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    Predefinito Come le Ong favoriscono l'arrivo di migranti in Italia dalla Libia

    Alcune Organizzazioni non governative continuano a beffarci. Talvolta i trafficanti, che si spacciano per parenti dei clandestini, attivano il recupero dei gommoni chiamando la centrale operativa di Roma

    Le navi delle Ong continuano a sbarcare clandestini in Italia, facendo quello che vogliono davanti alle coste libiche. Sono 17.178 i migranti, in gran parte economici senza alcun diritto all'asilo, arrivati in Italia dal luglio 2017 sulle navi delle Organizzazioni non governative.

    Le Ong che fanno le furbette
    Proprio 11 mesi fa entrava in vigore il codice Minniti per le Ong, che è servito ad abbattere drasticamente gli arrivi rispetto al boom degli anni precedenti. Ma non del tutto. Perché gli umanitari rimasti nel Mediterraneo, nonostante abbiano firmato il codice, continuano a fare i furbetti. L'ha scoperto Panorama, sfogliando l'elenco di 300 pagine con i dati salienti dei soccorsi delle organizzazioni non governative. Operazioni che spesso non sono altro che recuperi in mare, in alcuni casi addirittura su "appuntamento", dei gommoni salpati dalla Libia. Il tutto in aperta sfida alla Guardia costiera libica e agli ordini del comando dei soccorsi di Roma.

    La stessa lista è sotto la lente della procura di Catania, che indaga sulle Ong. L'ultima battaglia navale è del 24 maggio, quando la motovedetta Zwara salpa da Khoms per intercettare un gommone a 25 miglia dalle coste libiche. Le comunicazioni in mano a Panorama dimostrano come la segnalazione, che ha allertato pure le navi delle Ong tedesche Sea Watch e Sea Fuchs, sia arrivata dalla Centrale operativa della Guardia costiera italiana, obbligata a rispondere a tutte le richieste di emergenza.

    Come una Ong ha ignorato gli ordini di Roma
    "Cari signori, vi informiamo che alle ore 9 Zulu un assetto aereo (militare, ndr) ha segnalato un gommone con circa 200 migranti nella posizione Lat. 33° 13' N - Long. 014° 03' E". La comunicazione è indirizzata alla Guardia costiera libica che dallo scorso anno, con l'aiuto dell'Italia, sta cercando di fermare il traffico di esseri umani. E per conoscenza alle due navi delle Ong nell'area.
    I libici rispondono per iscritto assumendo la "responsabilità dell'operazione di ricerca e soccorso" e invitano espressamente "tutti gli altri assetti nell'area a rimanere a una distanza di cinque miglia dall'evento". Se i migranti vedono le navi delle Ong, si gettano in mare anche senza saper nuotare, pur di non tornare in Libia. Roma informa gli umanitari che devono intervenire i libici, ma Sea watch3 la ignora e recupera 157 migranti. Il giorno dopo ne raccoglie altri 295. La ong tedesca non solo non rispetta il codice Minniti, che seppure in maniera ambigua, impone la collaborazione con Tripoli; fa anche orecchie da mercante agli ordini di Roma. In teoria i 496 migranti sarebbero dovuti sbarcarea Malta, il "porto sicuro" più vicino. Oppure in Olanda, lo Stato di bandiera della nave. In realtà, sono arrivati tutti a Messina il 28 maggio.

    L'autorizzazione spetta alla Guardia costiera, che dipende dal ministero dei Trasporti, e al Viminale. Non a caso, il 2 giugno il neo ministro dell'Interno Matteo Salvini ha dichiarato che "gli Stati devono tornare a fare gli Stati e nessun vice scafista deve attraccare nei porti italiani". Il riferimento è chiaramente alle Ong.

    Le Ong vogliono mettere in difficoltà il governo italiano
    Da Tripoli una fonte di Panorama in prima linea nella lotta ai trafficanti spiega che "le navi delle Ong, complice il Ramadan, si avvicinano sempre più alle coste, con un effetto calamita per i migranti". E aggiunge: "Gli umanitari puntano a provocare una tragedia in mare, coinvolgendo la Guardia costiera libica, per mettere in difficoltà il nuovo governo italiano".

    Nel frattempo, la tragedia si è verificata al largo della Tunisia dove il 3 giugno sono annegate 52 persone partite da Sfax su un barcone diretto in Italia.

    Da Algeria e Tunisia è ripreso da inizio anno il traffico di esseri umani, che nei primi quattro mesi ha fatto sbarcare in Sardegna e Sicilia 2.488 migranti. Dal varo della "cura" Minniti, gli sbarchi sono costantemente diminuiti, arrivando a fine maggio a un -78 per cento (13.303 arrivi) rispetto allo stesso periodo del 2017.

    "Non possiamo dormire sonni tranquilli perché in Libia ci sono almeno 400 mila persone che vorrebbero venire in Italia" avverte un addetto ai lavori. Le Ong continuano a dominare la scena nei soccorsi/ recuperi in mare rispetto alle flotte militari e mercantili. Dal primo gennaio al 20 maggio 2018, grazie alle Ong sono arrivate in Italia 7.087 persone dalla Libia. La novità è che nello stesso periodo la Guardia costiera libica ha intercettato 6.259 migranti, riportandoli indietro. Per la prima volta i numeri quasi si equivalgono, ma le Ong non demordono.

    I soccorsi degli ultimi 11 mesi
    Tutti i soccorsi degli ultimi 11 mesi sono avvenuti entro le 80 miglia dichiarate da Tripoli zona di competenza Sar di ricerca e soccorso. Quella italiana è di mezzo milione di chilometri quadrati, ma finora operavamo su uno specchio di mare due volte più grande: metà del Mediterraneo.

    La Guardia costiera, si legge sul sito, ha l'obbligo di intervenire se riceve "direttamente la segnalazione di un'emergenza in atto", anche fuori dalla propria area Sar. Fino all'estate 2017, la Centrale operativa di Roma inviava la segnalazione dei migranti in mare al Paese di competenza, che poteva essere Malta, la Tunisia, l'Algeria o la Libia. Nessuno però rispondeva. Oggi la Guardia costiera di Tripoli è operativa, ma le chiamate di "soccorso" continuano ad arrivare a Roma.

    Dalla descrizione dei 162 interventi delle Ong da luglio 2017 a fine aprile, in possesso di Panorama, si scopre che 49 telefonate sono arrivate da apparecchi Thuraya. I trafficanti consegnano il satellitare allo scafista o al migrante, messo al timone sapendo che la centrale di Roma può individuare l'esatta posizione. Talvolta sono addirittura i trafficanti a chiamare da cellulari libici o utenze sconosciute, spacciandosi per parenti dei migranti appena partiti.
    Il 17 settembre è arrivata una telefonata da Zwara, a Ovest di Tripoli, "che riferisce la partenza di un barchino". I migranti sono stati recuperati dalla nave Aquarius di Sos Mediterranée, fondata da un ex ufficiale di Marina tedesco.

    Un mese dopo, stessa segnalazione da Gsm alla centrale di Roma per 14 migranti portati a Catania dai tedeschi di Sea Fuchs. La chiamata, partita dall'utenza libica 00218916968...., è servita a recuperare 12 migranti, che poi sono stati trasbordati sulla nave Diciotti della Guardia costiera per arrivare a Vibo Valentia. Un sospetto trafficante addirittura si presenta come "sig. Mohammed", chiamando con un cellulare dalla Libia per informare dell'arrivo di un "barchino con 40 clandestini". Tutti presi dalla Sea Fuchs, che poi vengono trasbordati su tre navi diverse, contravvenendo al codice Minniti, prima di arrivare in Italia.

    I telefonisti dei migranti
    Al comando di Roma è tornato a farsi sentire il "salvatore" dei migranti don Mussie Zerai, dopo essere stato indagato dalla procura di Trapani, che ha aperto un'inchiesta sulle Ong. Il 18 marzo ha segnalato "un gommone con 106 clandestini soccorsi da M/N Ong Open arms. Successivamente migranti trasbordati su M/N Ong Aquarius". Si fa ogni tanto sentire anche Sophie Nawal, un'altra telefonista dei migranti, come l'agenzia Habeisha e il portale Watch the Med, fondati da Zerai.

    La telefonata di allarme più curiosa è della "sig.ra Miriam Hedin dalla Germania", che segnala la partenza di un barchino con soli quattro migranti, poi sbarcati dalla nave Open arms ad Augusta. Dopo i Thuraya, il grosso delle segnalazioni dei gommoni, 47, vengono fatte a Roma dalle stesse navi o grazie ai droni delle Ong, che adesso hanno addirittura due aerei francesi a Malta.

    Le Ong con il più alto numero di recuperi
    Il numero più alto di recuperi (44) spetta ad Aquarius, seguita da Open arms e Sea watch. Il 28 gennaio la nave Aquarius, grazie a una segnalazionea Roma da "utenza sconosciuta" soccorre un "gommone con 87 clandestini", ma nelle acque territoriali libiche a 10 miglia dalla costa. Tutti sbarcati a Catania, assieme ad altri 418 migranti. Il 18 aprile, sempre la stessa nave umanitaria interviene a 12 miglia al limite delle acque territoriali, portando 223 migrantia Trapani.

    Solo nei primi quattro mesi dell'anno, gli umanitari sono intervenuti 14 volte nelle cosiddette acque contigue, non proprio internazionali, entro le 24 miglia dalla Libia. La flotta delle Ong, dimezzata rispetto ai tempi d'oro del 2016-2017, è composta da sei navi, che salpano da Malta, senza sbarcare un solo migrante sull'isola dell'Unione europea.

    Non solo: a inizio maggio gli intransigenti dell'associazione Global Legal Action Network hanno denunciato Roma alla Corte europea dei diritti umani. L'accusa? Avere appoggiato la Guardia costiera libica, che secondo gli umanitari sarebbe responsabile della morte in mare di due bambini in un contestato soccorso del 6 novembre sfociato in una battaglia navale con Sea Watch 3. La nave umanitaria dell'omonima Ong tedesca è malvista dai libici. A Tripoli la fonte di Panorama teme il peggio: "Se continua così, dopo il mese di digiuno islamico, Sea Watch rischia di essere sequestrata dalle forze libiche con tutto il suo carico di migranti".


    -------

    No all'immigrazione selvaggia, ma no agli "sporchi" bianchi
    L'immigrazione selvaggia è insostenibile. Doverci sobbarcare da soli l'accoglienza di migliaia di clandestini ogni giorno porta al risultato di vedere città piene di sbandati, sospesi in un limbo senza speranza. E porta a una microcriminalità diffusa, a quel senso di insicurezza che respiriamo tutti, con buona pace dei vuoti slogan buonisti di Roberto Saviano, di Laura Boldrini e di certa sinistra ideologica.

    Però quello che ha sparato a Soumaila Sacko non è un italiano esasperato. È uno "sporco bianco", verrebbe da rispondere a chi parla di "sporchi negri". È uno che va arrestato e che deve scontare la sua pena. Sparare a un ragazzo con regolare permesso di soggiorno che aiuta quelli come lui, schiavizzati ed emarginati anche quando hanno le carte in regola, uccidere uno che sta raccogliendo un pezzo di lamiera per farne un tetto, non c'entra niente con la regolamentazione dei flussi. C'entra con la barbarie. E un governo deve dirlo subito, non aspettare. Deve scandirlo in piazza alla sua gente, visto che ormai si governa in piazza e con la piazza.

    Meno male che esistono poliziotti e carabinieri, meno male che il colore della loro divisa non è un colore politico, non è il colore della pelle, ma è il colore di tutti, bianchi e neri.

    https://www.panorama.it/news/cronaca...-italia-libia/
    "Non abbiamo l'unione sociale ma solo quella economica e finanziaria. Finchè non capiamo questo, non capiremo perché i populisti hanno tanto successo!". Gabriele Zimmer
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  2. #2
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    Predefinito Re: Come le Ong favoriscono l'arrivo di migranti in Italia dalla Libia

    https://www.panorama.it/news/cronaca...-italia-libia/

    Le Ong vogliono mettere in difficoltà il governo italiano


    Da Tripoli una fonte di Panorama in prima linea nella lotta ai trafficanti spiega che "le navi delle Ong, complice il Ramadan, si avvicinano sempre più alle coste, con un effetto calamita per i migranti". E aggiunge: "Gli umanitari puntano a provocare una tragedia in mare, coinvolgendo la Guardia costiera libica, per mettere in difficoltà il nuovo governo italiano

    Isis, nuovi appelli per compiere attentati durante il Ramadan

  3. #3
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    Predefinito Re: Come le Ong favoriscono l'arrivo di migranti in Italia dalla Libia

    Aquarius, i migranti non vogliono andare in Spagna, in Italia si sta meglio.
    La moderazione è una virtù solo per quelle persone che pensano di avere un'alternativa.”
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  4. #4
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    Predefinito Re: Come le Ong favoriscono l'arrivo di migranti in Italia dalla Libia

    Che vadano in Spagna o Italia o Corsica nulla cambia: l'obiettivo è sommergere l'Europa, goccia dopo goccia.

    Per SOSTITUIRE gli autoctoni!
    L’immigrazione è fenomeno padronale. Chi critica il capitalismo approvando l’immigrazione, di cui la classe operaia è la 1a vittima, farebbe meglio a tacere. Chi critica l’immigrazione restando muto sul capitale, dovrebbe fare altrettanto. De Benoist

  5. #5
    ik manèbimus òptime
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    Predefinito Re: Come le Ong favoriscono l'arrivo di migranti in Italia dalla Libia

    Citazione Originariamente Scritto da adry571 Visualizza Messaggio
    https://www.panorama.it/news/cronaca...-italia-libia/

    Le Ong vogliono mettere in difficoltà il governo italiano


    Da Tripoli una fonte di Panorama in prima linea nella lotta ai trafficanti spiega che "le navi delle Ong, complice il Ramadan, si avvicinano sempre più alle coste, con un effetto calamita per i migranti". E aggiunge: "Gli umanitari puntano a provocare una tragedia in mare, coinvolgendo la Guardia costiera libica, per mettere in difficoltà il nuovo governo italiano

    Isis, nuovi appelli per compiere attentati durante il Ramadan
    Che criminali!!!
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  6. #6
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    Predefinito Re: Come le Ong favoriscono l'arrivo di migranti in Italia dalla Libia

    La soddisfazione di Tripoli:
    «È necessaria la linea dura»


    A Tripoli plaudono con soddisfazione alla nuova presa di posizione italiana sulla questione migranti. «Finalmente il ministro Matteo Salvini ordinando la chiusura dei porti inizia a prendere il problema dal verso giusto. Una scelta che senza dubbio frenerà gli arrivi in Libia dall’Africa sub-sahariana e ridurrà le partenze verso l’Europa», spiegano al Corriere i responsabili della guardia costiera e delle milizie legate al premier Fayez Sarraj, che da tempo guardano con preoccupazione alle centinaia di migliaia di disperati che con ogni mezzo arrivano nelle regioni costiere della Tripolitania, pronti a tutto pur di attraversare il Mediterraneo.

    «Certo nell’immediato sono da prevedere ulteriori sofferenze per i migranti in mare. Ma le chiusure italiane indurranno chi è ancora a terra a pensarci sopra mille volte prima di imbarcarsi. E ciò significa che le loro partenze sono destinate a diminuire», afferma Ayoub Qasem, comandante della marina militare nella capitale.

    Sono posizioni ben note. Da almeno tre anni i capi delle varie milizie libiche, da Misurata al confine con la Tunisia, pur divisi tra loro e in lotta per la supremazia interna, su di un punto concordano: vorrebbero bloccare gli arrivi degli africani nel loro Paese e accusano le organizzazioni non governative assieme ai governi europei di fungere da involontari fiancheggiatori del movimento migratorio, oltre che delle bande criminali di trafficanti d’esseri umani, che proprio grazie alla politica dei salvataggi in mare e dei porti aperti hanno enormemente facilitate le loro attività.

    «Ai tempi del regime del colonnello Gheddafi gli africani rappresentavano la nostra forza lavoro a basso prezzo. Avevano mercato nella Libia dell’export petrolifero. E Ghaddafi poteva anche utilizzarli come arma di politica estera per fare pressione sui governi europei. Ma oggi le centinaia di migliaia che si assiepano sulle nostre coste, assieme alle bande di criminali che li accompagnano, significano unicamente destabilizzazione e caos. Non li vogliamo, ma voi europei con la vostra cieca politica umanitaria ci create problemi immensi», ripetevano pochi mesi fa i responsabili dei porti di Misurata e Garabulli.

    Ancora più netta è la critica libica alle organizzazioni non governative. «Per noi hanno sempre rappresentato un ostacolo gigantesco. Sappiamo che, almeno alcune di loro, sebbene non tutte, operano a fini umanitari. Altri sono criminali “travestiti” da Ong. Però, anche nel caso di quelle più pulite, ogni volta che le loro navi si avvicinano alle nostre coste vediamo puntualmente la crescita esponenziale delle partenze dei migranti. Non so che grado di coordinamento esista con gli scafisti. Sta di fatto che gli umanitari inglesi, tedeschi, danesi, olandesi, spagnoli, facilitano le attività criminose», ci diceva ieri al telefono Massud Abdel Samat, responsabile della guardia costiera per la regione di Tripoli.

    A suo parere: «Salvini ha fatto la mossa giusta. Ma occorre che adesso il nuovo governo italiano si coordini con noi. In Libia abbiamo le capacità per fermare le bande degli scafisti. E l’Italia deve continuare ad aiutarci in questo senso».
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    Predefinito Re: Come le Ong favoriscono l'arrivo di migranti in Italia dalla Libia

    Al momento sono otto le navi facenti capo ad altrettante Organizzazioni non governative presenti nel Mediterraneo, con soltanto una di esse battente bandiera italiana.

    Sea Watch di SeaWatch.org che batte bandiera olandese e porta fino a 350 persone;
    Aquarius di Sos Mediterraneo/Medici senza frontiere di Gibilterra con una capienza di 500 persone;
    Sea Eye di Sea Watch.org dall’Olanda, fino a 200 persone;
    Iuventa di Jugendrettet.org bandiera olandese con 100 persone;
    Minden di Lifeboat Project tedesca per 150;
    Golfo Azzurro di Open Arms da Panama che porta fino a 500 persone;
    Phoenix di Moas con bandiera del Belize che ne imbarca 400;
    Prudence di Medici senza frontiere con bandiera italiana che è la più grande visto che ha 1.000 posti.

    In sintesi, le Ong vorrebbero che l'Ue accettasse legalmente tutti gli stranieri, annullando così le rotte dei trafficanti, ma producendo immigrazione di massa. Sembra vogliano sostituirsi agli Stati, costringendo l'Italia e l'Europa ad accogliere indistintamente chiunque domandi cittadinanza. A dirlo non è un populista qualunque, ma il pm di Catania Carmelo Zuccaro. Il quale nella sua audizione di fronte alle commissioni parlamentari si è chiesto se sia "consentito ad organizzazioni private sostituirsi a forze politiche e alla volontà delle Nazioni".

  8. #8
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    Predefinito Re: Come le Ong favoriscono l'arrivo di migranti in Italia dalla Libia

    LA CORSICA: AQUARIUS VENGA DA NOI. PARIGI DICE NO
    Su nave Aquarius si apre un fronte anche in Francia. Il presidente dell'Assemblea di Corsica, l'indipendentista Jean-Guy Talamoni, ha proposto con un tweet questa notte di fornire accoglienza in uno dei porti dell'isola. "L'Europa - scrive Talamoni - deve affrontare la questione umanitaria in modo solidale. Tenuto conto della localizzazione della nave e dell'emergenza, la mia opinione è che sarebbe naturale aprire un porto corso per dare soccorso a queste persone in difficoltà". Idea ripresa anche dal presidente del Consiglio esecutivo dell'isola, Gilles Simeoni. Entrambi però fermati subito da Parigi: "Il porto più sicuro per Aquarius
    è tra Malta e l'Italia, non è la Corsica", ha dichiarato il segretario di Stato agli Esteri francese, Jean-Baptiste Lemoyne,
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    Predefinito Re: Come le Ong favoriscono l'arrivo di migranti in Italia dalla Libia

    Macron, il mito dei sinistrati italiani, per Livorno i giornali scrissero governo spaccato, per la francia scriveranno grande e saggia decisione del governo centrale contro il tentativo separatista dei corsi, sicuramente spinti da putin.
    "Non abbiamo l'unione sociale ma solo quella economica e finanziaria. Finchè non capiamo questo, non capiremo perché i populisti hanno tanto successo!". Gabriele Zimmer
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  10. #10
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    Predefinito Re: Come le Ong favoriscono l'arrivo di migranti in Italia dalla Libia

    Citazione Originariamente Scritto da Saburosakai Visualizza Messaggio
    Al momento sono otto le navi facenti capo ad altrettante Organizzazioni non governative presenti nel Mediterraneo, con soltanto una di esse battente bandiera italiana.

    Sea Watch di SeaWatch.org che batte bandiera olandese e porta fino a 350 persone;
    Aquarius di Sos Mediterraneo/Medici senza frontiere di Gibilterra con una capienza di 500 persone;
    Sea Eye di Sea Watch.org dall’Olanda, fino a 200 persone;
    Iuventa di Jugendrettet.org bandiera olandese con 100 persone;
    Minden di Lifeboat Project tedesca per 150;
    Golfo Azzurro di Open Arms da Panama che porta fino a 500 persone;
    Phoenix di Moas con bandiera del Belize che ne imbarca 400;
    Prudence di Medici senza frontiere con bandiera italiana che è la più grande visto che ha 1.000 posti.

    In sintesi, le Ong vorrebbero che l'Ue accettasse legalmente tutti gli stranieri, annullando così le rotte dei trafficanti, ma producendo immigrazione di massa. Sembra vogliano sostituirsi agli Stati, costringendo l'Italia e l'Europa ad accogliere indistintamente chiunque domandi cittadinanza. A dirlo non è un populista qualunque, ma il pm di Catania Carmelo Zuccaro. Il quale nella sua audizione di fronte alle commissioni parlamentari si è chiesto se sia "consentito ad organizzazioni private sostituirsi a forze politiche e alla volontà delle Nazioni".
    perfino quelle che agiscono a fin di bene vogliono prevaricare la volonta' dei votanti

 

 
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