Titoli Stato/ Vaciago: Rischi da contagio, guai con caos politico


"Per aste prossimi mesi pericoli solo se nuove tensioni su Pigs"

27 ago. (Apcom) - L'Italia ha le carte in regola per non temere brutte sorprese nelle aste di titoli di Stato delle prossime settimane, ma resta il rischio di un possibile contagio dai 'Pigs' soprattutto se il "caos politico" dovesse accentuarsi. Lo sostiene l'economista Giacomo Vaciago in vista delle prossime importanti scadenze per i titoli pubblici italiani: solo a settembre ne saranno collocati per un valore di 52 miliardi. "Il pericolo non è nostro - afferma il professore - perchè noi abbiamo una finanza pubblica più equilibrata. Ma come ad aprile-maggio il rischio è di subire il contagio di chi ha più caos di noi, come Grecia e Irlanda". E se gli investitori "ci accomunano ai paesi nel caos, visto che noi abbiamo caos politico, allora sì che siamo nei guai".
Nelle prossime settimane e fino alla fine del 2010, il ministero dell'Economia, dovrà collocare titoli di Stato per un valore di circa 160-170 miliardi, di cui 52 miliardi in scadenza a settembre. L'anno prossimo, poi, scadranno oltre 150 miliardi di titoli, mentre nel 2012 saranno quasi 200 miliardi. E un'eventuale crisi di governo, con elezioni anticipate, potrebbe suscitare reazioni negative da parte dei mercati.
Ad agosto, spiega Vaciago, "ci sono state turbolenze in giro per l'Europa, che rischiano sempre di contagiarci. L'Irlanda è tornata a far parlare di sè, la Grecia è tornata al centro dell'attenzione, mentre noi per fortuna siamo ignorati, e se ci ignorano meglio così. Il pericolo - aggiunge - non è nostro, perchè noi abbiamo una finanza pubblica più equilibrata. Ma come ad aprile-maggio il rischio è di subire il contagio di chi ha più caos di noi".
"E se a settembre - sottolinea il professore piacentino - ci fosse di nuovo una crisi grave di questi paesi, potremmo avere contraccolpi anche sull'Italia, sebbene loro siano messi molto peggio di noi, perchè non sono ancora ripartiti. Noi abbiamo un'economia in ripresa nel 2010: non tutta l'economia, ma c'è una ripresa e il deficit va migliorando anzichè peggiorare".


"Pericoloso essere accomunati a paesi con problemi economici"

Lo scenario delle prossime settimane, spiega Vaciago, "dovrebbe rimanere favorevole anche per noi, sebbene ci siano rischi legati ai dissesti altrui. Anche da questo punto di vista, una situazione politica che torna normale sarebbe meglio, perchè se ci accomunano ai paesi nel caos, visto che noi abbiamo caos politico, allora sì che siamo nei guai".
Il rischio contagio, insiste l'economista, potrebbe concretizzarsi se "rimarrà in questi mesi una difficoltà forte come quella che è riemersa ad agosto. Dopo maggio ci eravamo calmati, il messaggio dei 16 paesi dell'area euro era: partiamo con la riduzione del deficit. E così non si è più parlato di Grecia e Irlanda".
Ma nelle scorse settimane, conclude Vaciago, "l'allarme è tornato perchè quei paesi, non avendo la ripresa, vanno peggiorando di nuovo. Le notizie sull'Italia, però, sono migliori e non dovremmo essere accomunati a quei paesi. L'unica stranezza è la rissa politica".




*Giacomo Vaciago si è laureato all'Università Cattolica nel 1964. Ha girato il mondo e lavorato vent'anni all'Università di Ancona dove ha insegnato (prima per incarico e poi con cattedra) Economia Politica. Nel 1989 è rientrato in Università Cattolica, nella stessa stanza (al II piano di Via Necchi 5) dov'era stato studente dell'Augustinianum negli anni 1960-64.
Si occupa dei molti aspetti (teorici ed empirici) della Politica economica con particolare riferimento ai temi relativi alla moneta. Ha fatto più volte il consulente del Governo ed ha anche fatto un'esperienza amministrativa nel 1994-98 come Sindaco di Piacenza (il primo eletto direttamente dai cittadini).
Oltre alla ricerca scientifica ed alla didattica universitaria, ha, fin da ragazzo, scritto molto per giornali e riviste (dal 1983 è editorialista de Il Sole 24 Ore).