Interessante articolo del Fatto del 13:
Il Volantone
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La difesa personale altro non è che una forma di militarismo interventista, se fatto da una moltitudine di persone atte a combattere il nemico con le stesse armi.
Essendo il femminismo, e tutte le sue forme, una elaborazione del matriarcato, questa ideologizzazione non rispecchia appieno quel che realmente è, ovvero, non l'opposto del patriarcato, ma la sua controparte in salsa femminile.
Sono persone come Silvana De Mari che rappresentano appieno la massima espressione del matriarcato, nell'essere altrettanto razziste - omofobe e transfobiche: far finta che esse non centrino nulla con la galassia matriarcale è solo un modo per propagandare un immagine falsata e non veritiera di quel mondo, suggestionato da un ideologia anarchica pro femminista/matriarcale.
In effetti, la comparazione militarismo/sessismo - antimilitarismo/femminismo fa parte anch'esso di una costruzione ideologica, se si pensa alle guerriere Amazzoni meso-elleniche o alle Valchirie nordiche, la giusta analogia dovrebbe essere: matriarcato/gerarchia femminista/sessismo femminista/militarismo femminista = dispotismo militarista-matriarcale. Se non si è condizionati da un anarchismo che condanna il patriarcato ed esalta il matriarcato come se fosse un faro da seguire.
Tralasciando quello che vi è scritto riguardo alle donne che scelgono di entrare nell'esercito, per altro, di loro spontanea volontà, in realtà queste non sono subordinate al patriarcato, ma predisposte, al pari dei commilitoni maschi, a rispettare i ruoli gerarchici e autoritari, oltre che al cameratismo e nel fare la guerra. Poi ovvio che in un sistema storicamente maschile e maschilista, il ruolo della donna nei ranghi militari potrebbe risultare scomodo e invasivo per alcuni.