La Repubblica
Specialista nello smentirsi con disinvoltura, Donald Trump fa marcia indietro su Theresa May. "E' una donna formidabile", dice il presidente nella conferenza stampa congiunta a Chequers, la residenza di campagna dei premier britannici. Quanto alle critiche da lui espresse al piano per la Brexit presentato dalla leader conservatrice, liquida così l'intervista al Sun: "Fake news".
Poi chiede al reporter che lo ha intervistato: "E' vero o no che ho detto belle cose su Theresa?" Il giornalista conferma. "E allora perché non le avete messe nell'articolo?" Il cronista afferma che c'erano anche quelle nel suo pezzo. "Ma non le avete messe nel titolo", ribatte Trump. "Nel nostro colloquio ho chiesto scusa alla premier per quella intervista", continua il capo della Casa Bianca, "ma lei ha risposto di non preoccuparmi, è soltanto la stampa. Ho apprezzato molto".
I complimenti che Trump aveva fatto a Boris Johnson, il ministro degli Esteri che si è dimesso lunedì in dissenso contro la soft Brexit portata avanti da Downing Street, descritto dal presidente come un "futuro buon primo ministro", vengono così sepolti sotto complimenti ripetuti più volte a May. "In due giorni abbiamo passato più tempo insieme che nei due anni precedenti, ci siamo conosciuti meglio, ho capito che donna speciale è la premier", dichiara Trump. "A cena giovedì sera abbiamo parlato soltanto tra noi, era quasi imbarazzanti per le altre persone sedute al nostro tavolo".
Una love story, insomma, probabilmente concordata dai consiglieri delle due parti per sminuire l'effetto dell'intervista al Sun, descritta dai media come "una bomba" in grado di distruggere il piano di Downing Street per la Brexit. Si vedrà nei prossimi giorni se il salvataggio è riuscito: lunedì il piano sarà sottoposto al voto del parlamento britannico, dove i conservatori più brexitiani minacciano di farlo bocciare. "A me va bene qualsiasi accordo voglia fare Theresa May sulla Brexit, qualsiasi cosa farà, a noi va bene, ci basta solo poter avere rapporti commerciali con voi", ha detto Trump. "Chiedo solo che l'accordo permetta a Stati Uniti e Gran Bretagna di firmare un patto indipendente di libero commercio". E la premier ha ribadito che la sua Brexit realizzerà il mandato del referendum: "Usciremo dalla Ue, metteremo fine all'immigrazione incontrollata e potremo fare patti con chi vogliamo".
Il presidente ammette di avere date "suggerimenti brutali" alla premier britannica su come negoziare con la Ue. E non esclude che May vi farà ricorso, se non otterrà concessioni da Bruxelles. Trump ha dure parole per l'Unione Europea, ribadendo che la Ue "dovrà cambiare" politica commerciale verso l'America o sarà costretta a "pagare un alto prezzo": un'altra minaccia di guerra dei dazi. E aggiunge che "l'immigrazione è stata molto negativa per l'Europa, sta cambiando la vostra cultura, non è politicamente corretto dirlo, ma è così, una situazione molto triste, non buona per l'Europa, non buona per il nostro paese".
Infine si parla del summit di lunedì a Helsinki con Putin. "Parto senza alte aspettative, ma potrebbero esserci grandi risultati", osserva Trump. "Avere buone relazioni con la Russia è importante. Discuteremo di Siria, terrorismo e del problema per me più importante, la proliferazione nucleare". Ed è possibile avere buone relazioni con Mosca, gli chiede un giornalista, mentre la Russia occupa la Crimea? "La Crimea è uno dei problemi che ho ereditato da Obama", risponde il presidente. "Con me alla Casa Bianca non sarebbe successo. E' stato un disastro di Obama. Ma guardate quante cose ho fatto da quando sono presidente, nessun altro mi è andato vicino".
Poi riparte in elicottero per l'ultima parte della sua visita, un tè con la regina a Windsor, prima di partire per il suo hotel di lusso in Scozia dove trascorrerà il week-end preparandosi al vertice con Putin. Dall'elicottero non avrà potuto neanche vedere le decine di migliaia di manifestanti che marciano contro di lui nelle strade di Londra.
Le immagini da Londra restituiscono l'idea di una marea umana che si è snodata per le vie del centro. Secondo gli organizzatori della manifestazione sarebbero circa 100mila le persone scese in piazza per protestare contro le politiche del presidente americano.