Il Messaggero
La sindaca Virginia Raggi torna a parlare del Referendum ATAC a margine della conferenza stampa sui risultati conseguiti dall'azienda municipalizzata dei trasporti. E proprio in merito all'appuntamento elettorale, promosso dai Radicali e fissato per il prossimo 11 novembre, per la liberalizzazione del trasporto pubblico locale di Roma, la prima cittadina ha ricordato: «Il referendum ha valore consultivo. Qualunque sarà il risultato ne terremo conto per migliorare sempre di più». «Tante persone in questi anni hanno visto ATAC erogare un servizio non a livello delle altre Capitali europee - ha proseguito la Raggi - e si sono sentiti dire che l'alternativa era la liberalizzazione. Quindi se sul piatto c'è la scelta fra lo scenario attuale e l'arrivo di privati super efficienti la risposta non può essere che la seconda. Ma la nostra sfida è quella di dire che ATAC può invece essere efficiente come il privato e restando pubblica». La sindaca ha quindi ricordato che «i privati già gestiscono alcuni autobus come Roma TPL e cittadini che li utilizzano a stanno bene quanti problemi ci sono».
A risponderle a distanza di poche ore, il segretario dei Radicali italiani, Riccardo Magi e Francesco Mingiardi, membro di direzione del partito. «Virginia Raggi è tornata finalmente a parlare del referendum ne siamo lieti, dopodiché sarebbe bene specificare che sanare la situazione in cui si trova ATAC non è possibile, e che raccontare la favola del servizio che migliora, negando una realtà drammatica, significa essere lontani anni luce dalle esigenze dei cittadini». Il referendum «è l'unica occasione che i romani hanno per esprimere democraticamente il disagio e l'insoddisfazione per lo stato penoso del trasporto pubblico - ha concluso Magi - Il fatto poi che si continui a portare Roma TPL come esempio di privato che non funziona è ancor più grave, perché Raggi sa bene che nei fatti si tratta di un sub appalto di ATAC stessa. Se la sindaca crede di poter cambiare le cose continuando a tenere in vita un'azienda fallita, per meri scopi politici e a discapito dei cittadini, faccia pure. Ma l'11 novembre i romani avranno la possibilità di urlare che tutto questo è uno scandalo senza precedenti, e di pretendere che la loro opinione abbia un peso».