«che giova ne la fata dar di cozzo?»
“Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è ottima”
Già adesso al mondo vi sono miliardi di "inutili" (generalmente negri o arabi, ma non solo) per i quali non v'è alcun vero lavoro da fare e se anche vi fosse ci sarebbe qualcuno in grado di farlo meglio.
E fin qua ancora ce la caveremmo, forse: il problema è che la soglia si alza sempre di più.
Cosa succede in un mondo dove chi ha un QI<120 non serve a nulla, neanche come carne da cannone?
Dubito che finirebbe (finirà?) bene, francamente.
Hitler or Hell.
Non succederà niente, sarà come ogni ondata di innovazione tecnologica, quando non esistevano i macchinari industriali si faceva a mano e con attrezzi, poi hanno inventato i macchinari industriali e alcuni hanno visto scomparire il loro posto di lavoro e altri ne hanno trovato uno nuovo come ad esempio progettista, costruttore o riparatore di queste macchine industriali; ora, con l'invasione dei robot e delle AI, scompariranno diversi posti di lavoro (non serviranno più gli operai umani ad esempio, o i webmaster tanto per dire) ma ci sarà bisogno di tantissime figure nuove che ora noi non possiamo neanche immaginare legate a queste nuove tecnologie, e così sarà ancora e ancora finchè inventeremo qualcosa di nuovo.
C'è una piccola differenza. Prima la produzione era per pochi. Ford ha sviluppato il capitalismo rendendo la produzione industriale alla portata di tutti. Poi è arrivata la mentalità dell'usa e getta per poter ancora aumentare i consumi. Tutto questo ha incrementato il lavoro. Immagina se la produzione industriale fosse rimasta per pochi eletti se tutti questi lavori si sarebbero visti. Il guaio è che la rivoluzione tecnologica attuale difficilmente potrà puntare su un ulteriore aumento dei consumi...
"Voi non avete fermato il vento gli fate solo perdere tempo"
www.forumviola.it
Vi seguo da parecchio ma qui credo di poter dare un'opinione sulla mia esperienza diretta quindi mi sono iscritto per postare.
Premetto una cosa. Quello che sto scrivendo non è frutto di una mia idea ma di quello che, a causa della mia situazione, posso appunto osservare ogni giorno.
Ha ragione l'utente deepak.
Vivo in Canada da diverso tempo, a Vancouver per la precisione. La zona tra qui e Seattle è un pò il centro da dove tutte quelle "macchine" e tecnologie che "tolgono il lavoro" nascono e si diffondono.
Ora qui sono in crisi, una crisi quasi pari a quella italiana ma con una piccola differenza, è per il motivo opposto al nostro.
Non si trova gente, non si riesce ad assumere abbastanza e molte aziende muoiono sul nascere perchè dopo mesi di ricerche non riescono a trovare personale.
Manca letteralmente gente da inserire e sta diventando uno dei problemi più grossi della zona tanto che moltissime aziende fanno a gara sui benefits che offrono per convincere una persona a rimanere li da loro.
Pensate che la stessa Vancouver è cresciuta perchè è diventata un'ancora a cui molte aziende americane si aggrappano per questo problema.
Siccome non si trova gente è quasi sempre necessario importare manodopera dall'estero e siccome in america l'immigrazione è problematica anche se dietro c'è una multinazionale, girano molta gente nelle sedi in canada perchè è più facile farli trasferire li.
Anche la questione dei nuovi lavori è vera. Ho perso il conto delle aziende che hanno chiuso nonostante finanziamenti a pioggia perchè non riuscivano a stare dietro alla crescita prevista a causa della mancanza di dipendenti.
Pensate che quando mi capita di uscire la sera e parlare con qualcuno la prima cosa che mi chiedono è se stia già lavorando, perchè cercano personale e blablabla.
È diventato l'argomento subito successivo ai tipici convenevoli iniziali.
Per come la vedo il sistema è ESATTAMENTE lo stesso che c'è sempre stato, vecchi lavori vengono sostituiti e nuovi lavori diventano più specializzati.
E credo che il punto sia tutto qui. Il problema non sarà assolutamente la mancanza di lavoro ma, come faceva notare un'altro utente sopra, il livello di competenze richiesto.
L'innazalmento del livello di competenze è un'altra cosa che c'è sempre stata ma questa volta per come la vedo io il problema è che è troppo veloce e non c'è il tempo materiale per il ricambio generazionale che spesso aiuta nel processo. Ma è solo questo.
Il discorso letto sopra sul "se una macchina fa il lavoro di 10 persone è normale che si perda lavoro, altrimenti non avrebbe senso e non converrebbe" anche è sbagliato.
L'automazione ha 2 scopi, quello di abbassare il costo (ovviamente) ma anche quello di aumentare il rapporto domanda/produzione. Un'industria totalmente automatizzata produce molto di più di una basata sulle persone e la differenza tra quelle 2 prestazioni è quella che poi si riversa sui lavori di cui parlavo prima.
Anche se hai tutto automatizzato la concorrenza farà in modo che qualcun'altro abbia tutto automatizzato "meglio", quindi c'è comunque lo stesso investimento (e quindi lavoro) per stare dietro al mercato.
Il lavoro non mancherà mai, ma credo che molti paesi dovranno darsi una mossa a puntare sulla cultura e sull'istruzione perchè rischiano (come l'Italia) di non riuscire più a rientrare nella scia di competenze richieste dal mercato (se non è già troppo tardi).
In fondo fino a poco tempo fa il liceo non era obbligatorio e una persona con le competenze di una "scuola media" campava comunque. Poi le cose sono cambiate, il liceo è stato reso obbligatorio e oggi sappiamo benissimo che senza almeno la scuola superiore è improbabile riuscire a campare, e non ne facciamo certo un dramma,anzi.
In futuro probabilmente si dovrà rendere obbligatoria almeno una piccola laurea in qualche campo specifico.