Manovra: UE vs Italia

[Kavalerists]

in realtà chi comanda sono i padroni delle agenzie di rating ...

Infatti, la agenzie di rating sono solo i portavoce degli usurai.

[RibelleInEsilio]

Et voilà, come volevasi dimostrare, la battaglia ha inizio.

Ue boccia manovra e chiede nuova bozza in tre settimane
Dombrovskis: 'Da Italia danni per tutti'. Moscovici: 'Tria resta interlocutore credibile'

La Commissione Ue ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio italiano e di chiederne uno nuovo, che dovrà essere inviato entro tre settimane a Bruxelles.

La 'bocciatura' di Bruxelles della manovra di bilancio "per come è stata presentata era largamente prevista e non ci stupisce". E' quanto afferma il portavoce del ministero dell'Economia commentando la richiesta di modifica della manovra italiana da parte della Commissione Ue. Il ministero valuterà ora le richieste e contemporaneamente monitorerà le reazioni dei mercati. Il confronto con l'Ue, comunque, non rallenterà l'iter di presentazione della Legge di Bilancio attesa in Parlamento per la fine di questa settimana o l'inizio della prossima.

Ue boccia manovra e chiede nuova bozza in tre settimane - Altre news - ANSA Europa - ANSA.it

[Kavalerists]

Et voilà, come volevasi dimostrare, la battaglia ha inizio.

Ue boccia manovra e chiede nuova bozza in tre settimane
Dombrovskis: 'Da Italia danni per tutti'. Moscovici: 'Tria resta interlocutore credibile'

La Commissione Ue ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio italiano e di chiederne uno nuovo, che dovrà essere inviato entro tre settimane a Bruxelles.

La 'bocciatura' di Bruxelles della manovra di bilancio "per come è stata presentata era largamente prevista e non ci stupisce". E' quanto afferma il portavoce del ministero dell'Economia commentando la richiesta di modifica della manovra italiana da parte della Commissione Ue. Il ministero valuterà ora le richieste e contemporaneamente monitorerà le reazioni dei mercati. Il confronto con l'Ue, comunque, non rallenterà l'iter di presentazione della Legge di Bilancio attesa in Parlamento per la fine di questa settimana o l'inizio della prossima.

Ue boccia manovra e chiede nuova bozza in tre settimane - Altre news - ANSA Europa - ANSA.it

L'hai detto, la battaglia ha inizio. Adesso si vedrà di che pasta è fatto questo governo.
Speriamo non di Tsipras...

[Sparviero]

Io è da quando han fatto il governo che ho una sensazione come da 1940... Speriamo bene.

[Kavalerists]

CE L'AVETE IL "PIANO B"?
di Piemme
[ 23 ottobre 2018 ]

La Commissione europea (per nome e per conto del grosso dei paesi della Unione) confermata la sua severa bocciatura della Legge di bilancio italiana — "deviazione senza precedenti del Patto di stabilità e crescita" — ha lanciato l'ultimatum a Roma: "avete tre settimane di tempo per cambiarla, altrimenti vi sanzioniamo".

Di Maio e Salvini, forti della maggioranza parlamentare e dell'ampio consenso che godono nel Paese, anzitutto tra le classi subalterne, hanno risposto picche.

Altre volte era accaduto che Bruxelles tirasse le orecchie a qualche governo "spendaccione", sempre ottenendo la resa. Mai era successo che una capitale confermasse la propria posizione avversa. In questo gesto di disobbedienza e di sfida c'è tutta la cifra del governo "populista" di Roma, che apre una crisi inedita dell'Unione europea. Non si tratta del 2,4%, la partita è tutta politica, la posta in palio essendo chi davvero sotto le Alpi sia titolare della sovranità.

Se le cose stanno così il governo giallo-verde merita di essere sostenuto. Guai a chi non vuole riconoscerlo o fa finta di non riconoscerlo. Ma guai anche a chi non veda i rischi enormi di questa sfida. Molte testate già parlano di "guerra". E in effetti guerra sarà. E allora ci si deve chiedere se i generali Di Maio e Salvini saranno all'altezza? Se essi si stanno attrezzando a vincerla, se quindi hanno un piano di battaglia.

Di Maio, preoccupato di "tranquillizzare i mercati" ha ripetuto ieri che lui non vuole uscire dall'euro, anzi che finché M5s sarà forza di governo non lo permetterò mai. Lo sapevamo, grazie. Ma che farai se il nemico ti metterà con le spalle al muro, se ti troverai davanti all'alternativa secca: o capitolare o uscire?

Le due forze al governo immaginano di dare una botta al cerchio e una alla botte, confidando che la loro "manovra" susciterà una "crescita" tale che potrà permettere sia di andare incontro alle istanze del popolo che le ha votate, sia di rispettare gli stringenti vincoli di bilancio dell'Unione europea. Domanda: che accadrà ove questa "crescita" sarà molto più modesta, o se addirittura non ci fosse?

Nella sua lettera di risposta a Bruxelles Tria ha scritto:

«Qualora il rapporto debito/pil e deficit/pil non dovessero evolvere in linea con quanto programmato il governo si impegna ad adottare tutte le misure necessarie perché questi obiettivi (riduzione di deficit e debito) vengano rigorosamente rispettati».

Concetto ripetuto da Giuseppe Conte nella conferenza stampa di ieri:

«Ove non la nostra "manovra" non sortisse gli effetti sperati, correremo ai ripari, chiedendo agli italiani i sacrifici necessari per tenere i conti a posto».

Che detto in parole povere significa che si tornerebbe a politiche austeritarie. La qual cosa fa il paio con quanto affermato da Paolo Savona l'8 ottobre:

“Se ci sfugge lo spread, se va a quota 400 la manovrà dovrà deve cambiare... I numeri messi nero su bianco nella Nota di aggiornamento al Def verranno modificati nel caso in cui i mercati continuino a prendere di mira i titoli di Stato italiani».

C'è di che essere molto, ma molto preoccupati. Dichiarazioni simili sono un assurdo sul piano della dottrina. Savona, Tria e Conte sanno bene che a maggior ragione in caso di recessione ci sarebbe bisogno, di contro alla visione ordo-liberista, di politiche economiche pubbliche anti-cicliche, ovvero di forte spesa pubblica per rilanciare investimenti e domanda interna. Parliamoci chiaro, ove queste affermazioni fossero sincere esse equivalgono ad una preventiva dichiarazione di resa a Bruxelles. La qual cosa incoraggerà gli eurocrati ad attestarsi sulla linea dura contro l'Italia.

Col che avremmo già la risposta alla domanda di cui sopra: no, questo governo populista non sembra all'altezza dello scontro in atto, non si sta attrezzando per vincere la guerra, non ha un piano di battaglia.

Amici che stimiamo ci dicono invece di stare tranquilli, che certe dichiarazioni sono solo tattica per lasciare in mano a Bruxelles il cerino acceso della responsabilità della rottura, che nel governo c'è chi ha un "Piano B" per l'uscita. Noi ne dubitiamo. A noi pare che un "Piano B" di uscita unilaterale non ci sia e non venga contemplato. A noi pare che a Roma non soltanto si illudano che la partita appena cominciata possa durare a lungo, ma che credano che l'Unione e l'eurozona vengano giù per decisione condivisa e consensuale. Noi tendiamo ad escludere entrami queste ipotesi.

Resta che ove in primavera la situazione economica volgerà al peggio il governo sarà sottoposto a pressioni e ad attacchi che faranno impallidire quello portato nel 2011 a Berlusconi. Sostenuti dai collaborazionisti interni, a Bruxelles punteranno allo sfaldamento dell'alleanza populista, alla spaccatura in entrambe le forze tra radicali e moderati, quindi alla caduta, in un clima di altissima tensione, alla caduta del governo giallo-verde.

Nessun dorma!

sollevazione: CE L'AVETE IL "PIANO B"? di Piemme

[RibelleInEsilio]

Io è da quando han fatto il governo che ho una sensazione come da 1940... Speriamo bene.

Speriamo non diventi da 1943

[Benacus]

Io è da quando han fatto il governo che ho una sensazione come da 1940... Speriamo bene.

Si, ma nel 1940 non sapevamo che schierarsi con i tedeschi avrebbe condotto alla capitolazione. Ora abbiamo la fortuna di avere esempi storici da consultare.

[Hynkel]

L'hai detto, la battaglia ha inizio. Adesso si vedrà di che pasta è fatto questo governo.
Speriamo non di Tsipras...

A quel che ho sentito in radio purtroppo non la vedo bene ma non credo che assisteremo a uno sbraco stile greco

[Benacus]

Moscovici è un francese e i francesi non sono nostri amici.

Basta leggere un libro di storia per saperlo.

Quando dopo il primo tentativo i Piemontesi sono stati ricacciati dalla Lombardia e da Milano, andarono da Napoleone III° per chiedergli aiuto a scacciare gli Austriaci dal Nord Italia, quest'ultimo la trovò un'ottima opportunità. Del resto per quanto ai Francesi non importasse nulla di uno staterello insignificante come quello dei Savoia, con un esercito di coscritti, incapace di fare la guerra (nessuno dei Piemontesi, nemmeno il nuovo Re, aveva alcuna esperienza militare maturata sul campo), l'Idea di avere gli Austriaci a poche dozzine di chilometri dal confine non piaceva affatto.

I Piemontesi quindi cominciarono a fare i preparativi per l'imminente campagna in Lombardia e in Veneto. Gli Austriaci risposero a dovere, dando inizio a quella che tendenzialmente viene definita un'escalation, o per usare un termine prettamente americano "saber rattling", che letteralmente vuol dire "crepitio di sciabole". Ad un certo punto però si parla di un congresso, a cui avrebbero dovuto sedere tutte le potenze Europee per discutere proprio della Questione Italiana a cui ovviamente avrebbero seduto anche gli insignificanti Piemontesi. Questo l'Austria non lo poteva accettare e quindi, orgogliosa, dette forfait. A quel punto Cavour aveva già dato ordine al suo fattore di vendere tutto il bestiame (che si trovava in proprietà vicine al confine quindi facile preda dell'esercito austro-ungarico), tanto per dire quanta fiducia avevano i piemontesi nelle loro forze e nella capacità di queste ultime di respingere gli Austriaci fino a quando non fossero arrivati i Francesi.

Grazie anche a Garibaldi con le sue azioni di disturbo (che fino a pochi anni prima non lo volevano nemmeno vedere), ma soprattutto all'esercito di Napoleone III° (che riuscì non solo ad avanzare in territorio Lombardo, ma anche a respingere tutti i contrattacchi austriaci) l'esercito franco-piemontese continuò l'avanzata fino a Mantova e il Lago di Garda. Non sapevano cosa c'era dall'altra parte, ma nemmeno gli Austriaci. Noi lo sappiamo adesso, ma quegli eserciti di fatto marciavano senza sapere a cosa stavano andando incontro. Gli Austriaci quindi si misero in marcia verso oriente e inevitabilmente vi fu il confronto. Fu quella che viene definita una "battaglia di incontro", nella quale entrambi gli schieramenti avevano la mezza idea di proseguire oltre.

La battaglia fu vinta di fatto dai Francesi, ma grazie ai Piemontesi che mantenerono l'ala destra dello schieramento Austriaco inchiodata sulla collina di San Martino. Quando l'Imperatore Austriaco chiese rinforzi dall'ala destra, quest'ultima rispose che se l'avesse fatto il fianco avrebbe ceduto, dando l'opportunità ai piemontesi di accerchiarli e colpirli sul fianco. A quel punto cominciò una lenta ritirata austriaca con l'idea di cedere territorio in modo controllato, così da fare in modo di avvicinare alcune forze al centro dello schieramento nel quale gli Austriaci stavano già avendo la peggio. Il giorno dopo arrivò un messaggio da Francesco Giuseppe nel quale si diceva "Fa niente, abbiamo perso".

A quel punto a Vienna si cominciò a sentire odore di fogna. Erano i pantaloni cagati di tutti gli Austriaci che a quel punto si domandavano cosa e come avrebbe fermato l'esercito franco-piemontese e come avrebbero potuto impedire a quest'ultimo di marciare su Vienna, dato che tra San Martino e la capitale Austriaca non c'era alcun esercito in grado di fermarlo. Un certo Hegel, che era un giornalista militare, scrisse che se c'era un posto in cui gli Italiani potevano essere fermati e dal quale era possibile sfrerrare un contrattacco per ricacciarli in Piemonte, beh quel posto si chiamava Caporetto. Praticamente un veggente.

Gli Austriaci presentarono a Napoleone un armistizio nel quale cedevano la Lombardia ai Piemontesi e Napoleone III° accettò senza tante storie, disse "per ora ai Piemontesi dovrà bastare la Lombardia.." e così fu.

Tutto questo per dire cosa?

Innanzitutto che la storia si ripete.. e che i Francesi non agiscono mai nell'interesse dei loro alleati.. e quando lo fanno, è perché sanno di poterci guadagnare.

Solo chi ignora la storia può dire che quel popolo ci è amico.

NULLA di ciò che viene da quelle due cancellerie (tre, se consideriamo l'UE) è nel nostro interesse. E se anche può sembrarlo, è solo perché in primis darà un vantaggio agli Alemanni e ai Franchi.

Una volta chi dava informazioni o agiva nell'interesse del nemico era considerato un traditore e un collaborazionista. Ebbene io mi riservo il diritto di dire che chi parteggia, oggi, per l'Unione Europea è un traditore e un collaborazionista.

[RibelleInEsilio]

Innanzitutto che la storia si ripete.. e che i Francesi non agiscono mai nell'interesse dei loro alleati.. e quando lo fanno, è perché sanno di poterci guadagnare

E' quello che dico da sempre.

Se c'è un nemico naturale dell'Italia, da sempre, quello è la Francia. Basta pensare a tutte le vicende storiche del caso, come ben hai riportato.

I veri alleati naturali dell'Italia sono sempre stati tedeschi e inglesi, i primi nell'800 esattamente nei nostri panni, i secondi invece appoggiando la nascita dello stato italiano in tutto e per tutto, anche in funzione anti-francese. Infatti l'odio secolare europeo più famoso è quello tra Francia e Regno Unito.

Oggigiorno se Germania e UK sono comunque "altro" rispetto a ciò che storicamente furono, ciò non è cambiato con la Francia che, anzi, dopo la non-vittoria della seconda guerra mondiale è diventata ancora più tronfia, con governi sempre pronti a mettere il bastone tra le ruote a Roma.

La Germania in sé non rappresenta una minaccia all'Italia, la Germania di oggi è uno stato/azienda/banca e l'inimicizia è prettamente su ambito economico, mentre quello con la Francia è davvero uno scontro su tutti i livelli, l'imperialismo francese non è mai sopito e specialmente in quest'ultimo quinquennio lo abbiamo sperimentato varie volte.