Prima del 91, e cioè prima della caduta dell’unione sovietica, la dicotomia che caratterizzava la nostra società era quella tra comunisti e capitalisti, quest'ultimi i fautori del libero mercato, oltre che membri dell’alleanza atlantica.
Con la caduta del regime sovieto c'è stato una sorta di spartiaque, la creazione di un nuovo paradigma sociale,
che si è andato sempre più caratterizzando nel corso del nuovo milennio, la lotta tra mondialisti e patrioti.
I primi desiderano un mondo senza confini, senza barriere, dove le nazioni perdano la loro sovranità, dove i governi facciano non l’interesse dei popoli, ma quelli delle banche, delle multinazionali, dell’alta finanza, ecc ecc.
Sono per un mondo dove a farla da padrona sono le società internazionali, come per esempio l’Europa, le cui fastidiose ed invadenti interferenze ci sono oramai ben note.
Sono coloro che, quando noi patrioti ci lamentiamo della loro dittatura economica e sociale, ci accusano di complottismo e populismo.
Sono patologicamente ed istericamente allergici a tutti quei governi che fanno gli interessi dei loro popoli invece che seguire i dettami economico-sociali del mondialismo.
Sono coloro che vogliono stravolgere la natura dell’uomo, della famiglia e dei popoli occidentali, e imporre come normali comportamenti sessuali anormali.
Sono anticattolici ed antibianchi.
Mettono a ferro e fuoco i paesi che non si adeguano ai loro desiderata, vedi il caso della Siria, dell’Iraq e della Libia, e non solo.
Accusano noi patrioti di complottismo nel momento in cui facciamo loro notare che dietro tutte queste guerre, “rivoluzioni” e quant’altro non v'è affatto lo spirito rivoluzionario di un popolo oppresso, ma solo una sporca e deviata regia occidentale che vuole distruggere i paesi che non vogliono perseguire gli obiettivi del mondialismo.
Noi patrioti invece siamo per l’interesse dei popoli, per la difesa dei valori naturali dell’uomo, per la difesa della normalità, per lo stato sociale. Siamo contro ogni forma di prepotenza e dittatura da parte di organismi internazionali.
Vogliamo la grandezza della patria, ma nello stesso tempo desideriamo il rispetto verso gli altri popoli, e proviamo simpatia per tutti quei governanti che osteggiano le dannose interferenze del mondialismo, vedi Putin, Trump e Orban.
Questa discussione la voglio dedicare a questa battaglia, a questa guerra, che ripeto vede contrapposte queste due fazioni, e dove io, come si evince chiaramente dal post, mi schiero apertamente dalla parte dei patrioti.
Una discussione avente come tema il confronto fra queste due fazioni, che poi, almeno qui in italia, sono grosso modo rappresentate da destra/movimento5stelle e sinistra.
La sinistra italiana è la sostenitrice e l’esecutrice dei programmi mondialisti in questo paese, la rappresentante del mondialismo in italia.
Da essere la fazione che difendeva i deboli, che teneva allo stato sociale, anticapitalista e quant’altro, si è ora schierata dalla parte delle banche e delle multinazionali, tacciando di complottismo tutti coloro che si battono in senso contrario.