Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
(brunik - 25/09/2011)
Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
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Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
(brunik - 25/09/2011)
Secondo me Rosanna Sapori non dice balle perchè sono ormai parecchi anni che Bossi esegue tutti gli ordini del Berlusca come una recluta al comando di un sottotenente.
Dal Blog di Pietro Ricca. L'intervista a Rosanna Sapori, risale addirittura a oltre tre anni fa
Il prezzo della Lega
Aprile 13, 2007 on 3:16 pm | In Uncategorized |
Umberto Bossi e Silvio Berlusconi si sono alleati due volte, nel 1994 e nel 2001. Entrambe le volte l’alleanza fu determinante per l’esito delle elezioni. Tra la prima e la seconda volta ci fu una pausa di riflessione, chiamata Ribaltone, in cui Bossi diede del “mafioso” a Berlusconi e questi diede del “giuda” e del “pazzo” a Bossi. Nel 2001 i due tornarono alleati e per cinque anni i leghisti, fedeli come cagnolini da passeggio, votarono le infami leggi su misura per l’impunità di Previti e soci. In cambio ottennero la riforma della Costituzione, la famigerata devolution, poi cancellata dal referendum.
I maligni sostengono che recuperare la fedeltà del suo “giuda” sia stato economicamente oneroso per Berlusconi. I bene informati ricordano che prima della nuova alleanza con “il mafioso di Arcore” la Lega era stremata dai debiti, poi magicamente ripianati. Recentemente, da un’inchiesta sugli spioni Telecom, è emerso un foglietto di appunti con una cifra: 70 miliardi di lire. Questo sarebbe il prezzo della Lega.
Secondo la giornalista Rosanna Sapori, Umberto Bossi avrebbe venduto a Berlusconi addirittura la titolarità del simbolo del partito e la sua fedeltà sarebbe costata molto di più di quei 70 miliardi.
Ma difficilmente conosceremo la verità sui delicati rapporti fra il “mafioso” e il suo “giuda”. Il bonifico estero su estero è un metodo ben collaudato.
Rosanna Sapori ha lavorato per anni a Radio Padania, dalla quale è stata cacciata per un motivo politico: per mesi criticò in radio il decreto Salva-assicurazioni, poi la Lega decise di appoggiare quel decreto. Protestò con il ministro Castelli e non fu perdonata.
L’altra sera a Padova Rosanna mi ha concesso una breve intervista, per ricordare la degenerazione della Lega: da movimento anti-sistema a partito-setta, ben radicato a “Roma Ladrona”.
Piero Ricca » Il prezzo della Lega
Ultima modifica di stefaboy; 29-08-10 alle 11:04
Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
(brunik - 25/09/2011)
BINGO!
l'articolo è Stato Pubblicato ADDIRITTURA su ILSole24ore nel marzo 2007!!!
70 miliardi da Berlusconi alla Lega? Bossi querela Sasinini
di Sara Bianchi
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23 MARZO 2007
«È un mondo di merda... che a uno gli passa la voglia di far politica». Così Umberto Bossi commenta la notizia dell'appunto con il presunto accordo che il leader leghista avrebbe siglato con Silvio Berlusconi. La nota è stata trovato tra i documenti sequestrarti all'ex giornalista di Famiglia Cristiana Guglielmo Sasinini, che Bossi ha già dato mandato di querelare. Si dice «amareggiato», il Senatur, ma non perde la verve ironica: «Figurarsi... una balla spaziale. Berlusconi è uno che non tira fuori un soldo nemmeno per pagare i manifesti elettorali... Figurarsi se tira fuori dei soldi per la Lega!».
Da Forza Italia interviene il portavoce del Cavaliere per registrare le indiscrezioni come «ridicole fantasie inventate di sana pianta».
Gugliemo Sasini è coinvolto nell'inchiesta milanese sulle indagini illegali che già aveva portato in carcere i vertici della Security Telecom e Pirelli e l'ex numero due del Sismi, Marco Mancini. Ieri mattina al giornalista è stata notificata una nuova ordinanza di arresto con il beneficio della detenzione in casa. Ed è l'ordinanza di custodia cautelare, che ha portato in carcere 13 persone, il testo dove sono citati i riferimenti in questione. Il Gip scrive: «Sasinini dimostra con le annotazioni di suo pugno di essere stato investito da Tavaroli del compito di occuparsi proprio degli aspetti più inquietanti che le deviazioni del Gruppo Telecom Pirelli hanno mostrato nel tempo». E riporta un'annotazione del giornalista: «in quel periodo pignorata per debiti la casa di Bossi». Tra gli appunti trovati nell'agenda sequestrata, le annotazioni di Sasini riportano schematicamente il presunto «accordo»: l'epoca è quella del «pre governo Berlusconi» (il primo, quello del 1994) e si fa cenno alla cessione di «70 miliardi» di lire, «dati da Berlusconi a Bossi in cambio della totale fedeltà». Nella nota si legge: «notaio milanese?», «periodo. In quel periodo pignorata per debiti la casa di Bossi» e ancora: «debiti già ripianati con 70 mld».
Tra le annotazioni compare anche il nome di Tremonti senza però alcun ulteriore dettaglio nè legame con l'accordo presunto.
Nella nuova ondata di arresti figurano due personaggi che hanno fatto parte di servizi segreti stranieri: Fulvio Guatteri, ex ufficiale di collegamento tra l'intelligence francese e italiana - ai domiciliari a Roma - e Gianpaolo John Spinelli, ex agente Cia, irreperibile, negli Usa. Al centro di questo nuovo capitolo dell'inchiesta (la quarta ordinanza) c'è l'attività della Global Security Service, che l'ex investigatore fiorentino Emanuele Cipriani - titolare della Polis d'Istinto - aveva definito in un interrogatorio «canale d'accesso a fonti riservatissime internazionali». Gli altri destinatari dell'ordine di custodia cautelare sono alcuni dei personaggi già arrestati nella stessa inchiesta: Giuliano Tavaroli, ex capo della sicurezza Telecom; Fabio Ghioni, che dell'azienda curava la sicurezza informatica; Pierguido Iezzi, di Pirelli; oltre a Guglielmo Sasinini e a una serie di ex poliziotti e carabinieri, molti diventati investigatori privati.
Vasta la gamma degli interessi del gruppo e della Global Service, secondo il gip Gennari, il quale scrive che la parola d'ordine era «monitorare tutto». A cominciare dallo spionaggio nei confronti della moglie di Marco Tronchetti Provera, Afef che Tavaroli -secondo la testimonianza di Ghioni- riteneva «un elemento incontrollabile e una fonte di vulnerabilità per l'azienda». Una vulnerabilità, emersa da alcune riunioni tra gli indagati, motivata, soprattutto, dai « rapporti tra la signora e l'onorevole Berlusconi e Tarek Ben Ammar, rapporti risalenti ai tempi di Squattriti, ex marito della signora Afef».
Nell'ordinanza di custodia cautelare è riportata anche l'operazione «Fantasmi», «rivolta - secondo il gip Giuseppe Gennari - contro i componenti dell'autorità del Garante delle Comunicazioni». L'operazione, secondo Marco Bernardini, era stata commissionata dall'ex capo del Tiger Team, Fabio Ghioni, dopo che «Telecom aveva subìto una multa molto consistente» dal Garante e doveva servire «per verificare se qualcuno di loro aveva preso soldi dai concorrenti». Accessi abusivi all'Anagrafe Tributaria sono stati eseguiti nel dicembre 2004, nei confronti, tra gli altri, di Michele Grillo, componente dell'Autorità e di sua moglie, Valeria Amendola, altra componente dell'Autorità di controllo, e di due donne, dipendenti Fastweb
70 miliardi da Berlusconi alla Lega? Bossi querela Sasinini - Il Sole 24 ORE
Ultima modifica di stefaboy; 29-08-10 alle 11:13
Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
(brunik - 25/09/2011)
Dossier illegali:
Rinviati a giudizio, tra le quali anche l’investigatore Marco Bernardini (ex Sisde) e il giornalista Guglielmo Sasinini, il processo è stato fissato per il 22 settembre prossimo, davanti alla I corte d’assise di Milano.
Sasinini rinviato a giudizio
Ultima modifica di stefaboy; 29-08-10 alle 11:30
Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
(brunik - 25/09/2011)
''Il simbolo della Lega Nord con l'Alberto da Giussano nasce il 4 dicembre 1989, con l'atto fondativo del nostro movimento, inoltre tale simbolo gia' in precedenza apparteneva alla Lega Lombarda, movimento fondato dallo stesso Umberto Bossi, e da allora fino ad oggi il suddetto simbolo e' appartenuto e appartiene al nostro movimento e al suo Segretario federale, Umberto Bossi.
I simboli elettorali non sono marchi commerciali e pertanto non possono essere venduti, ma nascono con un movimento politico venendo poi confermati nei suoi vari congressi, come e' appunto accaduto nella Lega Nord e come testimoniato dal fatto che, a norma di legge, a depositare tale simbolo presso il ministero degli Interni, ad ogni tornata di elezioni, Politiche, Europee o Amministrative, incluse quelle successive al 2005, e' stato lo stesso Umberto Bossi o un suo delegato, cosa che confuta per tabulas l'articolo de Il Riformista.
LEGA CALDEROLI DA IL RIFORMISTA ASSOLUTE FALSITA SU SIMBOLO - Agenzia di stampa Asca
"Non possiamo accettare gli insulti di quei clandestini. Non tolleriamo atteggiamenti prepotenti e arroganti da parte di ospiti che come tali dovrebbero comportarsi. Vogliono stare sulla gru? Ci restino, ma senza acqua nè cibo" - LEGA NORD BRESCIA