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Corriere senza freni: colpa di Lega e M5S persino il caro-benzina. Ebola e freddo fuori stagione, no?
16 maggio 2018
Ho atteso la chiusura della Borsa di Milano prima di mettermi anche soltanto a ragionare su questo articolo, perché oggi anche una scoreggia non dichiarata diviene motivo di aumento dello spread e crollo delle Borse.
C’è da stare attentissimi, i mercati si sono svegliati come il proverbiale cane che dorme e adesso sono tutti cazzi nostri. Spread a 152 di massimo intraday e Milano peggior piazza europea: me cojoni, roba seria.
Anche perché tutti hanno fatto affidamento alla memoria oggi, sia in chiave offensiva che difensiva: e la memoria in questione è quella del 2011, dello spread a 575, delle dimissioni di Berlusconi, dell’arrivo salvifico di Mario Monti, dei conti pubblici così fiaccati da mettere a repentaglio il pagamento di stipendi dei dipendenti pubblici e pensioni.
Stacco, dissolvenza, schermo che vira sul color seppia e nastro che gira a vuoto nel proiettore: è un obbligo, quello della memoria. Perché la memoria è una cosa importante. Era il 1 ottobre del 2016 quando “IlSole24Ore” pubblicava questo articolo,
dedicato a cosa? Alla possibilità che, a QE finito, la Bank of Japan cancellasse parte del debito nipponico acquistato! Grillini e leghisti con gli occhi a mandorla e in salsa di soya!
E sapete come definì l’ipotesi il quotidiano di Confindustria? “Scelta innovativa”.
Ovvero, per i lanciatori di allarmi in servizio permanente ed effettivo, il fatto che il Giappone potesse arrivare a ridurre il proprio debito monstre di fatto annullando i titoli in pancia alla propria Banca centrale non era qualcosa di folle, irresponsabile, delirante e qualsivoglia altro aggettivo sta circolando da ieri sera riguardo la bozza di programma di Lega e M5S pubblicata dall’Huffington Post.
E il report che ipotizzava questa manovra contabile di sterilizzazione non era frutto del lavoro di qualche pazzo sovranista, bensì dell’elvetica e serissima Pictet Asset Management, gente che non ha né voglia, né tempo di trastullarsi con ipotesi fantascientifiche o irrealistiche. Nel titolo, poi, “IlSole24Ore” parla di “ultima sfida”, non di azzardo nipponico, suicidio giapponese, provocazione del Sol Levante: come mai?
Viene davvero da chiederselo. E viene da chiedersi perché, in generale, qualsiasi devastazione del concetto di mercato messa in atto dal governo di Tokyo in nome dell’Abenomics sia legittima e quasi da seguire ad esempio, mentre in patria si sfodera un rigore degno della Bundesbank.
Anche perché questo grafico,
ci mostra come il mondo in cui viviamo sia ben oltre i confini della realtà: guardate le proiezioni di detenzione di titoli di Stato come percentuale di quelli esistenti che paiono destinati a finire in pancia alla Bank of Japan entro il 2021 e ditemi se è qualcosa di normale.
Addirittura, eminenti studiosi e accademici parlano sempre più chiaramente di helicopter money come qualcosa di più di un’ipotesi di studio: e, come sapete, quel nome esotico significa, niente più e niente meno, il fatto che il QE diventi perenne e la Banca centrale il motore immobile del mercato, obbligazionario sovrano in primis ma anche corporate e azionario,
visto che già oggi la BoJ compra ETF come se non ci fosse un domani e anche direttamente titoli azionari attraverso le banche commerciali che fungono da “Special team” quando il NIKKEI rimanda segnali di cedimento.
Siamo già al mondo dei mercati sempre positivi per legge e non solo nella Cina formalmente comunista, cosa volete che sia cancellare un po’ di debito per una Banca centrale, la quale può operare anche in negativo?
Anche perché, proprio di helicopter money parlava senza scandalo o sarcasmo “IlSole24Ore” nel suo articolo ed ecco come declinava quell’ipotesi in ambito europeo: “In Europa questa strada sarebbe difficilmente praticabile per i vincoli a cui oggi è sottoposta la BCE…”. Non “è una follia impossibile” ma, bensì, “strada difficilmente praticabile”.
E non perché non si possa ma per i vincoli a cui è sottoposta la nostra Banca centrale rispetto alla Bank of Japan. Intendevano gli stessi vincoli che, di fatto, vietavano il QE? O quelli che non prevedevano l’acquisto di bond corporate?
O magari quelli che escludevano dagli acquisti securities con rating al di sotto di una certa soglia, tipo carta da cesso? Perché se è di quei vincoli che stiamo parlando, beh sono stati tutti allegramente mandati a fare in culo. In nome del “whatever it takes”.
Ora, io non intendo né difendere la bozza del programma Lega-M5S fatta arrivare all’Huffington Post, né il tentativo in sé di fare un governo giallo-verde ma più passano le ore, più questa follia assoluta tipo “assalto al cielo” mi fa meno incazzare.
Per il semplice fatto che mi fanno incazzare molto di più i giornali e il loro servilismo indegno. La fotografia di copertina di oggi l’ho scattata io stamattina con lo smartphone, nel terrore che alla redazione on-line del “Corriere della Sera” si rendessero conto della porcata messa in atto e la facessero sparire. Non è sparita.
Come vedete, quella bozza di programma non solo ha fatto salire lo spread e calare la Borsa ma addirittura fatto aumentare il prezzo della benzina! Mancano il ritorno di Ebola in Congo e del freddo invernale nel Nord Italia e leghisti e grillini hanno fatto en plein di responsabilità, roba che Monsieur Malaussene di Daniel Pennac è uno che scarica le colpe sugli altri, in confronto.
Ovviamente all’interno è spiegato che la dinamica del petrolio dipende da altro ma il titolo, ancora una volta, è volutamente stronzo: chi legge e non è molto avvezzo a certe dinamiche, immediatamente pensa che sia il bailamme politico a costargli di più alla stazione di servizio.
Con ovvia e automatica maledizione dei due partiti in questione. Cosa volete che siano le tensioni USA-Iran, il Venezuela che sta dicendoci addio, il dollaro in costante rialzo e, non ultima, la delinquenziale filiera di ricarichi che contraddistingue gli step produzione-raffinazione-distribuzione in questo Paese (tacendo delle accise),
per l’utente medio l’aumento del carburante è dovuto al fatto che Lega e M5S sono degli irresponsabili che attaccano l’Europa e vogliono farsi azzerare il debito da Mario Draghi.
Quando poi accendi il tg all’ora di pranzo o di cena e vedi i titoli, ecco che quell’immagine apparsa sullo schermo al mattino si cristallizza in certezza: colpa loro, un mercoledì nero a causa di Salvini e Di Maio.
I quali, va detto, ce la stanno mettendo tutta per tirare al massimo la pazienza, in primis dei loro elettori ma che di fondo ci sia un intento ben preciso lo dimostra, ad esempio, la questione “Financial Times”. Come saprete, ieri il quotidiano della City ha attaccato il governo in formazione, utilizzando la delicata formula dei “nuovi barbari ai cancelli di Roma”.
Nemmeno a dirlo, oggi tutta la stampa e le televisioni hanno ripreso quell’editoriale come fosse la Bibbia, verità rivelata, fonte di saggezza a cui abbeverarsi. Oggi, poi, ecco che la Borsa crolla, trascinata al ribasso dai titoli bancari.
Facciamo un giochino, allora. Io prendo per buona la reazione pavloviana del mercato al programma di Lega e M5S, è colpa loro e delle loro folli ricette su debito ed Europa.
Però, guardate qui:
questa fotografia l’ho scattata sempre io e, come vedete, è presa dal “Financial Times” di ieri, lo stesso che ospitava l’editoriale che ha fatto tirare il cazzo a tutti i Riotta e i Severgnini di questo disgraziato Paese.
Come mai un attacco a freddo di questo genere contro il nostro sistema bancario da parte del quotidiano della City, oltretutto all’interno di una rubrica molto seguita e nei giorni in cui, quasi come un Lazzaro miracolato, MPS tornava a macinare qualche rialzo e dava segnali quantomeno di vita apparente?
Forse a qualcuno che stava godendo come un matto nel comprare NLP a 20 centesimi sull’euro non è andata giù la sconfitta in sede UE della Vigilanza rispetto proprio ai criteri di accantonamento e smaltimento delle sofferenze e allora ha armato la mano della grancassa autorevole d’Oltremanica?
E, guarda un po’, il giorno dopo nel mirino dell’attacco contro il nostro Paese, finiscono le banche. Le quali sicuramente avranno delle magagne ma, signori, se diamo un’occhiata fuori dai nostri confini, sono in parecchi a doversene stare zitti, Deutsche Bank con il suo nozionale di derivati da hedge fund in testa. Come la mettiamo?
Perché il “Financial Times” i miei eminenti colleghi lo leggono solo fino a pagina 8 e non tutto intero? Troppa fatica arrivare a pagina 12 e porsi qualche domanda?
Ripeto, lungi da me voler difendere il programma economico del governo che verrà (se verrà) ma spacciare per amor di patria e senso di responsabilità quella che è nella migliore delle ipotesi bile mal controllata e nella peggiore – ma non più peregrina – una missione politica per conto terzi,
frutto della disperazione di chi alle urne ha preso schiaffi come nemmeno il mio Milan in finale di Coppa Italia, mi fa veramente girare i coglioni.
E venire la tentazione di tifare, almeno un pochino, per quei due pazzi che stanno facendo schiumare tutti di rabbia. In primis, quella specie Lurch della Famiglia Addams, più triste e con meno appeal dell’originale, di Maurizio Martina,
il quale si permette anche di convocare conferenze stampa per gettare merda sugli altri, quando dopo l’intervista di Matteo Renzi da Fabio Fazio uno con un minimo di dignità avrebbe scelto fra dimissioni e scavare una buca per sotterrarsi.
Prepariamoci, perché a occhio e croce partirà un fuoco di fila mediatico di balle, omissioni e dimenticanze dei passati giudizi – stile “Sole24Ore” – assolutamente bipartisan, stando almeno alle parole da salvatore della patria rilasciate da Silvio Berlusconi prima del vertice PPE a Sofia.
Gente che l’Europa la ama davvero, tanto da non avere il coraggio di espellere il tanto vituperato Viktor Orban dal gruppo. E poi, per caso, quelli con cui oggi il Cavaliere ha condiviso la preoccupazione per quanto sta accadendo in Italia, non erano gli stessi stronzi che hanno ordito il golpe finanziario del 2011?
Sono Mauro Bottarelli, Seguimi su Twitter! Follow @mauroBottarelli