l'impegno a erogare il contributo contro la morosità e ad effettuare nei prossimi mesi l'assegnazione di una casa popolare.

    La mossa di ieri, che suona come una vendetta, non può che far crescere la solidarietà attorno a Moustafa e agli altri imputati per i fatti di Piacenza.

    Moustafa libero! Liberi tutti!
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  9. #29
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    Predefinito Re: Lotte proletarie e sindacali, iniziative, comunicati...

    Comunicato SI Cobas e altre realtà contro nuovo governo:

    [COMUNICATO] Contro il governo Lega - 5Stelle: riprendere la lotta!

    Dopo decenni di sacrifici sempre più duri per operai, precari, disoccupati, è nato il governo Lega- Cinquestelle, che si presenta con una novità: promette di restituire agli "strati popolari" almeno una parte di ciò che gli è stato rapinato dai governi "tecnici", di Forza Italia e Lega, del Partito democratico.

    Molti lavoratori se lo aspettano.

    Sarà così?

    I fatti accaduti tra il 4 marzo ed oggi danno delle prime risposte su cui cominciare a riflettere.

    In campagna elettorale avevano promesso: "aboliremo il Jobs Act" ripristinando l'art. 18.

    Ma nel patto di governo questa promessa è scomparsa.

    E non c'è neppure una parola su come contrastare la valanga di omicidi sul lavoro, il super-sfruttamento degli appalti e sub-appalti, i licenziamenti all'Ilva, etc.

    È rimasto appena un generico impegno a ridurre la precarietà.

    Avevano promesso: "tagliaremo le tasse a tutti", ma si sa che il nuovo ministro dell'economia è a favore dell'aumento dell'Iva, una tassa che colpisce soprattutto operai, precari, meno abbienti.

    Avevano venduto la flat tax (tassa piatta) come una tassa nell'interesse di "tutti", ma è invece a quasi esclusivo favore degli strati sociali più ricchi.

    E se sarà introdotta, lo sarà prima per le imprese, a beneficio dei padroni grandi, medi e piccoli.

    Si erano presentati come gli avvocati di "tutti", ma la "pace fiscale" che il patto di governo assicura riguarda gli imprenditori (evasori): faranno un condono subito, e poi aboliranno lo spesometro, il redditometro e gli studi di settore.

    Avevano giurato: "via la legge Fornero!", ma nel patto di governo la cancellazione è scomparsa.

    È rimasta la quota 100, senza specificare però le condizioni per l'uscita anticipata.

    I Cinquestelle avevano spacciato il "reddito di cittadinanza" come un salario garantito per tutti i disoccupati e precari, ma - se e quando verrà introdotto - sarà una misura a tempo, subordinata al ricatto dell’accettazione del lavoro proposto, pena la sua decadenza.

    Avevano sparato a zero sulla "buona scuola" di Renzi che con gli stage degli studenti regala alle imprese milioni di ore di lavoro gratuito, ma hanno scelto un ministro dell'istruzione che è a favore della "buona scuola" di Renzi.

    In passato avevano fatto un po' di chiacchiere sul "carattere distruttivo della NATO", ma il loro patto garantisce il rispetto delle alleanze militari cui l’Italia partecipa, a partire dalla NATO.

    Su un solo punto forse manterranno la parola: radere al suolo i campi rom, respingere o sprofondare nel Mediterraneo gli emigranti dall'Africa ancora più di quanto ha fatto Minniti, espellere masse di immigrati senza permesso di soggiorno, escludere gli immigrati dal "reddito di cittadinanza" e i loro figli dall'accesso gratuito agli asili.

    Ma se i lavoratori e i precari italiani credono di trarre vantaggio da queste odiose politiche discriminatorie, si illudono in modo atroce.

    Gli sarà solo dato da pagare il conto per i 10.000 poliziotti da assumere, per le nuove carceri, e per la crescita di una repressione statale che, prima o poi, si abbatterà sulla ripresa delle lotte (come già accade nella logistica).

    Cosa cambierà con il "governo del cambiamento"?

    In campagna elettorale Lega e Cinquestelle hanno cavalcato il malessere di ampie fasce proletarie, accendendo molte speranze.

    Ma per restituire ai lavoratori qualcosa di ciò che gli è stato rapinato negli ultimi decenni, dovrebbero colpire gli interessi dei capitalisti e delle banche.

    Lo faranno?

    C'è un primo importante fatto su cui riflettere.

    Avevano ventilato di chiedere alla Banca centrale europea di cancellare 250 miliardi di debito di stato.

    Ma appena banche e poteri forti (FMI, BCE, Bruxelles) hanno alzato la voce, si sono messi sull'attenti.

    Come ha preteso Mattarella, nei posti-chiave del governo hanno messo "tecnici" che danno sufficienti garanzie ai "mercati" (banche e poteri forti), e assicurano di rispettare le regole europee. Al massimo cercheranno di ri-contrattarle.

    Può anche darsi che nelle pieghe dei bilanci europei troveranno dei fondi per mantenere una piccola parte delle loro promesse agli "strati popolari".

    Ma in cambio Lega e Cinquestelle pongono una condizione-capestro: il sostegno a un programma di governo che prevede l'intensificazione della concorrenza con i lavoratori degli altri paesi, cioé: spezzarsi la schiena come e più di prima, la intensificazione della repressione, e lo scontro frontale tra lavoratori italiani e immigrati.

    Del resto anche Renzi aveva "regalato" 80 euro con una mano, mentre con l'altra attuava una maxi-rapina di salari, diritti e futuro...

    Rispetto ai governi precedenti di centro-destra e centro-sinistra che hanno favorito sistematicamente le grandi imprese e le banche, il solo concreto cambiamento che il governo Conte annuncia è la massima tutela anche degli interessi dei medi e piccoli imprenditori.

    A loro vantaggio il duo Salvini-Di Maio vuole costruire in Italia un paradiso fiscale e sociale con nuovi finanziamenti, l'abbattimento delle tasse alle imprese, l'intensificazione della produttività del lavoro.

    Come sia possibile fare tutto ciò riducendo al contempo la precarietà e aumentando i salari è un mistero, dal momento che la quasi totalità delle medie e piccole imprese prospera proprio sulla precarietà del lavoro e sui bassi salari. Un mistero, o una truffa?

    Per voltare davvero pagina

    Per noi c'è una sola possibilità di voltare davvero pagina: non restare passivi ad attendere i "regali" promessi dalla demagogia di Lega e Cinquestelle, ma tornare alla lotta, alla auto-organizzazione, alla difesa dei nostri bisogni e dei nostri diritti calpestati dai padroni e dai loro governi su un programma di lotta unificante.

    Lavorare per il fronte unico di lotta degli sfruttati.

    Fianco a fianco con i fratelli di classe immigrati, chiamati a reagire alla raffica di nuove discriminazioni e di brutali violenze in arrivo.

    Fianco a fianco con il movimento delle donne, chiamato a opporsi ai nuovi tagli ai servizi sociali e ai consultori, all'ulteriore privatizzazione del lavoro di cura, che il governo Conte intende imporre.

    Collegandoci strettamente ai lavoratori degli altri paesi, sotto attacco come noi, per costruire un fronte internazionale e internazionalista di lotta ai nostri comuni nemici, al capitalismo.

    4 giugno 2018

    Il cuneo rosso - Gcr (Gruppo comunista rivoluzionario) - Pagine marxiste - SI Cobas nazionale
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  10. #30
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    Predefinito Re: Lotte proletarie e sindacali, iniziative, comunicati...

    Un incontro organizzato da diverse sigle del sindacalismo di base e aperto a organizzazioni e movimenti:

    [MILANO] Il 9/06 assemblea pubblica: per un ciclo di lotte su precisi obiettivi

    Contrastare le disuguaglianze, rilanciare il conflitto:

    un ciclo di lotte su precisi obiettivi





    Invitiamo organizzazioni e movimenti a discuterne

    ASSEMBLEA MILANESE 9 GIUGNO 2018 dalle 10 alle16 Milano

    Via Oglio, 8 Residence Sociale Aldo dice 26x1 - MM3 Brenta

    Proposte per una piattaforma su:

    Salario
    Welfare
    Nuovo modello contrattuale
    Rappresentanza nei luoghi di lavoro
    Diritto di sciopero
    Conciliazione lavoro produttivo e riproduttivo
    Orario
    Organizzazione e sicurezza sul lavoro
    Pensioni
    Diritto alla casa
    Reddito
    Guerra
    Migranti

    CUB - SGB - SLAI COBAS - SI COBAS - USI AIT
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