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  1. #1
    Barbaro
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    Thumbs down La follia anti-scientifica del politicamente corretto

    Una brutta moda si sta diffondendo ormai da alcuni anni in Occidente, la patria del metodo scientifico e della scienza moderna...
    l'occultamento dei dati e della verità oggettiva per mano dell'ideologia buonista egalitarista multirazziale..


    ultimo esempio:

    i neri non reggono l'alcool

    Alla fine l’opuscolo è stato bloccato prima ancora di arrivare sui banchi e tra le mani dei ragazzi. Ma le polemiche rimangono per quella frase, scritta a pagina 45 di un fascicoletto sulla sicurezza stradale destinato alle scuole medie: “Alcune razze sono costituzionalmente meno tolleranti all’alcol della razza bianca”. Siamo a Treviglio in provincia di Bergamo. Ad accorgersene sono stati dirigenti scolastici dell’istituto, durante la presentazione del libretto. Immediata la segnalazione al Comune, che ha ordinato lo stop. “Abbiamo sospeso tutta la distribuzione di questi opuscoli nelle scuole – ha detto la vicesindaca Pinuccia Prandina – abbiamo ridato tutte le 2mila copie alla società che si è occupata della produzione per poterle ristampare correttamente”. Insomma problema risolto? Non proprio: “Questi opuscoli sono stati già distribuiti in molte scuole nel bergamasco. Non voglio strumentalizzare la cosa, magari gli altri non se ne sono ancora accorti ma andrebbero comunque ritirati”

    Dunque come è possibile che quelle parole siano finite, nel 2018, in un opuscolo distribuito in tutta Italia, e volto a sensibilizzare i ragazzi e a insegnare loro come ci si comporta sulla strada? Per capirlo bisogna risalire alla fonte originale, ossia l’Istituto superiore della sanità, l’organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale, un riferimento per tutta Italia. La frase si trova a pagina 64 di un manuale sulla prevenzione degli in incidenti stradali del 2004 e ancora oggi disponibile online . “L’alcol – si legge nel capito dedicato all’alcolemia – viene diluito meno che nell’uomo per una minor presenza di acqua per kg di peso); l’età (è risaputo, per esempio, che l’alcol è poco tollerato fino ai 18 anni, per una fisiologica ridotta capacità del fegato di metabolizzarlo, inoltre l’apparato percettivo in giovane età risulta essere altamente sensibile agli effetti delle sostanze), l’etnia (alcune razze, per esempio i nativi americani, costituzionalmente sono meno tolleranti all’alcol della razza bianca), lo stato di salute psicofisica”.

    E infatti è la stessa società produttrice dell’opuscolo, un’azienda di Bergamo, ad ammettere che la frase è stata presa in prestito dalle pagine del Ministero. “Abbiamo copiato direttamente dal documento dell’Iss – si difendono – non siamo razzisti, pubblichiamo solo articoli verificati e fino a ora non si era mai lamentato nessuno”. In realtà già l’anno scorso, prima del caso di Treviglio, nel Comune di Bergamo qualcuno aveva notato quelle parole e per questo ne aveva chiesto la sostituzione. “Non potevamo buttare via un’intera produzione per una riga, ma adesso dopo tutto il caos che è successo, saremo costretti a farlo. Anche se questa vicenda, secondo me, è una mera strumentalizzazione politica”
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  2. #2
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    Predefinito Re: La follia anti-scientifica del politicamente corretto

    La Treccani propone questa distinzione incentrata sulla discendenza e le cause esterne dell'insorgere in modo più frequente di alcune patologie nell'una o l'altra etnia o di una prognosi più o meno favorevole in base a vari fattori, concludendo con l'incertezza sul ruolo dei geni.


    Un'alternativa all'uso di categorie razziali o etniche nella ricerca genetica è rappresentata dalla categorizzazione degli individui in termini di discendenza. La discendenza può essere definita geograficamente (per es., Asiatici, Africani subsahariani o Nordeuropei), geopoliticamente (per es., Vietnamiti, Zambiani o Norvegesi) o culturalmente (per es., Bramini, Lemba o Apache). La nozione di discendenza ammette singole fonti predominanti o fonti multiple. La discendenza può essere attribuita a un individuo da parte di un osservatore, come avveniva nel censimento americano prima del 1960; può essere identificata da un individuo a partire da una lista di possibilità o con l'uso di termini attinti dall'esperienza personale; oppure può essere calcolata dai dati genetici per mezzo delle regioni del DNA con frequenze alleliche diverse da regione a regione, come descritto precedentemente. Almeno tra gli individui che partecipano alla ricerca biomedica, le stime genetiche della discendenza biogeografica in genere concordano con la discendenza autoassegnata, ma in una percentuale indefinita di casi ciò non avviene. Nonostante la sua natura apparentemente oggettiva, anche la discendenza è un modo inadeguato di categorizzare le persone. Interrogate sulla genealogia dei propri genitori o nonni, molte persone non sanno fornire risposte precise. In una serie di gruppi osservati nello Stato della Georgia, il 40% degli intervistati ha affermato di non conoscere abbastanza bene uno o più dei quattro nonni per poter affermare con certezza come essi si identificherebbero da un punto di vista razziale.
    Paternità attribuite in maniera inesatta o adozioni possono separare la discendenza biogeografica dalla discendenza socialmente determinata. Inoltre, il numero dei nostri antenati, crescendo in modo esponenziale, fa della discendenza un criterio quantitativo più che qualitativo: 5 secoli (o 20 generazioni) fa, ogni persona aveva al massimo un milione di antenati. Per rendere la materia ancor più complicata, analisi recenti suggeriscono che qualsiasi persona oggi vivente abbia esattamente lo stesso insieme di antenati genealogici che hanno vissuto solo alcune migliaia di anni fa, sebbene abbiamo ricevuto la nostra eredità genetica in proporzioni diverse da quegli antenati. Infine, i termini razza, etnicità e discendenza descrivono solo una piccola parte della complessa rete di connessioni biologiche e sociali che collegano individui e gruppi l'uno all'altro.

    I gruppi razziali ed etnici possono presentare differenze medie rilevanti nell'incidenza, la gravità e lo sviluppo di patologie, e nella risposta alle terapie. Negli Stati Uniti, gli Afroamericani hanno tassi di mortalità superiori rispetto ad altri gruppi razziali per 8 delle 10 principali cause di morte. Gli Ispanici americani hanno tassi di mortalità per diabete, patologie del fegato e malattie infettive più elevati rispetto ai non Ispanici. I nativi americani scontano tassi superiori di diabete, tubercolosi, polmonite, influenza e alcolismo rispetto al resto della popolazione americana. Gli Europei americani muoiono più spesso di cardiopatie e cancro rispetto ai nativi americani, agli Asiatici americani o agli Ispanici.
    Numerose osservazioni indicano che le disuguaglianze etniche e razziali sul piano della salute sono dovute principalmente alle discriminazioni, alle disparità di trattamento, alla povertà, alla mancanza di accesso alle cure sanitarie, ai comportamenti collegati alla salute, al razzismo, allo stress e altre interazioni socialmente mediate. Il tasso di mortalità infantile per gli Afroamericani è circa doppio rispetto agli Europei americani ma, in uno studio su membri di questi due gruppi appartenenti all'esercito che quindi ricevevano cure attraverso lo stesso sistema sanitario, il tasso di mortalità infantile era sostanzialmente identico. Alcuni indicatori sanitari di immigrati recenti negli Stati Uniti dal Messico sono migliori rispetto a quanto si osserva tra i Messicani americani più assimilati dalla cultura locale. Il diabete e l'obesità sono più comuni tra i nativi americani che vivono nelle riserve americane rispetto a quelli che vivono all'esterno. I tassi di cardiopatia fra gli Afroamericani sono associati con i fattori di segregazione dell'area in cui vivono. Inoltre, negli Stati Uniti i rischi di molte malattie sono elevati per alcuni gruppi socialmente, economicamente e po-liticamente svantaggiati, facendo così pensare che le differenze socioeconomiche siano la causa principale di tali disparità.
    Tuttavia, le diverse frequenze alleliche sicuramente contribuiscono alle differenze di gruppo nell'incidenza di alcune malattie monogeniche, ed essi possono determinare in parte l'incidenza di alcune malattie comuni. Per le patologie monogeniche, la frequenza degli alleli causali normalmente si correla meglio con la discendenza, sia essa familiare (per es., la sindrome di Ellis-van Creveld tra gli Amish della Pennsylvania), etnica (il morbo di Tay-Sachs nella popolazione ebrea aschenazita), o geografica (emoglobinopatie in persone i cui antenati vissero in regioni malariche). Nella misura in cui la discendenza corrisponde ai gruppi o ai sottogruppi razziali, l'incidenza delle malattie monogeniche può variare tra gruppi classificati in base alla razza o all'etnicità e gli operatori sanitari generalmente considerano tali caratteristiche nell'elaborazione delle diagnosi.
    Persino in malattie comuni che coinvolgono numerose varianti genetiche e fattori ambientali, gli studiosi mettono in luce osservazioni che suggeriscono il coinvolgimento di alleli eterogeneamente distribuiti con effetti piccoli o medi. Gli esempi citati spesso riguardano l'ipertensione, il diabete, l'obesità e il cancro alla prostata. Tuttavia, in nessuno di questi casi si è attribuito alla variabilità allelica di un gene la responsabilità di una frazione significativa della diversa prevalenza della patologia nei gruppi, e il ruolo dei fattori genetici nel produrre tali differenze rimane incerto.

  3. #3
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    Predefinito Re: La follia anti-scientifica del politicamente corretto

    ormai e inquisizione multirazziale

  4. #4
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    Predefinito Re: La follia anti-scientifica del politicamente corretto

    Talebani psicopatici.
    Hitler or Hell.

  5. #5
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    Predefinito Re: La follia anti-scientifica del politicamente corretto

    una volta la sinistra era atea laicista anticlericale scientista e positivista
    adesso va contro la scienza e accoglie il fondamentalismo islamico

    che cazzo gli è successo??
    @Gianluca
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  6. #6
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    Predefinito Re: La follia anti-scientifica del politicamente corretto

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Visualizza Messaggio
    una volta la sinistra era atea laicista anticlericale scientista e positivista
    adesso va contro la scienza e accoglie il fondamentalismo islamico

    che cazzo gli è successo??
    E' successo che gli Islamici sono gli unici che si fanno ancora difendere dalla sinistra. Lavoratori e Operai guardano giustamente altrove. Gli restano gli islamici, la comunità LGBT e qualche specie animale (incluso Renzi e la Boschi, che sono specie protette grazie al cielo in via di estinzione).

  7. #7
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    Predefinito Re: La follia anti-scientifica del politicamente corretto

    Il termine razza è sbagliato dal punto di vista scientifico e connotato negativamente per cause storiche dovuto alle decisioni delle destre europee nel secolo scorso.
    Ma tirare un po' fuori le palle, mai?

  8. #8
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    Predefinito Re: La follia anti-scientifica del politicamente corretto

    Citazione Originariamente Scritto da Benacus Visualizza Messaggio
    E' successo che gli Islamici sono gli unici che si fanno ancora difendere dalla sinistra. Lavoratori e Operai guardano giustamente altrove. Gli restano gli islamici, la comunità LGBT e qualche specie animale (incluso Renzi e la Boschi, che sono specie protette grazie al cielo in via di estinzione).
    ci sono anche parecchi statalini e pensionati

  9. #9
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    Predefinito Re: La follia anti-scientifica del politicamente corretto

    Citazione Originariamente Scritto da anguilla Visualizza Messaggio
    Il termine razza è sbagliato dal punto di vista scientifico e connotato negativamente per cause storiche dovuto alle decisioni delle destre europee nel secolo scorso.
    Ma tirare un po' fuori le palle, mai?
    il termine razza è vietato dal politicamente corretto

  10. #10
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    Predefinito Re: La follia anti-scientifica del politicamente corretto

    Citazione Originariamente Scritto da monorazziale Visualizza Messaggio
    il termine razza è vietato dal politicamente corretto
    Non mi è chiaro perché un modo di esprimersi politicamente scorretto sia preferibile.

 

 
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