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Il suocero, Domenico D’Albenzio, referente del clan Belforte per il territorio di Maddaloni, ha scontato 23 anni di carcere per omicidio aggravato dalle finalità mafiose. I fratelli del suocero, Giorgio e Clemente, sono ora in carcere per un altro omicidio di camorra. Eppure il brigadiere Lazzaro Cioffi, 56 anni, soprannominato «Marcolino», per più di vent’anni è stato in servizio al nucleo investigativo di Castello di Cisterna, uno degli uffici più importanti e delicati tra quelli impegnati a contrastare i clan. Cioffi, che nel 2006 aveva avuto un encomio solenne per aver contribuito all’arresto di 19 spacciatori tra Caivano, Acerra, Casalnuovo e Carinaro, è stato arrestato ieri dai colleghi del nucleo investigativo di Napoli, coordinati dal colonnello Alfonso Pannone, per traffico di stupefacenti aggravato dalle finalità mafiose ed è ora in carcere: secondo l’accusa aveva un ruolo importante nel sodalizio guidato da Pasquale Fucito, personaggio che ha una posizione dominante nella vendita di cocaina (guardacaso) a Caivano e in altri centri della provincia di Napoli. Anche la moglie di Cioffi, Emilia, di 51 anni, è stata arrestata ma ha ottenuto il beneficio dei domiciliari.