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  1. #1
    SMF
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    Predefinito Perchè Berlusconi viene attaccato per i rapporti con Gheddafi

    da Il Tempo - La battaglia di Tripoli All'estero tifano per la crisi

    La battaglia di Tripoli
    All'estero tifano per la crisi


    Ecco perchè inglesi e francesi ci criticano per la visita del Rais. Berlusconi ha soffiato l'affare alle potenze straniere. Che ora tifano per Fini.

    In "Tutti gli uomini del Presidente", il film sullo scandalo Watergate, il reporter del Washington Post Bob Woodward, impersonato da Robert Redford, incontra la sua fonte, "Gola Profonda", e chiede notizie più dettagliate sul ruolo svolto dalla Casa Bianca. Gola Profonda risponde: "Follow the money". Segui i soldi. È una buona regola del giornalismo e nel nostro piccolo cercheremo di seguirla per raccontarvi come e perché non solo in Italia ma anche all’estero stiano sperando nella caduta del governo Berlusconi e come in una certa maniera si cerchi di alimentarla, la crisi. Partiamo da notizie sparse qua e là, apparentemente slegate, e vediamo di ricomporle in un mosaico che ha un senso.

    ***

    Quattro senatori democratici il 13 luglio scorso hanno chiesto alla commissione esteri del Senato americano di investigare su un possibile ruolo svolto dalla British Petroleum nel rilascio da parte delle autorità britanniche del terrorista libico Ali al-Megrahi, coinvolto nell'attentato del 1988 all'aereo Pan Am 103 che sorvolava i cieli della Scozia. Alle cronache quell'azione terroristica passò con il nome di strage di Lockerbie, morirono 270 persone e molti erano cittadini americani. Megrahi nel 2001 era stato condannato all'ergastolo, era detenuto in Scozia, ma nel 2009 viene improvvisamente rilasciato e rispedito in patria per ragioni di salute. Si diceva che fosse in fin di vita. Il suo rilascio ha creato una tensione diplomatica tra Gran Bretagna e Stati Uniti e il disastro ambientale nel golfo del Messico causato dalla fuoriuscita di greggio dalla piattaforma della Bp colata a picco ha alimentato la determinazione degli americani a cercare la verità. I senatori democratici pensano che questa vicenda puzzi di petrolio lontano un miglio. Fantapolitica? Non lo sappiamo, però...


    ***

    British Petroleum nel maggio del 2007 ha firmato un accordo con la Libia del valore di oltre un miliardo di dollari, garantendosi i diritti per l'esplorazione di 54mila chilometri quadrati nel golfo della Sirte e nel deserto vicino alla città storica di Ghadames. L'accordo è stato firmato da Tony Blair in persona. Gli inglesi, come gli italiani dell'Eni, sono a caccia di gas e petrolio.


    ***

    Il 28 luglio 2009 Finmeccanica e Libyan Investment Authority hanno siglato un accordo di cooperazione strategica. Per fare cosa? Le aziende italiane (Selex, Agusta Westland e ATR) si occuperanno della sorveglianza dei confini libici. Valore della commessa: 400 milioni di euro. Ansaldo Sts invece si è aggiudicata la gara per la fornitura di sistemi per tre linee ferroviarie: 1. Al Khums-Sirth (linea costiera a doppio binario di 320 chilometri); 2. Tripoli-Sirth (tratta costiera di 115 chilometri) 3. Al Haicha-Sabha (linea sud a singolo binario di 810 chilometri). Valore della commessa: 541 milioni di euro. Lo scorso 6 agosto un consorzio costituito da Ansaldo Sts e Selex Communications (aziende Finmeccanica) ha firmato con la società russa Zarubezhstroytechnolgy un contratto per realizzare sulla tratta Sirth-Benghazi i sistemi di segnalamento, telecomunicazione, alimentazione, sicurezza e bigliettazione. Valore della commessa: 240 milioni di euro. Chi erano i nostri potenziali concorrenti? Non gli americani che sulla Libia hanno un blocco commerciale, non gli inglesi per cui in questo caso valgono logiche geopolitiche concordate con Washington, ma il boccone poteva esser prelibato per i francesi con Tales (diretta concorrente di Selex nell'elettronica per la difesa), Alstom (treni e ferrovie) e la partecipata Eads (elicotteri e satelliti). Totale del pacchetto: 1,2 miliardi di euro.


    ***

    Il Financial Times, bibbia della City, è specializzato più di tutti nel gioco del follow the money. Ft segue i soldi come nessun altro. Soprattutto quelli delle aziende inglesi che si muovono su scala globale. Ieri la prima pagina del quotidiano era davvero interessante: la seconda notizia era rappresentata da una foto di Muammar Gheddafi e Franco Frattini, il colonnello e il nostro ministro degli Esteri. Titolo: Friends in Rome. Gaddafi to meet Berlusconi. Amici a Roma, Gheddafi incontra Berlusconi. Sotto la didascalia c'era un rimando a un editoriale nella pagina dei commenti. Da attento lettore del Ft sfoglio il quotidiano in cerca di un'analisi su Gheddafi e il Cavaliere. Niente. Sorpresa, l'argomento di cui si tratta è Gianfranco Fini. Il giornale britannico scrive che il Presidente della Camera «ora deve decidere se una nuova, luminosa e piena di speranze era post-Berlusconi può avere inizio». Quello di Ft è un vero e proprio invito a far colare a picco la maggioranza e mandare Berlusconi in pensione. Segue di pochi giorni un articolo più o meno dello stesso tenore dell'Economist. Fini ha degli amici molto interessati alla sua azione in Inghilterra.


    ***

    Queste notizie hanno un'importanza fondamentale per capire le dimensioni e lo scenario della partita a scacchi che sta giocando il governo italiano, chi sono i suoi nemici e quali forze all'estero sono interessate alla caduta di Berlusconi. Come spiega Marlowe nell'articolo qui a sinistra, la Libia per l'Italia è un mercato economico di grandi prospettive. Stiamo portando via deliziose fette di torta ad altri concorrenti che usano qualsiasi mezzo per sedersi al tavolo del business internazionale. Questo provoca la reazione di una serie di soggetti che nascondendosi dietro l'ideale hanno invece un interesse economico reale. Il vero capolavoro dell'era berlusconiana è stato quello di aver sganciato la nostra politica estera dallo schema di Yalta e reso autonomo il ruolo dell'Italia su due aree geopolitiche: nel Mediterraneo e nell'Africa del Nord attraverso la stretta cooperazione con la Libia guidata da Muammar Gheddafi; in Eurasia grazie al rapporto con la Russia del primo ministro Vladimir Putin e del presidente Dmitrij Medvedev. Con un lavoro diplomatico molto intenso e un impegno personale fuori dal comune il presidente del Consiglio ha dato all'Italia quello che non aveva mai avuto: un'influenza decisiva in alcune partite diplomatiche molto delicate che riguardano i rapporti economici e militari con questi due Paesi i quali, a loro volta, sono un passaggio obbligato per il Medio Oriente e l'Africa da una parte, l'Eurasia e il Pacifico dall'altra. È grazie a questi legami che l'Italia oggi può far pesare le sue decisioni e assumere iniziative che puntano al proprio interesse nazionale e non a quello di altri. La Libia è il terreno di caccia degli inglesi e dei francesi, la Russia un mercato gigantesco per i tedeschi e l'eterna preoccupazione degli americani. L'Italia di Berlusconi si è infilata in uno scontro fra titani. Cosa un tempo impensabile e con un unico precedente nel passato: Enrico Mattei, il presidente dell'Eni morto in un incidente aereo del quale a tutt'oggi non conosciamo le cause.


    ***

    La caduta di Berlusconi provocherebbe non solo un immediato big bang nella politica interna e nello scenario dei partiti, ma farebbe implodere quel sistema di relazioni internazionali che il Cavaliere ha costruito con tenacia e fantasia. Altro che la Disneyland di cui cianciano i finiani senza aver capito cosa c'è davvero in ballo. A chi conviene? Ci sono le impronte digitali. Risolvere il caso è facile.


    Mario Sechi

    31/08/2010

  2. #2
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    Predefinito Rif: Perchè Berlusconi viene attaccato per i rapporti con Gheddafi

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    da Il Tempo - La battaglia di Tripoli All'estero tifano per la crisi

    La battaglia di Tripoli
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    Ecco perchè inglesi e francesi ci criticano per la visita del Rais. Berlusconi ha soffiato l'affare alle potenze straniere. Che ora tifano per Fini.

    In "Tutti gli uomini del Presidente", il film sullo scandalo Watergate, il reporter del Washington Post Bob Woodward, impersonato da Robert Redford, incontra la sua fonte, "Gola Profonda", e chiede notizie più dettagliate sul ruolo svolto dalla Casa Bianca. Gola Profonda risponde: "Follow the money". Segui i soldi. È una buona regola del giornalismo e nel nostro piccolo cercheremo di seguirla per raccontarvi come e perché non solo in Italia ma anche all’estero stiano sperando nella caduta del governo Berlusconi e come in una certa maniera si cerchi di alimentarla, la crisi. Partiamo da notizie sparse qua e là, apparentemente slegate, e vediamo di ricomporle in un mosaico che ha un senso.

    ***

    Quattro senatori democratici il 13 luglio scorso hanno chiesto alla commissione esteri del Senato americano di investigare su un possibile ruolo svolto dalla British Petroleum nel rilascio da parte delle autorità britanniche del terrorista libico Ali al-Megrahi, coinvolto nell'attentato del 1988 all'aereo Pan Am 103 che sorvolava i cieli della Scozia. Alle cronache quell'azione terroristica passò con il nome di strage di Lockerbie, morirono 270 persone e molti erano cittadini americani. Megrahi nel 2001 era stato condannato all'ergastolo, era detenuto in Scozia, ma nel 2009 viene improvvisamente rilasciato e rispedito in patria per ragioni di salute. Si diceva che fosse in fin di vita. Il suo rilascio ha creato una tensione diplomatica tra Gran Bretagna e Stati Uniti e il disastro ambientale nel golfo del Messico causato dalla fuoriuscita di greggio dalla piattaforma della Bp colata a picco ha alimentato la determinazione degli americani a cercare la verità. I senatori democratici pensano che questa vicenda puzzi di petrolio lontano un miglio. Fantapolitica? Non lo sappiamo, però...


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    British Petroleum nel maggio del 2007 ha firmato un accordo con la Libia del valore di oltre un miliardo di dollari, garantendosi i diritti per l'esplorazione di 54mila chilometri quadrati nel golfo della Sirte e nel deserto vicino alla città storica di Ghadames. L'accordo è stato firmato da Tony Blair in persona. Gli inglesi, come gli italiani dell'Eni, sono a caccia di gas e petrolio.


    ***

    Il 28 luglio 2009 Finmeccanica e Libyan Investment Authority hanno siglato un accordo di cooperazione strategica. Per fare cosa? Le aziende italiane (Selex, Agusta Westland e ATR) si occuperanno della sorveglianza dei confini libici. Valore della commessa: 400 milioni di euro. Ansaldo Sts invece si è aggiudicata la gara per la fornitura di sistemi per tre linee ferroviarie: 1. Al Khums-Sirth (linea costiera a doppio binario di 320 chilometri); 2. Tripoli-Sirth (tratta costiera di 115 chilometri) 3. Al Haicha-Sabha (linea sud a singolo binario di 810 chilometri). Valore della commessa: 541 milioni di euro. Lo scorso 6 agosto un consorzio costituito da Ansaldo Sts e Selex Communications (aziende Finmeccanica) ha firmato con la società russa Zarubezhstroytechnolgy un contratto per realizzare sulla tratta Sirth-Benghazi i sistemi di segnalamento, telecomunicazione, alimentazione, sicurezza e bigliettazione. Valore della commessa: 240 milioni di euro. Chi erano i nostri potenziali concorrenti? Non gli americani che sulla Libia hanno un blocco commerciale, non gli inglesi per cui in questo caso valgono logiche geopolitiche concordate con Washington, ma il boccone poteva esser prelibato per i francesi con Tales (diretta concorrente di Selex nell'elettronica per la difesa), Alstom (treni e ferrovie) e la partecipata Eads (elicotteri e satelliti). Totale del pacchetto: 1,2 miliardi di euro.


    ***

    Il Financial Times, bibbia della City, è specializzato più di tutti nel gioco del follow the money. Ft segue i soldi come nessun altro. Soprattutto quelli delle aziende inglesi che si muovono su scala globale. Ieri la prima pagina del quotidiano era davvero interessante: la seconda notizia era rappresentata da una foto di Muammar Gheddafi e Franco Frattini, il colonnello e il nostro ministro degli Esteri. Titolo: Friends in Rome. Gaddafi to meet Berlusconi. Amici a Roma, Gheddafi incontra Berlusconi. Sotto la didascalia c'era un rimando a un editoriale nella pagina dei commenti. Da attento lettore del Ft sfoglio il quotidiano in cerca di un'analisi su Gheddafi e il Cavaliere. Niente. Sorpresa, l'argomento di cui si tratta è Gianfranco Fini. Il giornale britannico scrive che il Presidente della Camera «ora deve decidere se una nuova, luminosa e piena di speranze era post-Berlusconi può avere inizio». Quello di Ft è un vero e proprio invito a far colare a picco la maggioranza e mandare Berlusconi in pensione. Segue di pochi giorni un articolo più o meno dello stesso tenore dell'Economist. Fini ha degli amici molto interessati alla sua azione in Inghilterra.


    ***

    Queste notizie hanno un'importanza fondamentale per capire le dimensioni e lo scenario della partita a scacchi che sta giocando il governo italiano, chi sono i suoi nemici e quali forze all'estero sono interessate alla caduta di Berlusconi. Come spiega Marlowe nell'articolo qui a sinistra, la Libia per l'Italia è un mercato economico di grandi prospettive. Stiamo portando via deliziose fette di torta ad altri concorrenti che usano qualsiasi mezzo per sedersi al tavolo del business internazionale. Questo provoca la reazione di una serie di soggetti che nascondendosi dietro l'ideale hanno invece un interesse economico reale. Il vero capolavoro dell'era berlusconiana è stato quello di aver sganciato la nostra politica estera dallo schema di Yalta e reso autonomo il ruolo dell'Italia su due aree geopolitiche: nel Mediterraneo e nell'Africa del Nord attraverso la stretta cooperazione con la Libia guidata da Muammar Gheddafi; in Eurasia grazie al rapporto con la Russia del primo ministro Vladimir Putin e del presidente Dmitrij Medvedev. Con un lavoro diplomatico molto intenso e un impegno personale fuori dal comune il presidente del Consiglio ha dato all'Italia quello che non aveva mai avuto: un'influenza decisiva in alcune partite diplomatiche molto delicate che riguardano i rapporti economici e militari con questi due Paesi i quali, a loro volta, sono un passaggio obbligato per il Medio Oriente e l'Africa da una parte, l'Eurasia e il Pacifico dall'altra. È grazie a questi legami che l'Italia oggi può far pesare le sue decisioni e assumere iniziative che puntano al proprio interesse nazionale e non a quello di altri. La Libia è il terreno di caccia degli inglesi e dei francesi, la Russia un mercato gigantesco per i tedeschi e l'eterna preoccupazione degli americani. L'Italia di Berlusconi si è infilata in uno scontro fra titani. Cosa un tempo impensabile e con un unico precedente nel passato: Enrico Mattei, il presidente dell'Eni morto in un incidente aereo del quale a tutt'oggi non conosciamo le cause.


    ***

    La caduta di Berlusconi provocherebbe non solo un immediato big bang nella politica interna e nello scenario dei partiti, ma farebbe implodere quel sistema di relazioni internazionali che il Cavaliere ha costruito con tenacia e fantasia. Altro che la Disneyland di cui cianciano i finiani senza aver capito cosa c'è davvero in ballo. A chi conviene? Ci sono le impronte digitali. Risolvere il caso è facile.


    Mario Sechi

    31/08/2010
    I traditori degli amici dante li mette nei gironi peggiori dell'iferno, vicino ci stanno i traditori della patria e subito dopo colui che tradì gesù con un bacio.

    Non sono forse traditori della patria coloro che ,in combutta colla concorrenza, magari prezzolati, vendono il bene di questa?
    Dove li metterebbe dante? A far compagnia al conte ugolino?
    Ultima modifica di yure22; 31-08-10 alle 18:10

  3. #3
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    Predefinito Rif: Perchè Berlusconi viene attaccato per i rapporti con Gheddafi

    Citazione Originariamente Scritto da yure22 Visualizza Messaggio
    I traditori degli amici dante li mette nei gironi peggiori dell'iferno, vicino ci stanno i traditori della patria e subito dopo colui che tradì gesù con un bacio.

    Non sono forse traditori della patria coloro che ,in combutta colla concorrenza, magari prezzolati, vendono il bene di questa?
    Dove li metterebbe dante? A far compagnia al conte ugolino?
    Unica scusa potrebbe essere la depressione, la disperazione,il ricordo dei bei tempi che furono, quando con 24.000 voti dubbi si papparono il governo,
    complice quella legge elettorale che donava il premio di maggioranza che, con 24.000 voti non si riesce ad ottenere neppure un solo deputato in più dell'avversario.

    Prodi giubillato dal porcellum? Sembrerebbe di sì, basta fare i conti.

    Poi, mi chiedo e lo chiedo pure a voi : " Come mai in 24 mesi di governo non cambiò la legge elettorale"? Io credo perchè gli sembrava favorirlo, solo ora bersani, che di prodi teneva il portafoglio, s'accorge che il porcellum aiuterebbe berlusconi.

    Credo ancora che certi capi dovrebbero essere messi da parte per il bene del paese ma non ultimo pure per quel partito ex comunista .
    I primi a trarne giovamento sarebbero i comunisti stessi
    Sarebbe bene per il paese intero che certi incapaci venissero messi da

  4. #4
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    Predefinito Rif: Perchè Berlusconi viene attaccato per i rapporti con Gheddafi

    Citazione Originariamente Scritto da yure22 Visualizza Messaggio
    I traditori degli amici dante li mette nei gironi peggiori dell'iferno, vicino ci stanno i traditori della patria e subito dopo colui che tradì gesù con un bacio.

    Non sono forse traditori della patria coloro che ,in combutta colla concorrenza, magari prezzolati, vendono il bene di questa?
    Dove li metterebbe dante? A far compagnia al conte ugolino?
    I traditori della patria bruciano all'Inferno.

  5. #5
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    Predefinito Rif: Perchè Berlusconi viene attaccato per i rapporti con Gheddafi

    ci tengo a citare questa mia sublime risposta:
    Citazione Originariamente Scritto da Ricky86 Visualizza Messaggio
    Mai sentito nessuno (eccetto Gheddafi) dire che vorrebbe un'Europa islamica. Semmai ho sentito persone, di destra e di sinistra, che vogliono un'Europa laica, dove islam o cristianesimo sono affari personali e individuali che non devono coinvolgere la sfera pubblica.
    Mentre nell'altro 3d ho sentito di persone che si sono stupide di come i berlusconisti e i leghisti si straccino le vesti quando c'è da rispettare la laicità dello Stato (togliere i crocifissi dai muri pubblici) o la libertà religiosa (permettere di costruire una moschea a qualche musulmano che vorrebbe frequentarla), ma non dice nè A nè B quando un dittatore sanguinario viene in Italia a fare pagliacciate a spese nostre dicendo di volere un'Europa islamica.
    Capisci la differenza berlusconista?
    Citazione Originariamente Scritto da QUINTO Visualizza Messaggio
    ma guarda che nessun berluscista o leghista ha commentato quelle parole "bravo gheddafi ha parlato bene".
    semplicemente ce se ne frega perchè gheddafi passati sti giorni torna nel deserto, gheddafi non è un capo politico italiano o europeo.
    non mi sembra difficile da capire. Casomai critiche forti ci sarebbero state se fossero state parole dette da qualcuno che qui in italia ha potere, ma visto che gheddafi in italia non conta una mazza sono parole, sue libertà di espressione, che passano e lasciano il tempo che trovano.
    tutte queste cavolate indicano solo che la sinistra italiana non ha uno straccio di idea politica e l'unico passatempo che ha è cercare di rigirare ogni cazzata contro berlusconi.
    le radici cristiane si difendono quando sono in pericolo, non quando un pirla extracomunitario esprime minchiate senza alcuna possibilità di seguito.
    Diciamo basta alla sinistra dei colpi di Stato e delle menzogne!

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    Predefinito Rif: Perchè Berlusconi viene attaccato per i rapporti con Gheddafi

    Citazione Originariamente Scritto da QUINTO Visualizza Messaggio
    ci tengo a citare questa mia sublime risposta:




    le radici cristiane si difendono quando sono in pericolo, non quando un pirla extracomunitario esprime minchiate senza alcuna possibilità di seguito.
    Poi quando l'estracomunitario cammellato e cavalcante è culo e camicia con l'unto bisogna tacere, magari inghiottire amaro ma tacere, non si disturbano i sonni del padrone che fà i propri affari con i soldi dei cittadini onesti che pagano fino all'ultimo centesimo.
    Scusate la divagazione ma certe esternazioni meriterebbero altre risposte.

  7. #7
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    Predefinito Rif: Perchè Berlusconi viene attaccato per i rapporti con Gheddafi

    Citazione Originariamente Scritto da Alex Toscano Visualizza Messaggio
    Poi quando l'estracomunitario cammellato e cavalcante è culo e camicia con l'unto bisogna tacere, magari inghiottire amaro ma tacere, non si disturbano i sonni del padrone che fà i propri affari con i soldi dei cittadini onesti che pagano fino all'ultimo centesimo.
    Scusate la divagazione ma certe esternazioni meriterebbero altre risposte.
    Certo, intanto non hai saputo commentare entrando nel merito dell'articolo :sofico:

  8. #8
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    Predefinito Rif: Perchè Berlusconi viene attaccato per i rapporti con Gheddafi

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    Certo, intanto non hai saputo commentare entrando nel merito dell'articolo :sofico:
    ripete quello che gli dicono di dire, con Repubblica e l'Unità.
    Diciamo basta alla sinistra dei colpi di Stato e delle menzogne!

  9. #9
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    Predefinito Rif: Perchè Berlusconi viene attaccato per i rapporti con Gheddafi

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    da Il Tempo - La battaglia di Tripoli All'estero tifano per la crisi

    La battaglia di Tripoli
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    Ecco perchè inglesi e francesi ci criticano per la visita del Rais. Berlusconi ha soffiato l'affare alle potenze straniere. Che ora tifano per Fini.

    In "Tutti gli uomini del Presidente", il film sullo scandalo Watergate, il reporter del Washington Post Bob Woodward, impersonato da Robert Redford, incontra la sua fonte, "Gola Profonda", e chiede notizie più dettagliate sul ruolo svolto dalla Casa Bianca. Gola Profonda risponde: "Follow the money". Segui i soldi. È una buona regola del giornalismo e nel nostro piccolo cercheremo di seguirla per raccontarvi come e perché non solo in Italia ma anche all’estero stiano sperando nella caduta del governo Berlusconi e come in una certa maniera si cerchi di alimentarla, la crisi. Partiamo da notizie sparse qua e là, apparentemente slegate, e vediamo di ricomporle in un mosaico che ha un senso.

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    Quattro senatori democratici il 13 luglio scorso hanno chiesto alla commissione esteri del Senato americano di investigare su un possibile ruolo svolto dalla British Petroleum nel rilascio da parte delle autorità britanniche del terrorista libico Ali al-Megrahi, coinvolto nell'attentato del 1988 all'aereo Pan Am 103 che sorvolava i cieli della Scozia. Alle cronache quell'azione terroristica passò con il nome di strage di Lockerbie, morirono 270 persone e molti erano cittadini americani. Megrahi nel 2001 era stato condannato all'ergastolo, era detenuto in Scozia, ma nel 2009 viene improvvisamente rilasciato e rispedito in patria per ragioni di salute. Si diceva che fosse in fin di vita. Il suo rilascio ha creato una tensione diplomatica tra Gran Bretagna e Stati Uniti e il disastro ambientale nel golfo del Messico causato dalla fuoriuscita di greggio dalla piattaforma della Bp colata a picco ha alimentato la determinazione degli americani a cercare la verità. I senatori democratici pensano che questa vicenda puzzi di petrolio lontano un miglio. Fantapolitica? Non lo sappiamo, però...


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    British Petroleum nel maggio del 2007 ha firmato un accordo con la Libia del valore di oltre un miliardo di dollari, garantendosi i diritti per l'esplorazione di 54mila chilometri quadrati nel golfo della Sirte e nel deserto vicino alla città storica di Ghadames. L'accordo è stato firmato da Tony Blair in persona. Gli inglesi, come gli italiani dell'Eni, sono a caccia di gas e petrolio.


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    Il 28 luglio 2009 Finmeccanica e Libyan Investment Authority hanno siglato un accordo di cooperazione strategica. Per fare cosa? Le aziende italiane (Selex, Agusta Westland e ATR) si occuperanno della sorveglianza dei confini libici. Valore della commessa: 400 milioni di euro. Ansaldo Sts invece si è aggiudicata la gara per la fornitura di sistemi per tre linee ferroviarie: 1. Al Khums-Sirth (linea costiera a doppio binario di 320 chilometri); 2. Tripoli-Sirth (tratta costiera di 115 chilometri) 3. Al Haicha-Sabha (linea sud a singolo binario di 810 chilometri). Valore della commessa: 541 milioni di euro. Lo scorso 6 agosto un consorzio costituito da Ansaldo Sts e Selex Communications (aziende Finmeccanica) ha firmato con la società russa Zarubezhstroytechnolgy un contratto per realizzare sulla tratta Sirth-Benghazi i sistemi di segnalamento, telecomunicazione, alimentazione, sicurezza e bigliettazione. Valore della commessa: 240 milioni di euro. Chi erano i nostri potenziali concorrenti? Non gli americani che sulla Libia hanno un blocco commerciale, non gli inglesi per cui in questo caso valgono logiche geopolitiche concordate con Washington, ma il boccone poteva esser prelibato per i francesi con Tales (diretta concorrente di Selex nell'elettronica per la difesa), Alstom (treni e ferrovie) e la partecipata Eads (elicotteri e satelliti). Totale del pacchetto: 1,2 miliardi di euro.


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    Il Financial Times, bibbia della City, è specializzato più di tutti nel gioco del follow the money. Ft segue i soldi come nessun altro. Soprattutto quelli delle aziende inglesi che si muovono su scala globale. Ieri la prima pagina del quotidiano era davvero interessante: la seconda notizia era rappresentata da una foto di Muammar Gheddafi e Franco Frattini, il colonnello e il nostro ministro degli Esteri. Titolo: Friends in Rome. Gaddafi to meet Berlusconi. Amici a Roma, Gheddafi incontra Berlusconi. Sotto la didascalia c'era un rimando a un editoriale nella pagina dei commenti. Da attento lettore del Ft sfoglio il quotidiano in cerca di un'analisi su Gheddafi e il Cavaliere. Niente. Sorpresa, l'argomento di cui si tratta è Gianfranco Fini. Il giornale britannico scrive che il Presidente della Camera «ora deve decidere se una nuova, luminosa e piena di speranze era post-Berlusconi può avere inizio». Quello di Ft è un vero e proprio invito a far colare a picco la maggioranza e mandare Berlusconi in pensione. Segue di pochi giorni un articolo più o meno dello stesso tenore dell'Economist. Fini ha degli amici molto interessati alla sua azione in Inghilterra.


    ***

    Queste notizie hanno un'importanza fondamentale per capire le dimensioni e lo scenario della partita a scacchi che sta giocando il governo italiano, chi sono i suoi nemici e quali forze all'estero sono interessate alla caduta di Berlusconi. Come spiega Marlowe nell'articolo qui a sinistra, la Libia per l'Italia è un mercato economico di grandi prospettive. Stiamo portando via deliziose fette di torta ad altri concorrenti che usano qualsiasi mezzo per sedersi al tavolo del business internazionale. Questo provoca la reazione di una serie di soggetti che nascondendosi dietro l'ideale hanno invece un interesse economico reale. Il vero capolavoro dell'era berlusconiana è stato quello di aver sganciato la nostra politica estera dallo schema di Yalta e reso autonomo il ruolo dell'Italia su due aree geopolitiche: nel Mediterraneo e nell'Africa del Nord attraverso la stretta cooperazione con la Libia guidata da Muammar Gheddafi; in Eurasia grazie al rapporto con la Russia del primo ministro Vladimir Putin e del presidente Dmitrij Medvedev. Con un lavoro diplomatico molto intenso e un impegno personale fuori dal comune il presidente del Consiglio ha dato all'Italia quello che non aveva mai avuto: un'influenza decisiva in alcune partite diplomatiche molto delicate che riguardano i rapporti economici e militari con questi due Paesi i quali, a loro volta, sono un passaggio obbligato per il Medio Oriente e l'Africa da una parte, l'Eurasia e il Pacifico dall'altra. È grazie a questi legami che l'Italia oggi può far pesare le sue decisioni e assumere iniziative che puntano al proprio interesse nazionale e non a quello di altri. La Libia è il terreno di caccia degli inglesi e dei francesi, la Russia un mercato gigantesco per i tedeschi e l'eterna preoccupazione degli americani. L'Italia di Berlusconi si è infilata in uno scontro fra titani. Cosa un tempo impensabile e con un unico precedente nel passato: Enrico Mattei, il presidente dell'Eni morto in un incidente aereo del quale a tutt'oggi non conosciamo le cause.


    ***

    La caduta di Berlusconi provocherebbe non solo un immediato big bang nella politica interna e nello scenario dei partiti, ma farebbe implodere quel sistema di relazioni internazionali che il Cavaliere ha costruito con tenacia e fantasia. Altro che la Disneyland di cui cianciano i finiani senza aver capito cosa c'è davvero in ballo. A chi conviene? Ci sono le impronte digitali. Risolvere il caso è facile.


    Mario Sechi

    31/08/2010
    E gli ufo di Borghezio che ne pensano della visita di Gheddafi? Anche loro fanno parte del complotto?
    Mi sa che anche gli italiani che sono schifati ne fanno parte, oppure i carabinieri che hanno visto insultata l'Arma dovendo partecipare a quello spettacolo ignobile ed indecoroso.
    Ma non sarà che il complotto è di Berlusconi e Gheddafi alle spalle degli italiani? Mi sembra leggermente più credibile della miriade di minchiate che i giornalisti berluscoprostrati debbono inventarsi per coprire il comitato d'affari che ci governa.
    Ultima modifica di apibroker; 31-08-10 alle 20:03
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  10. #10
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    Predefinito Rif: Perchè Berlusconi viene attaccato per i rapporti con Gheddafi

    Citazione Originariamente Scritto da apibroker Visualizza Messaggio
    E gli ufo di Borghezio che ne pensano della visita di Gheddafi? Anche loro fanno parte del complotto?
    Mi sa che anche gli italiani che sono schifati ne fanno parte, oppure i carabinieri che hanno visto insultata l'Arma dovendo partecipare a quello spettacolo ignobile ed indecoroso.
    Ma non sarà che il complotto è di Berlusconi e Gheddafi alle spalle degli italiani? Mi sembra leggermente più credibile della miriade di minchiate che i giornalisti berluscoprostrati debbono inventarsi per coprire il comitato d'affari che ci governa.
    che ignorante

 

 
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