La giornalista de Il Giornale Laura Tecce è stata la prima a svelare la notizia sui pesanti trascorsi criminali del padre di Daisy Osakue. Boss della mafia nigeriana condannato per sfruttato della prostituzione e doppio tentato omicidio.
Questo è imperdonabile per i fanatici dell’immigrazione. E probabilmente per qualcuno più pericoloso. Così sono arrivate le minacce di morte.
“Devi sparire”, “essere spregevole”, “che post miserabile: Vi meritate fucilate in bocca. Nient’altro”.
“Ops! Guardate un po’ che ho scoperto – aveva scritto la cronista – in un articolo di Repubblica datato 2002 si parla di una retata dei carabinieri di Moncalieri in cui furono arrestati per sfruttamento della prostituzione di connazionali nigeriane Odion Obadeyi, 28, Lovely Albert, 30 anni, il convivente di quest’ ultima, Iredia Osakue, 29 anni, tutti e tre clandestini e Silvano Gallo, 50 anni, di Nichelino che aveva formato una gang specializzata nello sfruttamento di decine di prostitute di colore il cui ingresso clandestino in Italia era favorito da un “phone center” di San Salvario”. E con la collaborazione del Comando dei carabinieri di Moncalieri ha poi ottenuto una copia del verbale della condanna che ha pubblicato.
Ma l’evidenza dei fatti non ha fermato il popolo “anti-razzista” e in poco tempo sono arrivati alla Tecce insulti e minacce di morte.
Considerando i trascorsi di Iredia, non rassicurante.
Continuiamo a non capire come un personaggio con i suoi trascorsi possa avere avuto accesso ai centri profughi: uno che gestiva traffico di prostitute con la moglie per conto della mafia nigeriana.
Fosse per noi troverebbe posto sul primo aereo. Per Lagos.
Intanto, la scoperta che a lanciare l’uovo è stato un collega di partito è stata miracolosa per la guarigione della discobola:
https://voxnews.info/2018/08/04/dais...iata-di-morte/
https://www.liberoquotidiano.it/news...e-insulti.html