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    Predefinito Brencich il critico del Morandi dice che nessuno aveva mai previsto il crollo.

    Capito sciacalli del governo grilloleghista?

    https://www.ilfoglio.it/cronache/201...crollo-210461/

    Roma. Sentirselo dire da chi le debolezze del viadotto Polcevera le ha denunciate in tempi non sospetti, fa un certo effetto. “No, non c’è stato alcun allarme inascoltato”. Antonio Brencich è professore associato al dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Genova. In città era conosciuto come il critico più spietato del ponte Morandi: era lui che già nel 2016 lo definiva “un fallimento dell’ingegneria”. E però, nel racconto un po’ esagitato di questi giorni del dopo-tragedia, lo stesso Brencich viene descritto – figura ormai tipica, nella narrativa canonica del post-sciagura, quasi una maschera da macabra commedia dell’arte – come uno tra quelli che sapeva e non ha fatto quel che avrebbe potuto per evitare la catastrofe. Sorride d’amarezza, quando glielo si fa notare. “Ma ci tengo – dice – a sgomberare il campo da un equivoco: che quel ponte stesse per crollare non lo ha mai detto né scritto nessuno. Non c’è stata alcuna analisi, almeno tra quelle a me note, almeno tra quelle di cui tanto si parla, che aveva previsto l’imminente collasso”.



    “Noi dovevamo solo valutare. Spettava al Mit, semmai, disporre altri atti”

    E tuttavia nelle polemiche d’ordinanza di queste ore, anche Brencich è finito nell’elenco degli imputati, per via del fatto che proprio lui, insieme all’architetto Roberto Ferrazza, sono stati inseriti da Danilo Toninelli nella commissione ispettiva del ministero dei Trasporti, quella che deve indagare sulle cause del crollo del Morandi; e però entrambi, insieme a tre loro colleghi, nel febbraio scorso redassero una relazione per il provveditorato ligure alle Opere pubbliche in cui si mettevano in luce i difetti del viadotto, ma non se ne dichiarava la pericolosità. Di qui, il solito ritornello: sapevano, e non hanno fatto nulla. “Andiamo per ordine”, esordisce Brencich. “A ottobre del 2017 la società Autostrade chiede al Politecnico di Milano una relazione sul ponte, in vista di un progetto di rafforzamento della struttura. Quella relazione, il mese successivo, viene inviata al ministero dei Trasporti, che a sua volta la spedisce al provveditorato ligure per un ulteriore controllo. Il tutto per dire – chiarisce Brencich, dopo avere riassunto questa babelica, italica trafila di lettere e riunioni – che a noi, come commissione, spettava un semplice parere consultivo. Non avevamo alcun potere d’introdurre modifiche al progetto che ci veniva sottoposto. Non avevamo alcuna possibilità di effettuare sopralluoghi ulteriori. Sarebbe semmai spettato al ministero disporre altri atti. Noi constatammo che Autostrade s’impegnava a fare dei lavori che sembravano seri e impegnativi, e verificammo che i calcoli e le analisi contenute nel dossier fossero attendibili”.




    “Mi caccino pure, se vogliono. E' un incarico oneroso, e a titolo gratuito”

    E insomma se è sul suo eventuale imbarazzo che lo si interroga – sull’imbarazzo, cioè, che il suo incarico nella commissione ispettiva del Mit dovrebbe ingenerare in lui – Brencich, milanese classe ’67, spiega che “no, non ne provo, perché non sono mai stato chiamato a dare un giudizio sulla sicurezza del ponte. Se poi mi si dovesse chiedere di farmi da parte, non opporrei resistenza: un incarico così gravoso e a titolo gratuito lo si svolge per spirito di servizio, non certo per altri interessi”. E poi, però, aggiunge dell’altro. E afferma che, al di là delle sciocche semplificazioni sul presunto “mancato allarme”, delle altre ne stanno circolando. “Si sta facendo passare il messaggio che i dati che si conoscevano sul Morandi fossero davvero allarmanti”. E non è così? “Assolutamente no. Nel progetto di consolidamento che Autostrade aveva elaborato, e che visionammo al provveditorato, si constatava una corrosione tra il 10 e il 20 per cento dei tiranti, ma si evidenziava come, fino alla soglia del 50 per cento, non ci sarebbero dovuti essere problemi”. Come è possibile? “Le strutture hanno sempre delle riserve di sicurezza: sono progettate per portare più carico di quello che dovrebbero sopportare a norma di legge. Dunque, ammesso che ci sia un certo degrado, questo diventa davvero grave solo se fa decadere la portata della struttura al di sotto della soglia minima. E non era il caso del Morandi”.


    “Distribuire colpe adesso è azzardato”
    E la relazione del Politecnico di Milano? “Anche quella non segnalava alcun pericolo. Si limitava a riscontrare delle asimmetrie nella risposta degli stralli: una anomalia, certo, ma che non comportava né la necessità di nuovi controlli tantomeno l’ammissione di un rischio sulla tenuta del ponte. Si parlava di un logoramento effettivo tra l’8 e il 16 per cento, e nel progetto si assumeva quella cifra arrotondata per eccesso: 20 per cento. Non solo: vi erano contenute delle elaborazioni secondo cui c’era ancora del margine rispetto ai massimi carichi sostenibili del ponte. La sicurezza era ancora garantita, e le opere di consolidamento pensate da Autostrade per rafforzare l’opera andavano nella giusta direzione, erano giustificate dal tasso di corrosione rilevato. Del resto il provveditorato non poteva fare altro che basarsi sui dati che gli erano stati trasmessi. Per questo abbiamo approvato e mandato le carte al ministero: i lavori sarebbero dovuti partire a ottobre”. Eppure il ponte è crollato: forse non era solo del 15 o 20 per cento, il deterioramento degli stralli? “Presto per dirlo. Le indagini sono, per forza di cose, ad uno stadio preliminare, anzi perliminarissimo. Per prima cosa, bisognerà raccogliere dei dati, poi individuare le cause del crollo: e non sarà facile, dal momento che si dovrà risalire alla causa prima della rottura, conducendo ricerche tra le macerie in una situazione estremamente compromessa dalle necessarie operazioni di salvataggio e di recupero delle vittime. E infine, si dovranno stabilire le cause, tenendo anche conto di quali fossero gli oneri sui controlli che la convenzione tra lo stato e Autostrade poneva in capo al gestore. Fino ad allora, dunque, distribuire colpe e condanne sarà quantomeno azzardato”.

  2. #2
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    Predefinito Re: Brencich il critico del Morandi dice che nessuno aveva mai previsto il crollo.

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio

    il critico più spietato del ponte Morandi:
    era lui che già nel 2016 lo definiva “un fallimento dell’ingegneria”.

    "che quel ponte stesse per crollare non lo ha mai detto né scritto nessuno. Non c’è stata alcuna analisi che aveva previsto l’imminente collasso”.

    “Noi dovevamo solo valutare”

    nel febbraio scorso redasse una relazione in cui si mettevano in luce i difetti del viadotto, ma non se ne dichiarava la pericolosità.

    Si sta facendo passare il messaggio che i dati che si conoscevano sul Morandi fossero davvero allarmanti”. E non è così? “Assolutamente no


    Dunque, ammesso che ci sia un certo degrado, questo diventa davvero grave solo se fa decadere la portata della struttura al di sotto della soglia minima. E non era il caso del Morandi”.

    La sicurezza era ancora garantita
    adesso capisco perchè è andato fuori di testa :
    il ponte "è un fallimento dell'ingegneria" ma "la sicurezza era garantita".

    Al processo gli daranno l'infermità mentale.
    MIGA MakeItalyGreatAgain (Fai l'Italia Grande Ancora)
    che Palamara, Ciuffetti, la Gretina e la Presidentessa di Arcuri siano di lezione: QUESTA VOLTA NIENTE PRIGIONIERI

  3. #3
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    Predefinito Re: Brencich il critico del Morandi dice che nessuno aveva mai previsto il crollo.

    Piano piano verra' fuori una verita' incoffessabile, anche se credo troveranno un capro espiatorio.
    Il ponte e' stato vivisezionato in lungo e in largo sin dalla costruzione dai maggiori esperti del settore. Ci sono montagne di carte che ci spiegano che e' un opera problematica bisognosa di manutenzione ma non c'e' un solo documento che si possa interpretare come un avviso di pericolo IMMINENTE tale da giustificare una chiusura che, per altro, sarebbe stata bollata come ingiustificata a partire proprio da quelli per cui la caduta del ponte era una favoletta.
    La verita' e' una sola: la scienza ha fallito nel determinare le condizioni reali di un manufatto costruito in modo tale da nascondere le criticita'.
    Tenere in vita un bomba nucleare potenziale di questo genere non era nell'interesse di nessuno, meno che mai di Autostrade.
    Intanto registriamo il ritardo a individuare gli indagati, segno che la valutazione dei fatti e' molto complessa.
    Legenda: NCUC: non c'entra un cazzo, NRAC: non rispondo ai cazzari
    4 Dicembre 2016: Lutto Nazionale

  4. #4
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    Predefinito Re: Brencich il critico del Morandi dice che nessuno aveva mai previsto il crollo.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...zione/4573013/


    la procura di Genova accende un faro sulla relazione dello scorso 1° febbraio sul progetto di Autostrade, firmata anche da Roberto Ferrazza e Antonio Brencich, entrambi ora nominati dal ministero delle Infrastrutture nella Commissione ispettiva che dovrà valutare "eventuali inadempienze del concessionario". Lo staff di Toninelli, già interpellato lunedì da Ilfattoquotidiano.it, conferma che è in corso una valutazione sulla loro presenza tra gli ispettori

    Uno decretò la bontà del progetto di Autostrade per la ristrutturazione del Ponte Morandi da provveditore alle opere pubbliche e ora presiede la Commissione ispettiva del ministero delle Infrastrutture. L’altro era uno dei membri della comitato tecnico amministrativo presieduto dal primo e pure lui diede il via libera, anche se lo scorso 1° febbraio sottolineò che i metodi usati dalla concessionaria per indagare lo stato del degrado del pilone 9 rischiavano di “sottostimare” l’usura. Anche lui è al lavoro con la commissione ministeriale ed entrambi potrebbero essere convocati dai magistrati che indagano sul crollo del viadotto dell’A10. Il terzo, con Autostrade, ci ha addirittura collaborato in due occasioni, tra il 2009 e il 2013, percependo 70mila euro. E come gli altri due siede nella commissione nominata da Danilo Toninelli per individuare “eventuali inadempienze del concessionario” e i risultati del loro lavoro, lo ha detto lo stesso ministero nel comunicato con cui annunciava il decreto di nomina, “entreranno nella valutazione per la procedura di un’eventuale revoca della concessione” ad Autostrade.




    Così sull’architetto Roberto Ferrazza, nonché sull’ingegnere Antonio Brencich e su Bruno Santoro, dipendente dello stesso Mit, si è allungata l’ombra del conflitto d’interesse. Ragioni di opportunità, non certo di legalità. Perché tutti, in qualche modo, hanno incrociato ufficialmente la storia del viadotto Polcevera o di chi lo gestiva. Dopo che quella relazione firmata anche da Ferrazza e Brencich acquisita dalla procura di Genova nell’ambito dell’indagine penale, da diverse parti – compreso il capogruppo di Fi alla Commissioni Trasporti della Camera, Diego Sozzani – si è sollevata la richiesta di una decisione forte da parte delle Infrastrutture e Trasporti. “Stiamo valutando l’eventuale sostituzione di uno, due membri”, spiegava lo staff del ministro Toninelli lunedì sera a Ilfattoquotidiano.it.
    Quello che sembra rischiare di meno è Santoro, perché le sue consulenze, oltre a essere legittime, vengono ritenute una prassi in ambienti ministeriali: “Praticamente il 60, 70 per cento dei funzionari ne ha svolte”, spiegano. Più complicata la situazione di Ferrazza e Brencich, anche perché nei prossimi giorni i magistrati guidati dal procuratore Francesco Cozzi inviteranno i due commissari nei propri uffici, come persone informate sui fatti, per chiarire alcuni passaggi di quel documento approvato mesi fa dal quale si evince che l’apparato ministeriale fosse al corrente del “degrado” del ponte.

    Negli scorsi giorni Ferrazza si era detto disponibile a un “passo indietro”, pur rivendicando la bontà del lavoro svolto e, sul punto della conoscenza dello stato di degrado degli stralli, finiti sotto accusa come possibile principale causa del crollo, ha spiegato: “Se una persona ha un deficit motorio del 20% non è detto necessariamente che non cammini più. Ma può bastare una stampella per aiutarla a farlo con regolarità”. Di certo, la struttura che Ferrazza presiede sapeva e ora sarà lui stesso a guidare la Commissione ispettiva che dovrà rintracciare le “eventuali inadempienze” di Autostrade nelle prossime quattro settimane verificando “cause e circostanze del cedimento”. Un cortocircuito, soprattutto con la procura pronta a chiedere conto anche agli ispettori del Mit di quanto scritto lo scorso febbraio.
    Martedì Ilfattoquotidiano.it è tornato a sollecitare il ministro Toninelli su quella che ha tutti i contorni di una decisione politica per difendere l’autonomia e la trasparenza nel lavoro della Commissione ispettiva, che nel frattempo sta continuando il proprio lavoro avendo un mese di tempo per chiudere l’indagine. E dal suo staff è giunta nuovamente la stessa risposta: “La valutazione è in corso, non è stata assunta ancora alcuna decisione. Ma ci saranno novità a breve“. Forse concomitanti con l’accelerazione della procura di Genova: se le strade dell’inchiesta penale e amministrativa dovessero incrociarsi, il ministero delle Infrastrutture non si farà trovare impreparato.

  5. #5
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    Predefinito Re: Brencich il critico del Morandi dice che nessuno aveva mai previsto il crollo.

    Discussione bufala

  6. #6
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    Predefinito Re: Brencich il critico del Morandi dice che nessuno aveva mai previsto il crollo.

    “Noi dovevamo solo valutare. Spettava al Mit, semmai, disporre altri atti”
    https://twitter.com/ugoarrigo

    @Ugoarrigo
    19 ago

    Peraltro compito della Commissione era solo quello di approvare o meno i lavori, non avendo essa alcuna competenza sulla sicurezza in base al contratto di concessione.

  7. #7
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    Predefinito Re: Brencich il critico del Morandi dice che nessuno aveva mai previsto il crollo.

    Citazione Originariamente Scritto da Leviathan Visualizza Messaggio
    Discussione bufala
    E' l'unica veramente seria.
    Legenda: NCUC: non c'entra un cazzo, NRAC: non rispondo ai cazzari
    4 Dicembre 2016: Lutto Nazionale

  8. #8
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    Predefinito Re: Brencich il critico del Morandi dice che nessuno aveva mai previsto il crollo.

    adesso capisco perchè è andato fuori di testa :
    il ponte "è un fallimento dell'ingegneria" ma "la sicurezza era garantita".
    Al processo gli daranno l'infermità mentale.
    Secondo me sei tu che non hai capito bene il senso del discorso.
    Il ponte era un fallimento dell'ingegneria in quanto non si era utilizzato un tipo di progetto "tipico" e "standard" ma è stato usato un tipo di design molto "inusuale".
    Per spiegare terra terra il concetto, come se uno invece di fare una casa con i muri verticali come si fa sempre facesse una casa con i muri obliqui. Ci sarebbero dei dubbi.
    In ogni caso il fatto di aver fatto un ponte in una maniera "unica" non significa, solo per questo, che il ponte dovesse crollare da un momento all'altro. Si sapeva che autostrade stava facendo i controlli e la manutenzione al ponte e si pensava che tutto quello che si doveva fare, sia per i controlli, sia per la manutenzione, si stava facendo. Non c'erano i dubbi che l'autostrada si comportasse in modo irresponsabile e evitasse di fare quanto dovuto. Quindi, le persone erano fiduciosi che il ponte fosse in sicurezza. Che Autostrade in pratica garantisse per la sicurezza del ponte.
    In realtà si è scoperto, poi, che Autostrade aveva programmato i corretti controlli e manutenzione nei tempi dovuti e c'è stato l'inevitabile crollo inatteso.

  9. #9
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: Brencich il critico del Morandi dice che nessuno aveva mai previsto il crollo.

    Genova - Gli accertamenti scattati subito dopo il disastro di Genova ci dicono tre cose. Primo:
    Autostrade sapeva qual era l’emergenza, ma i tempi sono andati fuori controllo
    . Al punto che a maggio aveva bandito un maxi-appalto da 20 milioni con procedura ristretta, cioè a chiamata per accelerare, con l’obiettivo di rinforzare i “tiranti” superiori, il cui cedimento rappresenta agli occhi degli esperti la probabile causa dello scempio. I lavori, molto delicati, complessi e invasivi , dovevano iniziare subito dopo l’estate, ma evidentemente i calcoli erano sbagliati e non risulta fossero installati sensori per monitorare in tempo reale la tenuta del viadotto.

    Secondo: sempre Autostrade è, di fatto, l’unico controllore di se stesso, esegue con personale proprio ispezioni e (auto)certificazioni, oppure le affida a consulenti pagati dalla medesima società. Nessun ente pubblico compie screening autonomi, perversione d’una norma le cui conseguenze possono essere catastrofiche.
    Terzo: già a fine Anni 90 l’Ordine degli ingegneri di Genova, lo conferma Donatella Mascia che ne fu presidente dal 1993 al 1999, propose nero su bianco di affiancare alla struttura in calcestruzzo una in acciaio, per alleggerire Morandi ritenuto incontrollabile dato l’incremento del traffico. «I politici - spiega Mascia - preferirono continuare a discutere di fantascientifici tunnel sottomarini, mai realizzati, e il ponte rimase così com’era fino al crollo».





    Autostrade per l’Italia aveva capito che il problema stava sopra, e non sotto. L’incubo era rappresentato da quelli che volgarmente chiamiamo tiranti, ma che sul piano tecnico si definiscono «stralli», anima in metallo e rivestimento in calcestruzzo, i bracci che scendono dalla sommità dei piloni verso la strada a disegnare una serie di V rovesciate, e dovrebbero tenere sospeso il piano su cui corrono i mezzi. Una parte, quella verso il levante, era stata rinforzata alla fine degli Anni 90, ma il segmento che (forse) ha ceduto no. E il problema era così serio che il 3 maggio scorso l’azienda, colosso delle infrastrutture italiane con interessi all’estero, aveva pubblicato un avviso di gara per 20.159.344 euro.
    fonte il secolo



    http://www.lastampa.it/2018/08/15/it...1J/pagina.html


    Strage sul ponte, autostrade per l’Italia finisce sotto accusa: rinviati i lavori urgenti

  10. #10
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    Predefinito Re: Brencich il critico del Morandi dice che nessuno aveva mai previsto il crollo.

    Ok, Autostrade sapeva che il ponte sarebbe caduto ma ha fatto finta di nulla. Mi avete convinto.

 

 
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