Putin e Assad sono i veri uomini dell'anno anti-terrore

[DavidWilkins]

http://www.ilgiornale.it/news/intern...re-979249.html

Tutti e tre hanno impedito che l'intero Medio Oriente cadesse in mano ai terroristi islamici

Magdi Cristiano Allam

Che cosa hanno in comune il presidente russo Vladimir Putin, il comandante in capo dell'esercito egiziano Abd al-Fattah Khalil al-Sisi e il presidente siriano Bashar al Assad? Hanno impedito che l'intero Medio Oriente cadesse nelle mani dei Fratelli Musulmani, anche con il concorso dell'Occidente che era a un passo dallo scatenare la guerra in Siria per dare la spallata finale a un regime certamente autocratico, ma comunque laico, hanno contenuto l'offensiva del terrorismo islamico che ha ripetutamente commesso delle inaudite atrocità da far impallidire i crimini contro l'umanità, così come hanno tutelato e prevenuto il massacro dei cristiani.



Eh sì! Sono stati Putin, al-Sisi e Assad a salvare (...)

(...) i cristiani e a impedirne la scomparsa sulla sponda meridionale e orientale del Mediterraneo, mentre l'Unione Europea e gli Stati Uniti continuano a sostenere i terroristi dei Fratelli Musulmani, dei salafiti e persino di Al Qaida! Grazie a loro di fronte a casa nostra si è ricomposto un argine di laicità che s'ispira alla ragione, mentre l'alternativa sarebbe stata la riesumazione della «Umma», la Nazione islamica, di natura teocratica che ha come esclusivo riferimento ciò che è scritto nel Corano e ciò che ha detto e fatto Maometto, ossia che il mondo intero deve essere sottomesso all'islam costi quel che costi. Ecco perché Putin, al-Sisi e Assad hanno quantomeno allontanato la prospettiva di un'offensiva su larga scala del terrorismo islamico in Europa, che sicuramente avrebbe preso quota qualora i Fratelli Musulmani fossero riusciti a prendere il potere anche in Egitto e in Siria, i due Paesi arabi più rilevanti sul piano militare.
Per l'insieme di queste ragioni propongo di attribuire a Putin, al-Sisi e Assad ex aequo il Premio «Uomo dell'anno» per il 2013. So bene che si tratta di una proposta che non troverà ampi consensi in un'Italia dove lo starnuto di Matteo Renzi diventa un fatto politico, in un'Europa dove si idolatra l'euro lasciando morire le popolazioni, nell'America di Barack Hussein Obama che prima di lui ha fatto due guerre in Afghanistan e in Irak per sconfiggere Al Qaida e con lui è schierata dalla parte di Al Qaida in Siria.
Così come prendo atto che Papa Francesco, insignito come «Uomo dell'anno» da Time Magazine, Vanity Fair e The Advocate, la più antica rivista della comunità gay americana, è più preoccupato della sorte dei clandestini di Lampedusa, più in generale dei poveri e degli emarginati nelle periferie del mondo globalizzato, che dedito sia a contrastare il genocidio dei cristiani d'Oriente sia a salvare il cristianesimo dal relativismo religioso e dall'invasione islamica all'interno stesso dell'Europa. Il fatto che anche il settimanale L'Espresso abbia scelto come «Uomo dell'anno» Costantino Baratta, cittadino di Lampedusa, per aver salvato la vita a 12 clandestini dopo il naufragio di un barcone lo scorso 3 ottobre culminato nella morte di 366 persone, sottolinea come in quest'Occidente, ma anche in questa Chiesa di Bergoglio, prevalgano l'ideologia del buonismo, immigrazionismo, multiculturalismo e globalismo, che ci impongono di assecondare il prossimo a prescindere dalle conseguenze per il nostro vissuto, permeati dall'ideologia del relativismo valoriale e del pauperismo che finiscono per inculcare in noi l'accettazione e la rassegnazione nei confronti di tutto e di tutti.
Per contro la difesa dei cristiani d'Oriente e la guerra ad oltranza al radicalismo e al terrorismo islamico, si collocano nel contesto della salvaguardia delle nostre radici, della nostra fede, dell'identità nazionale, dei valori tradizionali a partire dalla centralità della famiglia naturale, come attesta l'opposizione ferma di Putin al matrimonio omosessuale proprio mentre quest'Unione Europea l'ha legittimato concependolo come l'apice della civiltà.
Ecco perché, anche a costo di sfidare l'impopolarità, sostenete il Premio «Uomo dell'anno» a Putin, al-Sisi e Assad: significa dire no all'ideologia del globalismo e del relativismo, e dire sì al localismo nel contesto degli Stati nazionali e alla civiltà fondata sulla certezza di chi siamo.

[LupoSciolto°]

Vada per Assad, ma Putin e Al Sisi non sono nostri punti di riferimento. Anch'io riconosco loro il merito di aver combattuto contro la feccia pagata e armata dai sauditi, ma oltre questo... null'altro. Putin e Al Sisi sono sostenuti dai capitalisti dei rispettivi paesi e non hanno in agenda riforme socialmente avanzate.

Diamo a Cesare ciò che è di Cesare, certo, ma non altro.

[LupoSciolto°]

Faccio notare, inoltre, che la Siria e l'Iran sono paesi musulmani (uno laico, l'altro teocratico) ma stanno comunque combattendo contro quello che Magdi Allam chiama "pericolo islam".

[DavidWilkins]

Faccio notare, inoltre, che la Siria e l'Iran sono paesi musulmani (uno laico, l'altro teocratico) ma stanno comunque combattendo contro quello che Magdi Allam chiama "pericolo islam".

L'Iran è un paese Ariano e Zoroastriano nell'anima, i Persiani hanno sempre odiato l'Islam per fortuna

[LupoSciolto°]

L'Iran è un paese Ariano e Zoroastriano nell'anima, i Persiani hanno sempre odiato l'Islam per fortuna

Sinceramente questi discorsi non ci interessano. Si guarda a quello che è l'Iran oggi. E fidati che nessuno, qua dentro, vorrebbe vivere in uno stato teocratico.

[DavidWilkins]

Sinceramente questi discorsi non ci interessano. Si guarda a quello che è l'Iran oggi. E fidati che nessuno, qua dentro, vorrebbe vivere in uno stato teocratico.

In fondo l'Iran non è un paese realmente teocratico, infatti ebrei e cristiani ci vivono senza problemi. Rispetto ai paesi sunniti è molto piu' progressista e aperto all'Occidente

[LupoSciolto°]

In fondo l'Iran non è un paese realmente teocratico, infatti ebrei e cristiani ci vivono senza problemi. Rispetto ai paesi sunniti è molto piu' progressista e aperto all'Occidente

Certo, per la precisione è una repubblica islamica. In ogni caso, io penso che politica e religione debbano essere ben distinte e separate. Il nostro sostegno all'Iran è tattico e non strategico, in quanto paese anti imperialista ma non socialista.

[DavidWilkins]

Certo, per la precisione è una repubblica islamica. In ogni caso, io penso che politica e religione debbano essere ben distinte e separate. Il nostro sostegno all'Iran è tattico e non strategico, in quanto paese anti imperialista ma non socialista.

Si però esistono comunque imperialismi buoni e rivoluzionari come quello Russo
Mi pare che Brezhnev abbia teorizzato la cosa

[RibelleInEsilio]

Come già detto dal buon Lupo, va dato merito a Putin e alla Russia di averci visto chiaro fin dal principio e di aver fatto la cosa giusta in Medio Oriente.

Io non sono russofobo e sostengo molte delle ragioni della Russia, e sono anche convinto della genuinità delle elezioni russe, non essendoci in Russia alcuna valida figura di spicco che sia riuscita ad inserirsi sul piano politico nazionale in grado di mettere in discussione Putin, questo è un fatto, la Federazione Russa è erede dell'URSS ma non è l'URSS e dalla dissoluzione dell'URSS ha ereditato, purtroppo, uno stato politico/amministrativo davvero difficile. La fanno facile i governi occidentali a criticare la Russia, ma dimenticano che la Russia è diventata ciò che è appena 27 anni fa e che è un paese assolutamente instabile e scosso da profonde crisi e criminalità.

Il cittadino medio lo sa benissimo e cerca una figura che ispiri fiducia e stabilità, per questo Putin è votato, non per una sorta di lavaggio del cervello nazionale o chissà quali metodi dittatoriali. Tra l'altro persino alcuni dei suoi più accaniti oppositori hanno dato atto di questo. Questo lo sappiamo, certo non siamo qui a sponsorizzare Russia Unita che è un partito tecnico e molto amministrativo a parte un certo conservativismo cristiano e non è in Putin che vediamo la speranza per la rivoluzione.

Chi davvero è in guerra contro l'imperialismo sono l'Iran, la Siria ed Hezbollah, in particolare quest'ultimo da sempre lotta con coerenza contro la barbarie us-raeliana.

Hezbollah ha grande supporto presso la comunità cristiana libanese, e per giunta vi sono cristiani tra le file di Hezbollah.

Nasrallah non ha mai imposto conversioni, chi vuole combattere tra le file di Hezbollah lo fa per difendere il Libano e i popoli del Medio Oriente.

[Sparviero]

Assad ha fatto l'unica cosa sensata da fare quando la tua nazione è sotto attacco straniero.
Su Sisi non mi pronuncio.
Putin ha tirato fuori la Russia dal merdajo degli anni '90 quindi non lo schiodano neanche a cannonate.
L'Iran... Non ho niente contro gli iraniani o le teocrazie, finché si fanno gli affari loro. Farei una battuta ma non posso.