NICHILISMO NEGATIVO CONTEMPORANEO E MILITANZA INTELLETTUALE IN ANTICA MAGNA GRECIA
Il pensiero tipico della filosofia nasce col pensare l'essere, distaccandosi direttamente dalle cosmogonie dei filosofi detti “fisici”, tra i quali anche Parmenide andrebbe in parte annoverato. Con la scuola di Elea la cosmologia resta distinta dalla ontologia.
Non che in ciò vi fosse il disvalore del pensare al nulla senza saggezza; tale evento si rese possibile quando gli eleati ricevettero opposizione dalle culture arretrate, cioè ostili a riconsiderare il rapporto con la natura della Esperia oramai in trasformazione, destinata a diventare nuova cosa, Italia. Ciò accadde anche con la lotta ai detrattori della unità ed esistenza europea. Parmenide, con nome greco-padano, sentiva fortemente l'Europa celtica, depositaria della civiltà possibile nel Continente, la quale i greci appunto rinnovarono e salvarono.
Per questo l'ultima fase del pensiero scolastico ad Elea era un servizio militare. Si insegnava il metodo della non-disposizione, mostrando dal nulla del non-senso il dissenso esistente. Ciò serviva anche a smascherare la falsità delle culture arretrate, che per non adattamento diventavano straniere, del prima delle antiche venute, da indoeuropee di origini a presenze indoeuropee con sola prospettiva di ritorno in Asia. Tali anacronistici rifiuti non sapevano leggere nelle vestige enotrie alcuna vestigia, trascinati dagli echi naturali verso il baratro del disadattamento, prigionieri dei resti naturali del passato naturale; invece erano gli ausoni a garantire la presenza in Penisola, assicurati ed ispirati da chi tra loro era greco, con la compagnia dei greci ellenici e dei greci ex elleni.
Il nichilismo (contemporaneo) italiano, quale filosofia, non ha avuto nessuna forma tipica, ma era stato il modo per annullare il destino dell’anacronismo, in ciò non senza legame coi fatti della antica Elea. Quale atteggiamento culturale esso proviene dai primi non primissimi eventi della modernità. La duplicità di tale atteggiamento si è mostrata nel nichilismo quale aberrazione . Si tratta del rifiuto a considerare il valore dell'esistenza in concomitanza all’indugio nella assenza di riferimenti. Decadenza metafisica questa ultima, quel rifiuto invece ultimo atto della tragedia antica del non riconoscimento, anche questa anacronismo, ma con questa differenza: lo stare ai tempi non per resistere, bensì per desistere. Eppure il rifiuto della nuova natura, della Italia, era dopo il Medio Evo terminato del tutto, perciò modernamente esso poteva consistere soltanto di nostalgia del passato della Enotria. Ed infatti in ciò consiste la riproposizione della effettiva opposizione antifilosofica alla scuola di Elea, in tempi di ritorno all’antico . Prima, e nel mezzo, vi fu ed era stato l’antieleatismo, contro cioè la diffusione esterna della conoscenza eleatica, a volte per difesa di essa.
La filosofia del prof. Severino nasce in un mondo che non era certo della futura appartenenza italiana, cioè nel mondo cattolico dominato dal potere vaticano; nasce quale esigenza critica di coerenza e necessità: bisogno di filosofare, bisogno di trovare basi certe per filosofare. Dalla cultura religiosa cattolica dunque Severino fuoriusciva per mancanza di possibili esiti che non fossero l’abbandono, perché la sua conoscenza gli mostrava coerenza dell'eleatismo, scaturigine di unico linguaggio rigoroso; mentre l’idealismo cattolico abbandonava le proprie radici greche, senza di nuove trovarne. Da ciò la discussione, dalla provvisorietà di tale duplice destino, la quale vide impegnato il prof. Severino quale pensatore del ritorno , alla figura storica ed opera di Parmenide. Ma unica la via, allora resta il percorso ultimo obbligato; dalla scolastica neotomista, tomista, al neoplatonismo teologico-cristiano antico, senza poterne conoscere i presupposti non cristiani nel loro contesto, tanto che si giunse all'obiettivo estremo, la filosofia in Elea, direttamente per lo studio del caposcuola, costui (Parmenide) elemento restatovi esterno e non primo insegnante in essa, senza con obiettivo raggiunto aver potuto studiarne specificamente scuola, a causa principalmente dei presupposti scolastici medioevali, per diretta provenienza non antichi, degli ambienti di ricerca del ritorno .
MAURO PASTORE