Pugno duro della Lega: "Stop a fondi per hotel che ospitano migranti"

Pugno duro della Lega: "Stop a fondi per hotel che ospitano migranti"
In Friuli Venezia Giulia arriva la proposta di legge per bloccare i contributi regionali agli hotel che hanno messo a disposizione le proprie stanze. Albergatori in rivolta

Giorgia Baroncini - Mar, 23/10/2018 - 10:18
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Il pugno duro della Lega sulla gestione dei flussi immigratori non si arresta.


Foto di repertorio
In Friuli Venezia Giulia, dopo il fine del sistema dell'accoglienza diffusa e l'aumento di forze dell’ordine sul confine, ora arriva lo stop ai contributi regionali per tutti gli alberghi che negli ultimi cinque anni hanno ospitato profughi e richiedenti asilo.

La prosta di legge depositata dalla Lega propone, come riporta Il Piccolo, numerosi interventi per il recupero della competitività regionale" ed esclude il sostegno economico della Regione per ristrutturazioni, acquisto di mobilio e creazione di aree parcheggio. Saranno così colpite, retroattivamente, tutte le attività che negli ultimi anni abbiano deciso di mettere a disposizione le proprie stanze al sistema di accoglienza diffusa.

Stretta quindi agli alberghi in nome della lotta al business dell’accoglienza da sempre denunciato dal centrodestra. Il provvedimento copia quello approvato tre anni fa in Lombardia e precisa che i contributi "possono essere concessi esclusivamente qualora il fatturato dell’attività ricettiva, sviluppato negli ultimi cinque anni, sia integralmente derivante dall’attività turistica".

Il capogruppo della Lega Mauro Bordin ha spiegato: "Se ho un hotel e sto sul mercato, il mio guadagno dipende dalla capacità di attirare clientela. Se invece ricevo fondi pubblici per ospitare migranti, ho un introito fisso perché so di avere la struttura piena per mesi: il che mi dà margini sicuri che posso reinvestire. Le realtà turistiche non hanno questa certezza: si crea una forma di concorrenza sleale".

Le proteste
"Questa norma è allucinante: un provvedimento ingiusto e ancor più ingiusto è che si fissi il criterio della retroattività - ha affermato la vicepresidente di Federalberghi Fvg Cristina Lipanje -. Queste strutture decidono di ospitare profughi perché sono in cattive condizioni o decentrate e quindi usano l’accoglienza per avere qualche guadagno".