Lo Stato di Israele si definisce e limita prerogative di funzione e ruolo di Stato ebraico, ora Stato-nazione ebraica ma non per Costituzione cioè soltanto per condizione e non unica, eleggendo per propria capitale Gerusalemme, che nella cultura e religioni ebraiche e nell'ebraismo e per gli ebrei non rappresenta mai luogo esclusivo ma anche di giudei e giudaismo ed anche per tutti i mondi affini od in contatto. Inoltre la lingua ebraica viene accolta quale lingua ordinariamente usata nello Stato e la lingua araba quale lingua non ordinariamente usata, entrambe con ruolo ufficiale. Infine lo Stato stabilisce che la funzione di nazione ebraica accolta al proprio interno quale una e non la sola non deve implicare il sostegno privilegiato ed esclusivo alla colonizzazione ebraica dei propri territori.
In Italia reazioni di intolleranza ed incomprensione proprio dagli ebrei in comunione con Israele, i quali hanno accusato il provvedimento di razzismo e sono stati esortati dai provveditori a considerare sostegno non esclusivo a nazionalità ebraica non forma ambivalente di razzismo ma tutto il contrario, libera e chiara manifestazione di rispetto o passione.
Perché dal Paese italiano, dove sorse Facoltà di scienze storico-religiose e proprio a Roma, tanta ignoranza religiosa domina gli atti politici anche di ebrei, non soltanto dei comuni cattolici? La risposta è a suo modo contenuta nella domanda, nel senso che l'oscurantismo cercando di rendersi più aberrante rifiuta studi laici e rigorosi sulla religione, sulle religioni, sugli eventi e cose relativi; e ciò, questo rifiuto oscurantista, pone la politica italiana ed internazionale in difficoltà.
MAURO PASTORE