Originariamente Scritto da
Midìl
Mi pare che tu propenda per una scuola sostanzialmente monolingue in inglese. Di fatto, sarebbe come fissare una lingua unica per l'intera Unione Europea, perché i futuri europei verrebbero educati, in pratica, in una sola lingua. Ma questo significa proprio "appiattire " i popoli europei. Ed è un esempio di quello che la scuola, se usata come strumento per costruire un popolo, possa fare, nel caso sia, a mio parere, usata impropriamente. Forse si poteva accettare nell'800 e in parte del '900, ma nel XXI secolo un simile approccio non credo sia più accettabile. Quello che, piuttosto servirebbe all'Europa, è una lingua non unica, ma comune. Uno strumento di comunicazione che si affianchi a quelli nazionali, per consentire la comunicazione tra persone appartenenti a differenti aree linguistiche. Ma senza deliberatamente schiacciare le altre lingue. Ho scritto "deliberatamente", perché è anche possibile che l'ipotetica lingua comune, generazione dopo generazione, possa anche parzialmente erodere le posizioni delle lingue nazionali, ma questo sarebbe un fenomeno non pianificato, e, comunque, in qualche modo limitato dalla scuola stessa, che provvederebbe a mantenere vive e attive le lingue nazionali.
Poi, quale dovrebbe essere questa lingua comune, è un'altra questione, che necessiterebbe varie considerazioni, e che, personalmente, mi vede sostenitore di soluzioni che non esiterei a definire estremamente minoritarie.
Saluti.
Midìl