La Turchia è la seconda economia del G20 per crescita del Pil nel 1° trimestre del 2010.
Tra i paesi del G20 solo la Cina, la cui economia è cresciuta dell’11,9%, ha fatto meglio della Turchia nel primo trimestre del 2010. Nei primi tre mesi di quest’anno, infatti, il Pil turco è cresciuto di un impressionante 11,7%: più dell’India (+11,2) e del Brasile (+9). La crisi del 2008, quando il Pil turco registrò una flessione del 7%, sembra quindi alle spalle, come conferma il ministro dell’Industria Nihat Ergun: “Le ultime cifre confermano un’uscita stabile dalla recessione”.
La crescita dell’economia turca è trainata soprattutto dall’export, che ha fatto registrare un +34,5% nel mese di maggio. Ancor più interessante è andare a vedere quali sono le direttrici dell’export turco, considerata la crisi globale. In tal modo, si può infatti scoprire come vi sia una sostanziale coincidenza tra gli slittamenti geopolitici di Ankara e quelli economico-commerciali. I paesi che registrano i maggiori aumenti nell’interscambio commerciale con la Turchia sono Arabia Saudita, Iran, Turkmenistan: tutti paesi che occupano un posto centrale nella logica neo-ottomana sviluppata dal triumvirato Erdoğan- Gül-Davutoğlu.
Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdoğan ha manifestato la propria soddisfazione sottolineando che “la Turchia è il paese che è uscito più in fretta dalla recessione”. Attualmente, la Turchia è la 17ª economia al mondo per dimensioni del Pil, ma i dirigenti turchi puntano a portare Ankara nella top ten già nel breve periodo. In ogni caso, l’impressionante crescita economica e la sempre maggiore coincidenza tra le direttrici dell’export e quelle geopolitiche dimostrano che il soft power “econo-islamico” e quello “turchico” – centrali nel neo-ottomanismo dell’AKP – stanno cominciando a dare i primi frutti.
Corriereweb.net | Turchia, crescita record del Pil, +11,7% nel 1° trimestre 2010