Pochi sanno del Comando allargato della Alleanza Atlantica (del Nord) costituito per volontà congiunta CSI - USA - NATO, attuato per scelta determinante del presidente russo Boris Eltsin e durato dal 1997 al 2002, quando iniziava seconda fase, basata su collaborazione direttamente diplomatica non più direttamente militare. Di fatto tale collaborazione era stabilita quale riconoscimento dei risultati raggiunti e da conseguire, e dunque la sigla PfP che la riassume vale per indicare una organizzazione politico-militare nata nel 2002 per scelta determinante della presidenza russa con Vladimir Putin ed anche per indicare la precedente pianificazione congiunta militare e politica iniziata nel 1997. Attualmente la PfP esiste quale garanzia politica e militare mentre quale organizzazione non è più attiva ma non inesistente.
La CSI era una comunione politica nata dopo la fine dell'URSS e dal termine del regime del comunismo sovietico, quando il PCUS aveva rinunciato al monopolio politico dello Stato col varo della fase repubblicana della gestione dello Stato e l'avvio della conseguente relazione paritaria tra Cittadinanza e Stato sovietici. Dopo la separazione della RSFSR dalla RSFS, la CSI fu ricostituita in comunione politico-economica, fino a che con la ultimazione della fase repubblicana-sovietica di relazioni in tutti gli Stati della ex URSS rimasti in comunione la CSI fu trasformata in comunità economica-politica.
La RSFSR era una organizzazione politica nata dalla URS ai tempi del regime sovietico-russo di Lenin e in precedenza valida quale patto federativo; con la trasformazione della URS in URSS, codesta statutariamente provvisoria, la RSFSR si era trasformata in organizzazione parastatale non statale e poi con le riforme di Breznev si era unita in collaborazione con le altre uguali delle altre repubbliche sovietiche; nel 1991 tale organizzazione politica fu trasformata in organizzazione economica e le altre, per conseguenza e non soltanto, seguirono ugual sorte, terminandosi il processo di conversione nel 2012 ma la fine dei Soviet si era già del tutto consumata nel 1991, il resto fu quindi la ricostruzione delle nuove Istituzioni. Quindi la sigla RSFS indica le repubbliche socialiste federate sovietiche ma anche le repubbliche socialiste delle federazioni sovietiche, una vicenda di istituzioni che termina del tutto nel 1991 ma una vicenda di ricostruzioni che termina soltanto nel 2012. La sigla RSFSR indica la precedente vicenda solamente russa e quella successiva russa in rapporti con le altre non solo russe o non soltanto genericamente russe (è il caso quest'ultimo della Bielorussia e lo fu della Zona Baltica Russa mentre Estonia Lettonia e Lituania rinunciavano a Federazione Russa).
Essendo l'URSS, ovvero unione delle repubbliche sociali poi socialiste sovietiche invero restando uguale l'Unione medesima ma non del tutto le sue parti, entità provvisoria, la formazione della CSI non fu attuata con un nuovo patto sociale tra e con cittadini, ché non ve ne era bisogno, ma solo per necessità evidenti contingenti urgenti. Per tale ragione Eltsin assunse ruolo di ordinatore senza interlocutori, cosa che non si dice "zar", potendosi usare parola orientaleggiante "kan", in politica sovietica non solo titolo ma funzione in alcuni luoghi sovietici ed ex sovietici non russi.
La Urs, unione repubblicana socialista poi unione delle repubbliche sociali russe, terminò con la autocostituzione in URSS, che aveva obiettivo di difendere i risultati raggiunti dalla URS e che essendo provvisoria e difensiva non era organizzata in regime, ma era stata poi di fatto occupata dal regime del dittatore "Stalin" e impedita in sèguito dallo stalinismo. Le istanze promosse nella URSS dalle due intrusioni furono prima impedite da accordi internazionali con Krusciov, poi dal decentramento politico con Breznev, poi dalla scelta di non continuità di fatto adoperata realmente con Andropov, talché il Regime in URSS aveva perduto alleanze esterne ed interne e non aveva più poteri burocratici centrali. In tale condizione, Gorbaciov ne poneva fine, prima di intervento Nato od americano, dopo il crollo economico-militare e non militare dell'URSS causato dalla Guerra Fredda. Tale esito indipendente consentiva quindi l'allargamento del Comando NATO basato su controlli e ruoli distinti paritari.
Il PfP, ovvero "partnership for peace" cioè collaborazioni di pace, era, fu ed è basato sulla inerenza-appartenenza atlantica della Russia sovietica ed ex sovietica e post sovietica. Inerenza geografica ed appartenenza geopolitica atlantiche, in virtù dei territori del baltico ed i relativi interessi ed in virtù delle rotte artiche-occidentali ed i relativi interessi.
La CSI originariamente era organizzazione non militarizzata. La militarizzazione vera e propria fu attuata nel 1992, ma fu effettiva dal 2002 solamente. Dal 1991 al 1992 non aveva referenti militari e la sua difesa ed attuazione era affidata a chiunque russo, od anche sovietico o sovietico purché non fosse tale politicamente e militarmente, non solo in territori sovietici ed ex sovietici, in ragione anche di esili e diaspore politiche da URSS ed ex URSS anche in ragione della sopravvivenza politica e non solo politica dei russi nel mondo, di qualunque patria o stirpe o appartenenza fossero, non solo stanziati in luoghi russi, che non sono patrie per i russi. Il potere militare durante questo anno era basato su forze e volontà libere e non su milizie o non su milizie stesse né su ruoli militari. Dal 1992 con la costituzione del CSTO, iniziò l'appoggio militare, che a partire dal 2002 divenne in tutto effettivo, ma la CSI non era più la stessa.
Il CSTO, cooperazione di sicurezza in trattato ed organizzazione, fu attuata nel 1992 ed era sin da sùbito organizzativamente attiva, a partire dal 2002 stabilendola anche staticamente. Si tratta di una alleanza russa e non solo russa, che svolge ruolo analogo, non stesso né uguale, a quello del Patto di Varsavia. Tuttavia non ebbe ruolo di egida della CSI quando questa aveva ruolo di Stato prima internazionale, poi multinazionale, quando crollata la organizzazione statale-economica della URSS e non ancora avviate o non ancora in sufficiente progresso le ricostruzioni degli Stati post sovietici, la CSI appunto era organo politico sovrano ed indipendente. Tale organo politico in principio era soltanto un organigramma ed aveva assunto forma e potere senza continuità con la politica della Presidenza sovietica ed ex sovietica di Gorbaciov e senza provenienza né appartenenza statali, ma per forza delle affermazioni e delle comunicazioni di coloro che avevano ideato, realizzato, definito l'organigramma politico, reso un organo politico in virtù delle necessità di vita e convivenza non solo in URSS ed ex URSS ma anche di altrove, purché in minima e non ulteriore e se non unica dunque distinta comunione di interessi politici e vitali e non solamente politici. Tanto che la Presidenza USA non ne era al corrente fino ad ultimo, preparata questa ultima prima a piano di ricostruzione americano, poi a piano di diplomazia per ricostruzione non americana della economia ex sovietica, poi raggiunta da comunicati ed affermazioni politiche anche perentori nonostante nessuna copertura di milizie, dato che sia comunicati che affermazioni ponevano con forza esigenze primarie cui i sistemi della Guerra Fredda non avrebbero comunque potuto opporre nulla di adeguato.
In principio la CSI era una azione di semplice forza politica cui il blocco di potere militare e politico dell'Ovest non poteva nulla opporre ma neanche aveva niente da realmente obiettare. Per questo i tentativi di controreazioni statunitensi ed occidentali furono bloccati prima di attuarsi da medesime autorità statunitensi ed occidentali. In Italia la partecipazione ridotta alla Guerra Fredda, resa scelta obbligata dopo la interruzione forzata del Compromesso storico tra forze comuniste e capitaliste a causa di rapimento e morte di presidente Aldo Moro, consentiva neutralità e quindi spazi di azione favorevoli alla CSI, inversamente accadde in Finlandia, che si allontanava da sfera di influenza sovietica ed ex sovietica.
(In passato la CSI adottò quale simbolo comunitario bandiera russa, ciò significando il ruolo decisivo di guida interna ed esterna della Repubblica Russa, coi colori bianco rosso e blu.)
MAURO PASTORE