Risultati da 1 a 4 di 4
  1. #1
    Forumista storico
    Data Registrazione
    31 Mar 2010
    Messaggi
    32,157
     Likes dati
    1,539
     Like avuti
    2,846
    Mentioned
    140 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Upb: dopo il jobs act spesa per ammortizzatori sociali vicina alla media europea.

    Ammortizzatori sociali, spese all’1,7% del Pil, sistema a prova di crisi


    Le riforme adottate nel quadriennio 2012-2015, prima con la legge Fornero del mercato del lavoro (legge 92) e poi con il Jobs Act (legge 183) hanno reso pressoché universalistico il nostro sistema di ammortizzatori sociali avvicinando la spesa per le nuove tutele alla media degli altri Paesi europei. Prima della Grande crisi finanziaria, tra il 1995 e il 2007, l’Italia viaggiava su livelli di spesa per disoccupazione e integrazione al reddito da lavoro oltre un punto percentuale al di sotto della media Ue15, dopo la doppia recessione e la lunga stagione degli ammortizzatori in deroga la spesa ha raggiunto l’1,7% del Pil, più vicina alla media Ue anche se scomputando il Tfr (0,97% del Pil, istituto unico nel panorama europeo) restiamo, insieme con il Regno Unito, il Paese con minori trasferimenti pubblici per il contrasto della disoccupazione e della riduzione di reddito per perdita parziale del lavoro. Tra il 2007 e il 2016, in particolare, la spesa complessiva è passata da 8,9 miliardi (di cui 3,9 di contributi figurativi) a 21,3 miliardi (7,7 miliardi in contribuzione).

    Sono queste le principali evidenze cui giunge il corposo focus realizzato dall’Ufficio parlamentare di Bilancio che verrà pubblicato oggi. Il lavoro offre una ricognizione organica dell’evoluzione della spesa per ammortizzatori sociali dal 2000 al 2016 partendo dai dati dei bilanci Inps e offre un raffronto europeo basato su statistiche Eurostat sulla spesa per disoccupazione (dataset Sespros).

    Si parte dal modello frammentato e categoriale che ben aveva fotografato la Commissione Onofri alla fine degli anni Novanta, quando esistevano ben otto istituti nazionali diversi di contrasto alla riduzione del reddito per la perdita del posto di lavoro e altri cinque strumenti per l’integrazione del reddito in caso di sospensione o riduzione del lavoro, e si arriva ai giorni nostri, con il sistema delle nuove Casse e la Naspi, la Nuova assicurazione sociale per l’impiego che ha sostituito l’Aspi e la mini-Aspi del 2012. Se nel 2007 i beneficiari di indennità di disoccupazione sono stati oltre 1,8 milioni (per una spesa di 7,5 miliardi inclusi gli oneri figurativi) nel 2016 la Naspi (coperta al 75% dalle aliquote contributive, se si escludono i versamenti figurativi) è andata a oltre 2 milioni di persone, cui vanno sommati i circa 950mila destinatari delle vecchie indennità in esaurimento, per una spesa complessiva di 17,6 miliardi. Per le Casse, invece, si è passati dai 565mila beneficiari del 2007 (1,4 miliardi di spesa) ai circa 690mila del 2016 (3,7 miliardi).

    SPESA PER I SUSSIDI AI LAVORATORI IN DIFFICOLTÀ

    La razionalizzazione degli istituti, la moderazione degli importi e della durata degli assegni, insieme con la previsione di requisiti di anzianità contributiva meno selettivi, hanno esteso le platee dei potenziali beneficiari a tutto il lavoro dipendente, se si eccettuano pochi casi di contratti a termine. Almeno su questo fronte, è una delle conclusioni che si traggono dallo studio del focus UpBilancio, l’Italia non è più vulnerabile agli effetti di una nuova recessione e non dovrebbe più ricorrere all’escamotage delle cigs in deroga per coprire categorie senza paracadute (tra il 2008 e il 2012 la cigs in deroga passò da 28mila tutele e 197 milioni di spesa a 413mila beneficiari e 1,5 miliardi di esborsi).

    L’altra conclusione è che restiamo il fanalino di coda europeo nella spesa per le politiche attive, in particolare sul fronte dei servizi per il mercato del lavoro, cui vanno risorse per lo 0,04% del Pil. Tema, quest’ultimo, che non viene approfondito nel focus ma che è nell’agenda del nuovo Governo, che vorrebbe potenziare i servizi per l’impiego prima di affrontare il dossier Reddito di cittadinanza. Su questo fronte, del resto, sono ancora in fase di sperimentazione istituti di collegamento tra politiche attive e passive del lavoro (contratti di solidarietà espansivi, assegno di ricollocazione nuovi Lse e Rei). Sperimentazioni da monitorare con attenzione (discorso che vale anche per l’Ape sociale) prima di eventuali scelte alternative.

    Ulteriore conclusione che si trae da questo studio riguarda il Tfr, istituto esclusivamente italiano. Dal 2007 la sua contabilizzazione è cambiata: le liquidazioni del Tfr sono state divise in due componenti, quella relativa alle cessazioni dei rapporti di lavoro con successivo pensionamento, che continua a essere classificata all’interno delle prestazioni per “vecchiaia”, e quella relativa alle cessazioni in corso di carriera lavorativa che, volontarie o involontarie che siano, sono classificate tra le prestazioni per “disoccupazione”. Dopo la sperimentazione(fallita) dell’operazione Tfr in busta paga, è bene ricordare che anche questa dimensione di risparmio privato forzoso (pari all’1,4% del Pil nel 2016) contribuisce all’equilibrio del nostro sistema di welfare attuale.

    Ammortizzatori sociali, spese all’1,7% del Pil, sistema a prova di crisi - Il Sole 24 ORE

  2. #2
    Agente Z
    Data Registrazione
    12 Jan 2011
    Messaggi
    56,170
     Likes dati
    55,154
     Like avuti
    32,297
    Mentioned
    444 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Upb: dopo il jobs act spesa per ammortizzatori sociali vicina alla media europea.

    con il doppio della disoccupazione: GENIALE!!!!!!!!
    NO ALL'INVIO DI ARMI IN UCRAINA!!!

  3. #3
    cittadina del mondo
    Data Registrazione
    22 Sep 2009
    Località
    scomparsa
    Messaggi
    117,835
     Likes dati
    8,555
     Like avuti
    25,263
    Mentioned
    960 Post(s)
    Tagged
    9 Thread(s)

    Predefinito Re: Upb: dopo il jobs act spesa per ammortizzatori sociali vicina alla media europea.

    Citazione Originariamente Scritto da Leviathan Visualizza Messaggio
    con il doppio della disoccupazione: GENIALE!!!!!!!!
    A rischio 180mila posti di lavoro senza nuova cassa integrazione - ItalyPost

  4. #4
    Forumista storico
    Data Registrazione
    31 Mar 2010
    Messaggi
    32,157
     Likes dati
    1,539
     Like avuti
    2,846
    Mentioned
    140 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Upb: dopo il jobs act spesa per ammortizzatori sociali vicina alla media europea.

    Grazie al decreto Di Maio.

 

 

Discussioni Simili

  1. Jobs act: estesi gli ammortizzatori sociali a 1,4 milioni di lavoratori.
    Di Dav. c. G. nel forum Centrosinistra Italiano
    Risposte: 9
    Ultimo Messaggio: 08-09-15, 12:42
  2. Risposte: 29
    Ultimo Messaggio: 09-01-15, 10:58
  3. Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 05-12-14, 14:37
  4. Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 06-08-14, 11:48
  5. Ammortizzatori sociali=assegno per i poveri
    Di cyclismo nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 17
    Ultimo Messaggio: 30-12-11, 16:30

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito