"Steve Bannon è un amico, entreremo in The Movement". Intervista a Giorgia Meloni
"Nessuna lista unica con Salvini per le europee. Matteo stacchi la spina al governo"
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Presidente Giorgia Meloni, una volta veniva Berlusconi ad Atreju, ora viene Steve Bannon. È proprio il segno dei tempi che cambiano irreversibilmente.
È più semplicemente la conferma che Fratelli d'Italia è pienamente e saldamente nel campo dei sovranisti e dei conservatori e ha quindi interesse a dialogare con tutti in questo campo. Bannon, con il lavoro che ha svolto al fianco di Trump, ha contribuito fortemente a cambiare i paradigmi del nostro tempo e non poteva mancare ad Atreju.
Ma da quando c'è stata questa svolta filo-americana ? È comunque una notizia questa adesione a un think tank americano.
Un movimento politico come il nostro, autenticamente sovranista, non è mai filo qualcosa non è filo-americano esattamente come non è filo-russo. La nostra unica stella polare è l'interesse nazionale dell'Italia. Lo perseguiamo in un mondo che cambia e in un'Europa che vogliamo cambiare. Il sovranismo non può essere solo la reazione al fallimento dell'establishment, ha bisogno di diventare sistema di valori riconosciuti per essere vincente nel lungo periodo. Per questo tutte le iniziative culturali, italiane, europee, americane o giapponesi sono utili a far crescere un linguaggio comune.
Stiamo comunque parlando, a proposito del think tank di Bannon, di una struttura che vuole disarticolare l'Unione europea. E l'Italia più debole.
Faccio fatica ad immaginare un'Italia più debole di quella che oggi siede da paria nell'Unione europea, presa a schiaffi da Commissari che nessuno ha mai votato, insultata dall'ultimo ministro lussemburghese, strangolata dalla finanza e dallo spread. Smontare questa Unione di tecnocrati per ricostruire una confederazione di Stati nazionali liberi e sovrani è il nostro obiettivo, perché riteniamo sia un modello migliore per l'Europa e per l'Italia. Se, anche attraverso l'azione culturale di "The Movement", questo discorso viene condiviso sempre di più abbiamo solo da guadagnarci.
Come nasce il vostro rapporto?
Ci siamo incontrati un paio di volte e c'era il reciproco interesse a conoscerci e ora posso dire che tra noi è nata un'amicizia spontanea. Credo di averne definitivamente conquistato la stima qualche giorno fa mentre rilasciavo un'intervista a un giornalista inglese. A un certo punto non ci ho visto più e gli ho risposto a modo mio. Credo ne sia rimasto molto colpito.
Salvini ufficializzò la sua adesione a The Movement proprio mentre lei era a pranzo a Venezia con Bannon? È lui che si è intromesso tra di voi?
Non sono gelosa, vado per la mia strada e seguo il mio percorso.
È accaduto anche con Orban?
Io sono andata a trovare Orban qualche giorno prima del voto del 4 marzo. Ma non mi interessano le primogeniture, bensì la condivisione di idee e valori. Proprio per questo nel giorno del patetico voto del Parlamento Europeo contro l'Ungheria abbiamo portato la nostra solidarietà all'ambasciatore ungherese a Roma.
La sua adesione a The Movement è cosa fatta, mi pare.
Con la presenza di Steve Bannon ad Atreju faremo un deciso passo avanti e domenica proporrò all'Assemblea nazionale di Fratelli d'Italia la nostra adesione formale.
Questa spinta di Bannon verso un gruppo unico populista nel Ppe è realistica o no? È vero che il Ppe si è spaccato su Orban, ma anche i sovranisti si sono spaccati su Orban. Kurtz, molto vicino alle ragioni dei sovranisti, ad adempio ha votato contro Orban.
Il Ppe vive un forte travaglio interno. Dall'Austria di Kurz alla Csu di Seehofer, dai nuovi gollisti francesi di Wauquiez alla rinnovata leadership dei popolari spagnoli con Casado, emerge forte l'esigenza di spostare l'asse più a destra, più vicino a Orban e un domani magari anche ai conservatori e ai sovranisti. È un processo non ancora del tutto compiuto, che credo però riceverà una forte spinta dal voto popolare del 26 maggio.
Se i gruppi europei rimarranno come sono, e cioè il Ppe, il conservatori, il gruppo Salvini e Le Pen, lei a quale aderirà alle prossime europee?
La mia sensazione è che dopo le Europee ne vedremo delle belle e molti dei vecchi schemi salteranno. Ciò che è certo è che starò nel campo dei conservatori e dei sovranisti europei.
Proprio perché i sovranisti sono portatori di interessi nazionali, succede però che questi interessi confliggono su argomenti intergovernativi. Vedi l'immigrazione dove il nostro peggior nemico è proprio Orban perché non vuole cambiare Dublino e dice all'Italia affari vostri. Questa contraddizione è insanabile.
Quando ho incontrato Orban a Budapest ho avuto conferma che non c'è contraddizione alcuna tra le nostre linee. L'Ue deve difendere i propri confini esterni, come ha fatto Orban con le tanto contestate barriere al confine con la Serbia, e come non ha fatto l'Italia con la politica delle porte aperte del Pd. Nel momento in cui finalmente bloccheremo le partenze con un blocco navale europeo, arriveranno soltanto veri profughi e a quel punto nemmeno i paesi di Visegrad si opporranno alla loro distribuzione. È chiaro che non sta scritto da nessuna parte che ora debbano accettare i nostri clandestini. Una volta chiuso il rubinetto degli arrivi servirà un fondo europeo per rimpatriare gli irregolari, in modo da superare anche il problema dei "migranti secondari".
Torniamo a Salvini. Anche lui ha aderito a The Movement. Nel momento in cui entrambi, mi pare di capire, siete impegnati a costruire una "internazionale sovranista", in Italia farete una lista unica o resterete divisi?
Mi pare che ognuno stia costruendo nel proprio campo. Io sono interessata ad aprire Fratelli d'Italia a personalità e realtà territoriali che vogliano costruire un'altra opzione rispetto alla Lega. Un'opzione comunque sovranista e patriottica, non una riedizione di melasse che non hanno portato bene.
In tutto questo, abbia pazienza, è surreale parlare di centrodestra con Berlusconi. Quel centrodestra non c'è più. Perché vi ostinate a far finta di risuscitare un cadavere?
Il centrodestra, o meglio i valori del centrodestra sono ancora maggioritari tra gli italiani e il centrodestra unito è una formula vincente a tutte le latitudini. Poi come si sa io penso che il centrodestra vada rifondato, ripensato, non riassemblato. Dobbiamo saper portare fino in fondo quella voglia di cambiamento di cui tutti si riempiono la bocca. Il più grande cambiamento è tener fede alla parola data. Io sono l'unica che non ha partecipato alle porte girevoli del centrodestra, non sono mai andata né col Pd né con i 5 Stelle. Rappresento la coerenza del programma votato da 11 milioni di elettori di centrodestra. E intendo farlo fino in fondo con la chiarezza che mi contraddistingue.
Però domani vi incontrate. Parliamoci chiaro. Sembra la scena di Goodbye Lenin in cui portano al protagonista i cetriolini della Ddr per fargli credere che il Muro non è ancora caduto. A che serve, solo a vincere in qualche regione?
Nelle regioni dove governiamo lo facciamo bene, semplifichiamo la vita a milioni di italiani e a centinaia di migliaia di imprese. Fosse anche solo per questo ne varrebbe la pena.
Di che dovete parlare?
È un po' che non ci vediamo. Io, oltre alle regionali, vorrei sapere ad esempio cosa dobbiamo aspettarci sul fronte delle misure economiche. Con il decreto dignità abbiamo avuto la sensazione che la Lega abbia appaltato l'economia ai grillini, con misure da Cgil anni '80 che penalizzeranno il tessuto delle nostre PMI e creeranno disoccupazione. Tutte le nostre proposte migliorative in linea col programma del centrodestra sono state bocciate . Vorrei sentirmi dire da Salvini che è stata la prima e l'ultima volta e che d'ora in poi difenderanno quei punti, diminuiranno tasse e burocrazia, sosterranno lavoro e sviluppo senza dilapidare risorse in provvedimenti assistenziali come il reddito di cittadinanza.
Ricapitolando. Salvini al tempo stesso fa quel che vuole (compresa la tutela degli interessi aziendali del Cavaliere), alle regionali fa l'accordo con lei e Berlusconi senza pagare dazio sul governo, sulla Rai riesce a imporre una forzatura senza precedenti col consenso dei Cinque Stelle e pure vostro. È un genio o lo contrastate poco? Miete consensi e non paga mai pegno.
Salvini in pochi mesi ha saputo conquistarsi la fiducia di tanti italiani. Questa è anche una grande responsabilità. Noi abbiamo detto fin da subito che avremmo sostenuto i provvedimenti in linea con il nostro programma e contrastato quelli in antitesi. Prenda un leghista a caso e gli chieda cosa abbiamo fatto in Parlamento in questi mesi. Un'opposizione patriottica, sempre e soltanto a difesa degli italiani. Poi mi scusi ma sulla "forzatura senza precedenti" in tema di Rai, dopo quello che abbiamo visto con Renzi, avrei parecchio da dire.
A proposito di Rai. In cambio del via libera a Foa, Berlusconi chiede garanzie sulle sue aziende e vuole entrare nella partita di Viale Mazzini.
Non ho notizie di uno scambio del genere.
Se salta Foa, dicono i 5 stelle, ce ne faremo una ragione. Ma Berlusconi non metterà le mani sulla Rai.
Io ricordo quando i Cinque Stelle dicevano che la politica sarebbe stata fuori dalla Rai. Mi limito a registrare che non sta andando così.
Cambierà la sua posizione nei confronti del governo nei prossimi mesi? Questa manovra, almeno così pare, ha ben poco delle vostre battaglie storiche, a partire dalla flat tax.
Non nascondo che sono preoccupata. Sulle tasse siamo partiti dalla flat tax al 15%, siamo passati per quella a tre aliquote che quindi non è più tanto flat, siamo arrivati all'abbassamento di un 1 per cento di IRPEF e ora pare nemmeno più quello. Se va bene pare ci sarà un piccolo, seppur positivo, intervento sulle partite Iva. Aspettiamo di vedere dove si ferma il boccino ma una cosa è certa fin d'ora: Senza provvedimenti per la crescita e senza taglio delle tasse la finanziaria non la voteremo mai.
Scusi, ma con i sondaggi che vi danno, tutti assieme, oltre il 40 per cento, non è una tentazione irresistibile tornare al voto?
Considero questa alleanza di governo un'unione innaturale, il contratto non basta perché poi succedono delle cose e le differenze vengono a galla inesorabili. Certo l'auspicio è che la Lega, se come temo non riuscirà a realizzare i punti più importanti della proposta economica del centrodestra, stacchi la spina e ci aiuti a ricostruire una proposta credibile e coerente. Poi so bene che il potere è un collante fortissimo...
Trovo il termine abusato e poco entusiasmante, ma tutto la discussione estiva, nel centrodestra è stata sulla cosiddetta "seconda gamba". Proporrà qualcosa ad Atreju sul futuro del centrodestra?
Di certo la "seconda gamba" non può nascere da una fusione a freddo tra FdI, Fi e quel che resta di qualche cespuglio centrista. Ci siamo già passati in tempi persino migliori e non è andata a finire bene. Io proporrò a chi sta da sempre saldamente nel campo della destra e del centrodestra, senza mai essere stato né voler diventare tardivamente leghista, di provare a costruire un campo più largo. Un campo che parta dall'esperienza coraggiosa di FdI che ha messo in sicurezza la destra italiana e si apra alle tante esperienze politiche, civiche e territoriali che si ispirano ai nostri valori. Sono disposta a parlare di tutto con tutti, ma su una cosa serve ho le idee chiare: serve un soggetto che si collochi saldamente nel campo dei conservatori e dei sovranisti, non l'ennesima "cosa" iper-moderata che non scalda più i cuori di nessuno.
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