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  1. #11
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    Predefinito re: Partito Comunista/ Fronte Gioventù Comunista

    Test medicina. «Non c’è meritocrazia senza uguaglianza». Proteste del FGC in tutta Italia

    Fronte della Gioventù Comunista

    In occasione delle prove di accesso alla facoltà di Medicina, il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) si sta mobilitando con azioni di protesta in tutta Italia contro il numero chiuso nell’università. Manifestazioni di protesta ci sono state nelle università di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Firenze, Cagliari, Bologna e decine di atenei in capoluoghi di provincia e regione.

    «A determinare il risultato dei test ci sono sempre più le disuguaglianze economiche, altro che meritocrazia» – ha affermato Luca Paolucci, responsabile università del FGC – «Non tutti vengono da scuole prestigiose o possono spendere migliaia di euro per prepararsi con corsi privati. Se non c’è uguaglianza e non si parte dalle stesse condizioni, come si può parlare di merito? In Italia – ha aggiunto Paolucci – c’è un saldo negativo fra i nuovi medici e chi va in pensione. In 7 anni abbiamo perso 9mila medici e mancano all’appello 50mila infermieri. Di fatto questi test servono solo ad avallare i tagli alla sanità pubblica a vantaggio del privato.»

    «L’università – conclude – non ha bisogno di questi test, ma di essere davvero gratuita e accessibile a tutti indipendentemente dalle condizioni economiche. Serve una pianificazione razionale dell’accesso dei giovani laureati al mondo del lavoro per combattere la precarietà. Questo numero chiuso invece non serve ai giovani».

    Test medicina. «Non c?è meritocrazia senza uguaglianza». Proteste del FGC in tutta Italia | Fronte della Gioventù Comunista
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  2. #12
    Il Re del Nord
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    Predefinito re: Partito Comunista/ Fronte Gioventù Comunista

    [FIRENZE] TEST MEDICINA. FGC: «DA QUESTURA ATTO INTIMIDATORIO. SOLIDALI CON MILITANTI FERMATI»

    Fronte della Gioventù Comunista

    *Comunicato della segreteria nazionale del Fronte della Gioventù Comunista in seguito al fermo di sei militanti del FGC, colpevoli di manifestare contro i test d’ingresso di medicina all’università di Firenze. I sei militanti sono stati portati in Questura e perquisiti. Un minorenne è stato condotto in una stanza separata e sottoposto a interrogatorio.

    «Il fermo di sei militanti della gioventù comunista che distribuivano volantini contro i test d’ingresso operato oggi dalla polizia fiorentina è un atto intimidatorio che non fermerà la lotta della nostra organizzazione» Così in una nota la segreteria nazionale del FGC commentando i fatti di oggi. «Perquisizioni e interrogatori separati, per il solo fatto di aver distribuito un volantino che inneggiava all’uguaglianza sociale e alla difesa del sistema sanitario nazionale. Questa è la risposta di una polizia sempre più autoritaria, forte di un Ministro dell’Interno pronto ad istaurare un clima di repressione e di vero e proprio arbitrio. In ogni caso sempre più studenti si rendono conto dell’assurdità di questi test e anche oggi hanno dimostrato la loro solidarietà con la nostra lotta. Tutta la nostra organizzazione – conclude la nota – è solidale con i militanti fermati e darà battaglia al loro fianco, continuando a lottare per i diritti e il futuro della gioventù»

    [FIRENZE] TEST MEDICINA. FGC: «DA QUESTURA ATTO INTIMIDATORIO. SOLIDALI CON MILITANTI FERMATI» | Fronte della Gioventù Comunista
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  3. #13
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    Predefinito re: Partito Comunista/ Fronte Gioventù Comunista

    I test d'ingresso sono sacrosanti, il problema è che sono fatti a cazzo di cane.
    Hitler or Hell.

  4. #14
    Il Re del Nord
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    Citazione Originariamente Scritto da Sparviero Visualizza Messaggio
    I test d'ingresso sono sacrosanti, il problema è che sono fatti a cazzo di cane.
    Ma se mancano medici, inoltre così selezioni solo quelli che hanno più tempo e mezzi per prepararsi lasciando fuori gli altri sulla base di un metodo arbitrario. In anni e anni di laurea e specializzazione c'è tutto il tempo di selezionare i competenti.
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  5. #15
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    Citazione Originariamente Scritto da Lord Attilio Visualizza Messaggio
    Ma se mancano medici, inoltre così selezioni solo quelli che hanno più tempo e mezzi per prepararsi lasciando fuori gli altri sulla base di un metodo arbitrario. In anni e anni di laurea e specializzazione c'è tutto il tempo di selezionare i competenti.
    Non ha senso far entrare uno che ha un QI di 95 all'università, per dire.

    Bisogna certamente aumentare i posti disponibili e far sì che i test abbiano un senso e non siano domande sulla grattachecca.
    In Giappone fanno tutti il test per entrare all'università e viene preso estremamente sul serio (a ragione).
    Loro esagerano, però il concetto è correttissimo.
    Hitler or Hell.

  6. #16
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    Predefinito re: Partito Comunista/ Fronte Gioventù Comunista

    Citazione Originariamente Scritto da Sparviero Visualizza Messaggio
    Non ha senso far entrare uno che ha un QI di 95 all'università, per dire.

    Bisogna certamente aumentare i posti disponibili e far sì che i test abbiano un senso e non siano domande sulla grattachecca.
    In Giappone fanno tutti il test per entrare all'università e viene preso estremamente sul serio (a ragione).
    Loro esagerano, però il concetto è correttissimo.
    Uno con il QI di 95 non dura molto in un università di Medicina. Ci sono altri metodi oltre al test per scremare i palesi incompetenti.
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  7. #17
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    Predefinito re: Partito Comunista/ Fronte Gioventù Comunista

    Accordo ILVA. La FLMU-CUB chiama a votare NO. «Delitto perfetto»

    Pochissime sono le voci politiche e sindacali che si sono smarcati dagli univoci toni trionfalistici intorno all’accordo siglato al MISE lo scorso 6 settembre tra CGIL, CISL, UIL e USB da un lato e la nuova proprietà Am Investco, sotto la regia del governo, prima a guida PD e oggi a guida M5S-Lega, che ha portato alla cessione dell’ILVA al colosso mondiale leader del settore dell’acciaio, ArcelorMittal, col plauso di Confindustria.

    Venduto da tutti gli attori protagonisti come “il migliore degli accordi possibili”, in realtà cela l’ennesimo accordo peggiorativo per i lavoratori chiamati da oggi fino a giovedì ad esprimersi con un referendum che si tiene sotto il tremendo e consueto ricatto dell’“unica alternativa possibile” per conservare il posto di lavoro amplificato dalle menzogne diffuse da tutti gli organismi del capitale.

    “Se Ilva vuole produrre 8 milioni di tonnellate di acciaio lo deve fare senza aumentare di nulla le emissioni che ci sono”, affermano i rappresentanti del governo M5S-Lega, spacciando ciò come un grande risultato a difesa della salute e dell’ambiente, dimenticando che già in queste condizioni gli infortuni e i morti sul lavoro sono all’ordine del giorno, sia fra gli operai costretti a lavorare senza sicurezza che tra i loro famigliari e la popolazione.

    Ad opporsi fermamente a questo accordo, la FMLU-CUB che chiama gli operai dell’ILVA a votare NO per rilanciare la lotta a garanzia del lavoro e della salute.

    Nel suo comunicato il sindacato conflittuale dei metalmeccanici afferma che si tratta del «peggior risultato possibile» e che «a perdere sarà tutta la classe lavoratrice per le condizioni di sicurezza, di salute, di altri diritti a cui dovrà rinunciare pur di sperare in un posto di lavoro. A perdere saranno tutti i cittadini, non solo quelli di Taranto, perché questo accordo ratifica la limitazione al diritto alla salute e ad un ambiente salubre, sacrificati all’altare del profitto».

    Smontati punto per punto i termini dell’accordo, sia sul fronte propriamente lavorativo che ambientale. Al contrario di quanto affermato su tutti i media, dal governo, in particolare il ministro Di Maio, e dalle forze politiche e sindacali filo-padronali, «non si fermano le fonti inquinanti, sequestrate dalla magistratura già nel 2012», non è previsto «nessun piano per rimuovere l’enorme quantità di amianto, ancora presente nel sito ILVA di Taranto», e si mantiene «l’immunità penale» – sia per i commissari che per i nuovi proprietari – che vuol dire «nessun colpevole per malattia e morte che potranno continuare a colpire lavoratori e cittadini del territorio».

    Inoltre, sono «confermati circa 3000 esuberi, già dichiarati e accettati dai sindacati con la Cassa Integrazione un anno fa», con «10.700 lavoratori, suddivisi nei vari stabilimenti ILVA a livello nazionale» che «riceveranno una proposta di assunzione ex novo da MITTAL o dalle altre società collegate». «I lavoratori che intenderanno accettarla, dovranno procedere alle “dimissioni consensuali” con ILVA – prosegue il comunicato della federazione dei metalmeccanici CUB – e accettare un nuovo rapporto di lavoro, rinunciare al diritto di continuità lavorativa, garantito dalla legge nei casi di cessione di ramo d’azienda dall’art. 2112 del Cod. Civ., che garantirebbe stesso livello, mansioni, luogo di lavoro e retribuzione. Devono accettare tutte le condizioni di AM investCo (luogo di lavoro, anche in altre sedi del gruppo; livello e inquadramento del CCNL sulla base del contratto applicato da MITTAL o dalle altre società del gruppo)».

    Smontata anche la narrazione intorno al mantenimento dell’art. 18. Secondo quanto analizzato dalla FMLU-CUB, i lavoratori «rinunciano di fatto all’applicazione dell’art.18 poiché accettano di instaurare un nuovo rapporto di lavoro, con applicazione del Jobs Act. Ciò vuol dire che, se MITTAL o associate non rispetteranno l’accordo ed in seguito licenzieranno un lavoratore proveniente dall’ILVA, il sindacato potrà soltanto denunciare un atteggiamento antisindacale. Il lavoratore, che intenda invocare l’applicazione dell’art. 18 contro il licenziamento, non potrà pretendere che il giudice sia vincolato ad esprimersi, poiché con l’instaurazione del nuovo rapporto di lavoro ha rinunciato alla continuità lavorativa.»

    Inoltre i lavoratori, con questo accordo, rinunceranno sia nei confronti della nuova società che dell’ILVA, all’art. 2087 Cod. Civ. «cioè a qualsiasi causa che potrebbe instaurare per malattie o danni derivanti da mancanza di misure necessarie per tutelare l’integrità fisica che il datore di lavoro avrebbe dovuto adottare», e all’art. 2116 Cod. Civ. «che riguarda l’eventuale mancato versamento dei contributi previdenziali». Tali rinunce «valgono anche per chi accetta l’incentivo al licenziamento (da 15.000 euro a 100.000 euro lordi, in base ai tempi entro cui deciderà di uscire)» e per chi «rimarrà parcheggiato in Cassa Integrazione per 7 anni, con salario ridotto, sperando che entro agosto 2025 gli arrivi la proposta di assunzione».

    In conclusione la FMLU-CUB sostiene che il pesantissimo attacco sferrato «alle condizioni di vita e di lavoro non colpisce soltanto i lavoratori ILVA ed i cittadini di Taranto. Le parti che hanno sottoscritto questo accordo hanno condannato i lavoratori tutti a sottomettere alle esigenze produttive i diritti fondamentali e irrinunciabili. Hanno condannato un’intera città, che tanto ha già pagato e tanto sta pagando, per colpa di fonti inquinanti che non verranno chiuse, per bonifiche reali che non verranno realizzate».

    Insieme al sindacato conflittuale dei metalmeccanici anche il Partito Comunista si è espresso contro l’accordo con una nota del Segretario Generale, Marco Rizzo nel quale afferma che «il cambio di linea del M5S è strepitoso. Il decreto governativo viene mantenuto e permane anche l’immunità penale per gli inquinatori. Nessun piano ambientale, tanto meno di riconversione, restano gli impianti fuori norma e il lavoro viene comunque umiliato. Dei 13522 dipendenti di Taranto, se il lavoro è assicurato per 10.700 ne mancano all’appello 2822 che sarebbero parcheggiati in cassa integrazione, riceverebbero un incentivo o dal 2023, l’anno che verrà, verrebbero riassorbiti sulla base di un aumento della produzione (e della tossicità?) da parte della Mittel. Plaudono i sindacati concertativi corresponsabili del disastro. Esultano Calenda e Di Maio ovvero la continuità tra PD e M5S. Un vero capolavoro di ipocrisia».

    La lotta dei lavoratori nella sua lunga storia ha visto il punto più alto quando si è smarcata dal ricatto occupazione-salute, non accettando la “monetizzazione” del peggioramento delle condizioni di lavoro, sia dal punto di vista dei diritti sindacali che da quello ambientale. La salute dei lavoratori e di tutti i cittadini non deve essere oggetto di mercificazione. Qualunque accettazione di “compromessi” al ribasso su questi temi non può fare altro che ridurre la capacità di lotta dei lavoratori e finisce per “abbellire” il capitalismo. Al contrario, la rivendicazione del rispetto di questi diritti inalienabili smaschera l’aspetto barbarico del capitalismo, la sua natura predatoria finalizzata in verità solo all’ottenimento del massimo profitto.

    Accordo ILVA. La FLMU-CUB chiama a votare NO. «Delitto perfetto» | La Riscossa
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  8. #18
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    Predefinito re: Partito Comunista/ Fronte Gioventù Comunista

    Citazione Originariamente Scritto da Lord Attilio Visualizza Messaggio
    Uno con il QI di 95 non dura molto in un università di Medicina.
    Certo, ma se lo tieni fuori fin da subito puoi riprogettare tutto il sistema universitario pensandolo per soggetti intelligenti, ne uscirebbe un gioiellino.

    Ci sono altri metodi oltre al test per scremare i palesi incompetenti.
    Certo. Proposte?
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  9. #19
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    Predefinito re: Partito Comunista/ Fronte Gioventù Comunista

    Intensifichiamo la lotta contro la Nato e la guerra.

    IL PARTITO COMUNISTA

    Dichiarazione dell’Iniziativa Comunista Europea

    “Intensificare la lotta contro le guerre e gli interventi imperialisti, contro la NATO e l’UE, per l’immediata rimozione di tutte le basi militari straniere dai nostri paesi, contro la partecipazione delle Forze armate dei nostri paesi alle missioni all’estero”.

    L’imperialismo ha una lunga storia di aggressioni, ingerenze, occupazioni e guerre.

    L’imperialismo ha rovinato la vita di milioni di persone nell’interesse dei monopoli. La crescente aggressività dell’imperialismo nelle attuali condizioni rappresenta una minaccia reale e imminente per gli interessi di tutta l’umanità. La militarizzazione della società capitalista, la presenza di massicci eserciti e un crescente complesso militare-industriale – che assicura che le conquiste scientifiche e tecnologiche vengano utilizzate su scala senza precedenti per lo sviluppo e la creazione di terrificanti armi di distruzione di massa – ha prodotto l’aumento delle aggressioni da parte degli stati capitalisti per l’attuazione dei loro pericolosi piani e interessi e profitti senza precedenti per il capitale anche attraverso la produzione militare e la guerra.

    La NATO è un’alleanza militare aggressiva che agisce negli interessi dell’imperialismo, le classi borghesi dei suoi stati membri. La storia della NATO non può esser separata dallo sfruttamento, dall’oppressione, dall’ingerenza e dalla guerra.

    Sia con il pretesto dell’esistenza degli stati socialisti in Europa, sia dopo il loro rovesciamento controrivoluzionario, la NATO ha sempre costituito uno strumento militare dell’imperialismo. La NATO con le decisioni anche del suo più recente vertice a Bruxelles promuove la militarizzazione e la continuazione della corsa agli armamenti. Opera e mantiene una vasta rete di basi militari in territori stranieri in tutto il mondo.

    La ratifica del Trattato di Lisbona da parte dell’Unione Europea nel 2009 nel mezzo di tante contrapposizioni ha segnato un ulteriore sviluppo nel processo di integrazione Europea degli stati membri dell’UE in una alleanza imperialista attraverso la cosiddetta Politica di Sicurezza e di Difesa Comune (PSDC). L’Unione Europea ha partecipato alle guerre imperialiste in Jugoslavia, Afghanistan, Iraq e Libia insieme agli Stati Uniti e alla NATO, e ha svolto un ruolo di primo piano negli interventi, bombardamenti e minacce contro la Siria e l’Iran. La cooperazione tra la NATO e l’UE, unitamente alle richieste di un Esercito Europeo, è concepita per aumentare la capacità di intervento militare.

    Molte missioni PSDC e UE sono pianificate e condotte in una crescente collaborazione con la NATO. Vi è una massiccia espansione del finanziamento dell’UE per la ricerca militare e lo sviluppo dei piani imperialisti. Il Fondo Europeo per la Difesa, l’Organizzazione Europea per la Difesa, il meccanismo per la valutazione della promozione della militarizzazione negli stati membri CARD, il Servizio Europeo per l’Azione Esterna, i programmi di finanziamento come gli apparati “Athina”, “Orizzonte 2020” e altri apparati dell’Unione Europea si stanno sviluppando con miliardi di euro per promuovere gli interessi imperialisti a spese dei popoli, che nello stesso momento vengono colpiti da dure misure antioperaie, tagli, pesanti tasse.

    L’UE è un grande sostenitore del commercio di armi e gli stati membri dell’UE esportano grandi quantità di armi per i loro pericolosi piani imperialisti. Questa pericolosa linea perseguita dall’UE è stata aggiornata attraverso il suo accordo formale per stabilire la Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO) nel 2017.

    Contemporaneamente, la NATO si è ampliata rapidamente e in modo significativo, progettando un mandato globale per le sue operazioni. Si sforza costantemente di espandere la sua influenza sia in termini di ampiezza dei suoi programmi che della sua portata globale, concentrandosi sull’accerchiamento della Russia nel quadro degli intensi antagonismi internazionali. Il ruolo della NATO e dell’UE, attraverso il dispositivo della PSDC, pone sempre nuovi pericoli per l’Europa e oltre.

    La crisi del capitalismo intensifica l’aggressione imperialista, la competizione sull’energia, sulle sue rotte di trasporto, le quote di mercato. Il capitalismo non ha la volontà né la capacità di risolvere i problemi che esso stesso crea. Aumento della disuguaglianza, povertà, privazioni, disoccupazione, mancanza di abitazioni, di protezione contro le inondazioni, incendi e terremoti, decadimento ambientale insieme a una miriade di problemi sociali, economici e politici che il capitalismo non è in grado di risolvere fanno parte della barbarie capitalista. Mentre gli stati capitalisti hanno un interesse strategico comune, cioè la riproduzione del sistema capitalista, la storia ha mostrato le feroci rivalità imperialiste tra i gruppi monopolistici e la loro volontà di imporre i loro interessi con la forza.

    I partiti della Iniziativa Comunista Europea chiamano all’intensificazione della lotta contro l’imperialismo e gli interventi e guerre imperialiste. Ciò necessita un’intensificazione delle dimostrazioni attraverso mobilitazioni e iniziative in ogni paese contro la NATO e l’UE e il cosiddetto Partenariato per la Pace (PfP), per:

    - Il diritto dei popoli di scegliere il percorso in base ai loro interessi, compreso il diritto di ritirarsi da queste unioni imperialiste;

    - Il rifiuto della PESCO e ripudio di ogni partecipazione alle missioni imperialiste nell’ambito della PSDC;

    - La chiusura di tutte le basi militari nei territori stranieri e lo smantellamento dei sistemi anti-missile USA e NATO; la fine delle spese militari per i piani di guerra della NATO; l’abolizione delle armi nucleari e altre armi di distruzione di massa; il ritiro immediato di tutte le forze NATO/UE coinvolte nell’aggressione e nell’occupazione militare; fine delle minacce, intimidazioni, destabilizzazione e interventi imperialisti e guerre contro i popoli.

    Intensifichiamo la lotta contro la Nato e la guerra.
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  10. #20
    Il Re del Nord
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    Predefinito re: Partito Comunista/ Fronte Gioventù Comunista

    12 OTTOBRE: STUDENTI IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO

    Fronte della Gioventù Comunista

    In questi giorni è suonata la prima campanella per milioni di studenti delle scuole superiori. Un’apertura dell’anno scolastico all’insegna della repressione e della continuità rispetto agli anni precedenti. Infatti, fin dalle primissime ore di lezione in centinaia di scuole si sono svolti blitz della polizia. Una stretta repressiva che, sotto lo slogan “Scuole Sicure”, si inserisce nella politica securitaria promossa dal Ministro Salvini e costruisce un clima asfissiante, che ci abitua a un ambiente scolastico sempre più autoritario. La ricetta del governo di fronte alle mille carenze e contraddizioni del sistema educativo sta nel sorvegliare gli studenti con nuove telecamere e controlli di polizia, sfruttando queste misure a scopo di propaganda. Uno sviluppo coerente con le basi poste dalla Buona Scuola, che vuole presidi-manager autorizzati a gestire in tutto e per tutto la vita scolastica, e che oggi si manifesta nel suo volto più preoccupante.

    Mentre il governo insiste con la propaganda razzista sull’immigrazione per alimentare una guerra tra poveri, i problemi reali che vivono gli studenti delle classi popolari restano irrisolti e crescono ogni giorno che passa. L’emergenza dell’edilizia scolastica, nonostante i proclami dei governi, mette quotidianamente in pericolo milioni di studenti, costretti a studiare in strutture fatiscenti e prive dei materiali strettamente necessari. I costi spropositati dei libri di testo e dei trasporti alzano una barriera economica insostenibile per migliaia di famiglie. L’alternanza scuola-lavoro, ormai entrata a regime, garantisce alle aziende la presenza costante di studenti non pagati, che spesso sostituiscono con mansioni di base il ruolo dei lavoratori. Una vera occasione per anticipare la formazione aziendale e risparmiare sui costi, a discapito di un’educazione complessiva dei giovani. Non è un caso che negli ultimi mesi si siano verificati numerosi infortuni a danno dei ragazzi impegnati nei progetti di scuola-lavoro, esposti al rischio e privi di tutele effettive.

    Di fronte a tutte queste problematiche reali il ministro dell’Istruzione Bussetti conferma l’intenzione di proseguire nel solco tracciato dalla Buona Scuola di Renzi e delle precedenti riforme. La proposta di aumentare le ore di alternanza negli istituti tecnici e professionali è una dimostrazione evidente di questo indirizzo, che esige una ferma risposta degli studenti. Se esiste il cambiamento tanto sbandierato dal governo Lega-M5S, questo finora si è dimostrato soltanto in peggio.

    Questa scuola di classe nega a milioni di studenti un futuro dignitoso, e il governo decide di incatenare il nostro presente. Sappiamo bene che la colpa di questa situazione non è dei nostri compagni di banco immigrati, come vorrebbe farci credere la propaganda razzista, che punta a dividerci e a creare falsi nemici. A questo inganno dobbiamo rispondere uniti, perché gli studenti italiani e immigrati vivono la stessa condizione e hanno un solo nemico contro cui battersi: questo sistema e i suoi servi che ci vogliono divisi e a testa bassa. Di fronte a tutto questo non possiamo restare a guardare, perché ogni minuto passato in silenzio significa stringere le nostre catene. Vogliamo dire con forza che non è questa la scuola di cui abbiamo bisogno, che questo modello di istruzione piegato al profitto di pochi non lascia spazio alle nostre aspirazioni e necessità reali.

    Per questo lanciamo un appello alla mobilitazione, rivolto a tutti gli studenti che sentono sulla loro pelle il peso di questa situazione, le barriere imposte da una scuola sempre più esclusiva. Ci rivolgiamo a tutti i giovani che non sono disposti ad accettare l’ennesimo furto sul proprio futuro.

    Il 12 ottobre costruiamo una grande mobilitazione studentesca in tutte le città d’Italia, per smascherare questo governo e lottare per una scuola diversa. Alziamo la voce contro lo sfruttamento in alternanza, chiedendo una giusta paga per le ore lavorate e tutele reali agli studenti. Battiamoci per poter studiare in strutture adeguate e attrezzate, con laboratori e materiali al passo coi tempi. Lottiamo per eliminare ogni finanziamento alle scuole private, per la piena copertura statale dei costi dell’istruzione pubblica. Perché tutti abbiano la possibilità di studiare senza dover spendere migliaia di euro l’anno tra libri e tasse mascherate. Scendiamo in piazza contro la repressione e i tentativi di militarizzare le nostre scuole.

    Contro il governo e la scuola di classe, riprendiamoci il futuro!

    12 OTTOBRE: STUDENTI IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO | Fronte della Gioventù Comunista
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