Il Presidente della Repubblica Matterella, rifiutando il governo proposto da Conte, ha detto che non è accettabile “una linea che potrebbe provocare la fuoriuscita dell’Italia dall’euro”.

Le preoccupazioni di alcuni settori del grande capitale, espresse attraverso le dichiarazioni dei leader europei e le oscillazioni dei mercati finanziari, hanno prevalso, bloccando un governo che in politica internazionale rischiava di non allinearsi totalmente agli assetti del blocco imperialista europeo.

Ma non bisogna farsi trarre in inganno. Nella contrapposizione in atto sulla formazione del governo nessuna delle forze politiche che gioca questa partita è dalla parte dei lavoratori e delle classi popolari.

Una forzatura costituzionale come quella avvenuta oggi è possibile proprio perché Salvini e Di Maio non hanno alcuna intenzione di rompere l'attuale sistema di potere, esprimendo negli ultimi mesi posizioni completamente compatibili con le logiche delle istituzioni europee.

Quello in atto è uno scontro fra diverse fazioni della borghesia, interno al grande capitale che mette in luce come le regole della democrazia valgano solo se si resta sui binari decisi dai settori dominanti, palesando il fortissimo controllo esercitato del grande capitale sulle decisioni politiche.

Eravamo pronti all’opposizione più dura contro il governo M5S-Lega, siamo altrettanto pronti a lottare contro il governo tecnico che proporrà Mattarella. Tocca ai lavoratori costruire la vera alternativa. Contro UE, FMI e NATO, per un’Italia socialista.