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    Canaglia
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    Predefinito 13 luglio1911, Itri (Latina): la strage dei sardi

    Quando passi in treno sulla linea ferroviaria
    che va da Roma fino al sud Italia
    ricorda i giorni del massacro,
    ricorda la caccia al sardo.”

    Da “Il treno”di Dr. Drer & Crc posse, 2017 https://www.youtube.com/watch?v=WZsYoAscRPE


    Centosei anni fa, nel 1911 – così come oggi nel 2017 – il 12 luglio cadeva di mercoledì. E fu quel giorno che cominciò un massacro, proseguito e inasprito il giorno dopo e poi praticamente cancellato dalla storia italiana e dalla stessa memoria dei sardi: il linciaggio, con l’uccisione di 8 sardi e il ferimento di 60 fra i 1000 operai sardi impegnati nella costruzione del tratto di ferrovia Roma/Napoli. Quattrocento di questi erano alloggiati nei pressi di Itri, un comune allora in provincia di Caserta e oggi di Latina, nel basso Lazio.

    Strage passata quasi sotto silenzio, esclusi alcuni articoli su “La Nuova Sardegna,” e con un processo ai 33 itrani rinviati a giudizio che durò 3 anni, e vide tutti gli imputati assolti per “non aver commesso i fatti”.

    Fu il giovane ricercatore algherese Antonio Budruni, collaboratore di Manlio Brigaglia nella stesura dell’enciclopedia “La Sardegna” (edizioni Della Torre), a scoprire la notizia e pubblicarla sulla rivista “Ichnusa” nel numero di maggio/giugno1986 e poi ad approfondire la ricerca e pubblicare (in occasione del centenario della strage) per Carlo Delfino Editore: I giorni del massacro. Itri, 1911. La camorra contro gli operai sardi.

    In seguito al lavoro di Budruni altri hanno raccontato la storia, anche “dalla parte degli autori” del massacro, e l’ultimo contributo alla conoscenza viene in una delle forme più efficaci, con la canzone “Il treno”, contenuta nell’ultimo bellissimo disco dei Dr. Drer & Crc posse, “Terra”, uscito quest’inverno.



    La storia

    Mille sardi erano impegnati nella costruzione della ferrovia Roma/Napoli, alloggiati fra i comuni di Itri e di Fondi. Con gli immaginabili pregiudizi di sempre nei confronti degli “stranieri poveri” e che conosciamo e vediamo benissimo, purtroppo, tutt’oggi.

    “Erano anni in cui i sardi erano perseguitati dai pregiudizi alimentati da una classe dirigente che ricorreva alle teorie pseudoscientifiche di Lombroso e di Niceforo” (“La Nuova Sardegna” 18/7/2012.)

    Quindi c’erano spesso episodi di intolleranza e piccoli scontri. Eppure solo a Itri, e non a Fondi, le cose precipitano.

    Il professor Budruni conferma: “Dalla documentazione che ho potuto consultare risulta che la camorra, l’impresa Spadari e i politici di Itri cominciarono a mettere gli operai sardi nel mirino, quando questi si rifiutarono di pagare il pizzo sul salario, come sembra facessero tutti gli altri lavoratori provenienti dalle altre regioni d’Italia.” (Girodivite: Il massacro di Itri)

    Del resto è un fatto che “i lavoratori sardi erano molto sindacalizzati all’epoca, e molti erano reduci dalle battaglie nel bacino minerario del Sulcis. Non pochi avevano partecipato, a Bugerru, alla lotta per il salario, sfociata con l’intervento dell’esercito che aveva sparato contro gli operai, uccidendo tre e ferendone alcune decine. In risposta a quell’eccidio, la CGL proclamò il primo sciopero nazionale d’Italia.” (Girodivite: Il massacro di Itri.)

    Quindi “quei selvaggi avevano un’altra colpa: con il loro orgoglio e la loro dignità non rispettavano la legge del pizzo imposta dalla camorra. E furono gruppi camorristici a soffiare l’odio su quel clima già teso, coinvolgendo in un sentimento di rancore collettivo e di odioso razzismo anche le autorità locali. Tutto fa pensare a un complotto, a un’aggressione programmata. La tragedia scoppia il 12 luglio quando un lavoratore sardo viene provocato (e ferito) nella piazza di Itri. E’ come una scintilla che fa divampare l’incendio di follia e di violenza. Centinaia di itrani si riversano armati nella piazza Incoronazione e assalgono i sardi al grido: «Morte ai sardegnoli». E’ un linciaggio. Intervengono anche i carabinieri, ma sparano sui sardi. La caccia riprende l’indomani con inaudita violenza. Alla fine i morti saranno 8 e 60 i feriti. C’è poi la tragica beffa: alcuni sardi vengono arrestati e altri espulsi. Nel processo sui fatti di Itri, che si celebrerà a Napoli nel 1914, un avvocato sosterrà l’incredibile tesi della «legittima difesa di una folla»”; così “La Nuova Sardegna” del 18/7/2012.

    I fatti di Itri dimostrano“la sottomissione fino alla schiavitù di centinaia di persone e la presenza dei c.d. comitati dei galantuomini che governavano il territorio” (Budruni, su Girodivite: Il massacro di Itri.)

    Recensendo il libro di Budruni, di cui ha scritto la prefazione, Gian Antonio Stella scrive sul “Corriere della Sera” del 7 luglio 2011: “I lettori scopriranno pagina dopo pagina una storia agghiacciante. Che rivelerà come la strage di Castel Volturno del settembre 2008, quando sei africani furono assassinati in un eccidio voluto dalla camorra, oppure la caccia all´immigrato di Rosarno del gennaio 2010 istigata dalla ´ndrangheta, per citare due soli episodi, ebbero quel lontano precedente con altri «stranieri»: gli immigrati sardi”.



    BIBLIOGRAFIA E LINK

    Antonio Budruni, I giorni del massacro. Itri, 1911: la camorra contro gli operai sardi, Delfino ed. 2011

    Intervista al prof. Budruni su Girodivite Girodivite: Il massacro di Itri

    Fuori i sardegnoli!!! di Franziscu Dettori Sotziu Limba Sarda

    Itri 1911, il massacro dei sardi che dissero no alla camorra - Regione - la Nuova Sardegna

    Parola di donna: La strage dei sardi a Itri nel 1911, una pagina dimenticata - Cronaca - L'Unione Sarda.it

    https://it.wikipedia.org/wiki/Itri

    https://www.youtube.com/watch?v=WZsYoAscRPE

    Infine, a dimostrare che ancora oggi c’è chi continua a credere che la Storia non debba raccontare proprio tutto… l’opinione di uno ”storico” delle vicende itrane:

    Pino Pecchia: I sardi a Itri: i tragici avvenimenti dal 12 e 13 luglio 1911, Arti grafiche Kolbe, 2003

    Pino Pecchia: 1911 la rivolta di Itri: a cento anni da un eccidio: il fatto, il pretesto, il contesto, il processo, il commento Arti grafiche Kolbe, 2011 1911-La rivolta di Itri



    13 luglio 1911, Itri (Latina): la strage dei sardi ? La Bottega del Barbieri

  2. #2
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    Predefinito Re: 13 luglio1911, Itri (Latina): la strage dei sardi


  3. #3
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    Predefinito Re: 13 luglio1911, Itri (Latina): la strage dei sardi

    Citazione Originariamente Scritto da Josef Scveik Visualizza Messaggio
    Quando passi in treno sulla linea ferroviaria
    che va da Roma fino al sud Italia
    ricorda i giorni del massacro,
    ricorda la caccia al sardo.”

    Da “Il treno”di Dr. Drer & Crc posse, 2017 https://www.youtube.com/watch?v=WZsYoAscRPE


    Centosei anni fa, nel 1911 – così come oggi nel 2017 – il 12 luglio cadeva di mercoledì. E fu quel giorno che cominciò un massacro, proseguito e inasprito il giorno dopo e poi praticamente cancellato dalla storia italiana e dalla stessa memoria dei sardi: il linciaggio, con l’uccisione di 8 sardi e il ferimento di 60 fra i 1000 operai sardi impegnati nella costruzione del tratto di ferrovia Roma/Napoli. Quattrocento di questi erano alloggiati nei pressi di Itri, un comune allora in provincia di Caserta e oggi di Latina, nel basso Lazio.

    Strage passata quasi sotto silenzio, esclusi alcuni articoli su “La Nuova Sardegna,” e con un processo ai 33 itrani rinviati a giudizio che durò 3 anni, e vide tutti gli imputati assolti per “non aver commesso i fatti”.

    Fu il giovane ricercatore algherese Antonio Budruni, collaboratore di Manlio Brigaglia nella stesura dell’enciclopedia “La Sardegna” (edizioni Della Torre), a scoprire la notizia e pubblicarla sulla rivista “Ichnusa” nel numero di maggio/giugno1986 e poi ad approfondire la ricerca e pubblicare (in occasione del centenario della strage) per Carlo Delfino Editore: I giorni del massacro. Itri, 1911. La camorra contro gli operai sardi.

    In seguito al lavoro di Budruni altri hanno raccontato la storia, anche “dalla parte degli autori” del massacro, e l’ultimo contributo alla conoscenza viene in una delle forme più efficaci, con la canzone “Il treno”, contenuta nell’ultimo bellissimo disco dei Dr. Drer & Crc posse, “Terra”, uscito quest’inverno.



    La storia

    Mille sardi erano impegnati nella costruzione della ferrovia Roma/Napoli, alloggiati fra i comuni di Itri e di Fondi. Con gli immaginabili pregiudizi di sempre nei confronti degli “stranieri poveri” e che conosciamo e vediamo benissimo, purtroppo, tutt’oggi.

    “Erano anni in cui i sardi erano perseguitati dai pregiudizi alimentati da una classe dirigente che ricorreva alle teorie pseudoscientifiche di Lombroso e di Niceforo” (“La Nuova Sardegna” 18/7/2012.)

    Quindi c’erano spesso episodi di intolleranza e piccoli scontri. Eppure solo a Itri, e non a Fondi, le cose precipitano.

    Il professor Budruni conferma: “Dalla documentazione che ho potuto consultare risulta che la camorra, l’impresa Spadari e i politici di Itri cominciarono a mettere gli operai sardi nel mirino, quando questi si rifiutarono di pagare il pizzo sul salario, come sembra facessero tutti gli altri lavoratori provenienti dalle altre regioni d’Italia.” (Girodivite: Il massacro di Itri)

    Del resto è un fatto che “i lavoratori sardi erano molto sindacalizzati all’epoca, e molti erano reduci dalle battaglie nel bacino minerario del Sulcis. Non pochi avevano partecipato, a Bugerru, alla lotta per il salario, sfociata con l’intervento dell’esercito che aveva sparato contro gli operai, uccidendo tre e ferendone alcune decine. In risposta a quell’eccidio, la CGL proclamò il primo sciopero nazionale d’Italia.” (Girodivite: Il massacro di Itri.)

    Quindi “quei selvaggi avevano un’altra colpa: con il loro orgoglio e la loro dignità non rispettavano la legge del pizzo imposta dalla camorra. E furono gruppi camorristici a soffiare l’odio su quel clima già teso, coinvolgendo in un sentimento di rancore collettivo e di odioso razzismo anche le autorità locali. Tutto fa pensare a un complotto, a un’aggressione programmata. La tragedia scoppia il 12 luglio quando un lavoratore sardo viene provocato (e ferito) nella piazza di Itri. E’ come una scintilla che fa divampare l’incendio di follia e di violenza. Centinaia di itrani si riversano armati nella piazza Incoronazione e assalgono i sardi al grido: «Morte ai sardegnoli». E’ un linciaggio. Intervengono anche i carabinieri, ma sparano sui sardi. La caccia riprende l’indomani con inaudita violenza. Alla fine i morti saranno 8 e 60 i feriti. C’è poi la tragica beffa: alcuni sardi vengono arrestati e altri espulsi. Nel processo sui fatti di Itri, che si celebrerà a Napoli nel 1914, un avvocato sosterrà l’incredibile tesi della «legittima difesa di una folla»”; così “La Nuova Sardegna” del 18/7/2012.

    I fatti di Itri dimostrano“la sottomissione fino alla schiavitù di centinaia di persone e la presenza dei c.d. comitati dei galantuomini che governavano il territorio” (Budruni, su Girodivite: Il massacro di Itri.)

    Recensendo il libro di Budruni, di cui ha scritto la prefazione, Gian Antonio Stella scrive sul “Corriere della Sera” del 7 luglio 2011: “I lettori scopriranno pagina dopo pagina una storia agghiacciante. Che rivelerà come la strage di Castel Volturno del settembre 2008, quando sei africani furono assassinati in un eccidio voluto dalla camorra, oppure la caccia all´immigrato di Rosarno del gennaio 2010 istigata dalla ´ndrangheta, per citare due soli episodi, ebbero quel lontano precedente con altri «stranieri»: gli immigrati sardi”.



    BIBLIOGRAFIA E LINK

    Antonio Budruni, I giorni del massacro. Itri, 1911: la camorra contro gli operai sardi, Delfino ed. 2011

    Intervista al prof. Budruni su Girodivite Girodivite: Il massacro di Itri

    Fuori i sardegnoli!!! di Franziscu Dettori Sotziu Limba Sarda

    Itri 1911, il massacro dei sardi che dissero no alla camorra - Regione - la Nuova Sardegna

    Parola di donna: La strage dei sardi a Itri nel 1911, una pagina dimenticata - Cronaca - L'Unione Sarda.it

    https://it.wikipedia.org/wiki/Itri

    https://www.youtube.com/watch?v=WZsYoAscRPE

    Infine, a dimostrare che ancora oggi c’è chi continua a credere che la Storia non debba raccontare proprio tutto… l’opinione di uno ”storico” delle vicende itrane:

    Pino Pecchia: I sardi a Itri: i tragici avvenimenti dal 12 e 13 luglio 1911, Arti grafiche Kolbe, 2003

    Pino Pecchia: 1911 la rivolta di Itri: a cento anni da un eccidio: il fatto, il pretesto, il contesto, il processo, il commento Arti grafiche Kolbe, 2011 1911-La rivolta di Itri



    13 luglio 1911, Itri (Latina): la strage dei sardi ? La Bottega del Barbieri

    Non se ne parla, perché i conti sono stati regolati durante il primo conflitto mondiale ...e qualora, tu, non ne sia a conoscenza, fidati che è meglio "no pondere a bolare su piuere de crescja" ...non ci conviene!
    Sono fatti chiusi e questo è becero nazionalismo di stampo fascista, dedito all'istigazione all'odio fra i popoli, che nulla ha a che vedere con "sa soberanìa de su populu sardu".

  4. #4
    Canaglia
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    Predefinito Re: 13 luglio1911, Itri (Latina): la strage dei sardi

    Citazione Originariamente Scritto da Dogma Visualizza Messaggio
    Non se ne parla, perché i conti sono stati regolati durante il primo conflitto mondiale ...e qualora, tu, non ne sia a conoscenza, fidati che è meglio "no pondere a bolare su piuere de crescja" ...non ci conviene!
    Sono fatti chiusi e questo è becero nazionalismo di stampo fascista, dedito all'istigazione all'odio fra i popoli, che nulla ha a che vedere con "sa soberanìa de su populu sardu".
    Stampo fascista? non dire minchiate....Su facebook c'è un bel post di Pier Franco Devias, che ricordando questi fatti si rivolge a tutti quei sardi che si scagliano contro gli immigrati dimenticandosi che sino a poco tempo fa quello che oggi subiscono gli immigrati lo subivamo noi sardi.

  5. #5
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    Predefinito Re: 13 luglio1911, Itri (Latina): la strage dei sardi

    Citazione Originariamente Scritto da Josef Scveik Visualizza Messaggio
    Stampo fascista? non dire minchiate....Su facebook c'è un bel post di Pier Franco Devias, che ricordando questi fatti si rivolge a tutti quei sardi che si scagliano contro gli immigrati dimenticandosi che sino a poco tempo fa quello che oggi subiscono gli immigrati lo subivamo noi sardi.
    ...e quindi? questo rimestare il torbido è un tipico atteggiamento di stampo fascista. Quando una faccenda è chiusa, significa che è chiusa! Hai presente il detto "no lumenes sa fune in do'e s'impicadu?
    Quando invece parliamo di immigrati, il problema sta in fatti come quello di quei rumeni, collaboratori agricoli in un'azienda zootecnica, che sono stati pagati con un bidone di carne vaccina, avendo il loro titolare allevatore, sostenuto di non poter liquidare in moneta l'onorario dovuto. Capisci le implicazioni? Capisci il senso della deriva di sfruttamento dell'uomo sull'uomo? Capisci lo sfaldamento economico del tessuto produttivo sardo? CAPISCI il senso del termini ESERCITO INDUSTRIALE DI RISERVA e di proletarizzazione del tessuto sociale sardo ed il conseguente concetto di borghesia comporadora? ...Devias conosce molto bene questi argomenti, percui lo scadere in atteggiamenti ed esposizioni, chiaramente organici e strutturali alla narrazione totalizzante del grande capitale internazionalista, altro non è che atteggiarsi da utili idioti dell'aristocrazia borghese ordoliberista, vero mandante dell'immigrazione economica volta alla de-pauperizzazione del lavoro e allo sfruttamento del plusvalore!!!
    Ebbene, se capisci questo, allora vedi che ogni atteggiamento di stampo fascista, perde ogni senso compiuto nella lettura dell'azione in atto ai danni della classe lavoratrice che, per l'appunto, in Sardegna coincide con la fortissima emigrazione e la svalutazione salariale.

    Non so se ti è chiaro e se ti rendi conto quanto quella carta non sia da giocare ...visto che dovresti comprendere perfettamente la lettura dell'azione ideologica (economica, sociale, morale e antropologica) in atto ai danni della classe lavoratrice sarda, italiana ed europea. Anche perché, deve essere ancor più chiaro che, la spinta a soluzioni di estrema destra in ambito elettorale, è esattamente quello che serve al grande capitale, che avendo perso il pieno controllo della narrazione ideologica, finisce per ricorrere alla sua storica ruota di scorta ...ossia il fascismo, che per l'appunto viene alimentato aizzando i popoli contro i popoli, le razze contro le razze, uomini contro le donne, i giovani contro i vecchi, le religioni contro le religioni e persino gli occupati contro i disoccupati o peggio ancora voler colpire i popoli con l'autoflagellazione per eventi del passato assolutamente slegati dal contemporaneo (pensa alla chiacchiera idiota di Roberto Saviano, che è più utile alla propaganda fascista che a quella mondialista in se, anche se non intrinsecamente ) ...perché alla gente senza un lavoro o con un lavoro precario e sfruttato, non la convinci ricordando il passato da emigranti dei sardi, giacché non è più un ricordo ma una cruda e dolorosa realtà ...comprendi ora, il concetto del "divide et impera"? Ti è chiaro? Hai notato le soluzioni economiche perfettamente organiche al neoliberismo della lega di Salvini (grande aizzatore di popoli contro altri popoli)?

    Pertanto, lasciamo stare le cazzate strutturali alla narrazione del grande capitale!





    Ps: Ai sardi basta questa bellissima e struggente canzone per ricordare il dolore dell'emigrazione, non certo le minchiate utili alla narrazione ordoliberista!!!


  6. #6
    Canaglia
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    Predefinito Re: 13 luglio1911, Itri (Latina): la strage dei sardi

    La storia è storia e non va certo censurata. I sardi non conoscono questi ed altri fatti riguardanti la nostra storia recente e non. Proprio perché non la conoscono non prendono tcoscienza di sé stessi.
    Il tuo è un delirio completo, del tutto insensato perché né io né Devias intendevamo alimentare una divisione tra sfruttati (sardi e italiani in questo caso). È un invito ai sardi a riflettere: come potete sostenere un governo razzista e classista quando i vostri padri e i vostri nonni hanno subito lo stesso trattamento che ricevono oggi i migranti?

    Il post di Devias è questo:

    https://m.facebook.com/story.php?sto...00009076891121

  7. #7
    Сардиния
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    Predefinito Re: 13 luglio1911, Itri (Latina): la strage dei sardi

    Citazione Originariamente Scritto da Josef Scveik Visualizza Messaggio
    La storia è storia e non va certo censurata. I sardi non conoscono questi ed altri fatti riguardanti la nostra storia recente e non. Proprio perché non la conoscono non prendono tcoscienza di sé stessi.
    Il tuo è un delirio completo, del tutto insensato perché né io né Devias intendevamo alimentare una divisione tra sfruttati (sardi e italiani in questo caso). È un invito ai sardi a riflettere: come potete sostenere un governo razzista e classista quando i vostri padri e i vostri nonni hanno subito lo stesso trattamento che ricevono oggi i migranti?

    Il post di Devias è questo:

    https://m.facebook.com/story.php?sto...00009076891121

    Primo: Parla per te, quello che pensa Devias e l'ambiente nuorese, lo conosco molto meglio di te e capisco anche questo scimmiottare Simeoni, che gioca con due piedi in quattro scarpe, in un contesto, quello pinzutu, del tutto diverso da quello italiano.

    Secondo: guarda Josef, te la spiego spiccia: In Sardegna non esiste famiglia che non abbia ragazzi all'interno della parentela che non viva "disterradu". Quando ti dico di non citare il cappio in casa dell'impiccato, ti sto dicendo che i sardi vivono il dolore della migrazione in famiglia, sulla propria pelle ora in questo momento storico e non parliamo poi, dei ragazzi senza un lavoro o con una retribuzione non sufficiente neppure per coprire le spese per recarsi al lavoro, TUTTA GENTE MANTENUTA DALLE PENSIONI DEI GENITORI/NONNI.
    A queste famiglie non puoi e non devi parlare di solidarietà ai migranti economici dell'Africa, perché non ne vogliono sentir parlare. NON NE VOGLIONO SENTIR PARLARE e nel insistere, fatalmente, otterrai l'esatto opposto e questo perché la gente capisce perfettamente la funzionalità del crumiraggio economico.
    Pertanto seguire questa impostazione, questa che tu sostieni, porta fatalmente acqua al mulino del grande capitale, che di gente come Salvini, se ne servirà a quattro mani, anche perché senza l'appoggio mediatico, non avrebbe mai ottenuto il 17% e neppure la potenzialità concreta di seconda forza politica in Italia.
    Pensaci e non parlare ancora a nome di Devias!

    Un saluto!

  8. #8
    Canaglia
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    Predefinito Re: 13 luglio1911, Itri (Latina): la strage dei sardi

    Citazione Originariamente Scritto da Dogma Visualizza Messaggio
    Primo: Parla per te, quello che pensa Devias e l'ambiente nuorese, lo conosco molto meglio di te e capisco anche questo scimmiottare Simeoni, che gioca con due piedi in quattro scarpe, in un contesto, quello pinzutu, del tutto diverso da quello italiano.

    Secondo: guarda Josef, te la spiego spiccia: In Sardegna non esiste famiglia che non abbia ragazzi all'interno della parentela che non viva "disterradu". Quando ti dico di non citare il cappio in casa dell'impiccato, ti sto dicendo che i sardi vivono il dolore della migrazione in famiglia, sulla propria pelle ora in questo momento storico e non parliamo poi, dei ragazzi senza un lavoro o con una retribuzione non sufficiente neppure per coprire le spese per recarsi al lavoro, TUTTA GENTE MANTENUTA DALLE PENSIONI DEI GENITORI/NONNI.
    A queste famiglie non puoi e non devi parlare di solidarietà ai migranti economici dell'Africa, perché non ne vogliono sentir parlare. NON NE VOGLIONO SENTIR PARLARE e nel insistere, fatalmente, otterrai l'esatto opposto e questo perché la gente capisce perfettamente la funzionalità del crumiraggio economico.
    Pertanto seguire questa impostazione, questa che tu sostieni, porta fatalmente acqua al mulino del grande capitale, che di gente come Salvini, se ne servirà a quattro mani, anche perché senza l'appoggio mediatico, non avrebbe mai ottenuto il 17% e neppure la potenzialità concreta di seconda forza politica in Italia.
    Pensaci e non parlare ancora a nome di Devias!

    Un saluto!
    Non bisogna mostrarsi antirazzisti perché altrimenti alimentiamo il razzismo? Ma che cavolo dici?
    Non bisogna svelare le tecniche dell'oppressione che si fonda essenzialmente nella divisione degli sfruttati perché altrimenti la gente si incazza? Boh, non ha alcun senso...

  9. #9
    Сардиния
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    Predefinito Re: 13 luglio1911, Itri (Latina): la strage dei sardi

    Citazione Originariamente Scritto da Josef Scveik Visualizza Messaggio
    Non bisogna mostrarsi antirazzisti perché altrimenti alimentiamo il razzismo? Ma che cavolo dici?
    Non bisogna svelare le tecniche dell'oppressione che si fonda essenzialmente nella divisione degli sfruttati perché altrimenti la gente si incazza? Boh, non ha alcun senso...

    "Bisogna fornire gli strumenti dello sfruttamento ai padroni per combattere lo sfruttamento contro la classe lavoratrice".
    MA CHE CAVOLO DICI?
    Non bisogna svelare le tecniche dell'oppressione che si fonda essenzialmente nella divisione degli sfruttati perché altrimenti la gente si incazza? Boh, non ha alcun senso...

    Sai solo insultare e mancare di rispetto alle persone ...dopo gli insulti al povero Doddore morente, ho capito chi eri!
    ARGOMENTO CHIUSO!

  10. #10
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    Predefinito Re: 13 luglio1911, Itri (Latina): la strage dei sardi

    Citazione Originariamente Scritto da Dogma Visualizza Messaggio
    "Bisogna fornire gli strumenti dello sfruttamento ai padroni per combattere lo sfruttamento contro la classe lavoratrice".
    MA CHE CAVOLO DICI?
    Non bisogna svelare le tecniche dell'oppressione che si fonda essenzialmente nella divisione degli sfruttati perché altrimenti la gente si incazza? Boh, non ha alcun senso...

    Sai solo insultare e mancare di rispetto alle persone ...dopo gli insulti al povero Doddore morente, ho capito chi eri!
    ARGOMENTO CHIUSO!
    Insultare? Dove? Quando? Per me i tuoi post sono deliri senza senso, non posso scriverlo?

 

 
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