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  1. #1
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    Predefinito Un <cut> resta un <cut>

    “Ma di Miaio, pian pianino, s’accorgerà d’essere un cretino?”. La domanda vola sui social network e diventa virale. Ma la risposta è nota: no, il ragazzo dispone di un ego che gli impedisce automaticamente di ammettere una sua ignoranza quasi onnicomprensiva. Continuerà a sorridere come un piccolo ebete e a combinare disastri. Non esistono rimedi.

    Dentro questa mentalità distorta ogni errore diventa un complotto ordito da non si sa chi (Bilderberg, rettiliani, Pd naturalmente). L’ultimo caso è significativo.

    1- Dopo un’attesa di vari giorni, il nostro riesce finalmente a spedire il suo famoso decreto “Dignità” al capo dello Stato per la firma e la pubblicazione.

    2- Purtroppo, al documento è allegata una tabella dalla quale risulta che (grazie alle modifiche introdotte nel lavoro temporaneo) si perderanno 8 mila posti di lavoro all’anno per dieci anni, 80 mila in tutto.

    3- La cosa finisce sui giornali e Di Maio perde la ragione. Comincia a urlare che si tratta di un complotto. Lui non ha mai visto quella tabella. Certo, il documento è suo, l’ha firmato lui e lui l’ha spedito a Mattarella, ma quella tabella deve essere stata infilata proditoriamente da qualcuno, di notte.

    4- Uno normale avrebbe detto: scusate, ero di fretta e non ho letto le carte che io stesso ho firmato, starò più attento. Ma non Di Maio: è un complotto, bisogna trovare i responsabili e procedere all’epurazione dei sabotatori. E il dito viene puntato verso i funzionari del ministero dell’economia: sono stati gli amici di Padoan? O, forse, addirittura quelli di Tria, cioè del ministro attuale (che sta sulle scatole a Di Maio)? Si deve indagare, e in fretta.

    5- Raffica di smentite: il documento, dicono al Mef, ci è arrivato da Di Maio completo in ogni sua parte, nulla abbiamo aggiunto o tolto.

    6- Qualche ora e la verità emerge nella sua semplicità. Nessun complotto. I funzionari di Di Maio hanno chiesto a varie controparti contributi per la relazione che accompagna il decreto. E l’Inps ha fatto i suoi calcoli e ha mandato la famosa tabella con gli 8 mila occupati in meno all’anno (stima molto prudenziale). Data l’autorevolezza della fonte, i funzionari hanno inserito la tabella nella relazione. Di Maio non l’ha letta perché impegnato a farsi selfie e a concionare il suo popolo, e la tabella è arrivata sul tavolo di Mattarella e dei giornali. Fine della storia.

    Ma, mentre prosegue la ricerca degli inesistenti traditori e sabotatori, Di Maio provvede personalmente aprire un altro fronte di guerra: Forza Italia strepita e sostiene che lui stia massacrando il mondo del lavoro con il suo stupido decreto.

    Risposta di Di Maio: le lobby sono contro di me. Di nuovo una bugia. Contro di lui c’è schierato tutto il mondo delle imprese (dalla Confindustria fino agli artigiani), mica le lobby. Tutti orripilati da una roba anni Cinquanta, un po’ Berlino Est.

    Ma Di Maio tira dritto: è un complotto, questa volta forse della Trilateral più le lobby interne.

    La verità è che questo sgangherato provvedimento ammazza l’impresa in questo paese e costerà centinaia di migliaia di nuovi disoccupati.

    Uno vale uno, e un cretino resta un cretino.

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  2. #2
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    Predefinito re: Un resta un

    L' OPERATO dI MAIO lo dovremmo ancora verificare nel futuro. L' operato del PD lo abbiamo, purtroppo, già visto.
    Ha lasciato un debito pubblico peggiore di quello lasciato da Berlusconi nel 2011.-

    Pensavo che il presidente del consiglio fosse Conte. Come penavo che questo forum non fosse usato come organo di partito.

  3. #3
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    Predefinito re: Un resta un

    Citazione Originariamente Scritto da vituperiopisa Visualizza Messaggio
    L' OPERATO dI MAIO lo dovremmo ancora verificare nel futuro. L' operato del PD lo abbiamo, purtroppo, già visto.
    Ha lasciato un debito pubblico peggiore di quello lasciato da Berlusconi nel 2011.-

    Pensavo che il presidente del consiglio fosse Conte. Come penavo che questo forum non fosse usato come organo di partito.
    E non te l' ha mai detto nessuno che il debito è cresciuto non perché sia aumentata di molto la spesa pubblica, ma per i 60-70 mld. che ogni anno lo Stato paga in interessi?
    Tò, guarda la voce interessi passivi.https://ibb.co/dPosOd Interessi che cmq dal 2014 al 2017 sono scesi dal 74 a 66 mld.

  4. #4
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    Predefinito re: Un resta un

    Citazione Originariamente Scritto da gianniguelfi Visualizza Messaggio
    “Ma di Miaio, pian pianino, s’accorgerà d’essere un cretino?”. La domanda vola sui social network e diventa virale. Ma la risposta è nota: no, il ragazzo dispone di un ego che gli impedisce automaticamente di ammettere una sua ignoranza quasi onnicomprensiva. Continuerà a sorridere come un piccolo ebete e a combinare disastri. Non esistono rimedi.

    Dentro questa mentalità distorta ogni errore diventa un complotto ordito da non si sa chi (Bilderberg, rettiliani, Pd naturalmente). L’ultimo caso è significativo.

    1- Dopo un’attesa di vari giorni, il nostro riesce finalmente a spedire il suo famoso decreto “Dignità” al capo dello Stato per la firma e la pubblicazione.

    2- Purtroppo, al documento è allegata una tabella dalla quale risulta che (grazie alle modifiche introdotte nel lavoro temporaneo) si perderanno 8 mila posti di lavoro all’anno per dieci anni, 80 mila in tutto.

    3- La cosa finisce sui giornali e Di Maio perde la ragione. Comincia a urlare che si tratta di un complotto. Lui non ha mai visto quella tabella. Certo, il documento è suo, l’ha firmato lui e lui l’ha spedito a Mattarella, ma quella tabella deve essere stata infilata proditoriamente da qualcuno, di notte.

    4- Uno normale avrebbe detto: scusate, ero di fretta e non ho letto le carte che io stesso ho firmato, starò più attento. Ma non Di Maio: è un complotto, bisogna trovare i responsabili e procedere all’epurazione dei sabotatori. E il dito viene puntato verso i funzionari del ministero dell’economia: sono stati gli amici di Padoan? O, forse, addirittura quelli di Tria, cioè del ministro attuale (che sta sulle scatole a Di Maio)? Si deve indagare, e in fretta.

    5- Raffica di smentite: il documento, dicono al Mef, ci è arrivato da Di Maio completo in ogni sua parte, nulla abbiamo aggiunto o tolto.

    6- Qualche ora e la verità emerge nella sua semplicità. Nessun complotto. I funzionari di Di Maio hanno chiesto a varie controparti contributi per la relazione che accompagna il decreto. E l’Inps ha fatto i suoi calcoli e ha mandato la famosa tabella con gli 8 mila occupati in meno all’anno (stima molto prudenziale). Data l’autorevolezza della fonte, i funzionari hanno inserito la tabella nella relazione. Di Maio non l’ha letta perché impegnato a farsi selfie e a concionare il suo popolo, e la tabella è arrivata sul tavolo di Mattarella e dei giornali. Fine della storia.

    Ma, mentre prosegue la ricerca degli inesistenti traditori e sabotatori, Di Maio provvede personalmente aprire un altro fronte di guerra: Forza Italia strepita e sostiene che lui stia massacrando il mondo del lavoro con il suo stupido decreto.

    Risposta di Di Maio: le lobby sono contro di me. Di nuovo una bugia. Contro di lui c’è schierato tutto il mondo delle imprese (dalla Confindustria fino agli artigiani), mica le lobby. Tutti orripilati da una roba anni Cinquanta, un po’ Berlino Est.

    Ma Di Maio tira dritto: è un complotto, questa volta forse della Trilateral più le lobby interne.

    La verità è che questo sgangherato provvedimento ammazza l’impresa in questo paese e costerà centinaia di migliaia di nuovi disoccupati.

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    hai ragione ,un cretino resta sempre un cretino ma ti vogliamo bene lo stesso

  5. #5
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    Predefinito re: Un resta un

    Citazione Originariamente Scritto da vituperiopisa Visualizza Messaggio

    Pensavo che il presidente del consiglio fosse Conte. .
    ma sei sicuro che lo pensi anche lui? Conte, intendo.

  6. #6
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    Predefinito re: Un resta un

    io non ho capito cosa avrebbe voluto essere giannifuelfi ?
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    che Palamara, Ciuffetti, la Gretina e la Presidentessa di Arcuri siano di lezione: QUESTA VOLTA NIENTE PRIGIONIERI

  7. #7
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    Predefinito re: Un resta un

    Citazione Originariamente Scritto da gianniguelfi Visualizza Messaggio
    “Ma di Miaio, pian pianino, s’accorgerà d’essere un cretino?”. La domanda vola sui social network e diventa virale. Ma la risposta è nota: no, il ragazzo dispone di un ego che gli impedisce automaticamente di ammettere una sua ignoranza quasi onnicomprensiva. Continuerà a sorridere come un piccolo ebete e a combinare disastri. Non esistono rimedi.

    Dentro questa mentalità distorta ogni errore diventa un complotto ordito da non si sa chi (Bilderberg, rettiliani, Pd naturalmente). L’ultimo caso è significativo.

    1- Dopo un’attesa di vari giorni, il nostro riesce finalmente a spedire il suo famoso decreto “Dignità” al capo dello Stato per la firma e la pubblicazione.

    2- Purtroppo, al documento è allegata una tabella dalla quale risulta che (grazie alle modifiche introdotte nel lavoro temporaneo) si perderanno 8 mila posti di lavoro all’anno per dieci anni, 80 mila in tutto.

    3- La cosa finisce sui giornali e Di Maio perde la ragione. Comincia a urlare che si tratta di un complotto. Lui non ha mai visto quella tabella. Certo, il documento è suo, l’ha firmato lui e lui l’ha spedito a Mattarella, ma quella tabella deve essere stata infilata proditoriamente da qualcuno, di notte.

    4- Uno normale avrebbe detto: scusate, ero di fretta e non ho letto le carte che io stesso ho firmato, starò più attento. Ma non Di Maio: è un complotto, bisogna trovare i responsabili e procedere all’epurazione dei sabotatori. E il dito viene puntato verso i funzionari del ministero dell’economia: sono stati gli amici di Padoan? O, forse, addirittura quelli di Tria, cioè del ministro attuale (che sta sulle scatole a Di Maio)? Si deve indagare, e in fretta.

    5- Raffica di smentite: il documento, dicono al Mef, ci è arrivato da Di Maio completo in ogni sua parte, nulla abbiamo aggiunto o tolto.

    6- Qualche ora e la verità emerge nella sua semplicità. Nessun complotto. I funzionari di Di Maio hanno chiesto a varie controparti contributi per la relazione che accompagna il decreto. E l’Inps ha fatto i suoi calcoli e ha mandato la famosa tabella con gli 8 mila occupati in meno all’anno (stima molto prudenziale). Data l’autorevolezza della fonte, i funzionari hanno inserito la tabella nella relazione. Di Maio non l’ha letta perché impegnato a farsi selfie e a concionare il suo popolo, e la tabella è arrivata sul tavolo di Mattarella e dei giornali. Fine della storia.

    Ma, mentre prosegue la ricerca degli inesistenti traditori e sabotatori, Di Maio provvede personalmente aprire un altro fronte di guerra: Forza Italia strepita e sostiene che lui stia massacrando il mondo del lavoro con il suo stupido decreto.

    Risposta di Di Maio: le lobby sono contro di me. Di nuovo una bugia. Contro di lui c’è schierato tutto il mondo delle imprese (dalla Confindustria fino agli artigiani), mica le lobby. Tutti orripilati da una roba anni Cinquanta, un po’ Berlino Est.

    Ma Di Maio tira dritto: è un complotto, questa volta forse della Trilateral più le lobby interne.

    La verità è che questo sgangherato provvedimento ammazza l’impresa in questo paese e costerà centinaia di migliaia di nuovi disoccupati.

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    Interessante.
    Sbadiglio.
    "Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"


    IL DISPUTATOR CORTESE

    Possono tenersi il loro paradiso.
    Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.

  8. #8
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    Predefinito re: Un resta un

    Citazione Originariamente Scritto da occidentale Visualizza Messaggio
    Interessante.
    Sbadiglio.
    Ma veramente c'è qualcuno che si è messo a leggere oltre le prime 2 righe?

  9. #9
    Moderatori anghe noi...
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    Predefinito re: Un resta un

    Citazione Originariamente Scritto da gianniguelfi Visualizza Messaggio
    E non te l' ha mai detto nessuno che il debito è cresciuto non perché sia aumentata di molto la spesa pubblica, ma per i 60-70 mld. che ogni anno lo Stato paga in interessi?
    Tò, guarda la voce interessi passivi.https://ibb.co/dPosOd Interessi che cmq dal 2014 al 2017 sono scesi dal 74 a 66 mld.
    Il solito menagramo...
    Questo signore guarda alle cose che gli fanno comodo per farsi la sua personale verità. Tipico.

    Gli interessi sono scesi dal 2014 al 2017? Beh, pare che scenderanno pure quest'anno, anche se di poco. Poi toneranno a crescere.
    Ovviamente, secondo la sua testolina intelligente, a causa dello spread aumentato in questi due mesi e non a causa di tassi precedenti.

    Ma ciò che non vede, il menagramo, sono altri dati che metterebbero in discussione la sua "verità".

    Il saldo primario, rimasto pressoché invariato fino al 2017 che, invece, cresce di 16 MLD nel 2018, altri 14 nel 2019 e altri 8 nel 2020
    Il saldo di parte corrente che cresce qutest'anno di 24 MLD
    L'indebitamento netto che quest'anno si riduce di 17 MLD

    Il tutto a fronte di un aumento delle prestazioni sociali, della spesa sanitaria e di una diminuzione di mezzo punto di pressione fiscale.

    Saranno anche previsioni ma... come dire... Attaccarsi al tram e fischiare.



    Kobra (Democritico)
    Se hai la necessità di scegliere tra un uomo e un Kobra,
    preferisci chi striscia.
    E se ti serve un amico, trovati un cane.

  10. #10
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    Predefinito re: Un resta un

    Citazione Originariamente Scritto da gianniguelfi Visualizza Messaggio
    “Ma di Miaio, pian pianino, s’accorgerà d’essere un cretino?”. La domanda vola sui social network e diventa virale. Ma la risposta è nota: no, il ragazzo dispone di un ego che gli impedisce automaticamente di ammettere una sua ignoranza quasi onnicomprensiva. Continuerà a sorridere come un piccolo ebete e a combinare disastri. Non esistono rimedi.

    Dentro questa mentalità distorta ogni errore diventa un complotto ordito da non si sa chi (Bilderberg, rettiliani, Pd naturalmente). L’ultimo caso è significativo.

    1- Dopo un’attesa di vari giorni, il nostro riesce finalmente a spedire il suo famoso decreto “Dignità” al capo dello Stato per la firma e la pubblicazione.

    2- Purtroppo, al documento è allegata una tabella dalla quale risulta che (grazie alle modifiche introdotte nel lavoro temporaneo) si perderanno 8 mila posti di lavoro all’anno per dieci anni, 80 mila in tutto.

    3- La cosa finisce sui giornali e Di Maio perde la ragione. Comincia a urlare che si tratta di un complotto. Lui non ha mai visto quella tabella. Certo, il documento è suo, l’ha firmato lui e lui l’ha spedito a Mattarella, ma quella tabella deve essere stata infilata proditoriamente da qualcuno, di notte.

    4- Uno normale avrebbe detto: scusate, ero di fretta e non ho letto le carte che io stesso ho firmato, starò più attento. Ma non Di Maio: è un complotto, bisogna trovare i responsabili e procedere all’epurazione dei sabotatori. E il dito viene puntato verso i funzionari del ministero dell’economia: sono stati gli amici di Padoan? O, forse, addirittura quelli di Tria, cioè del ministro attuale (che sta sulle scatole a Di Maio)? Si deve indagare, e in fretta.

    5- Raffica di smentite: il documento, dicono al Mef, ci è arrivato da Di Maio completo in ogni sua parte, nulla abbiamo aggiunto o tolto.

    6- Qualche ora e la verità emerge nella sua semplicità. Nessun complotto. I funzionari di Di Maio hanno chiesto a varie controparti contributi per la relazione che accompagna il decreto. E l’Inps ha fatto i suoi calcoli e ha mandato la famosa tabella con gli 8 mila occupati in meno all’anno (stima molto prudenziale). Data l’autorevolezza della fonte, i funzionari hanno inserito la tabella nella relazione. Di Maio non l’ha letta perché impegnato a farsi selfie e a concionare il suo popolo, e la tabella è arrivata sul tavolo di Mattarella e dei giornali. Fine della storia.

    Ma, mentre prosegue la ricerca degli inesistenti traditori e sabotatori, Di Maio provvede personalmente aprire un altro fronte di guerra: Forza Italia strepita e sostiene che lui stia massacrando il mondo del lavoro con il suo stupido decreto.

    Risposta di Di Maio: le lobby sono contro di me. Di nuovo una bugia. Contro di lui c’è schierato tutto il mondo delle imprese (dalla Confindustria fino agli artigiani), mica le lobby. Tutti orripilati da una roba anni Cinquanta, un po’ Berlino Est.

    Ma Di Maio tira dritto: è un complotto, questa volta forse della Trilateral più le lobby interne.

    La verità è che questo sgangherato provvedimento ammazza l’impresa in questo paese e costerà centinaia di migliaia di nuovi disoccupati.

    Uno vale uno, e un cretino resta un cretino.

    Un cretino resta un cretino - Uomini & Business
    ... per il vero il fatto che Giggino non abbia nemmeno letto quello che ha firmato non è la parte più grave della vicenda, il punto è che lui, giusti o sbagliati che siano i dati forniti dall'INPS, non si è nemmeno posto la domanda delle conseguenze del suo decreto. Se si fosse preoccupato delle conseguenze di quello che vuole realizzare avrebbe avuto uno studio da fornire alla Ragioneria di Stato.


    Che sia un cretino è fuori di dubbio, l'unico margine di incertezza e il numero di troll deficienti che interverranno a sostegno e solidarietà.
    Le plus grand soin d’un bon gouvernement devrait être d’habituer peu à peu les peuples à se passer de lui.

 

 
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