5 curiosità 5 su Salvador Dalí
1. Salvador Dalí credeva di essere la reincarnazione di suo fratello.
Prima della nascita di Dalí, sua madre partorì un fratello, che poco dopo si ammalò e morì ad appena 22 mesi. Nove mesi più tardi, nacque il Dalí che conosciamo, al quale fu dato il nome del fratellino defunto. Quando aveva cinque anni, i suoi genitori gli dissero che era la reincarnazione del fratello e il pittore mantenne questa convinzione per tutta la sua vita.
2. Per la sua eccentricità, rischiò di soffocare.
Nel 1936, durante una mostra internazionale sull'arte surrealista a Londra, Dalí tenne una conferenza indossando una muta da sub, per rappresentare metaforicamente, come avrebbe rivelato più tardi, che viveva in un mare di consapevolezza. Il pubblico, però, non si accorse che Dalí stava soffocando all’interno dello scafandro insonorizzato e pensò che il suo agitarsi forsennato fosse parte della rappresentazione. Finalmente, alla fine qualcuno capì e lo liberò...
3. Inventò il logo dei lecca-lecca Chupa-Chups.
Nel 1969, Dalí fu contattato per progettare un nuovo logo per i lecca-lecca spagnoli Chupa Chups. Disegnò dunque il nuovo logo che divenne un enorme successo. Quello di oggi è leggermente diverso dall'originale (sotto)...
4. Il tigrotto Babou.
Negli anni Sessanta Dalí ricevette in regalo un cucciolo di tigre che chiamò Babou. Il tigrotto gli piaceva a tal punto che lo portava sempre con sé, tenendolo al guinzaglio, ovunque andasse. Una sera, per esempio, lo portò in un noto ristorante di Manhattan e, quando un suo compagno di cena si allarmò alla vista del cucciolo di tigre, Dalí rispose che Babou era un normalissimo gatto, che lui stesso aveva trasformato in "un'opera d'arte vivente" dipingendogli le strisce nere sul manto.
5. La sua strana ossessione per Hitler.
Ai tempi dell'ascesa di Hitler, gli artisti surrealisti cercarono di allontanarsi il più possibile da tutto ciò che avesse a che fare con Hitler o con il fascismo. Dalí, al contrario, subì in qualche modo il fascino del dittatore. Nel 1939 realizzò il dipinto "L’enigma di Hitler" e i suoi amici surrealisti lo accusarono di glorificare il dittatore. Tuttavia, Dalí negò sempre di simpatizzare per il nazismo. Dopo la guerra, realizzò altre due opere che facevano riferimento a Hitler: "Metamorfosi di Hitler" nel 1958 (sotto), in cui si vede il volto di Hitler in un paesaggio al chiaro di luna e "Hitler si masturba", nel 1973.