Corriere della Sera

Rivestito di granito sardo, di un colore tra il grigio e bianco, il primo Tempio mormone d’Italia è ormai privo di impalcature. Innalzato lungo l’antico percorso della via Francigena, su via di Settebagni, è già ben visibile da più punti della zona est della città. Il cantiere chiuderà il 31 maggio, poi si passerà agli arredi interni, e soprattutto alle ultime pratiche con il Comune di Roma. «Senza agibilità non possiamo entrare, ma con il Campidoglio c’è una buona collaborazione», spiega Umberto Simoncini, il missionario che ha l’incarico di illustrare il progetto, guidando i visitatori soprattutto attraverso il grande plastico che indica la struttura che verrà: visitatori che sono già arrivati numerosi, soprattutto dall’America. Nei programmi dal 28 gennaio al 16 febbraio il Tempio sarà aperto a tutti, a tutti i curiosi di ammirare la «Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni»: sarà poi chiusa fino al 10 marzo, quando vi sarà la dedicazione; ma da quel momento in poi solo i fedeli vi potranno entrare.

Il costo è top secret. Per realizzare questa costruzione, però, dalle due alte guglie di 42 e 48 metri, (una con l’Angelo Moroni, antico profeta del libro di Mormon, del peso di 200 chili in vetroresina d’oro) non si è sicuramente badato a spese. Il progetto, di Hanno Luschin , arriva direttamente da Salt Lake City, Utah, la capitale del mormonismo, ed è disegnato secondo precisi criteri. Ma è unico nel suo genere tanto è vero che è definito «Tempio di Roma»: «È ispirato alle linee di Michelangelo», aggiunge Umberto Simoncini: «La pavimentazione sarà simile a quella della piazza del Campidoglio, mentre la lunga fontana con le sue gradinate ed i suoi due bacini, ricalca quella della Reggia di Caserta». È stato pagato fino all’ultimo euro dai Mormoni, e dovrà servire per gli oltre 26 mila fedeli in Italia e per gli oltre 2000 di Roma. Il portavoce della comunità Alessandro Dini Cianni al momento dell’inizio dei lavori è stato chiaro: «Abbiamo pagato di tasca nostra, senza alcun aiuto da parte dell’Italia».

L’edificio, che diventerà il tempio più grande tra quelli costruiti in Europa (ed è il dodicesimo) avrà tre piani. È circondato da un grande parco (di 58.482 i metri quadri) e da quattro olivi centenari, oltre che dai tipici pini romani che già erano sul luogo. Anche le vetrate saranno decorate con alberi di pino e di olivo e «i vetri sembreranno muovere le fronde come quando c’è il vento». All’interno marmi provenienti da ogni parte del pianeta, dalla Spagna al Brasile, porfido per i marciapiedi , strade in sampietrini e basalto per la piazza principale. Il Tempio avrà un ampiezza di 40 mila metri quadrati: al suo interno si svolgeranno soprattutto i battesimi, per immersione totale e per questo al pianterreno è stata costruita una grande vasca, oppure i matrimoni.

Qui i fedeli della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni apprenderanno gli insegnamenti sullo scopo della vita, mentre le altre funzioni si terranno invece nell’attigua cappella; vi sarà anche un Ostello per 110 persone, un centro culturale e una biblioteca Genealogica dove tutte le famiglie (non solo Mormoni) potranno conoscere la loro storia: «Il nostro credo è basato sulla famiglia - aggiungono i due missionari Elisabetta ed Umberto Simoncini che si sono conosciuti al Tempio - e quindi abbiamo raccolto la storia di tutte quelle trovate». I mormoni sono presenti in Italia dal 1850. Una piccola comunità che ha subito l’opposizione della Chiesa e del Governo: solo nel 1964 venne loro riconosciuto il diritto di svolgere attività missionaria, ed oggi è il decimo culto diffuso nel nostro paese. Il progetto di un Tempio a Roma venne annunciato nel 2008 dall’allora presidente mondiale Thomas S. Monson: partiti nel 2010, i lavori si sarebbero dovuti concludere nel 2015. Aprirà, quindi, con «solo» tre anni di ritardo.