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13 generali diffidano Macron sul patto immigrazione.
Segnaliamo soltanto che 13 generali e un ex ministro della Difesa hanno scritto un appello a Macron diffidandolo dal firmare il Patto Mondiale delle Migrazioni dell’ONU.
“Signor presidente”, esordisce la lettera aperta,
“Voi vi apprestate a firmare, il 19 dicembre il “patto mondiale sulle migrazioni sicure, ordinate e regolari” che istituisce un vero diritti alla migrazione. Esso potrà imporsi sulla nostra legislazione nazionale […].
“Ci appare che la sola sovranità che resterà alla Francia consisterà nel fissare liberamente il modo di mettere in opera gli obbiettivi del patto. Voi non potete cedere a questo nuovo taglio alla sovranità nazionale senza un dibattito pubblico, dato che l’80% della popolazione francese ritiene che bisogna bloccare o regolare drasticamente l’immigrazione. Decidendo di firmare questo patto da solo, voi aggiungerete un motivo di rivolta supplementare alla collera di un popolo già maltrattato. Vi rendereste colpevole di denegazione di democrazia, per non dire di tradimento verso la nazione.
“Del resto, le finanze del nostro paese sono esangui e il nostro indebitamento cresce. Dunque voi non potete prendere il rischio di un appello alla migrazione, costoso, senza aver dimostrato prima che non sarete obbligato a ricorrere a nuove imposte per rispondere agli obbiettivi del patto. D’altra parte, dovete essere capace, in termini di sicurezza, di eliminare le conseguenze legate all’arrivo di popolazioni extra-europee. Infine, non potete ignorare che l’essenza stessa del politico è assicurare la sicurezza all’esterno e la concordia all’interno. Ora, questa concordia non si può ottenere che a condizione del mantenimento di una certa coerenza interna della società, la sola capace di permettere di “volere insieme”, ciò che diventa sempre più problematico oggi.
“Lo Stato francese si rende conto alquanto in ritardo dell’impossibilità di integrare popolazioni troppo numerose, di culture totalmente differenti, che si sono raggruppate negli ultimi 40 anni in zone che non si sottomettono più alle leggi della Repubblica. Voi non potete più, da solo, decidere di cancellare i nostri riferimenti di civiltà e privarci della nostra patria carnale. Vi chiediamo dunque di soprassedere alla firma di questo patto e chiamare i francesi a pronunciarsi su di esso per referendum. La vostra elezione non costituisce un assegno in bianco”..
Général Antoine MARTINEZ
Nous soutenons l’initiative du Général MARTINEZ contre l’adoption de ce pacte qui doit être approuver par les États membres de l’ONU le 19 décembre prochain.
Charles MILLON – Ancien Ministre de la Défense
Général Marc BERTUCCHI
Général Philippe CHATENOUD
Général André COUSTOU
Général Roland DUBOIS
Général Daniel GROSMAIRE
Général Christian HOUDET
Général Michel ISSAVERDENS
Amiral Patrick MARTIN
Général Christian PIQUEMAL
Général Daniel SCHAEFFER
Général Didier TAUZIN
Colonel Jean Louis CHANAS
https://volontaires-france.fr/lappel...tre-marrakech/
Certo, ma il problema è che qui le condizioni non sono più favorevoli, la maggioranza dei migranti sta peggio qui e basta vedere la IOM quanti rimpatri volontari di africani organizza ogni giorno.
Se chiedi alle istituzioni di Nigeria, Uganda, Ghana, Niger, che continuano a fare una politica di scoraggiamento alle partenze per evitare morti, spopolamento della classe africana più giovane e forte, crescente potere della mafie e chiedono la chiusura dei porti europei, perché gli africani vengono da noi pur consci che la maggioranza finirà in strada a dormire nelle panchine senza lavoro, pur sapendo che abbiamo una disoccupazione estreme, una povertà crescente e una densità abitativa a limite, loro rispondono: "sono i criminali italiani travestiti da umanitari che li attirano con l'inganno in Italia per essere sfruttati e schiavizzati"
Questa è l'unica e sola verità.
La migrazione funziona quando ci si sposta in un paese dove si possono avere prospettive migliori.
Funziona perché il paese per essere così significa che cerca continuamente nuova popolazione, nuova manodopera e nuovo ingegno e il migrante sa che offrendoli in quel luogo troverà futuro.
Ma non funziona quando la disinformazione attira in un paese dove si hanno prospettive peggiori che in patria tanto da far schizzare alle stelle le richieste di rimpatrio volontario. Non funziona perché non c'è "il meglio" per il migrante, ne "la necessità" per l'ospitante.
E anche per questo che l'immigrazione non è un diritto, ma una situazione che prevede la riconciliazione di due diritti, quello di chi emigra e quello di chi ospita e che necessita della necessità da entrambi i lati.
Come dire: in un cinema con 100 posti, dove ci sono già 200 persone, avrebbe senso andare a tutti i costi sapendo che non vedrò comunque nulla? Certo io posso entrare in quel cinema, eludere i controlli, evitare di pagare il biglietto.. ma a mio danno, in quanto avrò fatto tanta fatica per entrare in un luogo da cui vorrò subito uscire per l'impossibilità di fare lì quello che sperano di poter fare (vedere un film in santa pace) A meno che, qualcuno da dentro al cinema non mi abbia urlato "vieni dentro anche tu, c'è spazio per tutti" convincendomi con l'inganno ad entrare in un luogo che senza l'interferenza di quella falsa informazione avrei capito da me essere non idoneo alle mie necessità.
«The world is less explainable than we would like to admit» Jeff Jarvis
«Io non capisco come si possa passare davanti a un albero e non essere felici di vederlo» - Fëdor Dostoevskij