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Bomba carta contro sede Lega in Trentino che oggi ospita Salvini
Due identificati e fermati. Salvini: "Sono stati gli anarchici". Calderoli: "Tre bombe in tre mesi. Fermate questi terroristi, prima che ci scappi il morto"
Una bomba carta è esplosa nella notte contro la sede della Lega ad Ala, in provincia di Trento, che oggi ospita il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Sul caso indagano i carabinieri di Rovereto.
L'esplosione, spiegano i carabinieri di Rovereto che indagano sul caso, si è verificata intorno alle 2.30 di notte. I militari dell'Arma si sono recati sul posto per i primi rilievi, e i reperti verranno analizzati per stabilire con chiarezza il tipo di artifizio, verosimilmente una bomba carta o dei petardi. La vetrina d'ingresso, costituita da una porta di vetro, si è infranta a seguito dell'urto esplosivo. Di fronte alla sede è inoltre comparsa la scritta "Ancora fischia il vento".
"Ho sentito il commissariato del governo e la questura e mi dicono che i due responsabili sono stati identificati e denunciati" dice il governatore del Trentino, Ugo Rossi. "Auspico e chiedo la massima durezza - aggiunge -. Non è possibile che ciclicamente qualcuno di certi ambienti faccia le solite cose. Sarebbe ora e tempo di agire con durezza".
Solidarietà è stata espressa alla Lega dal Pd con Emanuele Fiano, "la nostra condanna per la bomba carta esplosa davanti ad una sede della Lega in Trentino è tanto più forte quanto più forte è la nostra avversione alle idee della Lega".
"Sono stati gli anarchici" afferma Matteo Salvini, dicendosi "orgoglioso delle forze dell'ordine e dei nostri straordinari militanti che hanno già ripulito. Certi soggetti hanno capito che dopo decenni anche i Trentini vogliono voltare pagina e reagiscono con la violenza, ma non fermeranno il nostro sorriso e il cambiamento. Oggi pomeriggio sarò in Trentino Alto Adige per abbracciare tutti". Nella Lega, il ministro per la Famiglia e le Disabilità esprime su Fb "massima solidarietà agli amici trentini e al segretario Mirko Bisesti. La violenza non ci fermerà!", dice. "Prima erano scritte spray, odiose ma innocue, poi proiettili e bossoli inviati con lettere, inquietanti ma innocui, poi gli assalti a banchetti e gazebo, questi meno innocui, con militanti finiti anche al pronto soccorso. Adesso siamo arrivati agli ordigni esplosivi. Tre in tre mesi" afferma preoccupato Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, "e per fortuna non c'è scappato il morto, non ancora". L'esponente della Lega auspica "la massima severità con i responsabili di questi attentati alle nostre sedi perchè chi fa esplodere le bombe non è un oppositore politico ma è un terrorista e come tale va trattato, sbattendolo in galera per molti anni".