I nuovi demoni: “legalizzare” incesto, necrofilia e matrimonio infantile
Il Mondo “senza barriere”, elogiato dai falsi “progressisti” cantori del politicamente corretto e nuovi aedi di regime, sta permettendo al peggio di ergersi pian piano e di porsi in tutta la sua cruda violenza dinanzi a noi.
Dagli Stati Uniti arriva la notizia della candidatura per il Congresso americano, per il decimo distretto congressuale nello stato della Virginia, di Nathan Larson. In passato, per aver minacciato di morte i passati presidenti USA George W. Bush e Barack Obama inviando delle lettere ai servizi segreti, è stato incarcerato per più di un anno; grazie alla decisione del governatore della Virginia, Terry McAuliffe, si è potuto candidare a seguito della reintroduzione del diritto di voto e dei relativi diritti civili per gli ex galeotti.
Che proposte fa Mr.Larson? Vorrebbe innanzitutto eliminare il limite d’età minima, fissato dalla legge, per il matrimonio permettendo anche ai minori di sposarsi. Le sue proposte non si fermano qui: affinché “…sia ripristinata la libertà, sue testuali parole rilasciate in un’intervista video per WUSA, propone anche di “legalizzare” l’incesto. “Cosa ne pensa dei rapporti sessuali coi propri figli?” ha chiesto la giornalista, e Larson ha risposto: “Beh… Lo favorirei… Legalizzerei l’incesto… Per la libertà personale”.
Nello stesso servizio, si specifica che Nathan Larson sta partecipando alla competizione elettorale come indipendente e che sino al 12 giugno gli indipendenti non risultano ufficialmente come candidati; nel frattempo Mr. Larson sta raccogliendo le mille firme necessarie. Ha intenzione di eliminare anche le leggi contro il lavoro minorile e permettere persino la pedo-pornografia; quando i suoi concittadini sapranno qual è il suo “piano” e che la sua ex moglie, dalla quale ha avuto 3 figlie, si suicidò, forse sapranno scegliere con accuratezza.
Se ciò vi può sembrare un caso isolato, la solita follia che balza sulle pagine dei giornali direttamente dalle “strambe” province americane, forse vi state sbagliando perché ora arriviamo in Europa. Due anni fa un’intera “corrente” del Partito liberale popolare di Svezia, a Stoccolma durante una votazione interna alla federazione giovanile nel suo consesso annuale, ha votato a favore di un documento nel quale si statuisce chiaramente che necrofilia e incesto debbano essere “legalizzati”.
Il giornale Indipendent ha riportato anche le dichiarazioni nel merito rilasciate da Cecilia Johnsson, presidente della Gioventù Liberale di Svezia (LUF): “Queste leggi, oggi, non proteggono nessuno. Posso comprendere che l’incesto sia considerabile come inusuale o ripugnante, ma la legge non può derivare dal presupposto che sia disgustoso”. Sulla necrofilia ecco il suo parere: “Dovremmo essere noi a poter decidere cosa possa succedere al nostro corpo quando moriamo e se qualcuno vuole lasciare il proprio corpo in eredità a un museo, o per la ricerca scientifica oppure anche a qualcuno perché ci faccia sesso, allora dovrebbe essere ok”. Adam Alfredsson, portavoce della dirigenza del partito, si è dissociato specificando che tutto ciò non è accettato dal “centro” del Partito liberale popolare di Svezia.
Non è capitato solo in Scandinavia: nel 2014 il Consiglio Etico di Germania ha voluto inoltrarsi in queste acque putride ed oscure. L’organizzazione, un panel di esperti che si occupano di scienza, etica, medicina, questioni legali e le derivanti ripercussioni sulla società, in quell’anno disse chiaramente che era l’ora di finirla con la criminalizzazione dell’incesto fra fratelli.
Christiane Woopen, direttrice del Consiglio, era fra i membri che hanno votato a favore della posizione “anti-discriminazione”. Non è sicuramente un personaggio minoritario frau Woopen: dal 2010 risulta essere membro del Comitato internazionale di bioetica all’Unesco ed è all’interno persino dell’Accademia europea per le scienze e le arti. Possiamo proprio stare tranquilli: siamo in ottime mani.
Il Consiglio Etico tedesco si è espresso così in un documento che pubblicò sempre il britannico Indipendent: ”La maggioranza del Consiglio crede che non è ragionevole per una legge penale preservare un tabù sociale. Nel caso di incesto consensuale fra fratelli maggiorenni, né le conseguenze negative per la famiglia né la possibilità della nascita di un figlio da questa relazione incestuosa possono giustificare un divieto penale. Il diritto fondamentale del fratello maggiorenne all’autodeterminazione sessuale ha più peso in questi casi anziché l’astratta protezione della famiglia”. Fu poi la portavoce dei cristiano-democratici, il partito della Merkel, a dare una sorta di allarme e a esporre l’opposizione del partito di governo.
Persino in Scozia, nel 2016, ci fu una petizione al Parlamento scozzese. È ancora presente sul sito ufficiale; la descrizione è chiara: “Richiediamo che il Parlamento scozzese solleciti il governo per modificare la legge contro l’incesto affinché non sia applicabile nei casi in cui i soggetti siano entrambi adulti consenzienti di età superiore ai 21 anni. Inoltre, per coloro che sono stati condannati in tali circostanze, si dovrebbe rivedere l’applicazione delle sentenze…”. Il 26 gennaio i parlamentari scozzesi hanno pubblicato la nota con la quale si riteneva superata la petizione e si riconfermava la legge in vigore.
Li sentite in lontananza? Sono i grugniti, i versi bestiali e lo stridore di denti dei nuovi demoni: non hanno bisogno di previsioni religiose, dell’inferno o dell’Apocalisse. Si accontentano delle nostre ossa molli, della nostra cronica mancanza di spina dorsale, delle nostre menti gracili e senza rotta. Se continueremo sulla strada della “falsa liberazione”, i nostri discendenti ci chiederanno con rabbia e risentimento: “Ma voi, dov’eravate quando iniziavano a proporle queste mostruosità?!”.
(di Pietro Vinci)
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