La Stampa
Luisa Mosello
«Deve essere smantellata». Questo in sintesi il destino di Tiberis, la spiaggia sul Tevere tanto voluta dalla sindaca di Roma Virginia Raggi quanto stra criticata da più parti. A dare lo stop sarebbe la Soprintendenza ai Beni Culturali attraverso una lettera indirizzata al Campidoglio da cui si evince che l’arenile sul fiume inaugurato lo scorso 4 agosto sarebbe abusivo. Nel senso che non avrebbe ricevuto nessuna autorizzazione per poter essere installato. La zona intorno a Ponte Marconi dove si trova Tiberis, poco distante dalla Basilica di San Paolo, infatti, sarebbe sottoposta a un vincolo paesaggistico che il Comune non avrebbe rispettato. Avviando i lavori (con settimane di ritardo rispetto alla tabella di marcia) senza consultare prima la Soprintendenza che ora chiede che venga ripristinato lo stato dei luoghi. A darne notizia sono l’Associazione Amici del Tevere e il Consorzio Tiberina che ha diffuso una copia di nota ricevuta a seguito di “accesso generalizzato” ad atti amministrativi ai sensi del Freedom of Information Act: « L’area di Tiberis non rientra negli ambiti di competenza della Sovrintendenza Capitolina, ma, con trasparenza e “senso dell’Amministrazione”, ha dato seguito all’istanza posta relativamente ai rapporti autorizzativi intercorsi anche con le omologhe strutture statali; l’area è difatti compresa nel vincolo paesistico di competenza del MIBAC “Area di rispetto – Fiume Tevere” (R.D. 17/2/1910, G.U. 146 22/6/1910)».
Chiesto il ripristino ambientale e morfologico
«Gli esiti della corrispondenza sono ovviamente molto pesanti- continua la nota- Al di là degli aspetti tecnico-prescrittivi, sembrerebbe che l’Amministrazione Capitolina non abbia neanche richiesto le prescritte autorizzazioni alla competente Soprintendenza Statale, che ora richiede il ripristino ambientale e morfologico (anche dell’argine antropizzato), esprimendo valutazioni negative anche sull’assetto estivo. Ma lasciamo ad altri ogni giudizio complessivo in merito». Nella lettera originale si legge per esempio che le banchine novecentesche del Tevere, con problemi strutturali, non hanno subito nessun intervento di messa in sicurezza o di restauro.
Per il gioiellino vacanziero, considerato tale dalla giunta capitolina, un po’ meno da parecchi cittadini, riservato ai romani costretti a passare le ferie in città, significa dire addio, almeno per il momento, ai sogni per il futuro. Che avevano disegnato (nelle intenzioni e molto nelle fantasticherie) un luogo da vivere oltre l’estate, magari con spazi destinati ai quattro zampe e aree dedicate alle attività sportive all’aria aperta visto che a Roma il tempo anche durante l’inverno è clemente. Era, verrebbe da dire adesso, dopo i cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo tutto il mondo e che rendono anche l’Italia un paese tropicale.
Basta vedere in che stato è ridotta dopo il maltempo delle ultime ore. Ombrelloni e dintorni erano stati tolti qualche giorno fa, per il resto la spiaggia sembra un luogo non luogo come fosse stato abbandonato da anni. Con gli alberelli crollati nella parte bassa, sull’argine.
“Nessun rispetto per il Tevere”
«Tiberis è stata un grave errore, che speriamo non instilli un senso di impotenza rispetto allo stato del Tevere a Roma- commenta Giuseppe Maria Amendola, presidente dell’Associazione Amici del Tevere e del Consorzio Tiberina-. Se pur doveva rispondere alla giusta esigenza di garantire qualche servizio a chi restava a Roma in estate, è costata una cifra elevatissima, fuori da ogni ragionevole canone, mentre non si è avuta alcuna notizia di azioni contro i responsabili del precedente degrado, che pure dovrebbero essere stati identificati».
« Del Tevere che scorre a fianco -sottolinea Amendola- nessuno ha parlato, anche fra i più favorevoli frequentatori intervistati. Del progetto di “parco di affaccio” non si è avuto alcun dettaglio, ma si è solo sentito di polemiche con la Regione sulle autorizzazioni per una piscina fissa: ma una piscina in un parco poco c’entra! Non c’è stato architetto, paesaggista, urbanista che abbia speso una parola positiva su Tiberis. Se poi la spiaggia è abusiva, non è da escludere l’automatico reato ambientale, oltre al possibile danno erariale già ipotizzato dalla Corte dei Conti ».
«L’arenile realizzato con camionate di sabbia, qualche vaso, una ventina di ombrelloni, non solo era di una tristezza infinita - tuona la consigliera del Pd capitolino Ilaria Piccolo- tanto che i romani né hanno snobbato la frequentazione ma è anche costato alle casse comunali uno sproposito. Un catastrofico flop che il M5S ha definito un grande successo. Ebbene questo colpo di genio ora dovrà essere completamente smantellato. Tutto da rifare per la Raggi!» Finora nessuna risposta in proposito da parte della sindaca né dell’assessora all’ambiente Pinuccia Montanari.