La Stampa
Cinzia Attinà
L’obiettivo è far diventare virale quel «sì» che potrebbe cambiare il destino del Verbano-Cusio-Ossola il 21 ottobre. È stata lanciata la campagna «Io dico sì!», riferito al passaggio del VCO in Lombardia: manifesti, volantini e magliette richiamano simboli e colori della bandiera lombarda. Anche se non è stata sciolta l’incertezza su dove e come saranno trovati i soldi per pagare il voto, Valter Zanetta continua a trainare il comitato che aveva raccolto quasi 5.300 firme e che ora è chiamato a una sfida ancora più grande: convincere gli scettici che «cambiare Regione è un vantaggio».
«Ci saranno occasioni di confronto su questi temi, parteciperà anche il governatore lombardo Attilio Fontana - afferma Zanetta -, poi sarà la volta di una serie di appuntamenti, sempre aperti a tutti, dove si approfondirà ogni volta uno dei nove temi forti».
Si parla, secondo Zanetta, di migliore sanità, addizionale Irpef, bollo, assicurazione auto e tributo per le tutela, protezione e igiene ambientali più convenienti. Nell’analisi non si manca di sottolineare la reintroduzione del bonus benzina e di abbonamenti ferroviaria inferiori del 20%.
«Senza dimenticare i 18 milioni dei canoni idrici, l’aspetto culturale e di tradizione e anche della tutela dei lavoratori frontalieri» continua Zanetta. Tra gli ospiti è atteso anche Massimo Sertori, ex presidente della Provincia di Sondrio - territorio chiamato sempre a paragone del VCO - e attuale assessore lombardo agli Enti locali e alla Montagna. «Sarà un’occasione interessante per capire ancora di più a quali vantaggi potrà andare incontro il VCO “lombardo”. Sondrio è la nostra corrispettiva per caratteristiche di territorio» dice Luigi Spadone, vicepresidente del Comitato.
Il movimento pro Lombardia ha iniziato anche a prendere piede nel Verbano, con il gruppo «Verbano Lombardo» guidato dall’ex deputato Marco Zacchera. «L’obiettivo è sensibilizzare sempre di più anche questa fetta di territorio - dice Zacchera -, passare o no? La risposta è ovvia, e comunque sarà pur sempre meglio essere nella parte più bassa di una classifica di serie A, come la Lombardia, invece che rimanere in serie B. Sono convinto che vincerà il sì, e spero nel raggiungimento del quorum. In caso contrario che si inizino dibattiti sulla creazione di ambiti che superino i confini regionali».