“Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
— Paul Krugman
soggetti come monti o boldrini meritano come minimo il trattamento pece e piume
Hitler or Hell.
mi pare di sì;
del resto esiste un filo che lega gli avvenimenti di cui
sono vittime, (o beneficiari) i vari paesi che vengono
giudicati dalla finanza usuraia.
tutto passa dal grado di servaggio politico, economico,
militare, che sei disposto a mettere a disposizione verso
i potentati che dirigono l'orchestra sul piano mondiale.
in questa fase storica, chiunque manifesti la più piccola
volontà di esercitare un barlume di sovranità, rispetto
alle direttive dei supremi capataz, viene inesorabilmente
combattuto con ogni mezzo.
poi scendendo in basso,
una pletora di servi, sodali, schiavi, pretoriani, sfruttatori e tirapiedi vari,
sono i migliori cani da guardia del sistema che si regge proprio,
in virtù di questi sinistri, cascami ideologici, che hanno portato al
macero ogni prerogativa di conservare un giudizio autonomo,
rispetto alle direttive comunicate dai media
indipendenti e autorevoli.
Robot in Italia, ecco perché siamo all’avanguardia
Robotica, l’Italia guida la prima rete europea delle infrastrutture di ricerca
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Robotica, eccellenza italiana
Si chiama Maria Chiara Carrozza, insegna alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ed è una delle regine della robotica. A decretarlo è RoboHub, la più importante comunità scientifica internazionale che riunisce i maggiori esperti mondiali di robotica, che ha inserito Maria Chiara nella classifica delle 25 donne più promettenti della robotica.
Unica italiana a comparire nella graduatoria, Maria Chiara, professore di bioingegneria industriale, è nota in tutto il mondo per aver dato vita ai “Robot Soft”, automi soffici, a forma di bruchi, pesci e meduse, progettati per essere al servizio dell’uomo e adattarsi più agevolmente rispetto ai loro “colleghi” rigidi...
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.Monti vi ha fatto perdere sui vostri risparmi dieci volte più di tutti i BTP che come famiglie detenete. Ha ragione Bagnai: tutte le tragedia che vi prospettano se usciamo dall’euro, le avete già subite.
E quanto perderete invece, causa spread, sui titoli che voi famiglie italiane detenete? Niente, se li tenete fino a scadenza. Nessuna tv ve lo dice.
Quindi cito: “ Se vi strappate i capelli perché pensate [con lo spread alto] che lo Stato spenderà troppo per interessi, che butta via i quattrini, ecc. ecc. C’è una cosa che potreste fare: COMPRARE TITOLI DI STATO, così lo stato questi interessoni li pagherà a voi”. “Ai prezzi di oggi vi assicurate un rendimento di oltre il 3% per dieci anni”. E’ un buon affare.
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la procura di Trani chiese la condanna per manipolazione del mercato a 2 due anni di reclusione e 300 mila euro di multa per Deven Sharma, all'epoca dei fatti presidente mondiale dell'agenzia Standard&Poor's, e a 3 anni di reclusione ciascuno e 500 mila euro di multa per Yann Le Pallec, responsabile per l'Europa, e per gli analisti del debito sovrano Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer. Per la società S&P la condanna alla sanzione pecuniaria di 4,647 milioni di euro.
L'inchiesta riguardava il declassamento di due gradini del rating dell'Italia che le agenzie di rating decisero tra il 2011 e il 2012 e che, secondo l'accusa, avrebbe provocato "una destabilizzazione dell'immagine, del prestigio e degli affidamenti creditizi dell'Italia sui mercati finanziari nazionali ed internazionali", un deprezzamento dei titoli di Stato e un indebolimento dell'euro.
fonte repubblica
Famiglie italiane, la ricchezza cambia: la casa vale meno, la finanza cresce
FOCUS BNL – La capacità di risparmio delle famiglie italiane si è notevolmente ridotta mentre la ricchezza è stagnante – Cambia però la sua composizione perchè tra il 2011 e il 2016 il valore delle abitazioni si è ridotto di 400 miliardi mentre la ricchezza familiare è salita a 4.200 miliardi, il livello più alto degli ultimi 20 anni
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Il processo di Trani alle agenzie di rating è finito come doveva finire
Cioè con l'assoluzione di tutti gli imputati che la procura accusava di complotti e trame contro l'Italia
Il tribunale di Trani ha assolto «perché il fatto non sussiste» tutti i sei dirigenti e analisti delle agenzie di rating che, secondo la procura, tra il 2011 e il 2012 complottarono per abbassare il rating creditizio dei titoli di stato italiani causando «una destabilizzazione dell’immagine, del prestigio e degli affidamenti creditizi dell’Italia sui mercati finanziari nazionali ed internazionali». Dell’indagine e poi del processo si è parlato a lungo in questi anni, e alcuni giornali e politici lo utilizzarono per giustificare le teorie di un “complotto contro l’Italia” da parte della “grande finanza internazionale”.
I sei manager e analisti erano accusati di manipolazione del mercato. La procura aveva chiesto la condanna a due anni per Deven Sharma, nel 2011 presidente dell’agenzia Standard & Poor’s, a tre anni per Yann Le Pallec, direttore europeo della società, e per gli analisti Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer, oltre che tre anni per David Riley, analista dell’agenzia di rating Fitch. Secondo la procura gli imputati avevano fornito intenzionalmente ai mercati finanziari quattro report contenenti «informazioni tendenziose e distorte sull’affidabilità creditizia italiana e sulle iniziative di risanamento adottate dal governo», con lo scopo di «disincentivare l’acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne così il valore».
L’indagine fu molto criticata e irrisa, anche da altri magistrati. A molti sembrava improbabile che una piccola procura di provincia italiana avesse i mezzi per scovare e poi dimostrare grandi complotti internazionali. Inoltre non sembrava che il comportamento della agenzie di rating fosse particolarmente diverso o più critico nei confronti dell’Italia rispetto a quello di migliaia di altri esperti, analisti ed economisti in giro per il mondo. Molti hanno anche sottolineato come la crisi dei debiti sovrani avesse mostrato il contrario di ciò che sosteneva la procura, ossia la scarsa capacità di preveggenza delle agenzie di rating, i cui downgrade non hanno causato crolli nello spread ma in genere sono arrivati dopo che i mercati avevano già punito con aumenti dei tassi di interesse i paesi ritenuti a rischio.
https://www.ilpost.it/2017/03/30/inc...zie-di-rating/
"Conosco la metà di voi soltanto a metà e nutro, per meno della metà di voi, metà dell'affetto che meritate.“
le agenzie di rating sono molte e stranamente se declassano lo fanno tutte insime perche il loro cliente e' il mercato e il mercato fa i propri interess
e' come un pazzo con un coltello in pugno
se sei bravo a parlarci lo farai andare verso altri... e gli altri a loro volta dovrebbero sbolognarli ad altri...
noi invece con l incucio gialloverde non stiamo facendo altri che aggredirlo verbalmente e questo si avvicina minaccioso...